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Concordo con Daniele. Riflettendo su quanto scritto all'apertura del post direi che anche con la fotografia analogica l'abilità nello sviluppare il rullino e nella stampa in camera oscura facevano parte integrante dell'attività di moltissimi fotografi. Erano diffusissimi ingranditori e centraline, e molti fotografi ottenevano immagini migliori sviluppando loro stessi il rullino.
Ed aggiungo... molti dei quali riuscivano in risultati decisamente sorprendenti andando a modificare a piacimento gli standard di chimica, temperatura, bagni, tempi, agitazione, viraggi, solarizzazione, ecc, ecc, ecc.
Assolutamente no, i fotografi sportivi p.e. scattano in Jpeg senza alcun ritocco perché devono inviare velocemente gli scatti in stampa!
E comunque la cartella che dici te rimarrebbe vuota perché anche l'utilizzo di un qualsivoglia picture style è una postproduzione, ed anche la correzione on camera degli obiettivi è una postproduzione. Nell'analogico bastava anche solo cambiare marca di pellicola per cambiare il risultato finale
Non vorrei essere puntiglioso, ma se si vuole giocare a fare gli integralisti comprimere (jpg) un file di 10 volte trasformandolo in 8bit mi pare già una bella modifica sull'acquisizione del sensore. Anche se tutti i parametri in camera fossero di default, ci sarebbe sempre l'impostazione nativa del WB e del sensore esposimetrico che caratterizzano una fotocamera dall'altra. Giocare a fare gli integralisti è utile per accendere una scintilla per dibattere su un forum o filosofeggiare alla rinfusa, non per fare foto. Ma anche nella vita in generale è pressappoco la stessa cosa...
“ Nell'analogico bastava anche solo cambiare marca di pellicola per cambiare il risultato finale „
Verissimo. Alla fine la fotografia non è mai stata una cosa univoca e oggettiva come si pensava intorno al 1840; anche gli aspetti puramente tecnici hanno lasciato, fin dall'inizio, una possibilità di scelta che negli anni ha potuto solamente ampliarsi. Quello che semmai oggi dovrebbe essere recuperato è un minimo di coscienza di ciò che stiamo facendo quando scattiamo ed elaboriamo una foto, ma questo è un problema che affligge qualunque campo una volta che diventi accessibile a tutti (che in democrazia è un diritto sacrosanto, ma comporta anche il dovere di faticare quel minimo per crearsi la preparazione sufficiente ad esercitarlo correttamente e non con la leggerezza imperante oggi)
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