| inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:45
ma quando un soggetto* ti guarda negli occhi (nell'obiettivo) automaticamente stai interferendo. dico bene? e quella è solo una prova conclamata, palese. Ma l'inconscio secondo me percepisce moto di più, come una posa fatta ad arte o molto altro. *fosse anche un gatto. |
user39791 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:45
Ooo preciso l'argomento non con mie parole ma con quelle di Roberta Valtorta. Nel momento attuale la fotografia conferma le sue due anime di sempre: da un lato la realizzazione dell'immagine a partire dalla realtà visibile, quando questa sa offrire forti elementi di riflessione e situazioni valide anche sul piano concettuale; dall'altro la costruzione di realtà fortemente impregnate di finzione, che vengono allestite per poi essere fotografate, a sottolineare una sorta di insufficienza' della realtà così com'è in termini narrativi e progettuali. Nei processi di elaborazione dell'opera di molti autori spesso queste due soluzioni si mescolano rafforzandosi a vicenda, a indicare che i concetti di realtà e di finzione sono fra loro vicinissimi. |
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:49
son due cose diverse una è manipolare con photoshop... cosa che trovo finta è inutile l'altra è scattare con un set impostato, nei limiti del "lecito" è una cosa giusta... che poi io chiedo ad una bambina indiana di mettere le mani in un certo modo, o pago 3 monaci birmani per mettersi uno di fronte all'altro, non ci trovo nulla di male le foto non fatte in questo modo, quindi "rubate" o prese al volo che dir si voglia, difficilmente escono bene... occhi chiusi, attimo perso ecc... se vuoi una foto "booooom", devi concordare con la persona un minimo di pose da fare |
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 18:58
aggiungo a quanto ho scritto prima, le uniche foto, pulite/vere/al volo/ rubate ( chiamatele come volete) son i reportage di guerra o in situazioni veloce e non manipolabili un mccurry, ma anche un salgado in molte situazioni, han sempre chiesto di posare..(se poi han pagato, donato un cioccolatino o altro, son affari loro)... ma le immagini che emozionano, perchè perfette, son state costruite, non puoi affidare uno scatto al culo.. altrimenti ogni 1000 ne porti a casa 1 o 2.. e ti parlo proprio perchè viaggio molto ... non ci trovo nulla di eticamente scorretto, non uso i soggetti, chiedo sempre, discuto e interagisco..alle volte riesco da solo a farmi capire, altre volte trovo qualche locale che mi aiuti... io voglio un certo tipo di risultato , non mi accontento di una foto fatta al volo che mi esca si e no... altra cosa e usare photoshop e incollare ad esempio: il monaco di una foto, con l'albero di un altra, e lo sfondo di un'altra ancora.. li non è piu' una foto ma un collage, tanto vale che me ne stavo a casa e lo facevo usando le foto da internet ps: son finte anche le foto fatte in studio alle modelle, se si segue il ragionamento: genuinità della foto = non chiedere/ non interagine col soggetto, ma scattare al volo |
user2290 | inviato il 30 Novembre 2015 ore 19:22
1) Manipolare significa imbrogliare e ammettere di nn essere bravi a fotografare 2) Manipolare significa realizzare la tua visine di quel momento e ammettere ancora di nn essere bravi a fotografare Ma questo nn conta nulla a noi piacciono le immagini manipolate, nn manipolarle significa avere poco gradimento. Se ci riflettiamo ci sono più corsi di manipolazione che di fotografia. Per cui di cosa stiamo parlando? La realta' nn esiste, esiste solo la nostra percezione di essa |
| inviato il 30 Novembre 2015 ore 21:27
Quindi se la foto te la manipoli tu non va bene ma se la manipolano gli ingegneri di Canon e Nikon si? |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 2:30
@the dreampackers, il punto è che saper cogliere il momento giusto è la chiave per avere le foto boom, se fai la foto nell'attimo giusto e se becchi gli occhi aperti (ad esempio eh) allora li sta nella bravura del fotografo, li si è distinto da tutti gli altri, nel aver colto l'attimo, si si tratta di culo, ma si tratta anche di bravura, pazienza, saper prevedere cosa sta per succedere, quella allora sarà una foto boom. Come si vede dal link che ho messo, anche nei reportage di guerra si può barare ormai. condivido il tuo approccio nel interagire con il soggeto, parlandoci, creando un contatto, ma poi sarà lui a mettersi come vuole, sarà lui che sceglierà cosa fare, il tuo compito sarà solo quello di immortalare l'attimo con il tuo stile. Nella fotografia in studio vale più o meno la stessa cosa, la comunicazione tra fotografo e modella ci deve essere, ma non deve essere il fotografo ad imporre certe pose, sta nella bravura della modella a saper esprimere ciò che il fotografo ha in mente. C'è chi scrive che se la foto è costruita e mentiamo, chi saprà la verità. Sarò ingenuo, ma secondo me dovrebbe essere appunto l'onestà del fotografo a garantire tutto ciò. |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 2:40
@Ooo, seguento la tua lista io arriverei fino al 5, partendo dall'1, dopo secondo me, non è più reportage ma altro, non documento più quello che sta accadendo, ma costruisco quello che ho in mente. @Paco68, perchè non esiste la fotografia "reale"? |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 2:44
@Filiberto, condivido quello che hai scritto, sta nel fotografo non mescolare le due cose e cercare di cogliere un momento carico di emozioni o riflessioni senza interagire, no? |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 9:33
Per me dipende tutto da qual'è la destinazione finale della foto. L'esempio che hai messo con il link mi pare siano foto di una zona di guerra quindi se il fine è il giornale o comunque l'informazione allora si, ritengo che la messa in posa sia un po' sbagliata perchè alteri la realtà per far passare il tuo messaggio...mentre il messaggio dovrei farmelo io vedendo ciò che è davvero accaduto. Se invece si parla del caso dei monaci dove la fotografia potrebbe essere destinata ad un National Geographic o rivista di viaggio cultura o cose simili invece fare da regista, come ha detto qualcuno, per me è più che giusto. Trovare il momento in cui la composizione è perfetta, la luce è bella, questo e quello....insomma, io che vedo la foto voglio qualcosa di spettacolare pur nella sua normalità. Se compro una rivista e poi le foto sono banali ci resto male. Tanto, spostare una persona non mi altera la realtà, ne se le chiedo di fare un'azione che comunque farebbe. L'esempio dei pescatori invece sta nel mezzo direi...se vogliamo l'attualità al 100%. Insomma, per me si può fare ma con dei limiti di umanità (primo esempio). Quando vai a disinformare su qualcosa di importante NO, quando vai ad abbellire qualcosa di vero ma difficile da beccare SI. |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 9:41
“ 1) Manipolare significa imbrogliare e ammettere di nn essere bravi a fotografare 2) Manipolare significa realizzare la tua visine di quel momento e ammettere ancora di nn essere bravi a fotografare „ Quindi secondo il tuo ragionamento tutti i fotografi da studio o di still life, stanno imbrogliando e non sanno fotografare? |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 9:52
“ Quindi secondo il tuo ragionamento tutti i fotografi da studio o di still life, stanno imbrogliando e non sanno fotografare? „ Adesso, non ho letto tutto ma credo l'argomento sia nato come discussione sul genere "reportage" non "still life". Ovviamente la visione è completamente diversa per etica nelle due cose...non si possono paragonare. NB: ovviamente è rivolto a chi ha paragonato le due cose. |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 10:43
Ok da questo punto di vista sono d'accordo, però l'autore non ha iniziato il post parlando solo di reportage ma "da viaggio, di reportage, street photography". Quindi dal punto di vista reportage sono d'accordo al 100% da quello di viaggio e street molto meno! |
| inviato il 01 Dicembre 2015 ore 13:05
son entrambe versione corrette jonh solo che io che viaggio non voglio rischiare di "buttare" occasioni perchè non si son create... io creo le occasioni e io fotografo.. ho sempre un limite, non mi sognerei di portare flash o cose ingrombranti (ovviamente) ne di ridicolizzare il soggetto (se sai che ai monaci non devi toccare la testa, non chiedere al monaco 1 di toccare la testa del monaco 2) ne tornarei a casa e farei una foto artificiale con photoshop incollando vari scatti.. ecco questi son i miei limiti per il resto, trovo corretto concordare pose, posti, luoghi, location ecc..per tirare fuori il meglio.. altrimenti non spenderei manco soldi in attrezzatura fotografica se dovessi affidarmi al "culo", perchè non è bravura, è solo culo... il monaco in ombra a cui non puoi chiedere di venire in luce e mettersi in posa (foto persa) la mamma col bambino che cammina a cui scatti al volo e ti esce con un espressione pessima..e via via altri 10000 esempi |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |