| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 8:56
“ Pensa usare l' usb per trasferire dati dall'esterno e "vedere" cio che voui tu „
Io stavo "ragionando" (e ho detto tutto) con un amico l'altra sera su una possibilità del genere.
A parte le sconcerie che ci sono venute in mente subito (da buoni maschietti) abbiamo portato il discorso su "cosa vorresti scaricarti".
Beh, ma ti immagini scaricare (ed acquisire) abilità professionali, mediche, cognitive... ma anche artistiche tipo suonare strumenti musicali o di memoria tipo recupero dati persi a causa dell'età o di malattie...
Sarebbe una cosa "disumana" -o meglio "inumana"- oppure non etica, all'inizio ma si risolverebbero tanti problemi.
L'abuso di tale dispositivo (o l'uso per scopi oltre il buon senso), questo sì, sarebbe una catastrofe epocale.
Altrimenti, non sarebbe poi così male.
Pensiamo a far riavere la vista ad un non vedente... |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 9:16
“ A parte le sconcerie che ci sono venute in mente subito (da buoni maschietti) „
Io a quelle pensavo !! |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 14:11
....la parità esiste ! |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 14:16
quindi L'occhiodelcigno, no, l'occhio umano , sarebbe un 17mm.
ma siccome l'umor acqueo e vitreo implicano una differente rifrazione, un differente angolo di campo, quale dovrebbe essere la dimensione dell'occhio per avere la stessa resa con un occhio a secco?
Il fatto è che rispetto ad un sistema ottico fotografico qui ci troviamo di fronte ad un sistema "dopato", proprio perchè l'aria tra le lenti e tra lente e sensore è sostituita dal liquido. Quindi per fare un confronto con una fotocamera occorre prendere in considerazione che l'ottica umana non ha aria.
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user46920 | inviato il 04 Dicembre 2015 ore 15:03
Se sfogli un trattato di oculistica trovi tutti i valori dei vari poteri diottrici di ogni passaggio della luce che arriva alla retina ... ma quello che non capisco è cosa serva questo voler sapere se sono 60 diottrie o 53, a secco ??? 
Che tra l'altro, non è che si discostino di molto da quei valori, ma non ha senso fare il confronto con la fotocamera a secco o considerare dopato il sistema occhio, perché immerso in qualche liquido trasparente, quello che conta maggiormente è la forma geometrica ... ma soprattutto il valore totale.
Sarebbe come voler confrontare due strade per arrivare allo stesso punto, in base al numero di curve fatte, piuttosto che al tempo di percorrenza:
Se con la A1 ci metto 2 ore e con la A3 ce ne metto 2 ... chissenefrega che la A1 è dritta e la A3 fa tre curve ???
 .. Ooo, però se non ho capito , spiegami meglio dove vorresti arrivare. |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 15:06
“ non è il porco che diventa vecchio, ma il vecchio che diventa porco „
scrivilo in piemontese, che mi manca molto...
io direi così, da quel che mi ricordo... "al'è mia al crin c'àl vene viei, ma al'è al viei c'àl vene crin"
è giusto? |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 15:16
quello cui vorrei arrivare a sapere è a cosa è paragonabile l'occhio umano, rispetto alle fotocamere esistenti.
Per saperlo occorre per forza considerare che l'occhio umano, non ha un sistema solido gas, ma un sistema solido liquido. Anche la diffrazione delle lenti dell'occhio somigliano più a quelle dell'acqua rispetto a quelle del vetro, solo che di pesi specifici c'è una bella differenza, di comportamento della luce anche.
La mia domanda principale potrebbe essere così sintetizzata:
Supponiamo di lasciare all'occhio solo la retina e di togliere tutto il resto, pianifichiamola per semplicità (chirurgia da Frankenstein), adesso sostituiamo la parte che abbiamo rimosso con gli elementi tradizionali, vetro ed aria, che costituiscono le varie fotocamere.
Domanda, quale si presta meglio a supplire la parte rimossa restituendo il più fedelmente possibile la possibilità di vedere esattamente come prima?
Non so se adesso sono stato più chiaro.
Per questo parlo di sistema dopato rispetto alle nostre fotocamere. La natura ha fatto tutto con liquidi e membrane trasparenti, noi usiamo aria e vetro. Ma per avere un'equivalenza del modo di vedere occorre considerare la differenza di trasmissione ottica. |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 15:23
“ scrivilo in piemontese „
a l' è pa' l crin ca diventa vej, ma l' è l' vej ca diventa an crin. |
user46920 | inviato il 04 Dicembre 2015 ore 17:04
“ Domanda, quale si presta meglio a supplire la parte rimossa restituendo il più fedelmente possibile la possibilità di vedere esattamente come prima? „
una singola lente da 60 diottrie che però si muova avanti e indietro per mettere a fuoco da almeno 25cm all'infinito.
ma per trovare l'equivalenza bisogna considerare il sistema completo, non serve a nulla asciugarlo, ecc .. 
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| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 19:29
“ scrivilo in piemontese „
a l' è nen l crin ca diventa vej, ma l' è l' vej ca diventa an crin. Oppure:
Sun nen i crin c'a venu vej ma sun i vej c'a venu crin.
Tre modi diversi, stesso dialetto (in realtà è una lingua, come il sardo ed il ladino). Un po' come il Linux. |
| inviato il 04 Dicembre 2015 ore 23:03
@Giobol:
si, in effetti dipende un po' da dove si è.
Un mio amico di Demonte lo dice un pò diverso...
Non mi ricordo esattamente ma suona diverso. |
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