| inviato il 01 Novembre 2015 ore 23:12
Il corriere mica può controllare che l'assegno sia vero. Aveva mandato di ritirare un assegno e portarlo a destinazione e così ha fatto. |
| inviato il 01 Novembre 2015 ore 23:28
“ Qualcosa mi dice che la storia andrà a buon fine per Luigi Barba. Servirà tempo ma questo poco importa. Ha fatto una denuncia e ha fornito l'indirizzo di spedizione. Questo basta. All'indirizzo potrebbe non abitare il vero t*fatore ma sicuramente ci abita qualcun altro che ha dato un aiuto al t*fatore. A quell'indirizzo si presenterà molto presto qualcuno delle forze dell'ordine e chi ci abita dovrà dare spiegazioni. Questo è sicuro. „ Questo modo di ragionare è perfettamente logico; ma purtroppo è del tutto fuorviante . Genera la sensazione che basti avere un indirizzo di recapito per far sì che - prima o poi - giustizia sia fatta. Lo dirà pure la logica, ma non certo la cronaca. E' probabile che qualcuno che ha a che fare con l'indirizzo di recapito si becchi una denuncia a piede libero. Ma ciò non ha un nesso particolare con l'interruzione della sua "attività professionale": si sprecano i casi di gente bene identificata che ha continuato per anni a t*fare in lungo e in largo, senza essere fermata dalle varie denunce. Solo dopo anni di reiterazione qualcuno rischia di passare davvero qualche notte in cella: soprattutto se, invece di continuare con i nomi di fantasia, ci si appropria sistematicamente dell'identità di un altro (ma anche lì il passaggio non è immediato). E poi nulla toglie che, dopo il processo, ritornino in servizio. Guardate quante ne ha potute combinare questo (LINK) prima di incappare in un semplice arresto. Soprattutto leggete il modo in cui sapeva usare le condizioni legali e le routine dei corrieri (loro sì che le conoscono ). Ma il punto più importante è un altro: se già è molto debole il nesso tra l'essere identificato ed essere fermato, è praticamente inesistente la possibilità del t*fato di rivedere i propri beni o i propri soldi. Se non si ha in mente questo, è bene non leggerli proprio gli annunci on line. |
| inviato il 01 Novembre 2015 ore 23:32
“ Aveva mandato di ritirare un assegno e portarlo a destinazione e così ha fatto. „ Precisiamo: aveva mandato di accettare un assegno circolare intestato al mittente e portarlo a destinazione e così a fatto! Ergo fesso il mittente che ha accettato un simile pagamento, sarebbe bastato dare mandato per un assegno circolare intestato al corriere! |
user80653 | inviato il 01 Novembre 2015 ore 23:45
Il link inserito da Gabriele mi ha lasciato quasi sconvolto. Sembrerebbe un racconto di fantasia, invece è realtà. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 16:14
Sono rimasto molto sorpreso anche io, dalla notizia nel link e da molte altre trovate nella cronaca. Sulle t*fe online mi aspettavo infatti che tutto il problema fosse l'impossibilità di risalire ai colpevoli. E sui pochi che vengono beccati, magari non mi aspettavo che finissero ad Alcatraz, ma mi immaginavo che almeno per loro il business fosse chiuso. Poi andando a vedere casi concreti, scopro che soggetti di cui è nota l'identità, il codice fiscale e pure il domicilio, non solo non sono in galera, ma continuano tranquillamente a frodare altre decine di persone, con modalità quasi identiche a quelle già usate in precedenza. Non perdo tempo in inutili confronti con altri paesi. Mi limito a osservare che la t*fa è resa efficace dai nostri punti deboli (la voglia di realizzare un grande affare, la paura che ce lo soffi qualcun altro, la sensazione di essere protetti, etc). Da noi un punto di debolezza è pensare che se il t*fatore usa un indirizzo fisico o commette illeciti tracciabili, finisca automaticamente in mano alla giustizia. Intendiamoci: qualcosa gli succederà pure; ma una denuncia a piede libero o anche una notte in cella, per molte persone, non sono un grande deterrente. E di sicuro non fanno riavere i soldi alle loro vittime. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 16:42
Purtroppo la nostra legislazione è stata scritta quando ancora non c'era il televisore, figuriamoci Internet... I reati Perpetrati sulla rete, a meno che non si tratti di cose di tipo sessuale, non vengono presi molto sul serio nel nostro paese. (Poi ovviamente si pretende però l'impiccagione per i ragazzini che scaricano musica pirata) |
user80653 | inviato il 02 Novembre 2015 ore 17:21
Gabriele ha centrato il problema. È davvero desolante assistere impotenti a tutto ciò. Io comunque auguro al t*fato di riuscire a recuperare qualcosa. Sperare non costa nulla e dunque auguri! |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 17:48
Comunque potresti andare a trovarlo a casa..l'indirizzo ce l'hai |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 18:20
“ Qualcosa mi dice che la storia andrà a buon fine „ Qualcosa mi può anche dire di no... Mi sa che carabinieri, polizia, finanza e forze dell'ordine hanno - o ritengono di avere - ben altro da fare che cercare un ladro di polli. Il residente all'indirizzo incriminato dice che non ne sa nulla, per smentirlo è necessario trovare l'addetto che ha fatto la consegna e fargli riconoscere chi ha ritirato e firmato. Se il residente è complice è ancora peggio: quando il corriere arriva, manda una terza persona a ritirare e la rintracciabilità della banda è interrotta. Chi può smentire che il t*fatore abbia dato un indirizzo falso e abbia piantonato per qualche ora l'ingresso, per intercettare il latore? O si ritrova la refurtiva con le matricole (e al massimo si impallina qualcuno per incauto acquisto), oppure la vedo durissima...a meno di botte di culo tipo arresto della banda e casuale ritrovamento della refurtiva. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 18:29
“ Sono rimasto molto sorpreso anche io... „ Io no. Siccome continuiamo a ragionare che se uno lo turlupinano è colpa sua perchè non sta attento, che le cose uno se le cerca, quasi quasi che gli sta bene, finiscono per ragionare così anche giudici e polizia e il problema diventa non intasare le carceri piuttosto che correggere, redimere e disincentivare i disonesti. Poi, io conosco una frotta di gente che si è cmperata autoradio, tuner, amplificatore, casse a altre amenità dallo sconosciuto al bar, fingendo di fare un affare ma sapendo benissimo che si trattava di roba rubata. Se pratichiamo quotidianamente la benevolenza verso i disonesti e le scuse facili veso di noi, possiamo solo aspettarci di vivere in un mondo come questo. Perchè lamentarsi della presenza dei ladri, se il mondo è pieno di ricettatori? L'importante è, come dicono gli inglesi, "not in my yard". Il furto va bene e fa anche comodo per comprare cose a buon mercato, basta che non rubino a noi... Se uno viene raggirato è un pollo, se veniamo raggirati noi è un mondo di delinquenti...Mao disse una cosa che, in senso molto lato, aiuta a capire: la ragione dipende dalla parte da cui stai guardando la canna del fucile. |
user80653 | inviato il 02 Novembre 2015 ore 18:45
Io ho conosciuto una persona che ha fatto arrestare un borseggiatore. Il borseggiatore è stato arrestato, processato per direttissima la mattina successiva, condannato e rimesso subito in libertà. Il pomeriggio la persona che aveva contribuito all'arresto ha incontrato il borseggiatore per strada mentre svolgeva la sua abituale attività. Qualcosa davvero non funziona in questo paese. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 20:00
...curiosità... Quanto avresti chiesto per corpo macchina e ottiche ??! |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 20:03
Pero...prima di ricevere un assegno avresti dovuto chiedere una copia della carta d identità il numero del c.c. e fare una breve ricerca in banca.... Mai accettate assegni da sconosciuti . Ammetti che il tizio che ti aveva comperato ti pagava con un assegno rubato ?? Doppi caz..zi...sia per te che per il poveretto che gli avrebbero fregato il libretto. |
| inviato il 02 Novembre 2015 ore 21:08
“ Qualcosa davvero non funziona in questo paese. „ Si, decisamente. Un tizio evade 360 milioni di tasse, lo condannano a raccontare le barzellette per qualche mese ai vecchietti di una casa di riposo, se ne lamenta pure e mezza Italia si lagna perchè non può votarlo. Un altro tizio fa voto di castità e povertà, poi si scopre che ha circa 50 milioni di euro nelle sue disponibilità avendo campato per tutta la sua vita di uno stipendio e per punizione di tutto ciò viene eletto al senato. Un altro tizio, pubbloco amministratore, viene "calunniato" ( ) da alcuni ristoratori che sostengono che era a cena con la suocera a spese dei contribuenti, lui invece di querelarli propone di accomodare le cose con una donazione "una tantum" di 21.000 euro (  ma quanto mangia, sua suocera...!!!) e invece di fargli i pernacchi i cittadini fanno le manifetazioni per non farlo dimettere. Si scopre recentemente che un chirurgo plastico di non so più quale ospedale prenotava le sale operatorie per impiantare silicone e per fargli spazio rinviavano gli interventi ai malati di cancro. Si scopre anche che l'Italia ha venduto container di armi a paesi "neutrali" che poi le giravano all'Isis, e come "bonus" per questi clienti fedeli e affidabili alcuni istruttori andavano nei paesi "neutrali" ad addestrare centinaia di persone che dovevano combattere l'Isis, ma chissà come mai finivano a combattere con l'Isis... Mi sembra che il caso del borseggiatore sia un'inezia al confronto, prima di fare danni paragonabili deve fregare una superpetroliera di portafogli... |
user80653 | inviato il 02 Novembre 2015 ore 21:16
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