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La fotografia analogica che costi aveva?


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avatarjunior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 18:57

Mio padre mi ha sempre raccontato che lo sviluppo delle pellicole è sempre stato piuttosto elevato

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 19:03

Amarcord! Iniziò nel 1976 nikorrmat e 50mm. Poi nikon f- ft ecc. Sino ad arrivare alla f4. Passando dai 35ais agli zoom 80-200 afd. Tante dia.
Dell'analogico mi sono rimasti molti ricordi e la parsimonia nel premere il pulsante di scatto.
Oggi d300 e d700 con 9 obiettivi nikon afd dal 14mm al 500mm
Non rimpiango niente ogni tempo ha i suoi passaggi. Oggi mi va bene il digitale.

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 19:05

Mica tanto, io l'ho usato per almeno 25 anni e con la HP5 (400 ASA) avevo una grana bella visibile. E piacevole.
Ehm... non ho messo nessuna foto qui nelle gallerie di Juza, anche perché sono molto "datate", ma le sto mettendo nel sito:
www.diegocuoghi.it/fotografia/bianconero/index.html
Sono solo alcune, sto ancora facendo le scansioni di quel materiale.

Per avere grana più fine si usavano Perceptol, Rodinal, o il più generico ID11. Ancora meglio, si usavano pellicole a grana fine e sensibilità più basse, come PanF (50 ASA) e FP4 (125 ASA).


Oddio, missà che ti stai confondendo Eeeek!!!

Rodinal e grana fine non possono stare nella stessa frase. Il rodinal fa grana a pallettoni, grossa e secca, specie se usato 1+25, ma anche 1+50 non scherza mica.

Il microphen so per certo che è finegranulante, primo perchè semplicemente c'è scritto nei datasheet, in secondo luogo è uno sviluppo da pellicole ad alta sensibilità e/o tirate (energico e compensatore) e per questo scopo deve anche essere finegranulante, altrimenti verrebbe fuori una quantità di grana spaventosa e ingestibile.

Con il digitale si scatta molto di più e si è persa l'abitudine di stampare le foto perchè ci sono altri supporti che vengono utilizzati anche per altre attività (PC, monitor, tablet, smartphone, ecc.....) ma che comunque hanno un costo. Per non parlare di un buon software di elaborazione e catalogazione di immagini... Probabilmente oggi abbiamo l'illusione di spendere meno....


A proposito di stampa... leggendo vari thread di stampanti e facendo due conti della serva... ho potuto concludere che la stampa b/n ad ingranditore ha costi inferiori (e nemmeno di poco) alla stampa a getto d'inchiostro di qualità.
E, soprattutto, meno rogne. Non esistono testine che si rompono/otturano, inchiostri che si seccano, ecc ecc.

user72463
avatar
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 19:12

oggi c'è il cellulare,ieri c'erano le polaroid MrGreen
cmq di gente con le macchinette "compatte" ce ne era parecchia pure negli anni 80/90 ,non è che sono nate col digitale..

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 19:34

oggi c'è il cellulare,ieri c'erano le polaroid MrGreen
cmq di gente con le macchinette "compatte" ce ne era parecchia pure negli anni 80/90 ,non è che sono nate col digitale..


La differenza stava nei costi. Un rullo di polaroid con 10 scatti costava (e costa) un botto, e un rullo da 36 fatto con una Leica M4 o con una compatta da 4 soldi costava uguale, decine di migliaia di lire.

Lo sviluppo delle dia costicchiava, alla fine degli anni '90 da 5 a 7000 lire, ma almeno non c'era la stampa.

Ora cellulare, compatta, reflex digitale scattano a costo zero. Poi se uno vuole stampa. Intanto le immagini le può vedere, ritoccare, mandare, sempre a costo zero. Prima come minimo dovevi comprare il rullino e svilupparlo. Ogni clic erano 500 lire

avatarjunior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:07

Mi ricordo che avevo calcolato il prezzo unitario del singolo scatto nel 1986 o giù di lì. Ogni volta che facevi click partivano:

Un negativo: 600 lire.
Una diapositiva: 400 lire.

tutto questo quando già avevi speso per comprare il rullino qualcosa come 12 € attuali, forse più.
All'epoca un caffè costava 400 lire, come una diapositiva.

Dunque, vediamo: oggi un caffè costa più o meno 1 € (semplifico un po', per fare la media nazionale... se sbaglio perdonatemi.. non bevo caffè MrGreen ).

Quindi, se portiamo il prezzo in euro, ti spendevi 12 € per il rullino, 1 € per ogni foto, bella o brutta che fosse... Poi aspettavi una settimana per lo sviluppo (negli ultimi tempi un'ora o perfino mezz'ora). Davvero avevi paura di abbassare l'indice sul pulsante di scatto!!!

Poi c'era sempre in agguato l'errore: il battesimo di mio nipote fu bruciato per un errore nello sviluppo! Mi fu consegnato per risarcimento un rullino vergine (si usava così). L'unica volta in vita mia che sono stato a Venezia ho scattato con attenzione a tutto, poi mi sono accorto, tornato a casa, che il rullino si era sganciato! TristeTristeTriste

Ho accolto il digitale con entusiasmo e non tornerei indietro neppure se mi pagassero! MrGreen


avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:27

@Roby02091987
Oddio, missà che ti stai confondendo Eeeek!!!
Rodinal e grana fine non possono stare nella stessa frase. Il rodinal fa grana a pallettoni, grossa e secca, specie se usato 1+25, ma anche 1+50 non scherza mica.
Il microphen so per certo che è finegranulante, primo perchè semplicemente c'è scritto nei datasheet, in secondo luogo è uno sviluppo da pellicole ad alta sensibilità e/o tirate (energico e compensatore) e per questo scopo deve anche essere finegranulante, altrimenti verrebbe fuori una quantità di grana spaventosa e ingestibile.


Forse mi sbaglio sul Rodinal (usato poco) però so che per 25 anni ho comprato e usato quasi solo Microphen. E che con la HP5 la grana era ben visibile e gradita (quasi voluta). Sviluppavo le HP5 in Microphen soluzione stock nel caso le tirassi a 1600 ASA, con sviluppo diluito che poi andava buttato se le usavo a 400 ASA. Ho cercato il cartoncino con i miei appunti su tempi/diluizioni, l'ho avuto per anni su uno scaffale in bagno, ma poi devo averlo buttato quando ho portato in solaio la camera oscura.
Ricordo anche che con l'ID11 a 400 ASA la grana risultava più fine, ma a me piaceva grossa, secca, visibile.

-------------

Sono andato in solaio e in una scatola, assieme a vecchie bottiglie, tank, timer, bobinatrice... ho trovato anche il cartoncino con gli appunti sugli sviluppi che usavo:




Aggiungo che il mio ingranditore ha la testa a colori, con schermo diffusore. Per questo motivo i miei negativi erano molto contrastati, per compensare la luce diffusa. Con una normale testa per il solo B&N avrei cercato di ottenere negativi più morbidi.

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:41

Il Rodinal produceva grana abbastanza grossa, basso contrasto, ma molta acutanza.
La sua resa comunque cambiava molto in relazione alla diluizione, non lo amavo....
Io usavo i prodotti della Chimifoto Ornano, tipo il Gradual per i negativi (che era una evoluzione del mitico D76 Kodak).
Da ragazzo, per risparmiare, mi compravo le sostanze chimiche: metolo, idrochinone, iposolfito di sodio, acido acetico, ecc... e, con un bilancino di precisione autocostruito pure quello mi preparavo sviluppo, arresto e fissaggio, sia per pellicole (acquistate a metraggio) che per le carte.
Il massimo della sofisticazione fu la stampa delle diapositive con il mitico Cibachrome, ma costava una fucilata! Infatti lo usai solo 2 volte, conveniva farlo fare ai laboratori. Ho ancora tutta la attrezzatura compreso un cilindro motorizzato e termostatato della Hobby Lab. Se facessi 4 conti mi troverei paura!

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:47

@Gian Carlo F
Il massimo della sofisticazione fu la stampa delle diapositive con il mitico Cibachrome, ma costava una fucilata!

Io per diversi anni (più o meno tra il 1985 e i primi anni '90) ho fatto stampare Cibachrome Metal da diapositive 6x9 Sorriso
Costosissimo, soprattutto nei grandi formati che usavo, dal 30x45 al 50x70, ma il risultato era strabiliante per i colori accesi e il forte contrasto. I costi erano compensati dal fatto che quelle immagini poi le vendevo in tirature limitate o anche in copia unica: goo.gl/WIc8Sr
Altra cosa straordinaria del Cibachrome: nessun degrado dei colori, perché si trattava di coloranti azoici. Credevo non esistesse più, ma leggo che oggi si chiama Ilfochrome:
it.wikipedia.org/wiki/Ilfochrome

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:49

mi ricordo bene quando usando dia, ogni scatto, tra acquisto, sviluppo ed intelaiatura corrispondeva a 500 lire, che fosse splendido o da cestinare.
quelle 500 lire corrispondono oggi a circa mezzo euro.
il cestino era contento, io meno. :-P

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:56

36 pose dia, tra sviluppo e rullino stiamo a circa 20 € (prezzi di settimana scorsa)....se si sale di qualità, tipo ilford, stiamo a 35 €......

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:58

Io spendevo con le Velvia 15_17000 lire.....
Eh sì erano 400 lire ca.

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 20:59

Prima che arrivasse l'euro lo sviluppo era 6000 lire e le Velvia le pagavo 12000.

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 21:00

io ho portato due rullini velvia scaduti e sono curioso di vedere cosa è uscito......

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2015 ore 21:02

io più spesso mi intrippavo di kodachrome, e badavo bene di sfruttarla tutta, anche 41 scatti qualche volta, caricavo al buio se potevo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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