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quando la fotografia è arte?


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avatarsupporter
inviato il 06 Giugno 2016 ore 17:55

... nel gennaio del 1988 ho visitato la mostra di Van Googh alle Belle Arti a Roma, giravo per i corridoi come al solito e l'Autoritratto mi apparve all'improvviso davanti, non riuscivo più a staccarmi da lì, una emozione enorme, brividi, e le gambe mi si piegavano.
Poi mi passò e non ci pensai più, nè mi è più capitato.


Si direbbe una variante della "sindrome di Stendhal".

libreriamo.it/arte/che-cose-la-sindrome-di-stendhal/
www.treccani.it/enciclopedia/sindrome-di-stendhal_(Dizionario-di-Medic
it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stendhal

avatarsupporter
inviato il 06 Giugno 2016 ore 18:01

qualcosa del genere, Roberto

avatarjunior
inviato il 06 Giugno 2016 ore 18:03

Io sto diventando barbone grazie alla fotografia!!! ????

user55929
avatar
inviato il 06 Giugno 2016 ore 18:11

Quotone caro Mauro Quotone. ..il parco idee dell'umano mondo è come l'encefalogramma piatto di un moribondo. ..piatto appunto...e credo anche che le persone non abbiano il coraggio di esprimerle le idee pur avendole...ecco perché abbiamo bisogno dell'arte

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2016 ore 18:21

L'arte non è determinata da chi la produce.
chi produce arte non necessariamente si sente artista. vale per la fotografia come per altro.
L'arte è determinata a posteriori.
Molte opere d'arte non sono nate con l'intenzione di produrre arte ma di produrre semplicemente qualcosa. Poi, con il tempo, più o meno lungo, è stato detto che trattasi di arte. L'arte può essere determinata con altisonanza, per cui diviene patrimonio condiviso, ma può anche continuare a percorrere vicoli dell'ignoto e dello sconosciuto, fino a quando da qualcuno, o per volere popolare, viene elevata ad arte fattiva e riconosciuta.
Antonio Ligabue per es. non dipingeva arte. Alcuni suoi dipinti sono stati fatti solamente per ottenere 10 minestre, per riempirsi lo stomaco.
Oggi i suoi quadri valgono ben più di 10 minestre.
Porsi il cruccio dell'arte o non arte è un problema da nulla.
provare a crearla e autodeterminarla forse è addirittura fantascientifico, oltre ad essere (personalmente lo credo) irrilevante.

il mondo dell'arte (quella quotata) ha sentieri oscuri, e spesso è un gioco al rialzo o al ribasso come le azioni in borsa.

Essere un artista riconosciuto a livello internazionale determina che ogni tuo manufatto/opera sia classificato "arte", anche se quel giorno tu pensi di aver prodotto una cacata pazzesca, ma poichè sei stato appellato come "artista di chiara fama" quello che produrrai sarà classificato arte, mentre per onestà intellettuale potresti dichiarare che non sei affatto soddisfatto di quello che hai prodotto, mentre sempre se fossi onesto intellettualmente potresti dire "guardate che quella cosa che ho fatto non vale nulla, mentre quello che ha fatto il mio vicino di casa, uomo di strada, vale molto di più artisticamente parlando".

Quindi, che piaccia o no, c'è anche la "routine artistica", ovvero l'arte per prassi, poichè si tratta di una qualsiasi produzione di un artista noto, e in tal senso anche la propria firma può avere un valore, se vogliamo considerare l'arte come qualcosa che vale monetariamente ed è quotato.
quindi anche un capo d'abbigliamento di una persona famosa diventa oggetto quotato.

Per questo motivo bisogna fare molta attenzione tra "produzione quotata" e arte.
Intendo semplicemente dire che l'arte può anche non avere alcun valore di quotazione, ma essere comunque arte.

Poi il tempo determina dei valori differenti rispetto alla contingenza. (non parlo ora di valore monetario ma di valore strettamente artistico, cui può seguire anche la quotazione monetaria).
quello che adesso può valere zero, un domani può essere portato alle stelle, a torto o a ragione.

A volte l'artista o determinato tale solo postumo, può produrre qualcosa di incompreso come artistico, perchè anticipa troppo i tempi e non è riconosciuto nell'immediatezza, ma può essere rivalutato successivamente quando la concezione che aveva anticipato è raggiunta postuma dal mondo che evolve sufficientemente per apprezzarlo.

per tale motivo dico a tutti, di non cercare l'arte in tutto quello che producete, su questo forum in particolare riguardo la fotografia. spesso l'arte non paga e non è riconosciuta nel momento in cui siete ancora vivi.

Per questo, non è importante produrre qualcosa che oggi abbia valenza artistica. è molto più importante invece produrre qualcosa che riguarda il nostro modo di sentire e di esprimerci, che sia il più possibile nostro. Non è detto che raggiunga qualche livello artistico, neanche quando sarete ormai defunti, ma in questo caso sapete con certezza che avrete fatto qualcosa di genuino, che è un vostro sentire.
è un figlio, è vostra eredità alle nuove generazioni, e che sia acclamato oppure no, può dare veramente qualcosa a qualcuno (o talvolta a molti).
quindi se riconoscete un valore in una qualsiasi opera e sentite che questa vi dà qualcosa di gratificante per l'anima, il pensiero, il sentimento, la sensibilità, questa è arte.

avatarjunior
inviato il 06 Giugno 2016 ore 21:52

meglio di così non si può ! Quotone per Ooo.

avatarsenior
inviato il 06 Giugno 2016 ore 23:32

Secondo il libro con ancora zero stelline e chissa' perchè...è il mondo dell'arte che si interessa alla fotografia,per la sua larga diffusione,come gesto ripetuto e un po' banale interpretato con leggerezza e facilita'.
Assecondando l'interesse crescente del pubblico le fotografie esposte,hanno cominciato a far bella mostra di se,nelle esposizioni e svolgono la loro funzione come le altre opere.Nasce il problema dell'essere uniche e della riproducibilita',ma con tiratura limitata ,dimensione,unito al nome è salito il valore.Allo stesso tempo altri sono caduti nell'oblio,anche se tutto era stato pensato nel nome dell'arte,mentre il nuovo direttore propone cambi di rotta e interscambi culturali.
L'entusiasmo sembra far nascere la tentazione di poter prersentare diverse proposte,anche non ancora affermate e acclamate...
Per quel che ricordo mi sembra che pochi si mostrassero interessati o soltanto un po' al disegno o alla storia dell'arte...per scoprirsi poi anni e anni dopo...appassionati di fotografia..e qualcosa di piu'...
Forse è piu' vicina la questione dei 150 mi piace e delle foto che sono piu' belle,mentre quell'altro,mugugna sempre irritato...senza motivo,perchè è cosi' e basta.


user46920
avatar
inviato il 06 Giugno 2016 ore 23:48

Grazie Caterina Sorriso

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2016 ore 0:24

Beh, lo striminzito post dell'amico monocorde, merita indubbiamente attenzione, anche se per la prossima volta consiglierei di non lesinare così troppo nello scrivere. Sorriso

Per quanto mi riguarda sorvolo sui numerosi punti che reputo condivisibili, ma focalizzo solo un paio di punti dove non mi trovo concorde.

Porsi il cruccio dell'arte o non arte è un problema da nulla.
provare a crearla e autodeterminarla forse è addirittura fantascientifico, oltre ad essere (personalmente lo credo) irrilevante.


Porsi il problema se qualcosa sia da ritenere arte o meno, anche se in qualche caso può ritenersi secondario, più che da nulla è al contrario piuttosto importante e significativo, specialmente partecipando a certi vernissage che trattino del contemporaneo mondo artistico o presunto tale.
Ma lo stesso dicasi davanti ad un catalogo, rivista, documentario, e spazio museale incluso.

Quanto al crearla e autodeterminarla, direi che in fondo è proprio quello che hanno fatto i più grandi artisti della storia.
E se qualcuno con le debite proporzioni, se nel suo piccolo si sentisse di ricalcare gli stessi intenti e/o motivazioni non gli affibbierei in automatico irrilevanza o fantascienza.


uindi se riconoscete un valore in una qualsiasi opera e sentite che questa vi dà qualcosa di gratificante per l'anima, il pensiero, il sentimento, la sensibilità, questa è arte.


...Questa è arte, aggiungo, ma solo per se stessi.
O meglio sono valutazioni ineccepibili ma dal solo punto di vista personale o soggettivo.
La classica foto del tramonto fatta nell'isola dove ho trascorso le mie ultime vacanze, possono trasmettermi una miriade di emozioni nel rivederle, e liberi di intenderli arte per se stessi, ma dal momento in cui le mostrassi ad un amico come ad un qualsiasi pubblico, e questi le trovassero le solite banali foto di tramonti ultraviste, per questi risulterebbero tutt'altro che arte. MrGreen

Comunque comprendo anche il buon senso delle tue ultime considerazioni/consigli rivolti al singolo o soggettivo, ma sottolineo come l'autore del topic già dal titolo che ha scelto, penso volesse intendere la cosa più come considerazione generale o oggettiva.
E lì la cosa si complica di brutto. Sorriso ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2016 ore 1:10

grazie per la replica Remember.
Quanto al crearla e autodeterminarla, direi che in fondo è proprio quello che hanno fatto i più grandi artisti della storia.

loro hanno fatto qualcosa, altri hanno determinato cosa è. Specie nel contemporaneo non ha molto senso dire se è una spada o uno spiedino, il ferro che si sta battendo a caldo. è solo ferro bollente, ancora rosso su incudine. non è adulto un bambino, sapremo il suo verso quando è adulto. inutile mettergli etichette, lasciamolo libero di crescere.
...Questa è arte, aggiungo, ma solo per se stessi.

è il mio modo di dire cosa è arte, poichè ad arte non riesco ad affiancare termini come moda, notorietà. affibbiare etichette sacrali, magari è il critico di turno a darle, della tale rubrica a farlo.

così ho trovato la posizione di estrema modestia e quasi reverenziale di Peppe Cancellieri piuttosto chiarificatrice su questo punto. Come fosse revocata addirittura l'autodeterminazione dei nostri intenti "chi sono io per dire che questa è arte", e così tra una reverenza e l'altra, al posto di mettere al primo posto quello che ci colpisce in modo individuale ed intimistico, sembra si attenda un messia o un giudice. Si conferisce una sacralità che dovrebbe arrivare da " chi se ne capisce veramente ", dimenticando forse che l'arte è legata prima di tutto al sentire, che è intimo.
Ora dovrei dire forse che allora è arte solo se si tratta di un sentire collettivo? magari instradato e avviato da un noto professore?
non ci sto.
non ci sto a questa deresponsabilizzazione da figli che cercano sempre la voce dei padri.
Perchè allora è errato il concetto di arte, che deve passare per i canali comunicativi dell'uomo, senza che un superuomo ne faccia la traduzione.
Perchè chi sa fare oratoria ti può stupire per le considerazioni sull'uovo uscito fresco dalla cloaca di una gallina, elargendotene le magneficenze. ma io penso: un uovo.
se allora l'arte è elitaria se la tengano i 4 professori, magari anche benestanti, e che il biglietto per vedere la galleria in 4 se lo paghino loro, 10.000 euro l'uno. che pensino pure che quella è arte e che gli altri non siano in grado di capire, ma che non mi distraggano per favore, se fossi rimasto rapito da un murales a bomboletta spray, mentre tornavo a casa per la via.

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2016 ore 2:12

Guarda, le tue considerazioni su prof e critici sono le mie, che da buon autodidatta in tutto ciò che concerne il campo delle arti figurative e visive ho sempre rifiutato direttive indicazioni o ruolo di simili figure nell'influenzarmi.
E aggiungo a posteriori di benedire la scelta fatta al tempo nel cancellarmi all'ultimo istante dalla frequentazione della scuola d'arte dopo le medie, a favore di un'altra)).

Quanto ai grandi è certamente vero che la collocazione è stata poi fatta da altri e dalla storia, ma loro stessi interiormente erano già consapevoli di tale collocazione e livello raggiunto.
E questo è quello che poi ho appreso o è emerso dallo studio ed approfondimento della materia svolto rigorosamente in prorpio. Sorriso

user46920
avatar
inviato il 07 Giugno 2016 ore 7:45

dai ragazzi, dopo tutti questi bei discorsi, provo anch'io a dare una risposta-interpretazione "stretta e concisa", generalista ... quasi oggettiva, alla domanda dell'autore:

- quando la fotografia è arte?

quando non sembra una fotografia!



... poi ci sono anche le eccezioni che confermano "la regola"

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2016 ore 11:34

Difficile dire quando la fotografia sia arte; credo sia più facile cercare di capire perché stia prendendo sempre più piede l'idea che anche la fotografia possa diventare arte. Il fatto è che l'arte è sempre stata considerata tale se la comprensione del suo linguaggio era condiviso dall'osservatore; quanto meno da un discreto numero di osservatori.
Nell'ultimo secolo l'arte (quella tradizionale che escludeva la fotografia) si è sempre più allontanata da questo "assioma", addirittura rinunciando a proporre un "messaggio", cioè ad utilizzare un linguaggio condiviso, al punto che riesce impossibile (almeno al sottoscritto) ritenere che certe forme artistiche utilizzino ancora per l'appunto un "linguaggio" anziché essere espressioni di qualcosa che l'artista rivolge unicamente a sé stesso. Paradossalmente, è proprio l'anatema lanciato da Baudelaire (a cui accennava Caterina) che impedisce alla fotografia di perdere completamente l'uso di un "linguaggio" (inteso come mezzo espressivo dotato di un codice simbolico condiviso da chi "parla" e da chi "ascolta"); credo sia per questo che la fotografia si sta ritagliando il proprio spazio nel campo dell'arte, perché è una delle poche forme espressive che può recuperare il concetto di "messaggio" anziché limitarsi a suscitare "sensazioni"; cosa, quest'ultima, che per la verità può accadere anche di fronte alle piastrelle del bagno (se si ha un minimo di fantasiaMrGreen) e che tiene parecchie forme di espressione artistica pericolosamente il bilico sul sottile parapetto che le divide dalla pura e semplice decorazione (parere mio, comunque!).

user39791
avatar
inviato il 07 Giugno 2016 ore 12:03

Jonathan Jones, famoso critico d'arte inglese lancia una bella provocazione:
Una fotografia in una galleria d'arte è una piatta, senz'anima, superficiale sostituta di un dipinto.

I dipinti richiedono tempo e fatica, complessità materiale, profondità strutturla, talento e mano, immaginazione e "consapevolezza". Un bel dipinto è una cosa ricca e piena di vigore. Una fotografia, per quanto ben illuminata, per quanto sapientemente strutturata, ha un solo livello di contenuto. E' tutto lì, sulla superfice. La vedi, ce l'hai. E' assurdo pretendere che questa rapida gestione della luce abbia la stessa profondità, anima, o che ripaghi quanto un dipinto del Carvaggio - giusto per citare un pittore che così tanti fotografi emulano.

La fotografia non è arte. E' tecnologia. Non possiamo ignorare questa evidenza nell'era delle fotocamere digitali, che ha messo a disposizione di milioni di persone incantevoli effetti ed immagini ad alta definzione. Con il mio iPad posso scattare fotografie panoramiche bellissime. Sono, per questo, un artista? No, ho semplicemente un tablet fantastico.


Nel 1958 un critico del cinema, il francese André Bazin scrisse:
La fotografia non crea eternità, come fa l'arte. Essa imbalsama il tempo.


Due spunti contrari al concetto di fotografia come arte su cui riflettere.

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2016 ore 12:26

Filiberto, però se citi personaggi come Caravaggio "ti piace vincere facile"!MrGreen

I dipinti richiedono tempo e fatica, complessità materiale, profondità strutturla, talento e mano, immaginazione e "consapevolezza".

Giusto e lo condivido in toto, ma anche Pollock avrebbe dovuto esserne informato; di fronte ad opere come le sue, a me cadono le braccia (a lui, fortunatamente, solo il colore). Poi è vero che tanti fotografi cercano di emulare Caravaggio, ma anche tanti suoi contemporanei dipingevano "alla maniera" sua o di altri, senza essere considerati veri artisti per il solo fatto di essere bravissimi con tela e pennello. Il quadro che tu usi come avatar non richiese particolari dotazioni di "tempo e fatica" in fase di realizzazione; il lavoro vero stava tutto a monte, proprio come nella fotografia (se fatta con la testa)


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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