| inviato il 12 Agosto 2015 ore 20:34
In realtà non la vedi diversamente....:-) come ho scritto io non amo fare troppe foto (più dello stretto necessario) e non la vedo una cosa buona anche negli altri...e sono sicuro che molti professionisti sono in grado di fare poche foto ma buone....io infatti non dico che fanno bene a fare tante foto...solo che da un certo punto di vista (il loro) si può comprendere il motivo... Io mi ricordo che la prima volta che ho fatto un matrimonio ad un amico (non aveva soldi la futura moglie era incinta quindi era veramente low coast), era un regalo che feci a lui...ma la mia unica reflex andò in assistenza un mese prima e non mi tornò in tempo, così un amico mi prestò la sua minolta 7d (gran macchina per l'epoca) e mi allenai 1 ora (solo un ora) a prendere confidenza con lei con il 18-200 e il 50 1,4 e il falsh...non avevo altro......ero di una tranquillità incredibile...ora che so che tante cose possono andare storte...se non ho almeno una seconda reflex un ottica di ricambio equivalente etc...non dormo tranquillo...e nonostante che i servizi fotografici ( battesimi feste etc..) li faccio come regalo ad amici e parenti ...e loro mi promettono che anche se per qualche imprevisto non dovessi consegnare nemmeno una foto non protesterebbero...(per fortuna fino ad ora mai successo...sempre ottimi servizi:)). Questo per dire che a volte più si ha esperienza e più si conoscono gli imprevisti e si ha timore...non è da professionista è vero....è da essere umano però:) faccio un esempio chiarificatore....immaginiamo che sono il professionista del matrimonio... faccio le foto allo scambio delle fedi...due foto...mi sembrano perfette ma dopo controllo e la messa a fuoco non è perfetta su una e l'altra non è ottima per la composizione anche ritagliandola...non posso andare da chi mi da 2500 euro e dirgli.."lo fanno ...lo fanno":)..ma preferirò fare 10 foto ...e di queste almeno una sarà uscita corretta per la composizione e anche a fuoco:) rispondero per come la vedo io alla domanda " " Altrimenti la differenza tra un Professionista e uno alle prime armi qual'è?" " La differenza la fa la costanza dei risultati che ottiene il prof rispetto al fotoamatore esperto.... in pratica il prof (quello vero non il quaquaraqua) su 10 matrimoni in un voto da 0 a 10 farà 7 matrimoni da 8 2 da 7 e uno da 9 ...il dilettante bravo farà 5 da 6 2 da 5 2 da 8 e 1 da 10..... magari per incoscienza e passione una volta succede che il dilettante superi il prof...ma è nella costanza dei risultati in ogni condizione meteo e di luce, soprattutto quando ci sono imprevisti che si vede la differenza... questa ovviamente è una mia visione...molto particolare che da possibilità a critiche e lo so:) Ricapitolando alcuni prof (non è certamente la prassi di tutti )potranno esagerare con le foto per stare più tranquilli e sperare di portare a casa la cerimonia da 8....tanto se riescono sempre a farle bene potranno ammortizzare attrezzatura usurata prematuramente e aiuto esterno con i tanti matrimoni che faranno... Questa è ovviamente una visione consumistica della fotografia che non mi appartiene affatto (altrimenti non userei una reflex foveon )...ma non per questo li possiamo condannare...almeno finchè pagano il giusto i collaboratori:)..solo criticare...non sapendo la responsabilità che a volte si portano dietro... magari è stato il cardiologo a dirgli fai 4000 foto e stai tranquillo o ti metto un cuore nuovo |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 21:27
Bhe...comunque...anche secondo me 4000 scatti sono un'esagerazione. Antieconomico per tempo di postproduzione e per l'usura dell'attrezzatura. Ci sono momenti (pochi per la verità) in cui la raffica può avere la sua ragione ma, l'abuso da l'idea anche a me del poco professionale. Ho fatto da spalla a fotografi Pro nell'era analogica e su 20 rullini da 36 = 720 fotografie (in due e quando scattavamo tanto) ci scappavano sempre almeno 150 ottimi scatti. Credo che l'era digitale, con il fatto che apparentemente uno scatto non costa niente, abbia portato molti di noi a pensare meno a inquadratura, composizione, luce, momento ecc... Vero è che nel "mucchio selvaggio" qualcosa di buono anche per sbaglio ci capita... Ho passato anche io il mio momento del "dito facile" nel passaggio da analogico a digitale...poi ho dovuto lavorare e scegliere tutti quegli scatti e mi sono ravveduto. Adesso penso un pò di più prima di premere il grilletto e sparare a caso. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 22:00
Si fabio hai ragione...mi ero dimenticato del salto dalla pellicola al digitale...anche a me per un po' era venuta la sindrome di rambo...click click click...con caricatore quasi infinito:) Scusa animatrix....ma le mega raffiche le fanno anche a soggetti immobili e statici? del tipo che se non ci fosse il numero sulla foto non capiresti la differenza in dieci foto?....perchè se fanno anche questo...non c'è cardiologo che tenga:) |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 22:12
“ ma le mega raffiche le fanno anche a soggetti immobili e statici? „ io le ho viste fare.... È un modo di fare, secondo me... C'entra poco il soggetto statico o in movimento. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 22:36
Seguo con interesse la discussione, ma mi riservo di intervenire con calma e con l'agio di una tastiera vera. Sono uno di quelli che portava a casa 4000 scatti, perché la marca di fotocamera che usavo non aveva un autofocus affidabile e quindi mi affidavo alla legge dei grandi numeri per avere almeno uno scatto tecnicamente buono. Poi, non riuscendo a risolvere il problema della messa a fuoco, sono tornato all'altra marca, ma ci è voluto molto tempo a riprendere fiducia nello strumento. Oggi scatto meno, diciamo circa la metà, ma non è tanto meno quanto vorrei. Comunque i fattori che inducono un professionista a scattare tanto sono molti e nessuno finora in questa discussione ne ha fatto cenno. Tornerò sull'argomento appena potrò. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 22:36
Ciao, interessante discussione. Dal 2005 fuori servizio e per passatempo sono timidamente passato al digit. Nei miei matrimoni, massimo scattavo 200 foto in 120/220 nei formati 4,5x6--6x6--6x7. I provini in striscia li sceglievo io, un ottimo rapporto professionale con lo stampatore. Avevo altre due fotografi collaboratori, dai nostri studi usciva un buon prodotto. Adesso è solo storia fotografica! Un saluto a tutti da FB- |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 22:56
Preciso che anche quando la coppia è in posa ci sono 5 o 6 foto per singolo momento da cui selezionare quella buona anche se sono veramente tutte identiche. Valangate di foto ai cibi ripresi da ogni angolazione possibile. Io personalmente mi sono fatto una opinione. Continuo ad avere dei dubbi sul fatto che i Fotografi che sanno il fatto loro, lavorino con questa "tecnica". Mi chiedo... se si tornasse alla pellicola in quanti sopravviverebbero evidenziando la consapevolezza di un vero Fotografo? Io non credo che un Fotografo che conosca davvero il proprio mestiere abbia bisogno di un quantitativo ingente di scatti per rimanere in una buona media a livello qualitativo sul prodotto offerto. Se ciò si rende necessario e cioè scattare a valnaga come sto vedendo fare senza nessun criterio ma puntando la macchina ovunque come se fosse una telecamera....beh...secondo il mio modestissimo parere....credo ci sia di meglio. Se fossi io a commissionare un lavoro e vedessi questi risultati da dover post produrre...mi rivolgerei certamente ad un altro. P.S.: Intanto siamo a 2000 scatti cestinati e sono appena all'ingresso sala...scommetto che alla fine me ne rimarrano forse un migliaio...e intanto sto perdendo diversi giorni per scrutarli tutti senza fare errori escludendo cose che non devo. Una cosa infinita..... Se questo è un modo giusto di lavorare.................. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:05
Mi piace questo confronto generazionale e di visioni personali. Io nel mio piccolo collaboro con un piccolo studio (marito e moglie) che ha aperto da poco e di cui sono stato il primo collaboratore. Diciamo quindi che sto vedendo un'evoluzione anche in chi mi sta insegnando perché ci si adatta al mercato e ogni esperienza porta qualcosa di nuovo. Il limite minimo di foto non mi è mai stato imposto, le uniche "regole" sono: - fai le foto "obbligatorie" e fai in modo che ci siano (e qui la raffica alle fedi ci sta) - non scordarti dei parenti stretti (considerando che molti non si propongono per farsi la foto ricordo) - non fare caxxate e fai delle belle foto. Da qui mi sono ritrovato con circa 1400 foto all'ultimo servizio durato 12 ore, dalla preparazione dello sposo alla festa post-torta. Le foto che di solito ripeto sono quelle imperdibili (ma al max 5 o 6 foto per inquadratura) e, strano ma vero, quelle in posa coi parenti e invitati Per evitare di consegnare foto con occhi chiusi o espressioni ebeti preferisco avere 20 foto quasi identiche dei parenti/invitati in posa e prendere le parti del corpo venute meglio dalle varie foto. Comunque conosco anch'io uno studio in cui si lavora così. Non mi piacerebbe nè scattare così né lavorarci in PP (più che occhi gonfi direi palle gonfie ) ma se il risultato soddisfa comunque il cliente quel fotografo avrà trovato il modo migliore per portare a casa il servizio: poco sforzo da parte sua (raffiche anche "a caso") e risultato sicuro (500 foto buone su 4000 ci devono essere). Un po' svilente per un lavoro da artigiano/artista come dovrebbe essere il matrimonialista. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:10
Qualche raffica nei momenti topici ci sta e lo comprendo benissimo come nei gruppi. Ma non in tutto e ripeto tutto il servizio su ogni cosa. Ma a parte le raffiche anche il modo di inquadrare e scattare a caso e ovunque in attesa che qualcosa accada o di prendere un taglio decente. foto e foto e foto buttate. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:12
“ a parte le raffiche anche il modo di inquadrare e scattare a caso e ovunque „ Forse si tratta di una nuova corrente fotografica: la fotografia metamorfica. Scatti come se fossi la persona che hai di fronte, in questo caso gli sposi che evidentemente non sanno una mazza della materia in questione. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:14
Intanto e per cominciare, vorrei che la si smettesse col dire "ai tempi della pellicola". Ai tempi della pellicola (c'ero anche io e anche io facevo qualche matrimonio) si scattava di meno, si portavano a casa meno foto (e molto meno belle di oggi), i clienti soprattutto si aspettavano meno foto: se oggi a un matrimonio scatti 200 foto e gliene consegni 50 ti fanno causa. Vent'anni fa e oltre, invece, era del tutto normale. Il mercato era differente, il modo di fare fotografie era diverso e la gente aveva altre aspettative. Quindi, per favore, non facciamo i brillanti con 'sta storia dei matrimoni in pellicola, perché il paragone non regge. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:16
Di tutte queste storie narrate la cosa forse meno sensata è far vedere agli sposi 1200 scatti in modo che siano loro a fare la selezione. Come andare in un ristorante di un grande Chef, entrare un cucina e controllare come prepara le pietanze, magari scegliendo anche gli ingredienti. Fotografi grandi matrimonialisti messi a 90 gradi da popolani viziati. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:17
“ se oggi a un matrimonio scatti 200 foto e gliene consegni 50 ti fanno causa „ Ma una via di mezzo tra lo scattare oltre 4000 foto e farne appena 200 esiste? Da tener presente che ci sono lavori in coda che a causa di questo modo di operare vengono penalizzati poichè da giorni sono bloccato su questo per cestinare centinaia e centinaia di foto. |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:20
“ Di tutte queste storie narrate la cosa forse meno sensata è far vedere agli sposi 1200 scatti „ Perchè tu non sai che dopo aver terminato la selezione prima di dare gli scatti da provinare, quelli rimanenti vanno anche corretti a livello tecnico.   |
| inviato il 12 Agosto 2015 ore 23:30
“ la cosa forse meno sensata è far vedere agli sposi 1200 scatti „ Posso essere d'accordo, anzi, quasi certamente lo sono, ma anche questo è un fattore che dipende dalle abitudini del mercato locale (perché è di questo che stiamo parlando): nella zona dove opero io va così, ne vogliono tante da cui scegliere quelle dove gli sposi si piacciono di più. Pagando, loro, lo trovo legittimo. Poi un fotografo è liberissimo di confezionare l'album con una sua selezione di foto senza nemmeno interpellare gli sposi: ho visto fare anche così. Scattare tanto o poco dipende anche e soprattutto da com'è strutturata la richiesta nella specifica zona in cui si opera. Una pratica diventa sbagliata quando è il mercato a ritenerla tale, non certo perché ce lo diciamo qui tra di noi. Non solo. Il grande numero dipende anche dal tipo di servizio che gli sposi desiderano. Capitano, per dire, coppie che non hanno voglia di sbattersi per le foto. Il controllo che hai è minimo, le location sono tristi, gli sposi - tranne qualche rara eccezione - brutti e poco collaborativi... ma a te è richiesta una prestazione professionale. Hai voglia a spiegare che le foto sono l'unica cosa che resta di quel giorno, sono tutti d'accordo, ma lì, quel giorno, di fermarsi a fare le foto non ne hanno proprio voglia. Zero (mi sono capitate coppie che non hanno voluto neppure le foto coi genitori). Salvo poi chiederle quando vengono a ritirare il servizio. E allora che fai? Scatti, passi 12-13 anche 14 ore a scattare, ma non a caso, con molta consapevolezza e competenza, perché sai che non puoi permetterti di perdere neanche un momento. |
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