| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 15:15
Pisolo, questo vetrino c'è anche per 5d mkiii, oltre che per la mkii? Dà fastidio quando non serve, posso montarlo e smontarlo solo quando utilizzo ultra luminosi? |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 15:22
Non so se sulla mark3 si può cambiare il vetrino di maf, sulla mk2 e 6d si. |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 15:40
“ Pisolo, questo vetrino c'è anche per 5d mkiii, oltre che per la mkii? „ Originale Canon non c'è, perché il vetrino della 5d3 non è un vetrino standard, ma ha un'appendice traslucida che riporta informazioni dell'AF. Credo di aver letto che qualcuno ne fa, ma non so a quali condizioni e sacrifici... Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 15:58
@Alvar “ Io sono tra quelli che lo ignorano: puoi approfondire il concetto? „ Il funzionamento dell'AF a ril di fase è molto simile a quello di un telemetro ad immagine spezzata. L'immagine spezzata viene ottenuta con un prisma dai raggi provenienti da due zone diverse dell'obiettivo poste ad una certa distanza tra loro. Maggiore è questa distanza maggiore la base telemetrica dell'AF, maggiore la precisione possibile. Quando l'obiettivo è a fuoco le due parti della stessa immagine provenienti da zone diverse delll'obiettivo saranno coincidenti; se non lo è l'immagine sarà... spezzata. Le due zone possono essere opportunamente distanti con il limite dell'apertura dell'obiettivo: se è f4 le zone possono essere collocate al limite con il bordo della lente. La massima distanza sarà legata al diametro dell'apertura. Se la base telemetrica di un sensore è 2.8 e l'obiettivo montato è invece un f4, dalle zone da cui sono attesi i raggi dell'apertura 2.8 l'obiettivo non farà passare alcuna luce. La macchina stessa quindi disabilita quel sensore, ché non sarebbe in grado di leggere il fuoco. Siccome l'apertura minima più diffusa è f5.6, tutti gli AF hanno almeno una parte dei punti con basi telemetriche disposte entro quella apertura. Essendo però un'apertura relativamente stretta la precisione dell'AF è... così così. La maggior parte degli AF associa quindi almeno un punto ottenuto con una base telemetrica da f2.8, che può però funzionare solo con obiettivi 2.8 o più luminosi. Ciò che conta non è tanto la luminosità dal punto di vista del flusso luminoso quanto dal punto di vista geometrico: contano i raggi periferici perché permettono di valutare la distanza con un "interasse" più lungo e dunque con maggior precisione. Ma se i sensori sono posti a distanza f2.8 compatibile, anche usando un f1.2 la precisione dell'AF resterà da f.2.8. Per sfruttare la piena luminosità di un f.1.2 la macchina dovrebbe avere qualche punto realizzato con base telemetrica f1.2. Tra le altre cose, la 5d3 oltre ai punti a f2.8 e a quelli a f5.6 ne ha anche a f.4, garantendo una miglior precisione con obiettivi f.4. La mia spiegazione è rozza e semplificata, ma spero si capisca ciò che intendo. Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 16:04
@Alvar “ quali sono i 5 obiettivi Canon? „ Gli obiettivi sono: 40mm f/2.8, 24mm f/2.8 IS, 28mm f/2.8 IS, 70-300mm L IS and 300mm f/2.8 IS II. |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 16:09
@Maurizio “ A ragà, compratevi un bel vetrino di maf egs e vedrete a mirino la PDC anche con ottiche luminose mentre focheggiate.... a mano „ Io l'ho già fatto. Ma non l'ho ancora montato perché ho anche ottiche f4. Stare a cambiare continuamente mi secca: valuterò se il lasciare in permanenza l'Eg-s non rende troppo buio il mirino. Comunque le reflex analogiche avevano il vetro smerigliato solo nella periferia del mirino: al centro c'era una bella corona di microprismi e/o uno stigmometro a immagine spezzata. La MAF con il vetro smerigliato si fa ugualmente, ma non è così veloce come si può ottenere coi microprismi! Il tuo consiglio risolve solo in parte la lamentela. Forse cercherò un vetrino cinese che abbia anche i microprismi... Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 16:15
“ La mia spiegazione è rozza e semplificata, ma spero si capisca ciò che intendo. „ Si, ho capito e ti ringrazio della spiegazione. |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 16:23
@Tesnor “ Mi sono capitate delle foto fatte col 70-200 f/4 is (stavo testando la lente su cavalletto) dove la messa a fuoco fatta in live view era leggermete peggiore di quella tradizionale a rilevamento di fase (canon eos 600D). „ Cosa intendi per "messa a fuoco fatta in live view"? In live view puoi settare il bottone AF-ON per ottenere 2 modalità diverse (almeno con la 5d2; in realtà c'è una terza opzione, quella con rilevamento dei visi, ma lasciamola da parte). 1) O azionere l'AF a rilevazione di fase, ed effettuare lo stesso tipo di lettura che si fa nel mirino, con la differenza che quando pigi il bottone lo specchio si solleva e dunque non controlli che il punto sia dove deve stare. 2) Oppure azionare l'AF a rilevazione di contrasto. Se ti riferivi all'AF a rilevazione di fase da live view, in realtà non c'è meraviglia. È possibile ottenere misure peggiori per il fatto che l'AF ha una sua intrinseca imprecisione tra scatto e scatto ed in più c'è il problema della lettura... alla cieca. Ma la tua obiezione non ha scopo, visto che stai confrontando l'AF a ril di fase con... sé stesso. Se ti riferivi all'AF a ril di contrasto capisco l'obiezione ma scusami: non ci credo. L'AF rileva esattamente il massimo del contrasto e dunque il fuoco migliore, per definizione; sposta il gruppo di MAF finché il contrasto non aumenta ed appena il contrasto inizia a diminuire, fa un passo indietro e si ferma. E siccome lo misura sul piano focale, non ha nemmeno i problemi di taratura che invece ha l'AF a ril. di fase. Se leggi gli articoli proposti vedrai che l'AF a ril di contrasto viene preso come riferimento di precisione di messa a fuoco assieme al fuoco manuale, alla pari. Se usando l'AF a ril di contrasto ottieni un risultato peggiore dell'altro credo sarebbe opportuno far controllare la macchina da un CS. “ Forse riguarda i movimenti del motore usm, progettato per lavorare al meglio con quest'ultimo tipo di autofocus... „ Il motore può essere più o meno veloce e silenzioso, nonché potente per spostare una massa di vetro maggiore. Ma ai fini della precisione quello che conta è la... tracciabilità della sua posizione. Sotto questo aspetto gli USM non sono i migliori, dato che Canon stessa dice che è necessario aggiungere agli obiettivi un dispositivo di rilevazione di rotazione. Sotto questo aspetto sono migliori i motori STM, che hanno una rilevazione dei singoli passi molto più precisa e pienamente sufficiente per garantire all'AF la massima precisione possibile. Comunque il problema non è dirimente: anche se gli obiettivi con motori USM fossero dotati di rilevatore di rotazione, sulla 600D non c'è un AF in grado di leggere quella informazione ed usarla. Ma c'è da dire che la 600D è una APS-C e di solito, per avere una bassa PdC, gli obiettivi ultraluminosi si usano con FF. “ Conviene, per avere la messa a fuoco migliore, focheggiare usando la focale piu lunga a disposizione dell'obiettivo.. „ Questo è vero. O, meglio, lo sarebbe se si usassero zoom parfocali. Io non ne conosco al momento: me ne sai indicare qualcuno a titolo di esempio? E comunque devi considerare che quando si parla di precisione dell'AF, si intende con obiettivi ultraluminosi. Con obiettivi da 2.8 in su, infatti, il problema non si pone: la PdC è tale che l'entità del possibile errore di fuoco è ampiamente contenuta nel suo intervallo. Lo dico perché gli obiettivi luminosi sono, ad oggi, quasi esclusivamente a focale fissa. Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 18:16
Pdeninis Mi spiegheresti perchè l'Af a contrasto è lento ? Non ho mai capito perchè non si è implementata la velocità di questo anziché creare e implementare il rilevamento di fase ........ |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 18:57
Ma l'AF a contrasto è attualmente implementato nelle fotocamere mirrorless e nelle compatte, in cui è "annegato" nel sensore stesso. Il problema è che la macchina non sa a priori se deve spostare il gruppo lenti in avanti o indietro. Prova a spostarlo in un verso, e se il contrasto diminuisce allora inverte il verso. Questo si traduce in un aumento dei tempi medi di MAF. Nelle reflex, a specchio abbassato, è evidente che un sensore af integrato nel sensore non può esistere. E non saprei se un af a rilevamento di contrasto abbia senso se implementato su un piano differente da quello del sensore. Invece esistono sistemi ibridi in alcune mirrorless, ma a quanto pare i risultati non sono migliori del solo "contrasto". |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 19:02
Invece vorrei chiedere a Pdeninis cosa succede con ottica f/4 e eg-d. Si oscura lo stigmometro già ad f/4? Anche io ho in f/4, ma continuerei ad usarlo in af, come farei anche con i 2.8. Lo schermo di messa a fuoco EG-S da fastidio se si focheggia in automatico, o l'unico difetto è che cala un po' la luminosità? |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 20:44
@Rednaxela1978 “ Il problema è che la macchina non sa a priori se deve spostare il gruppo lenti in avanti o indietro. Prova a spostarlo in un verso, e se il contrasto diminuisce allora inverte il verso. Questo si traduce in un aumento dei tempi medi di MAF. „ Quello che ha scritto Vinucius è vero. Tieni conto sopratutto del fatto che l'AF a ril di fase non appena fa una rilevazione del fuoco (almeno fintantoché non è troppo fuori fuoco - in quel caso c'è una seconda strategia: il motore viene mandato alla massima velocità a fine corsa da una parte e se necessario dall'altra finché il sensore non inizia a leggere un fuori fuoco) sa già in quale direzione deve muoversi per mettere a fuoco e può fare una stima di quanto sia il fuori fuoco abbastanza precisa. Il sensore è come una piccola barretta di pixel e l'AF sa quale pixel è attivo e quale invece dovrebbe esserlo perché l'immagine sia a fuoco. Poi entrano in gioco strategie complesse. Alcuni hanno per lungo tempo sostenuto che l'AF sia un dispositivo ad anello chiuso, altri ad anello aperto. Questo significa che durante lo spostamento del motore il sensore continua a valutare e fare delle correzioni. Purtroppo non sappiamo come si comporti esattamente, ma possiamo fare delle supposizioni. Se ti interessa leggi qui. Il fatto che nessuno sappia con precisione come si comporta un AF Canon è suffragato dalla circostanza che gli obiettivi di terze parti, il cui AF è progettato conoscendo il protocollo Canon solo per reverse engeneering, hanno molto spesso problemi di inaffidabilità. Gli stessi obiettivi invece, montati su Nikon non hanno quei problemi. È noto infatti che Nikon si fa costruire alcune ottiche da Tamron e quindi è assai probabile che gli abbia fornito tutti i dettagli sul funzionamento dell'AF per questo scopo. Per contro l'AF a ril. di contrasto non fa predizioni, non sa quanto dovrà muoversi per trovare il fuoco. Può solo confrontare l'andamento del contrasto (quanto l'istogramma sia... allargato verso gli estremi) ad ogni spostamento del gruppo e valutare se è maggiore o minore della precedente valutazione. Continua fino a quando il contrasto aumenta poi non appena diminuisce fa un passo indietro e si ferma. Questo lo rende di principio più lento. Naturalmente la velocità con la quale fa quelle operazioni dipende da molti fattori, dalla strategia di quanto spostare il fuoco per ogni passo, dalla velocità delle operazioni e in sostanza dietro il principio di funzionamento possono esistere AF con caratteristiche abbastanza diverse. Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 21:23
“ Invece vorrei chiedere a Pdeninis cosa succede con ottica f/4 e eg-d. Si oscura lo stigmometro già ad f/4? Anche io ho in f/4, ma continuerei ad usarlo in af, come farei anche con i 2.8. Lo schermo di messa a fuoco EG-D da fastidio se si focheggia in automatico, o l'unico difetto è che cala un po' la luminosità? „ Scusa non so esattamente cosa sia Eg-d. Credevo fosse solo uno schermo con linee tracciate per facilitare la composizione ed il controllo della orizzontalità e della verticalità. Mi sembra che Canon attualmente non abbia alcun vetrino che presenti uno stigmometro o una corona di microprismi. Sicuramente non ce ne sono per 5D2, 6D, e 5D3. Ne faceva per alcune serie 1 e per la 5D1. Bisognerebbe che ce lo dica qualcuno che ha la 1dX, p. es. Come dicevo sopra, quando sono usati con obiettivi meno luminosi di f2.8 questi vetrini iniziano ad oscurarsi (sempre per lo stesso motivo della assenza di raggi laterali) e diventano sempre meno utili. Lo stigmometro addirittura si oscura per metà a seconda della posizione della pupilla nel mirino. Se l'Eg-d è quello detto "super precision" di cui parlava Maurizio non è altro che un semplice vetro smerigliato. La differenza rispetto a quello di serie, credo Eg-a, è che la smerigliatura in quest'ultimo è molto più sottile, per cui diffonde meno luce ed è più luminoso da vedere, ma mostra meno sfocate le immagini che lo sono. In verità mostra come massimo sfocato quello relativo ad un f.4. L'Eg-s invece mostra più efficacemente le zone sfocate, per cui, per contrapposizione mostra più efficacemente anche le zone a fuoco. Puoi verificare da subito con il vetrino di serie - impostando i vari diaframmi e premendo il pulsantino per visualizzare nel mirino la PdC - che con diaframmi più aperti di f4 la profondità di campo NON diminuisce. L'Eg-s invece continua a mostrare la variazione di PdC anche a diaframma f1.2. Lo scotto è che si perde molta luminosità (dicono circa 2 stop!) per cui usando obiettivi f4 o peggio 5.6 riesci a fotografare solo in piena luce, mentre con luce bassa le difficoltà sono molte. Lo schermo Eg-s (insomma quello di super precisione per intenderci) non dovrebbe dare problemi nell'uso con AF perché l'AF è situato in basso nella macchina non nel pentaprisma e la luce che riceve gliela manda lo specchio secondario, posto a 90° dietro quello principale che è translucido e lascia passare una parte della luce. In sostanza, non è influenzato affatto dal cambio di schermino. Invece cambia qualcosa nell'esposimetro, che è tarato per la luminosità del Eg-a (standard) e quindi con l'Eg-S tenderebbe a sovresporre. C'è una funzione per compensare il cambiamento del vetrino. Paolo |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 21:35
Scusa Paolo, ovviamente mi son sbagliato a scrivere la sigla. Intendevo proprio l'EG-S. Ora mi leggo la risposta, grazie. |
| inviato il 02 Dicembre 2014 ore 21:43
Cavolo, addirittura la caduta di luce nel mirino è così tanta? In ogni caso con la 5D mkii che ho adesso potrei usarlo solo quando fotografo con ottiche 1.8 o più luminose, tanto ho visto che la sostituzione è rapida, molto simile a quella che facevo sulla olympus om2n. Però sulla mkiii pare che canon non preveda questa possibilità. Credo che alternative più affidabili per la messa a fuoco con il 50 1.2 ad oggi non ce ne siano! |
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