| inviato il 10 Maggio 2014 ore 22:24
Grazie. |
| inviato il 10 Maggio 2014 ore 22:33
Ma adesso riprendiamo... La gamma dinamica nella stampa: Qui ci rilassiamo un attimo, considereremo solo le tematiche relative alla gamma dinamica; le questioni inerenti alla gestione del colore le avevo già esposte nel tutorial correlato. La notizia buona è che adesso lavoriamo con dispositivi output (la stampante) e il gamut è reale e definito. Il gamut non è relativo alla stampante solamente; esiste un solo e unico gamut che nasce dall'unione di diversi fattori : Gli inchiostri, la stampante, la carta e l'illuminante sotto cui vediamo la stampa. Al variare di uno solo di questi componenti il gamut varia; quindi ad esempio se stampiamo per una mostra fotografica dovremmo sapere in anticipo che tipo di lampade saranno usate durante la mostra. Ora useremo un gamut plottato a partire da un profilo canned (cioè quelli scaricabili dal sito del produttore della carta) per la mia stampante EPSON R3000. La carta è una Ilford gold fibre silk; Ilford dichiara l'illuminante come D50 (5000 K). Quindi il profilo è valido per la visione in luce naturale o lampade analoghe. Questo è il gamut :
 Dal grafico qui non si vede molto bene, ma il gamut della carta non origina in L*=0 e non termina in L*=100. Questo perché il bianco dipende esclusivamente dalla carta; da quanto riesce a riflettere, e il nero da quanto l'inchiostro nero riesce ad assorbire. I valori sono registrati nel profilo e sono i seguenti : L*=97 a*=0 b*=-1 L*=4 a*=0 b*=0 Il bianco ha una leggerissima dominante in questo gamut e in effetti la Gold fibre silk è leggermente calda. Ora se noi volessimo calcolare la gamma dinamica però non potremmo usare i valori di L*, perché L* non è lineare. Dobbiamo quindi convertire i valori da L* a Y, per fare questo ci affidiamo alle formule di conversione di Bruce Lindbloom; vi risparmio la parte noiosa e vediamo i valori convertiti : L*=97 --> Y=0,9244 L*=4 --> Y=0,0044 Il rapporto è 1:210,1 normalizzando nel log2 otteniamo circa 7,7 stop Che non è nemmeno male per essere una stampante non certo professionale. E se la gamma dinamica della foto eccede questo valore? Stesso discorso che per il monitor; il gamut della foto viene compresso in quello della stampante con un certo intento. Colorimetrico assoluto, colorimetrico relativo, percettivo, saturazione. Quel profilo canned è stato costruito per essere usato con il colorimetrico relativo e compensazione punto nero. Pare strano?? Ma è così. Infatti, se si nota, la soft proof di Photoshop (che è assai sprecisa) ci informa del fuori gamut solo nel senso tonale, non in quello dinamico. |
| inviato il 10 Maggio 2014 ore 22:47
Mmmm mi pare sia più o meno tutto... quindi...
 |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 0:03
pippo chi sarebbe??? Comunque complimenti, non ho capito bene in definitiva quali sono le conclusioni |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 1:06
Non si dice chi è pippo altrimenti si scatena l'ennesima diatriba tra fanboy. Le conclusioni? bhe.. che più gamma dinamica ha un sensore meglio è; questo ci consente di catturare la globalità della scena con più facilità, senza dover ricorrere a delle tecniche della compressione in scena. Tipo, per esempio, un pannello riflettente, un fill flash, un filtro digradante; sono tutte tecniche per comprimere la gamma dinamica della scena, ma non sempre è possibile usarle. Pensa ad esempio un panorama con una linea molto irregolare dove un filtro digradante non si adatta bene; oppure una scena composta da ombre e luci combinate in modo complesso come l'interno di una cattedrale con le vetrate illuminate, luci artificiali e candele.... un bel casino dove comprimere la scena è un macello. Un sensore ad ampia gamma dinamica aiuta parecchio in questi frangenti. Inoltre la storiella che su di un monitor 14 stop del sensore non li vedi è una balla, semplicemente perché la gamma dinamica del sensore viene mappata via via in quella delle periferiche che riproducono il colore. Non meno importante poi è valutare la qualità del segnale nelle ombre, dove si annidano i problemi. I 14,3 stop di Paperino non sono solo di più dei 11,7 di Pippo, ma sono anche qualitativamente migliori. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 5:51
eheh bravo Raamiel a non spostare l'attenzione sulle solite menate tra fan di brand - quei fotogrammi me li ricordo; mi ricordo più o meno quali macchine erano messe a confronto sono d'accordo con la conclusione qua sopra tranne il fatto che il monitor ti faccia vedere i 14 stop... si gli estremi li vedi ma comprime i livelli intermedi diminuendo la quantità di toni diversi che puoi vedere. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 8:52
Raamiel, ho impiegato 3 secondi a capire chi è Pippo e, da felice utilizzatore del marchio Pippon, sapevo già che Paperinon nelle ombre è meglio anche nei modelli inferiori , ma come giustamente hai detto poi uno sceglie ciò con cui si trova meglio. Saluti, Eros |
user42929 | inviato il 11 Maggio 2014 ore 9:16
@raamiel Spiegazione complessa, come complesso è l'argomento, ma complimenti per 'le conclusioni' ad ogni analisi che aiutano a dare la giusta interpretazione ad ogni ragionamento! Inoltre, legittima le analisi di dxo, e non è cosa da poco! Non si ha sempre un raamiel a disposizione! Per il resto....W PAPERINO!!!! ....ops mi è scappato!!!! ;D |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 9:17
Per correttezza diciamo pure che un sensore recupera meglio nelle ombre, l'altro nelle luci. Chi ad esempio e' abituato ad usare il sistema zonale, previsualizzando e leggendo la zona III trovera' interessante avere meno problemi con le alte luci (metodo che da risultati simili ad esporre a destra) chi invece espone come per le diapositive facendo piu' attenzione alle luci avra' maggiori benefici dalla possibilita' di recuperare nelle ombre. Chi invece usa il sistema esposimetrico valutativo o a matrice comunque non ha un controllo sull'esposizione accurato e si trovera' a dover recuperare a volte a destra e a volte a sinistra dell'istogramma. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 9:18
Quante "pippe e paperinate" mentali,questa non è Fotografia! |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 9:34
Non é "solo" questo la fotografia, ma sicuramente ne fa parte essendo ormai tutto digitale, quindi elettronica, e deve sottostare alle sue leggi. Prima era chimica ora ha cambiato settore, con tutto quello che ne consegue. Io non disprezzo le spiegazioni tecniche, capire come funziona un oggetto ti fa capire meglio su cosa puntare e cosa dare meno importanza. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 9:39
@marinaio La mia domanda si riferiva a quello che hai detto tu. Avevo già letto che Pippo recupera meglio le alte luci di Paperino, volevo però capire se ci sono dei confronti in tal per confermare e, nel caso, quantificare le differenza. Tu hai qualcosa in merito? Grazie, Eros. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 10:10
@Raamiel: grazie mille dell'ottima relazione tecnica che ha spiegato, anche a chi non è un gran tecnico come me, il perché della bontà del sensore Paperino nelle ombre e la maggiore intonazione calda nelle foto del sensore Pippo. Molto molto interessante!! Ciao Ilario |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 10:59
Grazie, è un piacere condividere.. Per quanto riguarda i recuperi bisogna però pensare in termini prima di campionamento del segnale e poi fotografici. Il recupero in senso stretto non esiste, se un sensore non ha campionato quella zona, alte luci o ombre che siano, non c'è nulla da fare; non è che poi il software si può inventare quello che nel RAW non c'è. Al limite i software possono interpolare uno dei canali RGB ricostruendo quindi delle zone in cui c'è almeno una parzialità di segnale. Da questo punto di vista Pippo e Paperino sono uguali, l'unico vantaggio di Paperino è di avere la coperta più lunga. Entrambi i sensori, tutti i sensori, sono avvantaggiati se l'esposizione è calcolata per spostare l'istogramma quanto più possibile a destra; questo sta alla bontà dell'esposimetro o alla bravura del fotografo. Cmq.. partendo dalle alte luci e andando a ritroso sulle ombre facciamo lavorare al meglio sia Pippo che Paperino. Paperino però ha 2 stop abbondanti di vantaggio, il che significa che vede zone 4 volte più buie e le registra con rumore più contenuto. Il discorso sui recuperi più facili sulle ombre di Paperino e più facili sulle luci di Pippo è una illusione; questo deriva da come di solito i RAW ci vengono presentati. I RAW di Pippo magari sono presentati con una curva gamma che occlude maggiormente le alte luci e quindi per portarle in visibilità si devono "recuperare", ma i dati nel RAW ci sono. Mentre Paperino probabilmente già di base ci presenta le alte luci come sono, quindi hai voglia a "recuperare" se sono bruciate restano bruciate. Io tendo a spiegarla così dato che ho avuto in precedenza sensori Pippo e mi ricordo che in tante foto di panorami che venivano aperte di default con cieli bruciate, bastava abbassare le alte luci e i dettagli venivano fuori. Mentre con il sensore Paperino se vedo un cielo bruciato appena aperto un RAW, allora molto probabilmente sto già vedendo il limite del RAW o quasi. Ma questo più che una differenza di sensori è una differenza di presentazione dei dati. |
| inviato il 11 Maggio 2014 ore 11:21
“ Entrambi i sensori codificano con A/D a 14 bit. Che è successo al povero Pippo? Il cattivo SINAD e l'orrido ENOB hanno disintegrato la qualità del segnale. „ Non ne sono convinto. O meglio è vero ma bisognerebbe indagare sull'origine di questo rumore. In primis quello della luce che cambia molto e non è dovuto di per se al sensore. In secondo luogo dipende dalla grandezza dei fotodiodi e da quanti filtri la luce deve attraversare prima di giungere al sensore, che ancora una volta non dipende né da come è costruito il sensore né dalla risoluzione del convertitore A/D. Voglio specificare inoltre che la conversione A/D non è necessariamente lineare. Un caro saluto e complimenti per la documentazione. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |