| inviato il 16 Settembre 2013 ore 17:30
la maggior parte sono bisogni indotti.
poi tutta una serie di meccanismi psicologici dello scaricabarile, la voglia cioè di addossare a fattori esterni la colpa dei nostri insuccessi (es.: non ho il serie L, non ho una serie 1 e via così).
gli altri sono praticamente tutti dettati da una maggior comodità e rapidità nel fare certe operazioni, ossia cose utili e soprattutto comode ma non certo indispensabili.
cito a caso:
- schermo orientabile
- menù della macchina più comodi e razionali
- schermi più definiti
- alti ISO (in molti caso sarebbero inutili se uno avesse la voglia di portarsi dei cavelletti come si deve)
- comando wireless del flash, integrato
- non parliamo poi di: wifi e gps!
alla fin della fiera anche altre cose, come ad esempio i migliori AF, potrebbero essere bypassate da attento studio dei soggetti con prefocheggiatura (cito a caso)... xò queste maggiori comodità permettono anche agli amatori, che magari tendono a dare al loro hobby solo una limitata parte del loro tempo, di avere risultati sempre migliori e di fare certe cose magari sempre con la stessa qualità, ma più velocemente :) |
| inviato il 16 Settembre 2013 ore 17:42
Io ho sempre pensato che la creatività, la capacità e la padronanza tecnica siano le caratteristiche più durature (almeno finché il fotografo è vivo e in alcuni casi anche...oltre  ). Una delle cose a cui sono più allergico, ad esempio, è quella di avere fra le mani un robot che fa le cose per me.
Io credo che, visto che spesso è il mezzo a fare per noi, alla fine ci si sente limitati dalle caratteristiche di questo, quasi giocoforza.
Per lo stesso motivo, il mio approccio con il mezzo fotografico è stato spesso quello di cercare di ridurre tutto ai minimi termini, per quanto riguarda l'attrezzatura. La soddisfazione che ho dallo scatto non dipende da quanto è brava la mia macchina ad esporre o a mettere a fuoco, ma dipende da quanto sono bravo io ( a pre-focheggiare, a prevedere un'azione, ad esporre...). Se non è questo sperimentare e trovare nuove sfide, allora che cos'é?
Così come l'errore nello scatto alla stessa maniera è sempre il mio. La differenza è che lo posso capire facilmente e correggere senza necessariamente cambiare corpo macchina o mandare tutto in Camera Service  .
Per assurdo, il mio corpo macchina ideale è una macchina digitale puramente meccanica e robustissima.
La terrei in eterno, finché è in grado di scattare l'ultimo fotogramma.
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| inviato il 16 Settembre 2013 ore 17:50
io uo la macchina i manuale iso automatici ,perche scelgo io il tempo e il diframma , l'esposione si fa in base al soggetto quando spot aparziale ect, non vedo problemi di robot, pero e chiaro che un af veloci in certe situazioni è utilissimo i 10 fotogrammi mi aiutano pero se non hai il manico poco ci fai, |
| inviato il 16 Settembre 2013 ore 19:25
c'e' una schiera di scienziati del marketing che studiano dal mattino alla sera per farci andare in una direzione... studiano i nostri biosgni piu' nascosti e li assecondano poco alla volta in ogni generazione di nuove macchine...
io sono un semplice mortale e chi sono io per combattere il volere del marketing? 
quoto la risposta di macusque.
Purtroppo la fotografia spesso e' il FINE per possedere una macchina fotografica e un obiettivo. come lo e' la musica... un'ottima scusa per avere dei diffusori da accarezzare e da coccolare, un ampli valvolare da lucidare...
Siamo uomi, e nella nostra natura c'e' il crescere, il migliorare e il non accontentarsi, ma c'e' anche la bramosia, l'invidia etc... sono tutti "vizi" che inconsciamente appaghiamo ogni volta che compriamo un nuovo "giocattolino"...
Qualcuno, molto saggiamente scrisse:
"la differenza tra un uomo e un bambino sta solo nel costo dei loro giocattoli...".
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| inviato il 16 Settembre 2013 ore 20:50
la velocità con la quale si svaluta un corpo macchina, per quanto buono sia, è indice della pubblicità indotta dal Brand e dalla ansia di prestazioni che fa parte del consumismo nella fotografia.
A me la svalutazione della 5DII ha spinto più volte a volerla cambiare ma quando raggiungevo il budget ma invece, alla fine, compravo un'altra lente non mi son ancora pentito.
A causa di questo meccanismo ho ancora la 5DII ma anche alcune nuove lenti che tra 7 anni saranno ancora rivendibili. Alla fine i soldi gli ho spesi lo stesso ma credo meglio :) |
| inviato il 17 Settembre 2013 ore 8:38
“ c'e' una schiera di scienziati del marketing che studiano dal mattino alla sera per farci andare in una direzione... studiano i nostri biosgni piu' nascosti e li assecondano poco alla volta in ogni generazione di nuove macchine... „
Non studiano i nostri bisogni nascosti. Ce li fanno venire quando prima non c'erano.
Credo ci sia una sostanziale differenza.
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| inviato il 17 Settembre 2013 ore 8:41
La mia personale sensazione è che molti fotoamatori cosiddetti "evoluti", se il mercato non li ponesse davanti a questa possibilità di acquistare adrenalina attraverso un corpo con nuove caratteristiche, avrebbero finito di fotografare da tempo, perché l'adrenalina ce l'hanno solo dal possesso dell'oggetto e il fatto di scattare delle foto è una specie di conseguenza.
Il fine ultimo è il possesso. |
| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:00
Vorrei portare la mia esperienza controcorrente. Mi sono iscritto a questo forum convinto di avere le idee ben chiare su quello che volevo. Avrei comprato un corredo semi-pro con 60d o avrei aspettato qualche mese per la 70d. Ho fatto qualche domanda sul forum, ho riflettuto sulle risposte e ora ho una 40d usata, un paio di discreti obiettivi e un po' più dei soldi in tasca che avrei avuto se avessi seguito la mia prima aspirazione. Qualcuno più sopra ha scritto che anche questi forum contribuiscono ad alimentare la nostra foga di acquisti compulsivi, può darsi ma anche no. Nel profilo di Juza ci sono scritte cose importanti in proposito, meglio un corpo macchina o un obiettivo non superlativi ma un viaggio in più per poter fare quello che per alcuni è un lavoro ma per i più soltanto una passione.
Il problema è semmai che spesso siamo bravi a dare consigli di morigeratezza agli altri ma poi non siamo capaci di seguirli, il problema del consumo indotto è forse la peggior sconfitta dei tempi moderni perché ci priva del senso della misura.
Complimenti all'autore del topic, uno dei migliori abbia mai letto |
user19933 | inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:06
Ma no, mi permetto di dirti che sbagli Pierfranco.
Se il fine ultimo fosse il mero possesso allora saremmo tutti collezionisti di lenti e corpi macchina "obsoleti"; non si darebbe dentro il "vecchio" per sostituirlo con il "nuovo". Si terrebbe tutto, il più possibile almeno, ognuno con i suoi limiti di portafoglio. Il fine ultimo - ritengo - sia accumulare/rinverdire/stimolare l'esperienza conoscitiva, comunque la voglia intendere: fotografica, tecnologica, consumistica, ecc.... Spesso il desiderio che fa scattare ciclicamente la molla è un mix di tutte queste curiosità, indotte o meno che siano poco cambia.
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| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:27
Personalmente sono assolutamente contrario ad un approccio consumistico in fotografia. Il mio approccio è più utilitaristico. Se non avessero ucciso la pellicola e se fossero ancora presenti i vecchi minilab "seri", con un livello di qualità finale di stampa accettabile, starei usando ancora la mia amata e fidata Eos 33 con il mio corredo di ottiche fisse. Purtroppo il mercato è andato nella direzione che ben conosciamo, quindi ho acquistato una full frame che mi permette di continuare ad utilizzare le mie ottiche. Le full frame costano tanto, sono considerate il top. A me sarebbe bastato un corpo con caratteristiche più amatoriali. Quello che cercavo infatti era un corpo per le mie ottiche non il contrario. Spero in futuro progettino una full frame semplice, silenziosa, piccola e leggera con un buon mirino. Come la mia vecchia eos 33.
Peccato abbiano abbandonato l'idea di creare un dorso digitale da sostituire al proprio dorso analogico, per trasformare anche le vecchie reflex a pellicola in dslr. |
| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:32
Quoto Pisolomau, obsolescenza programmata e bisogni indotti.. |
| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:38
I tecnofotografi, di cui il forum è pieno, sono una specie simpatica ed a loro dobbiamo cmq molto, per alcuni motivi:
1) Con i loro acquisti e le loro vendite compulsive, fanno girare l'economia
2) Testano in maniera maniacale qualsiasi tipo di fotocamera/ottica prima di chiunque altro e quindi ci danno info preziose
3) Si scornano con gli occhi iniettati di sangue per dimostrare che il loro acquisto è il migliore ed è divertente seguirli
4) Per chi guarda l'usato, potrebbe usufruire delle loro vendite compulsive, acquistando materiale pressochè nuovo a prezzi convenienti
Detto questo, se la fotografia fosse rimasta analogica, tutte queste persone non si sarebbero avvicinate alla fotografia ma avrebbero deviato in altri ambiti tecnologici e sarebbero diventati tecnoaudiofili, tecnoinformatici, tecnosmartphoniani etc etc ...
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| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:42
Buongiorno a tutti, io personalmente la cambio per non farla svalutare eccessivamente. |
| inviato il 17 Settembre 2013 ore 9:46
Pur essendo il primo ad aver cambiato corredi a pellicola e digitale per l' equivalente di due appartamenti, quoto Pierfranco. A mio giudizio anche con una reflex digitale di qualche anno fa hai gia' iso e gamma dinamica che a pellicola (35mm) ti scordavi. E allora? perchè continuiamo a scattare a 12.000? iso prima non si faceva (3200 era una grana ) e non è che sia cambiato il mercato.. Certo poterlo fare non è che faccia schifo per la carità.. ma non lo reputo essenziale.. |
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