| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:15
“ Mi scuso per l'OT ma , se non sbaglio , non ci sono mai stati casi documentati di aggressione ad umani da parte dei lupi , dico giusto ? „ C'è uno studio norvegese di qualche anno fa, l'unico che abbia raccolto i dati a livello globale negli ultimi vent'anni. Non ce l'ho sotto mano ma ricordo abbastanza bene i punti salienti. Nel mondo intero sono state documentate una ventina di morti causate da lupi. Di queste, la metà circa a seguito di rabbia trasmessa dagli animali. Praticamente tutte le aggressioni mortali avvengono in Siberia, nel NordAmerica e in India (dove lupi e umani, spesso bambini, frequentano le discariche in cerca di cibo). In Italia, se escludiamo le fantasie come quella del caso riportato da Grohmann, ci sono stati pochi casi in genere legati a comportamenti errati dell'uomo, come per la lupa di Vasto. Anch'io, quando sono in giro per boschi e monti sono più preoccupato di altri animali che dei lupi. E' una questione statistica, ma anche di esperienza personale: in tanti anni sono stato attaccato due volte da cani lasciati liberi presso baite o malghe, mentre ogni volta che mi sono imbattuto nei lupi, questi sono fugguiti velocemente. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 19:36
“ fino a ora non c'è stato manco il minimo accenno di avvicinamento o situazioni di pericolo per persone. „ Infatti mi sono auto quotato dove ancora prima avevo fatto presente la situazione, per il resto e in particolare sul fatto dei danni alla flora da parte degli ungulati non mi torna il conto: oltre a parchi protetti anche in zone a prelievo venatorio da tempo c'è il reale problema dei danni al novellame e negli stessi tempi e luoghi c'è sempre stata una grande protesta e accuse all'attività venatoria colpevole di sterminio. Che prendiamo per buono? Non è difficile arrivarci. Faccio presente che nel parco dello Stelvio poco tempo è stato fatto un prelievo massiccio di cervi perché stavano sterminando le giovani piante, dalle fonti animaliste un pandemonio, vorrei far presente che la vendita di capi vivi sarebbe una enorme fonte di introiti da usare per stipendi personale, riparazione strade, corsi d'acqua ecc ecc. delle carcasse rosicchiate forse faranno felici un gruppetto di corvi e qualche volpe che si accontenta di un osso da ciucciare. Martellate pure tanto ho le spalle larghe. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 20:27
“ Grazie , concordo ; credo siano molto ma molto più pericolosi cani domestici rovinati da padroni inadatti , come recenti , tristi cronache ci hanno raccontato. „ Paragonare cani a lupi non ha molto senso, sono due cose diverse. Io potrei dire che fanno molti più danni gli automobilisti dei cani e dei lupi, ma avrebbe senso? |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 20:49
“ Faccio presente che nel parco dello Stelvio poco tempo è stato fatto un prelievo massiccio di cervi perché stavano sterminando le giovani piante „ Non solo al parco dello Stelvio. C'è un' altra discussione sul forum dove si parla di lupi in Cansiglio, dove c'è un' alta concentrazione di cervi, tanto da fare tabula rasa del sottobosco e si è dovuto provvedere a fare piccole aere recintate per proteggere la flora, ma serve a poco. Lì però la caccia è vietata, permessa solo in zone limitrofe. Da quando sono arrivati i lupi, i cervi sono diminuiti, semplice selezione naturale...ma si crede ancora che i lupi "stermineranno" gli ungulati. Sto ancora aspettando che succeda, e non succederà. Nel frattempo le montagne pullulano di selvaggina e in pianura non si contano più gli investimenti di caprioli sulle strade. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 21:23
I ristori sono uno specchietto per i non addetti ai lavori per far apparire salvate capre e cavoli. In realtà sono un meccanismo burocraticamente malfunzionante che non tiene conto dell'investimento professionale e umano degli allevatori. Ho un amico toscano che ha avuto un paio di episodi. Quando accade deve denunciare il fatto alle autorità. Lui è da solo ed ha 80 capi, per lasciarli deve pagare una persona per la custodia giornaliera mentre scende dall'appennino. Questa non viene rimborsata. Quindi scende, fa la denuncia. Si apre un'istruttoria che può durare da 60 giorni fino anche ad oltre 2 anni. Non è detto che venga accolta. Viene rimborsato il valore dell'animale e basta, non si tiene conto dei costi per portarlo in età adulta e delle perdite per la mancata produzione di latte (lui alleva pecore per fare i formaggi). Non viene rimborsato il danno morale e ovviamente non viene rimborsata la mancata vendita dei prodotti caseari. Vengono rimborsati costi extra solo se viene sbranato un animale da custodia, come un cane. I lupi fortunatamente se ne stanno bene alla larga dai cani. Quindi pur essendo anch'io d'accordo sul fatto che il lupo venga mantenuto non posso non far notare che i ristori servono a poco. Mi dice che se muoiono due pecore non vale la pena nemmeno di cominciare... |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 21:24
“ oltre a parchi protetti anche in zone a prelievo venatorio da tempo c'è il reale problema dei danni al novellame e negli stessi tempi e luoghi c'è sempre stata una grande protesta e accuse all'attività venatoria colpevole di sterminio.Eeeek!!! „ È vero, ma chi è contro la caccia spesso lo è per questioni etiche, piuttosto che per questioni legate al diradamento dei selvatici. Anche perché per come è organizzata la caccia attualmente, non può incidere più di tanto, in effetti. Certo che se passasse quella modifica alla legge (regolamento o quello che è) per come se ne è parlato anche qui qualche tempo fa, le cose potrebbero anche cambiare. A guardarla dal punto di vista di chi ama la natura, però, non è meglio che all'eccesso di fauna dannosa per l'ambiente, possa essere controllato dalla stessa natura per mezzo dei suoi predatori? Dal mio punto di vista si. Dove e quando sia possibile, ovviamente. Secondo me il ritorno del lupo è un evento che può contribuire allo ristabilirsi di un equilibrio ecologico in molte aree del nostro paese. Le specie aliene, come i problematici cinghiali importati dall'est per scopi venatori, ma anche le nutrie, l'abnorme diffusione di altri ungulati in specifiche aree, potrebbero subire un evidente ridimensionamento proprio grazie al lupo e senza voler affidare a tutti i costi questo ruolo ai cacciatori. Nello specifico non mi riferisco a Saro, ma a tutti quei cacciatori che conosco e che vedono nel lupo un contendente al loro ruolo di risolutori dell'equilibrio naturale. Ho sempre pensato, invece, che la natura il suo equilibrio sappia ristabilirlo da sola, il ritorno del lupo e la naturale espansione di altri (es. sciacallo) ne è la prova. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 21:30
“ Quindi pur essendo anch'io d'accordo sul fatto che il lupo venga mantenuto non posso non far notare che i ristori servono a poco. „ Hai ragione, ma questo è un problema politico e come ho già scritto il lupo non fa politica. Comunque in molte aree i pastori e gli allevatori in genere si sono attrezzati, riducendo parecchio le problematiche connesse e sarebbe giusto che tale attività fosse finanziata dalla comunità, dato che il vantaggio di un ambiente in equilibrio è di tutti. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 23:33
Infatti InCino non è un paragone , è una opinione |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 0:14
Facciamo una bella separazione da quanto potrebbe essere dannosa e quanto confusionaria una caccia "stile libero" e come dovrebbe essere un prelievo pianificato nelle zone ad alta densità di ungulati compresi parchi dove la caccia è vietata; una procedura logica per sarebbe in primis accurato censimento per numero e classi di età, poi pianificazione di piano di abbattimento e per ultimo cacciatori accompagnati da agenti che indicano quali e quanti capi possono prelevare dietro ovviamente lauto pagamento, faccio notare che la carne di animale morto ha un prezzo ma l'animale vivo e in particolar modo se provvisto di buon palco ha un prezzo assai alto, un buon cervo copre tranquillamente lo stipendio mensile di due o più agenti, ora non serve essere dei geni per comprendere che pianificando in questo modo si avrebbe un ottimo bilanciamento accompagnato da un sostanzioso introito che andrebbe a migliorare costantemente la gestione delle aree comprese eventuali spese causate dai lupi ai domestici. Starsene i disparte perché distanti da tutte le problematiche e pretendere l'equilibrio naturale e chi vi trova in mezzo che si fotta io la vedo come una delle solite crociate ultimamente molto di moda. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 5:48
E già, perché no?!? Andiamo a proporre al governo della Tanzania di consentire la caccia nel Serengeti, o a quello del SudAfrica di fare lo stesso al Kruger. Sai che bello! Finanzierebbero gli enti parco con tutti i soldi che ricaverebbero dai danarosi che si porterebbero a casa teste di bufali, leoni, kudu... per non parlare della vendita dell'avorio degli elefanti... Ma sì, veramente un'ideona Il problema con chi sostiene a spron battuto la tesi del cacciatore-regolatore è quella che vuole tener nascosto che: a) spesso sono i cacciatori stessi ad aver scatenato in origine il problema (es. introduzione di specie aliene quali fagiano, cinghiale orientale etc. o sovrapopolazione di ungulati con foraggiamento artificiale); b) per quanta scienza possano millantare gli uomini, la capacità di regolazione di un sistema naturale in equilibrio sarà sempre maggiore; c) ormai non siamo più nell' XIX secolo e la gente non digerisce più molto bene l'idea della caccia, figuriamoci della caccia nei parchi. Quella del cacciatore-regolatore o meglio del selecontrollore è una figura meschina. Avete presente la situazione dell'Inghilterra nel film "V per Vendetta"? Avevano diffuso la malattia e poi avevano fatto fortuna con la cura... Ecco, non dico che la situazione sia così pianificata, ma certo i cacciatori che oggi propongono queste cose lo fanno in primis per interesse personale. E come non capire il loro ragionamento? Per il cacciatore, secondo voi, qual è la situazione preferibile tra queste due: 1) Area X; popolazione di ungulati 5000, popolazione di lupi 20, prelievo venatorio consentito 0; 2) Area X; popolazione di ungulati 10000, popolazione di lupi 0, prelievo venatorio consentito 2000. Qui non si tratta di " crociate ultimamente molto di moda ", ma di smascherare persone che cercano di spacciare il proprio interesse personale per interesse collettivo. E con questa la chiudo qui con l'OT, perché poi va a finire che Juza blocca tutto come al solito. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 8:36
“ ma certo i cacciatori che oggi propongono queste cose lo fanno in primis per interesse personale. „ Indubbiamente è così. Abito in un'area dove la caccia è molto praticata e tra i cacciatori ho diversi amici e conoscenti. A confrontarsi con loro sembra che siano gli unici deputati a poter controllare l'ambiente naturale. Arrivano a sostenere alcune tesi che offendono l'intelligenza degli interlocutori. Non sono un verde protezionista talebano, ma sentirmi dire che i lupi non hanno diritto di predare i fagiani che i cacciatori hanno pagato di tasca loro, mi fa veramente girare le scatole. Quando ho ribadito che il lupi cacciano anche le invasive nutrie, per fare un esempio, mi è stato risposto che fastidio mi dessero questi simpatici roditori. Mi è stato anche detto che i lupi vanno a occupare arbitrariamente un ruolo in cima alla piramide alimentare che è "sempre" stato dei cacciatori In pratica hanno inserito l'Omo Venator nella piramide alimentare animale . Per non citare i propositi di strage nei confronti dei lupi, che vengono proposti in osteria dopo l'ennesima ombra di vino. Cose da matti. Sono un ex pescatore. Direi un pescatore pentito, in effetti. Ho cominciato a pensare di smettere e appendere le canne al chiodo quando ho letto uno studio, relativo ai danni che causano i ripopolamenti mono specie all'ambiente, fatti a uso e consumo dei pescatori. Nella mia cerchia di amici pescatori, tanti anni fa, mi è capitato di assistere a una discussione dove si paventavano metodi adatti a eliminare cormorani e marangoni, che si appropriano indebitamente dei pesci dei pescatori... assurdo. Tenendo in considerazione che cormorani e marangoni sono tra i predatori più attivi a controllare l'espansione di una specie aliena come il Gambero Rosso della Louisiana. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 8:43
si potrebbero mandare i cacciatori in piazza San Marco, li i predatori naturali dei piccioni non ci sono |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 9:47
“ E già, perché no?!? Andiamo a proporre al governo della Tanzania di consentire la caccia nel Serengeti, o a quello del SudAfrica di fare lo stesso al Kruger. Sai che bello! Finanzierebbero gli enti parco con tutti i soldi che ricaverebbero dai danarosi che si porterebbero a casa teste di bufali, leoni, kudu... per non parlare della vendita dell'avorio degli elefanti... Ma sì, veramente un'idona MrGreen „ Impossibile discutere con chi è bravo a generalizzare a 360° e fa apposta a mandare tutto in ciaciara, che centrano l'africa o yellowstone o contesti simili con la nostra realtà, questo significa proprio essere distanti e ben seduti sul proprio trono ben foderato di ottusità oltre che di incapacità nel saper separare l'utile dal dannoso, ovvio che esistono azioni venatorie estremamente dannose e da eliminare immediatamente in modo definitivo, uno che sa guardare ne riconosce l'alto aspetto negativo, chi non vede o meglio non vuole vedere generalizza e parte per la tangente. Migliorare non significa mai azzerare. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 11:36
Io non intervengo perché non mi va che Juza chiuda, ho letto tuttavia un interessante articolo - su una rivista di cacciatori - che centra (qui è corretto scriverlo, al contrario di quanto leggo su) il punto su certe peculiarità anatomiche che contraddistinguerebbero i praticanti di tal nobile arte. Non aggiungo altro e auguro felice prosecuzione a quasi tutti. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 11:43
anatomia bossiana? |
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