| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 16:40
Tutto fa brodo ma libri e mostre per me sono molto importanti.
Ciao
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| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 16:44
Viste con un certo spirito, ossia cercando di capire perchè quel lavoro funziona, quali scelte sono state fatte e il contesto in cui il fotografo ha lavorato quindi andando oltre il mero estetismo degli scatti |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 17:24
Io sono migliorato nel momento in cui ho scelto un genere fotografico e mi sono dedicato solamente a quello per qualche anno.
I corsi "generici" possono servire come introduzione per chi è digiuno di fotografia, ma poi per migliorare devi specializzarti in un genere altrimenti rischi di sprecare energie e confonderti. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 17:31
Provando, riprovando, guardando e leggendo i libri di Steve Kelby. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 17:33
L'autore del post come sempre sparisce...
il confronto è l'arma vincente ed in seguito iniziare a raccontare per immagini frequentando un corso sulla narrazione fotografica..di persona non online (my two cents) |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 17:35
Corsi professionalizzanti, libri, mostre, uscite fotografiche accademiche e non, workshop e tanta, tanta pratica.
Fai attenzione che le letture portfolio non sempre sono effettuate in allineamento con la tua direzione fotografica e/o la tua visione fotografica, sono sempre letture da un altro punto di vista concettuale, che va beninissimo, ma come confronto, non come verità assoluta. A prescindere da chi fa la lettura.
Ti direi di andare in questa direzione: cerca di agganciare qualche gruppo/corso serio e dei workshop rispettabili, poi se vedi che effettivamente per te è qualcosa di molto molto importante puoi ipotizzare un corso professionalizzante (solitamente durano un paio di anni e contiene letture portfolio discrete). Da li in poi saprai che direzione prendere in autonomia. Ovviamente il tutto sempre seguendo mostre, leggendo libri, osservando autori, letture portfolio ecc.
L'interrogazione personale sul perché vuoi fotografare è importante, perché anche se non ti dirà che direzione prendere saprai per cosa fai quel che stai facendo.
PS: consiglio d'oro e molto più importante:
Se qualcuno cerca di importi uno stile o una visione non tue e, anzi, totalmente contrari al tuo "perché" fotografico, in pratica se cercano di convertirti totalmente ad un altro stile, lasciali perdere. C'è tanta tanta gente che molla perché la loro arte viene soppressa per mancanza di sensibilità ed egocentrismo della propria visione. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 18:35
Innanzitutto grazie a tutti per i consigli.
Non sono sparito, ma avevo preparato il post in pausa pranzo e non ho potuto poi commentare.
Al momento i mie generi preferiti sono fotografia di paesaggio e di viaggio (non riesco a dire il vero a dargli una definizione troppo esatta; forse reportage di viaggio).
Sicuramente nella fotografia di paesaggio ho tanto da migliorare, soprattutto nella composizione con il grandangolo che trovo difficile che con la post produzione.
Un altro argomento dove non riesco a trovare il giusto materiale è la gestione dei colori nell'editing delle foto di paesaggio.
Spero comunque che questa discussione possa essere da spunto anche per altri che hanno i miei stessi dubbi.
PS: ultimamente fotografo per puro piacere personale. Per la soddisfazione di catturare qualcosa che mi piace. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 19:29
Entro da ultimo, e sull' ultimo punto già ti do ragione: fotografare per piacere personale è già un'ottima cosa, poi per le pippe mentali c'è tempo. Da anziano in assoluto, mi sento di darti quello che possono essere dei consigli più per me che per te, però vedi se ti ci trovi anche tu :
Cerca una o due scuole fotografiche, non tanto circoli ma proprio scuole dalle tue parti, vicine casa in modo da non scoraggiarti e mettere come scusa "eh ma tanto è lontano" facendoti due conti sul costo e su come ti possono sembrare. Insomma, inutile iscriverti alla John Kaverdash di Milano tanto per fare un esempio banale.Brutalmente, se costa poco vale poco quindi lascia perdere.
Con la stessa logica prova ad andare a cercare qualche circolo fotografico, ascoltando con le orecchie e con gli occhi ma senza dire una parola e vedere come ti sembrano gli altri : se ti sembra che sia una accolita di Cartier Bresson o McCurry redivivi saluta e vai da un'altra parte.
Valeva per la pellicola ma è una regola che secondo me farebbe bene a tutti e cioè tre su 36, salva meno foto che puoi e impara a selezionare, un bravo insegnante o istruttore potrebbe consigliarti al meglio ma devi affinare il tuo di gusto. A costo di sembrare masochista sii ipercritico ed accetta la cosa più difficile, cioè il confronto ed i giudizi negativi. Fa male ma fa del bene.
Last but not least, compra /fatti regalare/ guarda non tanto le riviste ma molti libri fotografici, un buon amico che te ne sappia consigliare lo trovi di sicuro. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 21:14
Ho notato che quando si parla di riferirsi a mostre o a libri si parla sempre e solo di fotografi, non è che sia sbagliato ma a mio parere è limitante, tutta la storia dell'arte dovrebbe essere un riferimento forte per un fotografo basti pensare all'uso della luce che faceva il Caravaggio o l'uso della luce, del movimento, degli spazi e dei volumi che avveniva con il futurismo e con Balla in particolare.
Studiare l'arte in generale, e non solo l'arte fotografica dovrebbe essere uno dei punti focali per migliorare la propria percezione della fotografia in sé. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 22:29
“ Ho notato che quando si parla di riferirsi a mostre o a libri si parla sempre e solo di fotografi, non è che sia sbagliato ma a mio parere è limitante, tutta la storia dell'arte dovrebbe essere un riferimento forte per un fotografo basti pensare all'uso della luce che faceva il Caravaggio o l'uso della luce, del movimento, degli spazi e dei volumi che avveniva con il futurismo e con Balla in particolare.
Studiare l'arte in generale, e non solo l'arte fotografica dovrebbe essere uno dei punti focali per migliorare la propria percezione della fotografia in sé. „
Giustissima l'osservazione di Mario Ceppi.
Nel mio intervento ho parlato di "libri" senza inserire fotografici ma senza nemmeno specificare di arte in generale. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 22:30
Libri ...: Di Michael Freeman e, ovviamente, Andreas Feininger. Ci sono diversi titoli di loro, solo che io non lo so quale ci sono in lingua Italiana. Nonostante, penso tutti titoli di loro due vanno bene. |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 22:32
“ Andreas Feininger „
I suoi ci sono sicuramente in italiano, essendo passati dalle mie mani, e li straconsiglio assolutamente anche io! |
| inviato il 01 Ottobre 2025 ore 23:21
Quoto anch'io assolutamente Mario Ceppi. Sarebbe stato un suggerimento zoppo, senza. |
| inviato il 02 Ottobre 2025 ore 7:33
Quali sono stati gli strumenti o le attività che vi hanno permesso di migliorare maggiormente?
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| inviato il 02 Ottobre 2025 ore 8:08
il confronto è una delle soluzioni più sopravvalutate perchè confrontarsi con qualcuno significa, ancora prima, averne riconosciuto le qualità e le capacità per poter diventare un interlocutore interessante. Ascoltare "critiche e commenti" da chiunque signific semplicemente fare una gran confusione. Prima del confronto ci deve essere una solida base personale di opinioni e la conoscenza (artistica e non solo) della persona con chi vogliamo confrontare
le letture portfolio, fatte con questo criterio, aiutano tantissimo. Pubblicare foto e poi cercare di fare radice quadrata di tutti i commenti che pervengono fa più danni che altro
continuo a non capire cosa ci si trovi nei libri di Freeman, ma ho smesso di pormi il problema da parecchio. |
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