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Ritratti con obbiettivo anamorfico: sì o no?


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avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 15:00

Io parlo di formato XPAN 2.7:1 o 65:24 senza anamorfico (non ho lenti anamorfiche):


In ogni caso interessante: trovi che il formato ti spinga a pensare diversamente?

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 15:01

Domanda da totale ignorante. La faccio perche' vorrei capire meglio. Che sapessi io, le riprese cinematografiche anamorfiche sono nate per poter ottenere un immagine con un rapporto altezza larghezza molto ampio, cioe' una immagine panoramica con larghezza molto maggiore di quanto ottenibile ai tempi su pellicola con il formato classico 24x36 cinematografico.

Per evitare formati piu' larghi, nativamente, l'immagine, veniva otticamente compressa in modo che una immagine piu' ampia potesse starci in un formato nativamente piu' stretto (con una distorsione, schiacciamento verticale che poi veniva allargata in fase di proiezione sullo schermo con un obiettivo del proiettore complementare a quello utilizzato per la ripresa).

Ora immagino che lo stesso principio venga utilizzato anche oggi per ottenere le immagini molto ampie (e relativamente basse) dei filmati anche se al posto della pellicola ci sia un sensore digitale.

Detto cio', vorrei capire, quali sono i reali vantaggi, fotograficamente parlando, oggi, in cui nel mondo digitale ci sono sensori ad alta risoluzione (che possono eventualmente essere tagliati come meglio si vuole per ottenere il ratio desiderato), ma ancora piu' interessante sono le fotografie nate da piu' scatti successivi uniti poi successivamente in modo da ottenere un'unica fotografia panoramica quanto serva.

Lato cinema, video, lo capisco perfettamente, l'obiettivo e' quello di proiettare il risultato su uno schermo gigante cinematografico panoramico. A livello fotografico mi chiedo quali siano i vantaggi.

NB: Scusate la mia domanda da inesperto dell'argomento.

Seconda domanda. Una volta fotografato con una lente anamorfica, poi c'e' il SW corrispondente per riottenere l'immagine originale sul PC "stirando" l'immagine ?


avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 15:11

Detto cio', vorrei capire, quali sono i reali vantaggi


Non dover croppare e quindi non perdere qualità. Ottenere alcuni effetti tipici dell'anamorfico senza ricorrere alla postproduzione - fermo restando che alcuni tipi di bokeh e di flare non li ottieni a meno di essere un mago del fotoritocco.

ma ancora piu' interessante sono le fotografie nate da piu' scatti successivi uniti poi successivamente in modo da ottenere un'unica fotografia panoramica quanto serva.


In ambito ritrattistico la vedo dura.

Seconda domanda. Una volta fotografato con una lente anamorfica, poi c'e' il SW corrispondente per riottenere l'immagine originale sul PC "stirando" l'immagine ?


Photoshop e affini.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 15:47

Grazie.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 16:19

@Matteo Di Giulio
In ogni caso interessante: trovi che il formato ti spinga a pensare diversamente?

Per le mie capacità, si, mi obbliga a pensare diversamente.
Eventualmente poi in RAW (però io preferisco scattare in JPEG con delle mie LUT) si può correggere il tiro poiché il RAW viene ritagliato solo virtualmente in LR e anche probabilmente in altri programmi di editing.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 16:30

Con cosa scatti tu?


Nikon Z. Quando, come in questi giorni, per la destinazione d'uso mi serve un formato anamorfico, imposto in camera la Ratio 16/9 che ovviamente non è uguale ma aiuta molto la composizione.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 19:22

Io ho un dubbio sull'anamorfico sul digitale: se il formato lo fai col super crop, perdi risoluzione, e fin lì ci siamo... ma se usi una lente anamorfica e comprimi sul sensore formato 3:2, non è lo stesso? Perché poi devi stirare l'immagine dopo l'acquisizione, come da uno dei primi link postati sopra: e questo non fa poi perdere, inesorabilmente, un po' di risoluzione e qualità al file finale?

Non che conti molto eh... ormai le fotocamere hanno tutte indistintamente più di 20mpx: era più un pensiero ad alta voce sul "metodo" il mio, non tanto sul merito (che ha, per me, perfettamente senso: la cinematografia ha da 70 anni questo linguaggio, e non esiste cinematografia senza la fotografia Cool ).

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 20:15

Può essere divertente farci qualche fotografia. Ma sono obiettivi da cinema alla fine. Il ritratto vuole il formato verticale, e oggi aggiungiamo anche formato 4:5 da social.
La cosa invece interessante è la prospettiva dopo il desqueeze. Un 50mm fotografico è considerato da sempre come vediamo, ma non quello che inquadriamo (circa 24mm). In anamorfico le due cose finalmente si fondono. Prospettiva da 50 mm e angolo di campo 32 mm.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 20:44

Seguo per curiosità.
Per ritratti mi sembra forse difficile rendere attrattiva una composizione che vede praticamente sempre necessaria una testa al centro ed una quantità spropositata di spazio negativo a dx e sx.
Sarei curioso di vedere esempi notevoli nell'uso di questa tecnica in fotografia. Poi la messa a fuoco a quanto pare richiede procedure molto farraginose.

avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 22:37

Andrea: Per la messa a fuoco ci sono obiettivi sul mercato con autofocus e riconoscimento dell'occhio. I due prodotti da Sirui e Blazar sono citati nel mio post iniziale.

avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2025 ore 22:38

Alex: il ritratto non vuole il formato verticale per forza. Se guardi le foto di Bettina Reims, Peter Lindbergh o Helmut Newton, tanto per citare tre nomi eccellenti, trovi parecchi esempi di taglio orizzontale.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2025 ore 10:06

Io ho un dubbio sull'anamorfico sul digitale: se il formato lo fai col super crop, perdi risoluzione, e fin lì ci siamo... ma se usi una lente anamorfica e comprimi sul sensore formato 3:2, non è lo stesso? Perché poi devi stirare l'immagine dopo l'acquisizione, come da uno dei primi link postati sopra: e questo non fa poi perdere, inesorabilmente, un po' di risoluzione e qualità al file finale?


Sì, perché stiri l'immagine di un valore che la lente indica (1,33x, 1,85x…). Ma posso dire chissenefrega delle massime performance? Qui siamo un po' troppo fissati col micro, che perdiamo di vista il macro.

Riguardo i ritratti, ci possono essere composizioni complesse, non userei un anamorfico solo per metterci un viso al centro.
Mi vengono in mente le foto di Corbijn per The Joshua Tree e 12 Angry men (una qualsiasi inquadratura di tutto il film)












(Come composizioni, non credo siano state usate lenti anamorfiche)

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2025 ore 10:57

Da fan degli U2 MrGreen concordo del tutto con te Maurese (infatti l'ho scritto, era più per conferma del mio dubbio che per puntare il dito sull'effettivo -- e ormai risibile, con le risoluzioni in gioco nel digitale -- calo di qualità).

avatarjunior
inviato il 16 Agosto 2025 ore 13:09

Ma posso dire chissenefrega delle massime performance? Qui siamo un po' troppo fissati col micro, che perdiamo di vista il macro.


È un problema marginale, hai ragione, ma se si può ovviare e non perdere in qualità, tanto meglio :-)

Grazie per lo spunto su Corbijn.

avatarjunior
inviato il 16 Agosto 2025 ore 13:18

Un primo esperimento. È solo un taglio cinematografico, le foto sono scattate con un "normale" obiettivo Nikon.





Altri due test sono nella galleria.

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