| inviato il 09 Agosto 2025 ore 10:33
@PaoloMcmix Certo il termocolorimetro permette di regolare perfettamente la temperatura colore, ma non era così semplice. Nei laboratori, operazioni in apparenza banali come la sostituzione della lampada dell'ingranditore, richiedevano di tarare tutto da capo. La carta per la stampa a colori riportava un valore indicativo di filtratura base, che cambiava a seconda della partita di materiale, e da questo si partiva per ritarare il tutto. Ma anche in ripresa, non era così semplice, perché la temperatura colore cambiava a seconda dell'ora e delle condizioni, per non parlare delle riprese in luce mista, della luce riflessa da superfici variamente colorate ecc ... Oggi le difficoltà sono le stesse, ma con il vantaggio che le correzioni sono più rapide e richiedono meno sbattimenti ... a saperle fare. In passato mi sono trovato, per diversi anni di seguito, a effettuare le foto del convegno annuale dell'ente in cui lavoravo. La sala dell'auditorium non cambiava e avevo imparato a correggere bene i colori, inclusa la dominante che tendeva a causare il podio dell'oratore, rivestito di legno rossiccio. In genere, quando l'oratore iniziava a parlare, piazzavo sul podio il cartellino con il suo nome. Questo mi permetteva di ricavare l'identità di chi parlava, e allo stesso tempo fare il bilanciamento del bianco sul cartoncino. Questa era la base, poi di caso in caso potevo fare delle piccole correzioni. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 10:58
Per le luci miste, poniamo luce del giorno che entra dalla finestra e faretto a incandescenza all'interno, non è possibile fare una correzione selettiva. Ci sono solo due strade: 1) si filtra una delle due sorgenti, per esempio mettendo una gelatina davanti al faretto, cercando di portarlo alla stessa temperatura colore delle luce esterna. 2) si cerca una soluzione di compromesso tra le due fonti di illuminazione, trovando un valore intermedio che risulti soddisfacente. In genere, in questi casi, scelgo una soluzione abbastanza "calda", per evidenziare l'illuminazione della parte interna, ma senza esagerare. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 17:06
Certo il termocolorimetro permette di regolare perfettamente la temperatura colore, ma non era così semplice. Nei laboratori, operazioni in apparenza banali come la sostituzione della lampada dell'ingranditore, richiedevano di tarare tutto da capo. La carta per la stampa a colori riportava un valore indicativo di filtratura base, che cambiava a seconda della partita di materiale, e da questo si partiva per ritarare il tutto. Ma anche in ripresa, non era così semplice, perché la temperatura colore cambiava a seconda dell'ora e delle condizioni, per non parlare delle riprese in luce mista, della luce riflessa da superfici variamente colorate ecc ... Oggi le difficoltà sono le stesse, ma con il vantaggio che le correzioni sono più rapide e richiedono meno sbattimenti ... a saperle fare. ******************************************** Appunto quello che ho detto Fileo, una volta certe correzioni erano difficilissime da fare e mai perfette... eppure si facevano. Oggi è tutto molto più facile, ma nessuno, nonostante le indubbie facilitazioni e la possibilità di ottenere risultati di gran lunga migliori, ha voglia di perdere tempo. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 17:57
Con nikon, 7200, d500 e ora z50ii sistematicamente applico un +300 al valore rilevato dal wb automatico in luce naturale ... scalda un filo l'immagine e mantiene i colori verosimili/naturali. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 19:27
Infatti, spesso si vede gente che sta lì a far vedere di averlo più lungo degli altri, con decine e decine di megapizze, un AF infallibile, che mette a fuoco in un baleno qualsiasi cosa, perché programmato per riconoscere l'occhio della cutrettola da quello dell'alzavola, però poi manca la voglia di lavorare seriamente in post produzione. Eppure oggi, rispetto alla foto in camera oscura, è tutto molto più facile. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 21:21
In A2, anche in situazione di tramonto, mi restituisce una temperatura colore piu calda di A. Uso Zfc... |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 22:47
“ @Dionigi, a me sembra che parli proprio dí incandescenza il manuale. „ [ Automatico ] La fotocamera regola il bilanciamento del bianco per risultati ottimali con la maggior parte delle sorgenti luminose. Se viene utilizzata un'unità flash opzionale, il bilanciamento del bianco verrà regolato in base alle condizioni in vigore al momento dell'attivazione del flash. Questo è ciò che c'è scritto nel manuale per quanto riguarda A(automatico) che è diviso in 3 sotto sezioni A0-A1-A2 Per cui non è specifico per luci incandescenti, non puoi selezionare A ma solo A0-A1 o A2 Io uso quasi sempre A1 e fotografo solo in luce naturale, sulla neve utizzo A0 Le impostazioni del WB sono identiche per tutte i corpi Nikon recenti |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 22:55
D850-Z8 luce naturale auto, dalla mattina all'alba alla sera tardi e per ogni condizione di nuvolosità, non ne sbaglia una e mai dovuto ritoccare nulla (per fortuna). Per interno chiese e notturna wb auto, non sai mai che lampada entra nel frame |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 23:48
A0 [ Mantieni il bianco (riduci i colori caldi) ] Elimina la dominante di colore calda prodotta dall'illuminazione a incandescenza A1 [ Mantieni l'atmosfera generale ] Preserva parzialmente la calda dominante di colore prodotta dall'illuminazione a incandescenza. A2 [ Mantieni colori luci caldi ] Preserva la dominante di colore calda prodotta dall'illuminazione a incandescenza. Questo quanto scritto per le tre sotto categorie, che per l'appunto parlano di luce ad incandescenza. Come dice Gianni, luce naturale auto di giorno è molto buona. Qui la descrizione. *A [ Luce naturale automatica ] Il bilanciamento del bianco viene regolato per le fonti di luce non artificiale, producendo colori più realistici rispetto a [ Auto ] se utilizzato in condizioni di luce naturale. |
| inviato il 10 Agosto 2025 ore 6:16
Si Leo, ma dice WB A [Automatico] La fotocamera regola il bilanciamento del bianco per risultati ottimali con la maggior parte delle sorgenti luminose. Non è specifica solo le incandescenti, che per natura hanno una temperatura di 2700/3000k, ma per tutti i tipi di luce (compreso flash) se ve ne sono luci incandescenti nella scena in base a se hai impostato A0-A1-A2 si comporta di conseguenza |
| inviato il 10 Agosto 2025 ore 9:18
Infatti, Vinxy85 ha scritto che usava A1 o A2. Se lo voleva più “caldo” doveva usare A, o A*. |
| inviato il 10 Agosto 2025 ore 9:36
Quello che riproduce i colori più caldi di tutti è A2, anche di *A luce naturale. Ho il termocolorimetro e a volte lo uso |
| inviato il 10 Agosto 2025 ore 11:45
Anch'io riscontro quello che dice @Dionigi_Colombo pur non avendo nessuno strumento elettronico, ma l'occhiometro. In A2 mi restituisce luce più calda sia in esterno che in interno sotto qualsiasi fonte luminosa, naturale e non. |
| inviato il 10 Agosto 2025 ore 12:47
Mai usati gli automatismi per il wb sulle mie fotocamere Nikon, passate o recenti. Utilizzo la regolazione manuale dei gradi Kelvin per qualsiasi situazione di luce e non ho mai avuto problematiche di dominanti, pellicole o digitali che siano. Per fare ciò bisogna studiare e conoscere bene la luce, con l'esperienza te ne esci da qualsiasi situazione complicata. Buona luce a tutti. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |