| inviato il 09 Luglio 2025 ore 17:49
@Paolo: ho il 28mm f/3,5, completo di custodia in pelle e scatola, meccanicamente è delizioso e faccio psicologicamente fatica a venderlo, ma otticamente non saprei se consigliarti di restare sul 35mm Canon; il Nikkor ha una certa distorsione a baffo di circa il 2%, nonché molte aberrazioni cromatiche quando molto decentrato, inoltre, anche se non è un problema vero, f/3,5 serve solo a mettere a fuoco, i diaframmi da usare sono da f/8 a f/11, continui, senza click intermedi.
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Grazie dell'interessamento Alex.
In verità conosco bene il 28 PC Nikkor, e so che otticamente il Canon gli è superiore, quindi non avevo e non ho alcuna intenzione di cambiare l'uno con l'altro, molto semplicemente, visto che conosco anche il 24 Canon, che in qualche caso già mi pare eccessivo, ho ritenuto quello del 28 l'angolo di copertura più equilibrato.
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| inviato il 12 Luglio 2025 ore 17:55
Grazie di cuore a tutti, e scusate il ritardo della mia risposta. Sto spulciando i link dei diversi post, ho appena iniziato ad interessarmi di fotografia architettonica quindi sono preziosi.
Alla fine ho preso l'Irix 15mm e l'adattatore tilt shift Kipon, però quello Nikon G to Sony E perché mi sono accorta in tempo che l'Irix non ha l'aperture ring che quindi deve esserci nell'adattatore. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 9:06
Ahia, la lente che hai preso è eccellente quasi in tutto (https://www.lenstip.com/486.11-Lens_review-Irix_15_mm_f_2.4_Blackstone_Summary.html), ma, nonostante questo, la distorsione è ancora alta, per l'uso che ne devi fare:
www.lenstip.com/486.6-Lens_review-Irix_15_mm_f_2.4_Blackstone_Distorti
Oltre il 2% su fullframe si vede, per foto architettoniche, dovrai lavorare un po' in postproduzione.
Anche la vignettatura ti darà dei grattacapi... |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 9:51
“ e posto che quelli sono generi nei quali si fà "uno" scatto solo che DEVE essere "quello buono" (tempo ampiamente sufficiente per comporre, mettere a fuoco, e misurare l'esposizione!) „
Questa è una visione piuttosto tradizionale della fotografia di architettura, diciamo che è quella che è stata dominante fino agli anni '90. Ovvero treppiedone, banco ottico, esposimetro, provo le inquadrature e le posizioni, me le segno per terra col gessetto, aspetto l'ora con la luce buona, calcolo i tempi, inserisco la lastra, espongo, ecc... Oggi esiste però anche anche una fotografia di architettura molto meno "posata" e che predilige scatti rapidi, quasi "rubati"; più da street che da architettonica classica insomma. Un esempio tipico è Iwan Baan, contrapposto ad esempio all'approccio più tradizionalista di Helene Binet. Io personalmente adotto tutti e due gli approcci, ma col passare degli anni tendo decisamente a prediligere il secondo. E quindi macchina digitale non troppo grande, un bello zoom 12-24 montato e un 70-300 nella borsa, si sa mai che mi servano dei dettagli, e poi parecchia postproduzione e correzione prospettica in LR. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 12:19
Prova anche a guardare i Laowa zero distorsion o i Laowa T&S
www.laowa.it/Foto/Macro/100mm+f-2+8+Tilt-Shift+1X+Macro/shop_articoli.
Oppure le ottiche decentrabili Nikon usate, che mi sembrano la scelta più logica per la D750 Nikon.
Io ho Canon TS 24mm II
Canon TS 50 mm macro
Un Pentax 645 35mm dHD adattato con decentraibile Kipon
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| inviato il 14 Luglio 2025 ore 14:40
@Riccarbi. "Tot capita, tot sententiae!"; "Faber est suae quisque fortunae!"; "Ognuno è libero di impiccarsi all'albero che preferisce!" (come affermava, più prosaicamente, il Prof. G.P. Bolognesi dalle pagine di "Progresso Fotografico"/"Tutti Fotografo")! Ciao. GL |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 17:21
Ovviamente ognuno, come dicevano pocanzi, può farsi del male come vuole, ma non diciamo che la fotografia di architettura che prevede obiettivi decentrabili e cavalletto è oblio del passato.
Che poi, per pigrizia , poco tempo, timore di scattare con cavalletto in mezzo alla gente e altri motivi o scuse , si ricorra al mordi e fuggi, ci può stare. Io pure scatto anche in questo modo.
Ma per eseguire un lavoro "seriamente", non possiamo non considerare obiettivi specifici TS e treppiede come la regola base da cui partire.
Spesso consideriamo come fondamentali solamente le linee rette verticali ( spesso risolvibili bene in post, anche se con compromessi di qualità ) , ma è la perfetta Perpendicolarità del nostro obiettivo con la superficie di una facciata, ad essere un elemento difficilmente risolvibile in post produzione. E chi scatta a mano, non avrà mai il completo controllo di questo fattore TRAPEZOIDALE sulle linee orizzontali. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 19:13
@_Alex_ Però il valore oltre il 2% è per un sensore full frame, giusto? Io lo userei con l'adattatore su un aps-c.
Intanto provo questo setup, non sono una professionista - che non significa che non voglia fare un bel lavoro ma non sono sotto pressione. Se vedo che non funzionerà bene nella pratica rivendo le cose, ne provo altre. Intanto faccio esperienza e vado fuori a provare e scattare alle cose che mi piacciono. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 19:48
Oggi punterei sul cambo actus o soluzioni simili, meglio di qualsiasi ts. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 19:51
Cambo actus con quale obiettivo davanti?
A quale prezzo? |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 21:23
Si, il 2% è su sensore fullframe, sei caduta nella trappola di guardare il valore in apsc, che è 0,5% circa, ma è solo la parte centrale dell'inquadratura.
Mentre questo, per foto normali, non shiftate, è un grande vantaggio, quando l'immagine viene decentrata vai ad inquadrare una parte del fotogramma completo che ha una distorsione maggiore e tutt'altro che regolare, oltretutto col centro ottico spostato rispetto al centro dell'immagine.
Andare a correggere quel difetto diventa complesso ed approssimativo, non basta nemmeno la correzione della prospettiva, perché la linea, da dritta, è diventata come un imbuto (verso l'alto o verso il basso, a seconda del verso in cui hai decentrato); a questo punto, come dicevo prima, meglio la fotocamera superpixellata, con la quale andrai ad applicare la correzione standard della distorsione, la correzione della prospettiva, infine un mega crop, ovvero tre azioni standard, per le quali non hai bisogno di preoccuparti della precisione (ci pensa il software), ma unicamente che la risolvenza dell'accoppiata lente/sensore sia sufficiente per tagliare così tanto.
Fra l'altro puoi anche scegliere se tenere le linee cadenti dritte da subito e croppare più di metà immagine (dopo la correzione della distorsione geometrica), oppure inclinare la fotocamera, quindi correggerai distorsione geometrica, linee cadenti ed il crop finale sarà di circa un terzo dell'immagine, ma tutto senza preoccuparti di correggere a spanne qualcosa di svirgolato e non simmetrico.
Non so se sono riuscito a far passare il concetto, è abbastanza astratto.
Purtroppo oggi i produttori si affidano (troppo) alle correzioni via software, quindi trovare un'ottica davvero corretta geometricamente è diventata un'impresa improba.
Ovviamente tutto questo al netto delle necessità di stampa: un'immagine molto croppata non la puoi stampare troppo grande ed i ritocchi, se non fatti alla straperfezione poi si notano.
Se le stampi in A5 il megacrop va benissimo. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 21:57
I Zero Distorsion della Laowa non li prenderesti in considerazione? |
| inviato il 15 Luglio 2025 ore 9:45
Io HO un Laowa Zero D, precisamente il 14mm per Nikon F, precedentemente ero sedotto dal 12mm, sempre Laowa, che aveva, però, il difetto di non avere filettatura per i filtri.
Ho l'adattatore solo shift per Fuji X e m4/3, per i quali inquadra, rispettivamente, come un 21mm ed un 28mm, anche se con qualche mm in meno di decentramento disponibile rispetto agli obiettivi dedicati (è sempre un adattamento...).
Il fuoco manuale, in questo ambito, non è un problema, resta un po' di vignettatura, per il resto è il bilanciamento migliore che ho trovato sul mercato.
Pagato un pochino, 500€ più spedizione per un ex-demo dall'importatore, ma era proprio l'unico esemplare che ho trovato, non c'era né nuovo né usato, ma se è esattamente quello che serve meglio darsi un pizzico sullo stomaco e pagare.
Se qualcuno è dalle parti di Genova possiamo anche organizzare degli aperifoto per prove assortite, portate le vostre fotocamere ed adattatori ed io porto le lenti. |
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