| inviato il 16 Maggio 2025 ore 10:59
Il prossimo passo dell'intelligenza artificiale sarà la vendita di fotocamere con le foto già scattate. L'utente dovrà soltanto selezionare la foto che gli interessa fra quelle proposte  |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 15:56
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| inviato il 16 Maggio 2025 ore 15:58
a Venezia le vendevano già 40 anni fa... |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 16:16
Non saprei rispondere: provo a chiedere a chatgpt |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 16:29
Giallo for president.
Per i professionisti è una bella sfida. Non penso cambierà moltissimo se non un impegno maggiore per vincere con le idee e l'arte una concorrenza che, a volte, può apparire sleale.
Per l'amatore non cambierà nulla.
Non sa fare le foto ora e non le saprà fare poi.
No seriamente, le foto che faccio in famiglia non le fa l'ai. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 17:44
Io piuttosto che preoccuparmi del destino della fotografia, nell'epoca dell'Intelligenza Artificiale, mi preoccuperei di quella dell'umanità. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 21:13
+1 Paolo  |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 11:21
+ 3 ... Almeno è il numero perfetto..  |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 11:25
Con questa moda dilagante della Street e dei Selfie e più nessun tipo di privacy possibile da salvaguardare, credo che le farà a breve le foto in Famiglia l'AI Francesco... e con tanto di dedica personale... |
| inviato il 18 Maggio 2025 ore 0:21
Esiste un utente admin che si chiama Juza? È il fondatore? Complimenti. Per tornare alla discussione, le immagini in cui non c'è un soggetto umano riconoscibile avranno sempre meno senso. Intendo dire che una macro, un paesaggio, una foto di moda ad esempio saranno facilmente soppiantate, nel senso che avrà molto poco senso produrle, a meno che uno non sia un autore specifico che realizza foto di grande personalità con uno stile molto riconoscibile, ma la maggior parte delle persone che usano la fotografia non sono così. Oltretutto i social con la ricerca del consenso hanno abbassato drasticamente il livello della particolarità appiattendo il gusto. |
| inviato il 18 Maggio 2025 ore 9:15
“ le immagini in cui non c'è un soggetto umano riconoscibile avranno sempre meno senso „
Io la riformulerei così.
le immagini in cui c'è un soggetto umano riconoscibile hanno sempre meno senso.
Questo da tempo e non per colpa dell'AI. |
| inviato il 18 Maggio 2025 ore 16:44
“ Intendo dire che una macro, un paesaggio, una foto di moda ad esempio saranno facilmente soppiantate, nel senso che avrà molto poco senso produrle, a meno che uno non sia un autore specifico che realizza foto di grande personalità con uno stile molto riconoscibile, ma la maggior parte delle persone che usano la fotografia non sono così. „ @Rappi
Che tipo di esperienze hai nella generazione di immagini negli ambiti che hai citato?
Le competenze per fare media generativi con scopi professionali richiedono processi talmente specifici che non si possono considerare surrogati perché a volte costano anche di più e richiedono più tempo.
te lo chiedo perché senza alcun approfondimento, citando foto giornalismo e moda rischi di ripercorrere le stesse dinamiche nate nel 2023 con l'avvento dei primi strumenti di massa. Questo è un forum di appassionati di fotografia e per avere riscontri sul mondo professionale dovresti approfondire i vari ambiti per capire come funziona e quanti fotografi già hanno acquisito nuove competenze.
Trovi molte discussioni nel forum sullo stesso tema se fai una ricerca
un esempio: IA e la fine della fotografia commerciale Aprile 2023
Per quanto ho avuto modo di valutare nel tempo no c'è un interesse da parte dei fotoamatori a creare un protocollo etico condiviso su come usare AI nella fotografia, ho provato in più occasioni ma invano, un'altro esempio. Questo può suggerire l'approccio generale a domande come la tua.
Se vuoi approfondire anche dal punto di vista etico l'uso di immagini generative in ambito giornalistico esistono realtà dove l'immagine è necessaria ma lo è di più la protezione della privacy dei soggetti interessati, lo vivi tu stesso ogni giorno, vedendo immagini di repertorio negli articoli dei giornali o nelle clip video dei servizi giornalistici.
Questa licenza che lasciano alla informazione diventa normale col tempo ma nonostante questo le immagini AI fanno storcere il naso comunque.
“ Per chi ha la capacità di comunicare per immagini, rimanere sulla breccia in questi campi richiederà unicamente di imparare ad integrare i nuovi strumenti nel proprio flusso di lavoro; all'inizio ci potrà sicuramente essere chi pensa di potersi arrangiare senza ricorrere a professionisti (è l'inganno della facilità d'uso dell'AI), ma quando si accorgerà che a fargli vendere ciò che produce è il messaggio che l'immagine veicola, non la sua perfezione tecnica, tornerà ad affidarsi ai professionisti della comunicazione.
E' sempre l'idea che prevale sullo strumento; „ @Daniele Ferrari
+1 in due anni chi lavora ( esattamente come ha fatto nella decade scorsa con altri mezzi digitali), si è aggiornato integrando servizi negli ambiti dove già lavora perché li conosce.
in Fotografia i primi pionieri di semilavorati generativi sono proprio i fotografi e l'esperienza e il manico sono alla base dell'uso e del "gusto e dalla misura" nel gestire questi strumenti.
Dal 2023 ad oggi in ambito professionale è uscito di tutto compreso modelli addestrati specifici per ogni settore ( a pagamento).
difficilmente risulta pratico o coerente ad un fotoamatore che puoi crearti uno storyboard fotografico del modello che userai per studiare il vero servizio, le pose, le taglie e i capi e tutto prima per pianificare meglio ed avere un lavoro perfetto nei servizi.
Quindi difficilmente troverai discussioni positive sulla integrazione dei nuovi strumenti che vadano oltre il riempimento generativo e l'aspetto mistificatorio ma dipende dall'ambito di discussione e dal livello di alfabetizzazione sul tema. |
| inviato il 18 Maggio 2025 ore 18:30
@Michelangelo
Ciao, grazie per il tuo intervento. Ho esperienza negli ambiti che cito nella misura in cui ogni giorno utilizzo per motivi professionali immagini del tipo che ho citato. Le utilizzo prevalentemente in ambito pubblicitario, sia immagini da me prodotte, sia immagini prodotte da altri, sia immagini stock, sia immagini parzialmente o totalmente generate. Che siano stilllife, paesaggi o ritratti. Le utilizzo per inserzioni social o per la stampa come roll up, cataloghi, cartoline, inviti, brochure ecc. ogni giorno. Le immagini generate ancora non sono abbastanza risolute e per avere un'immagine precisa come vuoi ci vuole tempo, ma è solo questione di mesi e questi servizi saranno pronti per l'ambito professionale. Questo il mio punto di vista. Un saluto |
| inviato il 19 Maggio 2025 ore 10:12
@Rappi
ti ringrazio per la risposta, dalla eterogeneità della tua lista di applicazioni deduco che non hai una specializzazione e iol mi riferivo alla produzione di immagini di persone in ambito moda e del tipo di applicazioni (in riferimento alla tua introduzione)
salvo campagne dichiarate l'uso di persone in immagini dove l'utente crede di vedere qualcosa di reale non é etico e corrisponde alla perdita di credibilità della stessa azienda.
inoltre l'uso di immagini generative a tema generico (dove il contributo dell'utente si ferma ad una reference image ed ad un prompt) non ha alcuna implicazione etica dato che si limita a sostituire la pratica dell'acquisto o del furto di immagine che si usava fino al 2023 e non servono competenze per farlo, e restiamo nel livello dozzinale dove anche prima l'uso di media preso da terzi era criticabile. se parliamo in generale rischiamo di restare nel cortocircuitò del 2023 dove concetti di creatività e originalità hanno poca consistenza.
io mi riferisco a lavori professionali di ricerca nella moda, applicare un vestito da campionario ad un modello virtuale, usare la sua faccia per altre pose, vestire un modello virtuale (reference da modello vero) con un capo di campionario reale richiede delle competenze specifiche.
sugli aspetti etici dell'uso di prodotti generativi nella informazione e nel fotogiornalismo hai delle opinioni? probabilmente in questa sede ha più senso parlare degli aspetti morali sulla veridicità della informazione. ho citato le immagini di repertorio proprio per proporre un tema condivisibile perché é alla base del principio di critica. |
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