| inviato il 26 Aprile 2025 ore 12:57
In un giorno di mezzo inverno quando tutto intorno è secco e bruciato dal gelo questo fiore, quasi impassibile, brillava sotto un pallido sole. Si vedono dappertutto ma in quel momento mi è parso un piccolo miracolo della natura, fotocamera al collo non ho resistito
 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4975649 |
| inviato il 05 Maggio 2025 ore 16:59
Mi prendo ancora stasera e domani mattina per riguardare i 19 scatti, li sto osservando giorno dopo giorno. Nel primo pomeriggio di domani conto di scrivere i risultati! |
| inviato il 06 Maggio 2025 ore 15:28
Intanto, un "like" doveroso ed un commento a ciascuno di voi! Ci rimugino ancora un po', non è per tenervi sulle spine, giuro! |
| inviato il 06 Maggio 2025 ore 15:28
Eccoci qua, 19 proposte, mi aspettavo un po' di più ma diciamo su questi numeri, non avevo proposto un tema facile in effetti. Vi ringrazio tutti della partecipazione, è stato come sempre bello vedere le vostre interpretazioni! Domenico De Luca: resistere sull'orlo del precipizio, resa con una bella silhouette su sfondo tenue ma dal colore ficcante, un rosso/arancio carico di pathos. Molto attraente, e la trovo perfettamente in tema. Giorus: mi piace l'idea di trasmettere le capacità di resilienza dei coltivatori mostrando la loro opera abbarbicata sulle pendici dei monti attorno alla piana di Castelluccio. Jp1000: beh si, ok, non è il massimo dal punto di vista compositivo forse ( ) e senza didascalia non avrei capito appieno l'aderenza al tema (non si percepisce tanto che stia facendo una salita), ma il concetto un po' già c'è anche senza descrizione: "cammino, nonostante tutte le difficoltà e resisto". Fotografone: un abbraccio e un pensiero di amicizia alla signora, tutto il mio rispetto! Se non è resistenza agli eventi storici questa... ben sottolineata anche dal cartellone che le viene fatto sorreggere! Alessandro Billiani: senza una ferrea resistenza alle avversità in questo sport non si va da nessuna parte, e tu hai rappresentato benissimo quest'idea! Lorenzo Crovetto: se volessimo mettere una foto alla voce "intemperie" nel dizionario, questa ci starebbe davvero bene! La resistenza mentale e fisica è d'obbligo in questa situazione di freddo estremo e nevicata copiosa. Resa molto bene la solitudine del soggetto ambientandolo in modo decentrato nello scatto. Alcenero: un rocker di strada "resistente" ben rappresentato, gradevole il viraggio in BN. Gsabbio: indubbiamente il "proprietario" di questa corteccia deve averne viste di cotte e di crude! Bell'idea per rappresentare la resistenza delle piante agli elementi naturali. Mirkopetrovic: in effetti c'è più coraggio e sprezzo del pericolo ( ) che resistenza, ma i topi sono, di per sé, un animale che è davvero simbolo di resilienza e capacità di adattamento. Avevi ripresentato diverse volte lo scatto del piccolo roditore di strada, ma è sempre bello da vedere! Giancarlospillo: ottima rappresentazione di resistenza, e ostinazione. Le piante, come visto anche in altri scatti, sono maestre sia di resistenza che resilienza. Forse un ambientazione più larga avrebbe aiutato a contestualizzare la solitudine di questo vegetale nel muro, dando forza al concetto. Anarres: un'altra foto "storica" in cui si vuole rappresentare in modo indiretto il concetto di resistenza dell'essere umano alle avversità storiche. La foto ha un valore ENORME legata alla sua didascalia, e non posso non farti un grandissimo plauso (anche alla signora ovviamente), ma non posso non pensare che - effettivamente - al tema non la lega tanto l'aspetto visivo della foto in sé quanto la didascalia stessa. Minugo: vedo la rosa e le bambole in secondo piano, e leggendo la didascalia capisco che il fiore dovrebbe essere da tenere in serbo e usare all'uopo, per la vedo debole come forma di "resilienza"! A meno che le bambole non c'entrino in qualche modo e io non l'ho colto, in tal caso scusami! Ivan Halen: qui mi sono venuti in mente entrambi i concetti, benché ad un osservatore poco attento possa venire in mente solo il concetto di resistenza "al padrone", per dirla in termini sindacali "da corteo". Però se ci pensate bene, i lavoratori resistono e protestano per conservare o guadagnare diritti: ed è qui che entra in gioco la resilienza... perché in opposizione ai decenni di resistenza e proteste delle generazioni passate, fruttate molti diritti ai lavoratori, negli ultimi anni si assiste invece ad una più passiva resilienza ("vabbè, meglio di niente") che invece ha portato ad una progressiva erosione dei diritti e dei salari di chi lavora. Perché a fronte del singolo protagonista di questo scatto che urla in piazza, ci sono troppi altri lavoratori che "prendono quel che viene" per quieto vivere e non la fanno mai sentire, la propria voce. Purtroppo, la resilienza oggigiorno nel mondo del lavoro non significa adattamento, ma declassamento, è questa la triste verità. Per cui, quando si dovrebbe scendere in piazza, è bene andarci e basta, anche se è vero che conta meno di una volta: ma meno ci si va, e meno ancora conteranno in futuro la protesta e la rivendicazione dei diritti, che rischiano così di sparire rendendo vano ogni tentativo di - appunto - resistenza. Rial: ci vuole resistenza per fare la scalinata di questo gradevole BN ben composto, in effetti... anche se, entrando nella foto in galleria, traspare forse che la nascita dello scatto voleva essere per un altro tema/concetto. Gianni Fazer: senza la didascalia purtroppo non traspare molto il concetto del tema... dopo averla letta diventa chiaro, ed è un ottimo close up, ma non riesco a non pensare che forse un po' di ambiente intorno ci sarebbe voluto, per far attecchire di più la foto al tema. Maila: in realtà non è tanto la povera Terra a dover resistere, ma siamo noi a dover opporre una strenua resistenza... bisogna resistere sempre alla tentazione di disperdere i nostri rifiuti, che vanno così inondando il pianeta e gli stanno facendo fare la fine che fa in questo piacevolissimo ed intelligente "still life". Un'ottima idea ben realizzata! Remember: hai cambiato foto passando dalla resistenza alla resilienza; nel farlo hai comunque reso bene la capacità di resilienza di queste anziane coppie, che nonostante le mascherine e i deambulatori non rinunciano affatto alla loro vita sociale per le strade. Ben colta! Francesco.tn: qui l'ostinata resistenza alla natura c'è tutta, con una costruzione ben incorniciata dallo scatto e - soprattutto - dal costone roccioso, che quasi sfida le leggi della fisica. Sgatto: ostinazione e resistenza, se si vuole fare il bagno lo si fa anche a questa età, bastano un bastone ed una bella ciambella! Buonissimo scatto "street" con soggetto decentrato a mostrare le sue intenzioni "balneari". |
| inviato il 06 Maggio 2025 ore 22:32
@TheBlackbird mi scuso, forse non è consentito rispondere. In questo thread. Mi permetto solo per contestualizzare il mio scatto. 25 Aprile a Bologna. Dove la resistenza è quella partigiana di una nazione ma in una città che l'ha vissuta in prima linea |
| inviato il 08 Maggio 2025 ore 10:23
Ringraziando Ivan della precisazione, che comunque non intacca di una virgola anche la mia potenziale lettura (anzi: avere una chiave di lettura multipla, per chi non conosce i retroscena di uno scatto, è sempre un pregio a mio avviso!), procedo alla fase finale. |
| inviato il 08 Maggio 2025 ore 10:37
Menzioni d'onore Ovvero: è "colpa vostra" se c'ho messo tanto, perché mi piacevate un sacco anche voi. Remember - Resilienza di coppia in un recente passato -
 Avevo effettivamente in mente anche il periodo (neanche troppo lontano, ancora) del Covid, in quanto a "resistenza". Perché di fatto ci ha messo tutti a dura prova, sotto tanti punti di vista. E qui non hai solo colto la prova di resistenza e caparbietà dell'anziana coppia, ma anche la loro capacità di adattarsi alla loro precaria condizione fisica (al di là delle mascherine e del Covid) con una bella passeggiata "girello alla mano". Mi piacciono gli scatti street candid che ritraggono situazioni interessanti, e questo è uno di essi, a tutti gli effetti. Peccato per la signora al telefono che distoglie un po' lo sguardo, ma il fatto che indossi anche lei la mascherina è una contestualizzazione importante e alla fine anche quello è un plus. Alessandro Billiani
 Amo sempre vedere il tuo repertorio ciclistico, un po' perché mi piace da matti (nonostante il poco tempo) andare in bici, un po' perché adoro questi pazzi (in senso del tutto positivo) che affrontano erte, fango, pioggia, ghiaccio e chilometri impervi per divertimento, passione e per una possibilità di vittoria che in alcuni casi è anche del tutto remota, nonostante siano tutti campioni e atleti di prim'ordine. Qui li hai ritratti in fila indiana su un pendìo che definire "sfidante" è un puro eufemismo, bici in spalla e su andare. Forse l'inclusione completa dell'uomo con l'ombrello avrebbe dato un qualcosa in più allo scatto, un senso di "compiutezza visiva", ma è comunque una bella composizione (tanto il soggetto sono in tutto e per tutto loro, i ciclisti!). Sgatto
 Si vede che è un ritaglio di una foto fatta forse col cellulare, ma sai che c'è? Chissenefrega! E' composta bene e ha un gran bel significato, perfettamente in tema. La signora non ha proprio alcuna intenzione di cedere alle angherie del tempo e resiste, indomita, con la sua ciambella verde, dirigendosi (forse non proprio speditamente, ma vabbè ) verso il suo tanto desiderato bagno, aiutandosi perfino lì col suo ormai fidato compagno, il bastone. Complimenti, altra street verace! |
| inviato il 08 Maggio 2025 ore 10:48
Terzo posto Ex aequo, fra: Maila
 L'avevo già scritto prima, una still life azzeccatissima e deliziosa. Forse sarebbe stato possibile renderla più accattivante con un lavoro sullo sfondo, ma essendomi io stesso cimentato in cose di questo genere comprendo benissimo che potrebbero esserci stati dei tiranni a limitarti: tempo e "risorse" (mancanza di elementi o materiali per lo sfondo, mancanza di spazio ecc...). Questo però non intacca di una virgola la forza ed il messaggio dello scatto, che come ho detto dovrebbe non solo richiamare quanto di cui al tuo titolo inserito nella pubblicazione del contest, ma anche alla nostra doverosa capacità di resilienza, nell'adattarci a non spargere i nostri - va detto - inevitabili scarti in giro per il pianeta, specialmente quelli della stramaledetta plastica di cui è fatta la bottiglia che attanaglia il tuo piccolo e simbolico pianeta Terra, nostra unica e perciò preziosa casa. Giorus
 Mi è piaciuta da subito la composizione dei primi due "strati" orizzontali in basso, che poi si contrappone all'asprezza dei calanchi, dei campi trasversali e dei solchi nel costone ripido superiore, che quando piove si trasformeranno di sicuro in piccoli ma impetuosi torrenti. E si, ci vuole resilienza per legarsi ad un paesaggio così; ma non solo: visto che di lì a poco ci sarebbe stato il terribile sisma che tutti conosciamo, e visto anche che quei campi, quel paesaggio, quelle persone -- seppure di meno -- sono ancora lì, da parte loro c'è anche una innegabile resistenza alle forze della natura. Quindi c'è un po' tutto in questo scatto, impreziosito dalla presenza della macchina da lavoro all'opera, un piccolissimo ma non trascurabile puntino che dona il senso della distanza e delle proporzioni a questa tua fotografia. |
| inviato il 08 Maggio 2025 ore 10:56
Secondo posto Ex aequo, fra: Domenico De Luca
 Tac, prima foto pubblicata, e subito un bel "centro"! Centro sul tema, centro sulla composizione, sulla tipologia di foto con una bella silhouette, ed infine centro sul colore di sfondo come scrivevo sopra. Lo sfondo rosso e arancio dona una sensazione di pathos, in cui la strenua resistenza di questi alberelli sul ciglio del "burrone" è resa ancor più ficcante dal punto di vista emotivo/visivo. Se ne vedono tante di piante che cadono, trascinate dalle frane che a volte si staccano dai pendii terrosi, ma le piante sono fatte così, se ne fregano, e resistono, sempre. Un elogio alla vita (spericolata) e alla resistenza/resilienza. Lorenzo Crovetto
 Ce ne sono tanti di tuoi scatti legati alla serie Mountain Community "Valli Monregalesi" di Cuneo, ma questo è certamente il più "in tema" che avresti potuto scegliere. Composto benissimo, con l'ambientazione che ben sottolinea la solitudine della figura umana immersa nella tormenta, la "speranzosa" vicinanza della casa in fondo, e la frequenza e intensità della precipitazione nevosa, che non solo macchia di bianco la figura umana in primo piano, ma offusca e rende soffice ed ovattato anche tutto il paesaggio circostante, inclusi i due grandi alberi, sia il più vicino che il più lontano, dando bene l'idea sia delle distanze che delle proporzioni nella scena. |
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