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Rocco, credo che quello del libro di cui hai linkato la presentazione sia in realtà l'ennesimo sproloquio sul "grande bluff" della pseudo-divulgazione scientifica: il mitico "osservatore" che non può conoscere se stesso, ma senza il quale non potrebbe accadere nulla (ergo: se non conosci chi fa accadere le cose non puoi conoscere le cose stesse, dunque non puoi farle accadere). Peccato che questi pseudo-divulgatori non si rendano conto che gli eventi non accadono "solo in laboratorio", ovvero solo se c'è qualcuno che tenta di provocarli per osservarli! E' un miscuglio del retaggio della scienza da laboratorio (quella che cercava di isolare il più possibile il sistema oggetto di studio, in modo da evitare variabili "spurie"), con l'inveterata incapacità umana di rendersi conto che l'universo non ruota intorno al nostro ego. Stranamente, quando un Fisico o qualche altro autentico uomo di scienza cerca di farci notare che il termine "osservatore" andrebbe correttamente sostituito con "ogni fattore che possa interferire col sistema", tutti si tappano le orecchie per non sentire. Certo, dire "ogni fattore" è un tantino svilente per il nostro ego; significa accettare il fatto che, nell'economia dell'universo, l'uomo conta come il due di coppe con briscola a denari perché non è l'unico e insostituibile fattore: il mitico osservatore. Già gli antichi erano ossessionati da questo mito e, pur di non ammettere che gli eventi accadono anche senza avere alle spalle un piano precostituito, un progetto con una finalità precisa da raggiungere, data l'impossibilità che quel progetto potesse nascere dall'uomo (che non riesce a conoscere se stesso, quindi non può avere la capacità di conoscere e manipolare gli eventi), avevano immaginato entità a immagine e somiglianza dell'uomo, ma dalle capacità superiori: gli Dei.
Intanto il libro l'ho preso ho iniziato a leggerlo poi posto qualche paragrafo non mi sembra male anche se devo dire che forse non è quello che mi aspettavo, però sono solo all'inizio.
“ A partire dall'Illuminismo, l'umanità ha chiesto alla scienza di dirci chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando... „
Praticamente (e spesso lo verifichiamo quotidianamente dalle domande che ci si sente porre) viene chiesto alla scienza di dare quelle risposte che non siamo riusciti a trovare nelle religioni o nella filosofia, dimenticando che proprio quelle risposte esulano dal campo della ricerca scientifica. Credo che questo sia il motivo di fondo che spinge tante persone a ripudiare la scienza quando si accorgono che le scoperte scientifiche forniscono risposte che non soddisfano i nostri desideri profondi.
La crisi climatica dell'ultimo secolo è anche colpa della scienza o del modello di interpretazione di essa come la panacea di tutti i problemi , purtroppo ci stiamo accorgendo che non è così.
"È un miscuglio del retaggio della scienza da laboratorio (quella che cercava di isolare il più possibile il sistema oggetto di studio, in modo da evitare variabili "spurie"), con l'inveterata incapacità umana di rendersi conto che l'universo non ruota intorno al nostro ego "
Daniele .
Dal mio punto di vista mi pareva il contrario.
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