| inviato il 10 Marzo 2025 ore 13:58
Molto carente dal punto di vista costruttivo, poco luminoso. Lamelle del diaframma che spesso si bloccano. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 14:04
Uno dei miei preferiti rimane tuttora il 35/70 f2,8 che ho ricomprato perché quello che avevo si è opacizzato. Su Df restituisce toni potenti e vintage allo stesso tempo. Apprezzo anche uno zoom da molti criticato ma che è molto tonale, il 24/85 2,8-4 afd. Per il resto vado di fisso 18, 24, 35, 50 e 105 dc, tutti afd |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 14:12
C'era un po' di tutto, tra gli AFD. Ho avuto la fortuna di possedere - tra altri - il favoloso AFD 28/1,4, l'impeccabile ADF 60/2,8 micro, che preferii ai 50mm di allora, e l'eccellente AFD 180/2,8. Li considero a tutt'oggi dei riferimenti. Certo, il 50/1,8 cinese traballante non faceva molto onore al blasone della casa nipponica. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 14:33
Quando l'anno scorso sono passato da D7000 a D750 mi sono finalmente fatto il corredo AF-D. - 20 2.8 D: Scelto come grandangolo spinto per tre mesi in Nuova Zelanda. Mai scelta fu più azzeccata. - 35 1.8 D: Su D7000 lo usavo con molto piacere dopo aver venduto quell'aborto di af-s 25 1.8 (DX) ma su FX è una focale che non uso. - 50 1.8 D: Il tuttofare (che alterno col 28-105) che però trovo piuttosto morbido e poco contrastato - 85 1.8 D: Con questo ho trovato la mia dimensione per quanto riguarda fotografare le persone (ritratti suona troppo specialistico ) Poi DEVO menzionare anche io il 28-85 D. L'AF fa rumore ma come qualità lo trovo ottimo sia su DX che su FX. L'ho sostituito con l'altrettanto buono 28-105 SOLO per una questione di costruzione e silenziosità. Onestamente ogni tanto sale la scimmia delle ottiche "moderne" (leggasi G) ma ad oggi l'unica ottica G che mi sono comperato e tenuto è il 18-35 3.5-4.5. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 15:23
Quello che turbò i nikonisti dell'epoca fu il fatto della diversificazione delle linee produttive, nel senso iniziò a esserci una grande differenza fra le ottiche strettamente prof e le ottiche consumer, per capirsi. In precedenza negli AI e ancora nei pre AI questo non succedeva: se prendete un 50 1,8 AIS e lo confrontate con un 58 1,2 le differenze "costruttive" fluidità dell'elicoide, qualità delle verniciature ecc. sono minime e talvolta in tanti casi neppure esistenti. Uno si portava a casa un 135 3,5 Ais è aveva cmq un'ottica di grande qualità complessiva con spese relativamente accettabili. Questo non poteva durare, pena la sopravvivenza del brand già in epoca AF e infatti tutto cambiò in una scelta che si potrebbe definire addirittura "di classe", tanto è vero che ora questo aspetto si è addirittura accentuato e riguarda più o meno tutti i brand. Altri hanno già citato le perle fra gli AF AFD, ma vorrei segnalare che pure tra le ottiche "da poveracci" ce ne era qualcuna usabile ancora oggi, che vedendola la dichiarereste come una vera ciofega e invece ... questa per es. : il minuscolo e plasticosissimo 28-70 3,5-4,5. Provare per credere ... www.photosynthesis.co.nz/nikon/afd2870.jpg |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 15:43
Sì è molto nitido anche il 28/70 piccolo che tra l'altro è stato il primo Nikkor a utilizzare una lente interna in acrilico (dire plastica pare brutto) garantendo prestazioni analoghe al vetro ma a costii e pesi minori |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 16:22
Avete ragione!!! Ho dimenticato il 28/105mm af.d ottima come qualità ad un costo molto contenuto. Anni fa feci anche un piccolo test confrontandolo con il pro 24/70 f. 2.8 www.lmphotography.it/24-70vs28-105.htm |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 17:47
“ Quello che turbò i nikonisti dell'epoca fu il fatto della diversificazione delle linee produttive, nel senso iniziò a esserci una grande differenza fra le ottiche strettamente prof e le ottiche consumer, per capirsi. In precedenza negli AI e ancora nei pre AI questo non succedeva: se prendete un 50 1,8 AIS e lo confrontate con un 58 1,2 le differenze "costruttive" fluidità dell'elicoide, qualità delle verniciature ecc. sono minime e talvolta in tanti casi neppure esistenti. Uno si portava a casa un 135 3,5 Ais è aveva cmq un'ottica di grande qualità complessiva con spese relativamente accettabili. „ Questo valeva anche per i corpi macchina. Le Nikkormat, le FM e le FE erano più compatte delle ammiraglie F, F2, ecc; non avevano il pentaprisma intercambiabile e la visualizzazione 100% nel mirino, ma la qualità costruttiva e la robustezza erano superlative; tanto che professionisti di livello, tra cui vari fotoreporter di guerra in Vietnam, la utilizzavano spesso come secondo corpo. Qui vediamo Ichinose Taizo in Cambogia nel 1973, poco prima di venire ucciso da un proiettile di Ak47 sprato da un Khmer, con al collo una F e una Nikomat (così si chiamavano le Nikkormat sul mercato interno giapponese): www.flickr.com/photos/136879256@N02/22831533120 “ Questo non poteva durare, pena la sopravvivenza del brand già in epoca AF e infatti tutto cambiò in una scelta che si potrebbe definire addirittura "di classe", tanto è vero che ora questo aspetto si è addirittura accentuato e riguarda più o meno tutti i brand. „ www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=5004338&show=6#30160123 |
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