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Report e il caffè


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avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2024 ore 23:34

mi è capitato di vedere come gestiscono i chicchi di caffè in una fabbrica Gimoka e ho smesso all'istante di prendere caffè già in polvere.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2024 ore 23:44

A casa farsi un espresso è complicato, per via della macchina necessaria, un palliativo sarebbero quelle tipo macchine Delonghi, ma onestamente non so come sia la resa in tazza, probabilmente usando un buon prodotto dovrebbe essere accettabile. Penso che tutte le aziende nelle capsule, cialde e nel caffè macinato al supermercato usino i chicchi scartati perchè rotti, tostati male, etc. In pratica la terza scelta, idem per il caffè in grani del supermercato. Piuttosto andate da un torrefattore di zona e chiedete se vi vende qualche kilo delle miscele destinate ai bar.


Stiamo usando la Delonghi che macina e prepara in caffè e lo trovo buono. In passato usavamo la nespresso.
Abbiamo provato diverse marche di caffè commerciali, al momento stiamo usando la lavazza crema e gusto, ma ho provato anche la miscela più costosa della Lavazza (22€ KG contro i 16€ del crema e gusto). Di sicuro non sono come quelle mostrate su Report che "sudavano".
Sto cercando una torrefazione in zona.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 8:16

Di dove sei Murphy?

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 8:58

Provincia Milano, hai consigli?

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 9:27

Prova a dare un'occhiata qua se vuoi provar caffè specialty

italyspecialty.coffee/it/lombardia/milano

Come caffè classici so che c'è Ernani, Hardy.
Ma penso che quelli più importanti in una città come Milano abbiano un deposito per fornire la città, anche se la sede centrale magari è altrove.
Nel pomeriggio chiedo a un'amica che fa corsi di caffetteria ed è sul pezzo, magari mi dà qualche dritta

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 9:54

Grazie mille

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 10:25

Per Milano, Cafezal è buono (non sono minimamente un esperto eh) ma mi ci sono fermato qualche volta perchè è vicino casa a bere un caffe e ho anche comprato una confezione da macinare, poi non ho un macinino valido e quindi lo faccio raramente. Anche lo storico Hodeidah in via Piero della Francesca. Però questa estate ho riportato un monorigine dall'Etiopia che era buonissimo (e carissimo Sorriso)

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 10:43

Buongiorno. Finalmente un argomento mainstream.
Prima di preoccuparsi della qualità intrinseca del caffè, tipologia, aroma e luogo di coltivazione, vorrei informazioni sull'uso di pesticidi e chimica.
Un cultivar serio, che abbia partecipato a qualche concorso nazionale o internazionale.
Una certificazione bio magari.
È come cercare il vino buono nella cantina dell'amico contadino. Se è Don Guido, riconosco che abbia delle credenziali di igiene e sanitarie e pure di qualità.
Altrimenti è una produzione schietta ma semplice.
Non destinata a durare in conservazione e soggetta al gusto del proprietario.
Mettiamo che per questione di prezzo, e tolte le esoticità, mettiamo le mani su un Panama Geisha o su un Blue Mountain Jamaica di quest'anno. Perché è moolto probabile che siano stati prenotati dai dealers con anticipo e che questi ne destinino una quota in chicchi o macinati per il privato. Avremmo una differenza prezzo tra i blasonati e i meno di circa il 30 %.
Stiamo comunque parlando di altezze attorno ai 1800 per il Torre Lamastus e 2000 metri El Pantheon e di zone selezionate da centinaia di anni.
Dunque dicevamo, produttore tra i primi 10 e poi dealer e poi a casa DHL in un mese dalla raccolta.
Secondo voi a che cifre stiamo?
Poi dobbiamo considerare l'acqua che usiamo. Mettendo che filtriamo il prodotto e controlliamo la temperatura. Quindi con mezzi semplici.
Diciamo che ogni mese ne riceviamo un 500 grammi, anche se, come potete capire dalla raccolta cominciate ad avere intervalli di conservazione importanti.
A questo punto, chi beve seriamente il caffè, si divide in due gruppi. Quelli che hanno un blend o due preferiti per ogni giorno e si concedono il lusso periodicamente.
Oppure gli stakanovisti che inseguono i migliori raccolti e ormai conosco i distributori, noncuranti del prezzo, perché la provenienza è certificata.

Dimenticavo, il punteggio del caffè ideale è 100, tra il primo e il decimo posto ci saranno 5 punti di differenza forse 7. Dal 94 in sù ogni punto vale il raddoppio costo.

Per mia sfortuna, sono un teista, e quindi la difficoltà è moltiplicata per 5.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 11:14

@Alle79
Vorrei approfittare della tua esperienza in materia di caffè. A casa uso cialde (con macchina Faber Slot) Toraldo miscela cremosa o Borbone miscela blu con risultati che trovo migliori rispetto al caffè di molti bar di Roma. Poichè mi piace sperimentare mi puoi consigliare qualche tipologia di caffé in cialde di qualità ?

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 11:30

Ma Teista non è colui che crede che esista almeno un dio? Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 11:36

@Juan Luca: complimenti per la conoscenza dell'argomento, molto interessante per me, come tutte le cose di super-nicchia Cool
Quello che avevo bevuto io era un monocultivar etiope (il proprietario aveva anche vissuto in Etiopia ed è un esperto delle usanze locali, inclusa la cerimonia del caffe')
Puoi consigliare qualche risorsa del web open access per iniziare il proprio percorso da principianti nel mondo del caffe' "avanzato"?
Volendo aderire alla prima scuola, quelli che hanno un blend o due preferiti per ogni giorno e si concedono il lusso periodicamente, è secondo te più ragionevole e sostenibile economicamente attrezzarsi in casa o andare saltuariamente da uno specialty coffee?
Infine, mi dareste un parere sui caffe' verdi (non tostati)?

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 12:50

Teista è colui che crede nell'esistenza del Dio del Tè e che Lu Yu sia il suo profeta.
Illecitnom ci sono delle regioni, come l'Etiopia, in cui la tradizione del caffè è molto superiore rispetto al prestigio commerciale. È molto probabile che quel caffè sia ottimo, se la persona era conosciuta.
Comunque non è vero che il caffè è la prima bevanda al mondo per produzione.
Il mio consiglio, come per il vino ed il tè pregiato, sono i libri come fonte di apprendimento.
Il secondo è andare a vedere di persona. Se qualcuno è appassionato ed ha un negozio ti darà oltre che il prodotto anche informazioni dettagliate.
Il terzo è considerare il fattore tempo. Più fresco è il caffè e più dettagliato l'aroma. Ma per prepararlo ci vuole il tempo necessario. Questo è il vero lusso.
Concedersi il percorso mentale per riuscire a comprenderlo.
Alle79 ha detto una cosa sacrosanta. Il caffè super blasonato è molto acido. Complesso, sembra amplificato. Non è per tutti. Se dovessi trovare un compromesso direi il Jamaican Blue Mountain. Con una fantastica nota di verde e fiori. Badate che a seconda della altezza si scende di denominazione.

Per il tè invece, la cosa è completamente diversa.
Meno differenza c'è tra le foglie fresche e il sapore della bevanda e più è pregiato.
Non si può che perdersi in una ciotola di tè verde che contiene un universo.

Per capire quanta distanza ci sia tra una bustina di Lipton ( che è una ottima marca) ed un Oriental Beauty Superior BIO prodotto a 2500 metri di altezza a Taiwan che punto da un insetto locale sviluppa una reazione chimica. Poi arrotolato a mano ed asciugato a fuoco con dei paiuoli, controllato singolarmente e preparato in circa 25 chili di produzione annua.
Chiunque sia così fortunato da assaggiarlo deve ALMENO prepararlo con la dedizione che merita ed avere gli strumenti adatti. Dalla ceramica all'acqua e alla giusta predisposizione.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 13:46

Io poi in tutta onestà ho una certa esperienza ma più per il mio settore, caffè espresso bar, attrezzatura, manutenzione, pulizia, estrazione etc per quanto riguarda il caffè espresso e miscele commerciali. Se andiamo sullo specifico caffè pianta, dove cresce, varietà essiccatura etc ho un'infarinatura ma molto blanda, non posso spacciarmi per un vero esperto, direi castronerie. Sicuramente chi lavora specialty, magari ha fatto tutti i livelli di corsi sca (society coffe Academy) ed ha passione nel suo lavoro ha più nozioni e esperienza di me.

Fastdoc per quanto riguarda la tua domanda, la macchina che usi la conosco, noi come Caffè Molinari la facciamo brandizzare dalla Faber con il nostro marchio, ma è una Faber lux a tutti gli effetti, acciaio e ottone, ottimi materiali. Ho provato in azienda la nostra cialda 100% arabica e sono rimasto piacevolmente sorpreso, meno con la classica miscela tradizionale 80/20.
Sicuramente più apprezzabile per ecosostenibilità della capsula in plastica, e probabilmente meno dannosa, visto che alte temperature e plastica per me non sono il massimo insieme. Per le altre marche non so consigliarti, e non vorrei parlare male di marchi solo per sentito dire

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 14:10

Grazie Juan Luca
Il vino è più "istituzionalizzato" e farsi una cultura è facile: ho frequentato tre anni di corsi AIS, ho dato gli esami e sono diventato sommelier non professionista (non lavoro nel settore).
Per caffe' e te' la vedo più complicata, ma avete decisamente suscitato il mio interesse
Quando parli di "freschezza" del caffe' intendi dopo la tostatura? La macinatura, se ricordo bene, l'avevano fatta sul momento, come parte della preparazione.
Lo speciality coffee che conosco fa la tostatura tutti i venerdi', immagino che convenga andare il giorno stesso o il sabato

PS: il Jamaican Blue Mountain vedo che va tranquillo a 120 €/kg e passa, direi che quella del caffe' di pregio è una passione che abbinata a quella per la fotografia può portare rapidamente alla rovina... ma fa parte del fascino Cool

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2024 ore 14:24

Illecitnom.
Il Matcha da cerimonia Grado A ( il tè in polvere della cerimonia del tè) può arrivare a 100 euro 10 grammi.
Unica eccezione del tè conservato in panetti. Una volta le carovane della Via della Seta li portavano appresso. Dallo Yunnan un Docg ( a denominazione d'origine statale) il Pu Erh che come il vino in cantina raccoglie sentori di muffe e batteri selezionati. Può arrivare al costo di oltre 100.000 euro dai 40-50 anni.

Ho seguito il corso ONAV per il Vino ed ero accreditato per i concorsi. Da lì a diventare quasi astemio è stato breve.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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