| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:27
A mio modo di vedere, il problema dell'immagine reale o falsa in fondo c'è con qualunque strumento; un quadro iperrealista ad acrilico è di per sé un falso anche se ritrae una scena autentica, tanto che se ne osservi una riproduzione a monitor non lo distingui da una foto. In fondo, per le poche esperienze che ho avuto con i software IA, questi fanno delle gran belle cose, ma se nel dargli l'input manchi di immaginazione, o non ne dimostri nell'elaborarli con Photoshop per ottenere un lavoro più complesso, tipo fotomontaggio (ogni tanto mi ci diverto), si finisce per ottenere migliaia di lavori stupendi, ma sostanzialmente uguali e monotoni. Al ché se ne deduce che l'arte, quella vera, è comunque salva. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:30
Maurizio, ma il problema che sollevi qual è, esattamente? Hai paura che la contaminazione con l'AI possa annacquare il purismo dell'atto fotografico? Temi che chi si sbatte per andare in giro in cerca di emozioni (lol) non venga più riconosciuto con l'etichetta che merita? :) |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:32
“ l'AI non è "un diverso strumento con cui l'arista crea" ma è, il larga parte, l'artista stesso „ “ Il paragone "macchina fotografica vs pittura" non regge. Quelli erano solo strumenti diversi, „ E dove starebbe la differenza rispetto alla fotografia? E' la luce che la disegna, mica la mano del fotografo. Quindi, rispetto alle arti visive tradizionali siamo nella stessa situazione dell'intelligenza artificiale |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:33
Comunque, per ora, Giggi er Pomata 1 - Resto del forum 0 |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:34
Di fatto, sia in fotografia che con i software AI l'autore ci mette l'idea, non l'abilità manuale |
user259808 | inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:35
Chi produce immagini con l'IA è un po' come chi va da un pittore e gli descrive il tipo di opera di cui ha bisogno. Insomma, un committente. L'artista è chi disegna. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:38
L' artista è colui che pensa e crea. Gli altri riproducono. Spesso inutilmente |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:41
@ Andrea Ci sono problemi concettuali e problemi tecnici. a) si possono fare belle foto, o brutte foto, sia con una costosa macchina fotografica o con un telefonino altrettanto costoso. Non occorre scomodare Newton per fare questa considerazione. b) lo sviluppo di una foto fatta con una macchina fotografica viene fatta dall'autore utilizzando i programmi che lui sa usare ; lo sviluppo di uno scatto fatto dal telefonino viene fatto in automatico con l'AI. Per cui , all'estremo, ci si potrebbe addirittura porre la questione in che misura la foto fatta con il telefonino sia una fotografia e un prodotto di arte digitale. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:44
Travel, se quello che si mette col culo comodo ad usare l'AI passa il tempo a creare immagini banali ed inutili come le foto che siamo abituati a vedere dal fotoamatore medio, il problema non si pone. Diversamente, se quello che usa l'AI ha testa e la sfrutta in modo creativo, ti cacherà in testa fino a che andrai in giro colla macchina al collo pensando di essere più meritevole perché "pitti con la luce" Poi, chiaramente, questo non toglie nulla alle preferenze ad ai modi di divertirsi di ognuno. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:45
Ripeto sono fisime da fossile. Ma poi riprendendo il tuo post iniziale, quali sono secondo te le foto buone? |
user259808 | inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:56
Per me un artista deve non solo avere un'idea, ma anche la manualità di realizzarla. Chi ha solo l'idea (e la capacità di descriverla: chi genera immagini con l'IA non fa altro) non è un artista. E' un po' come chi progetta una campagna pubblicitaria: lo possiamo chiamare creativo, ma di certo non artista. Poi l'IA a sua volta genera un'immagine che non è altro che una scopiazzatura modificata di altre milioni di immagini che le sono state date in pasto, ma questo è un altro discorso. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:56
@ Rombro "Maurizio, ma il problema che sollevi qual è, esattamente?" Mi sembrava di essere stato chiaro ...gli interessi economici di molti operatori nel campo della fotografia può favorire l'assimilazione dei prodotti realizzati con l'AI, alla fotografia , sia quella di viaggio sia anche quella più concettuale e/o sperimentale. Questa assimilazione in una fase successiva - tenuto che a parità di cervello e di idee, è molto più facile realizzare una bella immagine con l'AI (di qualsiasi tipo, sia di quelle che faccio io, sia di quelle che fai tu) - farà si che le immagini prodotte con l'AI prenderanno il sopravvento e la fotografia "tradizionale" tenderà a scomparire. Ovviamente non è un processo di pochi mesi ma di diversi anni; non molti comunque ma certamente tali da non produrre un effetto diretto sulle mie fotografie per banali problemi di età. So che ti piace essere polemico e spigoloso ma trovo eccessivo pensare che io possa aver sollevato una questione di principio (condivisibile o meno), che riguarda chiunque fotografi, per difendere il mio modo di fotografare. Purtroppo la rilevanza dell'AI applicate alle immagini va ben oltre il nostro modestissimo modo di fotografare. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 19:05
@ Arconudo La voglia di voler sempre polemizzare a prescindere annebbia le capacità di capire. "riprendendo il tuo post iniziale, quali sono secondo te le foto buone?" Qui non si pone il problema di foto buone o cattive ma quello che le immagine create con l'AI non sono foto, ne buone ne cattive, ma immagini digitali. E' pacifico che entrambi gli strumenti possono portare a ottimi risultati o anche a pessimi risultati in base alle capacità di chi le usa e, OVVIAMENTE, anche ai gusti di chi le giudica. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 19:09
Perdonami Maurizio, ma tu ci campi con la fotografia? Perché posso ancora capire il discorso dal punto di vista economico, per paura che l'AI soppianti il lavoro del fotografo e cose simili...ma poi nemmeno tanto, visto che, a livello professionale, il più delle volte, il fotografo ha il ruolo di documentarista. Per il resto, se uno è appassionato di macchine fotografiche e gli piace l'atto di sistemare ghiere e rotelline, non vedo perché dovrebbe preoccuparsi dell'AI. Continuerà a fare quello che gli aggrada di più...mi pare ovvio. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 19:11
Ma siamo credo (quasi: vd sopra) tutti d'accordo nel definire immagini, arte digitale, costrutto il prodotto dell'/dall'/per il tramite AI; e non fotografia. Scatto con una fotocamera, più o meno da tanti tanti anni e uso abbastanza in lungo e in largo l'AI (prima mi dilettavo col 3D): eppure ho seguito e seguo un corso di disegno e pittura, e lì ho visto che "non potrei disegnare per salvarmi la vita" come dicono più o meno gli Inglesi. Ciò fa di me - risalendo di un passo la scala di valori ideale che dà al primo posto la pittura, poi la fotografia, poi l'arte digitale - un cattivo fotografo perché sono cattivo pittore? Assolutamente no, sono ambiti diversi e egualmente nobili. Così come la cosiddetta arte digitale non intacca la purezza, lo dico senza ironia, della fotografia. Assisto invece a una levata di scudi verso l'AI in toto che - riprendo il concetto espresso da Arconudo - rischia di essere anacronistica, da difensore di una fede pura - alla Giuliano l'apostata - di cui il nuovo credo di Midjourney, DALL-E, Stable Diffusion e da ultimi i luciferini Runway e Kling.AI hanno avuto ragione, se non nella nobilità, almeno in praticità. |
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