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La reale portata del problema la si comprende se si osserva cosa sta accadendo a livello mondiale e cosa accadde, al medesimo livello, in altri periodi. In Italia ricordiamo ancora l'alluvione del '66; dubito che in Spagna abbiano un ricordo simile per quello stesso anno. Il 2024, però, verrà ricordato in Spagna, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Belgio, Slovacchia, Romania, Austria, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Africa occidentale e centrale, Marocco, Nepal, Cina, India ecc. Senza contare il fatto che ora questi eventi si ripetono più volte all'anno e in tutte le stagioni; basti pensare a cosa è accaduto in Emilia. Quest'anno, nella sola Spagna si sono avute alluvioni in febbraio, aprile e ottobre; nell'efficientissima Germania si sono avute in gennaio, maggio e giugno; in Francia a gennaio, marzo, maggio e ottobre; roba che potremmo addirittura affermare che all'Italia "sia andata meno peggio che altrove" . Se date un'occhiata a questo link www.altoadigeinnovazione.it/alluvioni-europa-2024/ vedrete che nel 2024 non c'è stato un solo mese senza alluvioni in Europa
user257478
inviato il 01 Novembre 2024 ore 16:56
user257478
inviato il 01 Novembre 2024 ore 16:58
user257478
inviato il 01 Novembre 2024 ore 16:59
Da qualche anno non si salva più nemmeno il deserto del Sahara.
Come ho già scritto altre volte, l'unica speranza è che si tratti di un periodo simile a quello che per circa 40 anni, a cavallo dell'anno 1000 d.C., portò un'eccezionale alternanza di alluvioni e periodi siccitosi in tutta Europa (forse anche nel resto del mondo, ma per quell'epoca non si hanno cronache esaustive per gli altri continenti). Il problema è che non possiamo affermare che si tratti di un fenomeno ciclico perché avrebbe, appunto, una ciclicità di circa 1000 anni, ma le cronache del periodo romano della tarda Repubblica o dei primi Imperatori (che pure erano più precise e complete di quelle medievali) non ne fanno menzione.
user257478
inviato il 01 Novembre 2024 ore 18:25
Difficile che siano cicli millenari non esiste statistica per fare riscontri.
L'uomo ha sempre la memoria corta. Non molti ricordano l'alluvione del 14 ottobre 1957 che fece 81 vittime a Valencia in spagna. In questi giorni si è ripetuta e non certo si puo' dare la colpa all'uomo con la sua produzione di Co2. Quello che manca è una cultura di prevenzione del rischio.
Nel valutare l'altezza di sponde di un fiume per essere sicuri di un controllo di piene, quanti calcolano la possibilità di pioggia ininterrotta per 30 giorni, o tornano indietro storiograficamente a 10.000 anni prima, per capire come comportarsi?
“ L'uomo ha sempre la memoria corta. Non molti ricordano l'alluvione del 14 ottobre 1957 che fece 81 vittime a Valencia in spagna. „
Anche Matthew M. Wielicki, ex docente associato dell'Università dell'Alabama, minimizza scrivendo
“ La verità è che Valencia è già stata colpita in questo modo, ed è un modello naturale. Allora perché non sono state costruite infrastrutture migliori per le inondazioni dal 1957? Forse perché è più facile dare la colpa alle emissioni che agire concretamente” „
Peccato che il suddetto xxxxone eviti di citare il fatto che il fiume Turia, quello che provocò i morti del '57, in seguito a quell'evento venne deviato e oggi passa a 12 km dal centro (i lavori terminarono intorno al 1973), cosicchè la devastazione degli ultimi giorni è stata molto meno grave di quanto avrebbe potuto essere senza quell'intervento che, con tutta probabilità, non è nemmeno stato l'unico in regione. Ma sempre il suddetto xxxxone evita di "vedere" il problema vero e cioè che, a differenza del 1957, anche senza ficcare il naso fuori dal nostro continente, quest'anno l'intera Europa non ha visto un solo mese senza alluvioni (come ho evidenziato per diversi Stati nel mio primo intervento). E' questa la cosa che non ha precedenti, almeno non negli ultimi 1000 anni. E' facile tirare conclusioni "di segno opposto" se non si prendono in considerazione tutti i dati del problema, ma solo quelli che fanno comodo.
Ma cosa è successo nei 9000 anni prima? La terra era infestata da eruzioni vulcaniche milioni di anni fa e il Co2 era qualcosa di indescrivibile, però poi la terra è tornata ad essere vivibile ed è nato l'uomo. Forse ci stiamo avvicinando alla nostra fine. Accettiamolo
Bergat, l'anno scorso ho fatto la tua stessa osservazione ad un utente del forum che poi in privato mi ha insultato e bloccato. Ora questo utente è iscritto con altro nome ma a me non interessa. La tua riflessione sul fatto che ci sono sempre state alluvioni è vera, devo però ammettere che come mi diceva il famoso utente il numero degli eventi è in aumento. Poi non so se in passato manchi uno storico a causa della copertura mediatica minore.
Elenca gli eventi alluvionali dal 1321 al 1957 e spiega le opere ultimate nel 1972 per deviare il corso del fiume. Parlando in termini di idraulica il 13 ottobre 1957, in buona parte del bacino, si verificarono precipitazioni superiori a 300 mm, il giorno seguente le piogge continuarono apportando più di 100 mm. Si originarono due ondate di piena su Valencia, una prima con portata di picco di 2700 m³/s e una seconda, ancora più violenta, con picco di 3700 m³/s. La regola di base è che a seguito di un evento eccezionale che supera le portate precedenti l'alveo del fiume e la sua golena (cioè la sezione) devono essere ricalcolati e dimensionati con una portata superiore a quella che si è verificata. Come si fa? Si drena il fiume e si alzano gli argini (o li si spostano) Del resto, come ho già descritto in un'altra discussione la formula di base della portata è molto semplice: PORTATA = VELOCITA' X SEZIONE Nel caso dei fiumi si quantifica in m3/s. Ovviamente quello è il risultato finale perchè si determina la portata media che è data da diverse velocità su tutta la lunghezza della sezione per cui è necessario fare calcoli idrodinamici più complessi compresa il cumulo di precipitazioni in una unità di tempo nel bacino idrico, la capacità di permeabilità dei terreni, la pendenza degli stessi, la lunghezza del percorso che l'acqua deve fare per arrivare al letto, ecc. ecc.
Nel nostro caso la portata di picco dell'evento del 1957 è stata di 3700 m3/s quindi si sovradimensiona in modo prudenziale la nuova portata su quella base. Dai dati che ho a disposizione la nuova portata fu dimensionata per 5000 m3/s pari al 35% in più di quella dell'evento eccezionale del 1957. Direi che dal punto di vista ingegneristico il progetto fu fatto in modo corretto con grande margine prudenziale, del resto ha dato buoni risultati per oltre 50 anni.
L'ultimo evento, oltre ad ogni prudenziale previsione, è stato generato da piogge che in meno di 24 ore (forse 8 o 10) hanno raggiunto un cumulo di oltre 490 mm cioè il 23% (90 mm) in più dell'evento del 1957 che però erano distribuite in circa 48 ore. La concentrazione di così tanta pioggia in pochissimo tempo non poteva essere contenuta.
Non ho trovato ancora i dati della portata dell'ultimo evento ma a occhio penso abbia raggiunto un picco di 6500 m3/s.
Sarei grato se qualcuno riesce a reperire dati a riguardo.
manca un'ora di registrazione nel pomeriggio durante fortissime precipitazioni, il servizio meteo spagnolo spera che i dati siano salvati sulla scheda di memoria della stazione, il toale delle 24 ore è probabile sia attorno ai 700 mm di pioggia.
“ Quello che manca è una cultura di prevenzione del rischio. „
“ Ma cosa è successo nei 9000 anni prima? La terra era infestata da eruzioni vulcaniche milioni di anni fa e il Co2 era qualcosa di indescrivibile, però poi la terra è tornata ad essere vivibile ed è nato l'uomo. Forse ci stiamo avvicinando alla nostra fine. Accettiamolo „