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Quesito per i gli esperti di ottica


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avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 17:14    

Tra il resto aumentando i rapporti di riproduzione si riduce la profondità di campo quindi diaframmi molto aperti in macro o close up abbastanza spinti avrebbero un uso solo per foto molto particolari, cosa che vale già per l'f/2 consentito da qualche macro 1:2 come il già citato Canon RF 85mm o un tempo il manuale Zeiss 100mm e pure per l'f/2.8 dei vari macro classici che pure a distanze ridotte è usata solo se si vuole pochissimo a fuoco. Un f/1.4 estremizzerebbe ancora di più la cosa (ho visto qualche foto fatta con il Nikon Repro Nikkor 85mm f/1 ad 1:1 (è un obiettivo particolare fatto per duplicare diapositive che è progettato per funzionare ottimamente ad 1:1 ma non adatto per altri rapporti) ad f/1 ed il fuoco era più o meno inesistente).

avatarsupporter
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 17:33    

Ringrazio tutti per il contributo. Evitiamo di fare esempi "macro", diventerebbe una discussione paradossale e non era questo il tema della mia richiesta.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 17:37    

Beh Giorgio ... gli obiettivi che "mettono a fuoco da vicino" ... si chiamano "macro"! Che ci si può fare? GL

avatarjunior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 17:50    

Questo risolve la questione:

www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=canon_rf85_f2macro

avatarsupporter
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 18:17    

@GL Forse non hai inquadrato bene il senso della mia richiesta. Mi riferivo a un dimezzamento della distanza, un 85mm f1.4 che mette a fuoco a 40cm lo definiresti macro?
E' ovvio che parlare di macro implicherebbe uno schema ottico completamente stravolto.
Il termine "macro" è off-topic

@RB74, capisco ma non è un ultraluminoso. Di medi tele macro nella storia ne sono stati prodotti a decine.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 18:23    

Beh l'85 f/2 Canon arriva ad 1:2 a 35cm, lo Zeiss 100mm f/2 arriva ad 1:2 a 44cm, quindi un 85 che arriva fino a 40cm avrebbe un rapporto un po' minore ma sempre di close up abbastanza spinta si tratterebbe, quindi parte della macrofotografia in senso lato.

avatarsupporter
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 18:35    

Non sono f1.4

Sta cosa è troppo complicata? MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 18:42    

Era una risposta alla domanda se un 85 1.4 che mette a fuoco a 40 centimetri sarebbe un macro, proprio macro no ma semi macro sì, le foto a 40 centimetri entrerebbero completamente nella macrofotografia in senso lato.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 19:16    

Era una risposta alla domanda se un 85 1.4 che mette a fuoco a 40 centimetri sarebbe un macro


Ad essere pignoli anche il Canon 85 f2 Macro non è un macro avendo un rapporto di 0,50

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 19:51    

Credo sia più una scelta commerciale dovuta a un'insieme di fattori, e di complessità:
Più vicino implica corsa molto più lunga (quadratica, se non erro).
Lenti pesanti che ottimizzano la luminosità, che hanno bisogno di energia per essere veloci, ma che in macro si usano a diaframmi chiusi.
Costi alti, pesi importanti, fare un po' tutto non al meglio e scontentare molti, che danno valutazioni mediocri a progetti complessi.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:22    

"C'è qualche motivo specifico perché tutti gli 85mm ultraluminosi continuano ad avere una messa a fuoco minima così distante?"

Si.

La minima distanza di MaF la fanno distante, lunga, per non far decadere troppo la risoluzione a tutta apertura, soprattutto ai bordi.

Per mettere a fuoco a distanza molto corte, per ottenere MaF molto vicina all'obiettivo, tutto l'obiettivo, o il gruppo ottico che lo focheggia, per ottiche IF, si deve allontanare dal piano focale, ossia dalla pellicola o dal sensore, ed ovviamente, più si allontana, meno risoluzione trasferisce sul piano focale, sul sensore.

Nella condizione di massima apertura del diaframma e di minima distanza di MaF, l'ottica raggiunge il suo valore minimo di risoluzione .

Gli 85 mm F 1,4, a tutta apertura, tutti, non sono molto risolventi, e dunque, per mantenere decente la risoluzione a tutta apertura (uno un F 1,4 lo usa spesso a tutta apertura, altrimenti non lo compra), non permettono distanze minime di MaF molto corte.

Gli 85 - 100 mm F2 o F 2,8, macro in testa, sono molto più risolventi ad F 2 - F 2,8, a tutta apertura, degli 85 - 100 mm F 1,4 ad F 1,4, a tutta apertura, e dunque a quelle ottiche più chiuse, che hanno maggior risoluzione alla massima apertura, gli permettono la MaF a distanze più ravvicinate di quelle più luminose.

avataradmin
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:42    

Anche questa è una giusta osservazione, probabilmente è molto complicato creare un 85mm superluminoso che sia nitido anche a distanze molto brevi.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 21:50    

@Giorgiomilone. Riporto integralmente il tuo msg. d'apertura:
"Sono un umile fotografo e non ho molte competenze ottiche, quindi mi rivolgo ai più esperti.
C'è qualche motivo specifico perché tutti gli 85mm ultraluminosi continuano ad avere una messa a fuoco minima così distante?
Sarebbe così assurdo progettare uno schema ottico che permetta di mettere a fuoco almeno in metà spazio salvaguardando nitidezza e bokeh?
Ovviamente non mi aspetto prestazioni macro..."
Osservo, leggendo il tuo post specificamente indirizzato al sottoscritto, che:
1) tanto "umile" NON mi sembri;
2) quando parli di distanza minima di messa a fuoco non specifichi dati che facciano intendere a quale distanza effettiva tu ti riferisca; idem quando, al punto successivo, prosegui con metà spazio ... meta spazio di che? Di quale spazio?
3) il fatto che tu "non ti aspetti" non qualifica, in automatico, un OT. Peraltro, io ti ho risposto ponendo l'alternativa macro all'ultimo posto della mia prima risposta, preceduta da un "poi" che rendeva quell'ipotesi del tutto alternativa ed ipotetica.
4) Qui sopra, INVECE, cominci a parlare di cm. 40. Io, nelle mie ipotesi, ho indicato ottiche (ahimè macro!) con distanze di M/F di cm. 25, e cm. 30. Quest'ultimo caso non mi pare così lontano dai cm. 40 che indichi tu! Certo, c'è la famigerata scritta "macro" ...
5) Circa la luminosità massima, mi pare che Juza abbia risposto in modo PIU' che ESAUSTIVO.
In ogni caso, l'ultimo scopo che mi prefiguravo era di contrariarti, e di farti perdere tempo. Ti chiedo "umilmente" scusa, e ti prego di tenere in NESSUN conto ciò che ho avuto "la sfrontatezza" di scrivere!

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 22:00    

Probabilmente non viene nemmeno l'esigenza di farlo in quanto il close-up non è la destinazione d'uso principale di quel tipo di obiettivo. Per cui si preferisce "semplificarsi la vita" ottimizzando il design per altri aspetti come quelli variamente discussi. Cioè in altre parole che non lo si faccia può anche non essere un limite tecnico invalicabile. Ma un limite "soft" superare il quale renderebbe la progettazione più complessa in maniera poco utile rispetto al tipo di uso ipotizzato.

avatarsenior
inviato il 24 Ottobre 2024 ore 23:36    

Anche questa è una giusta osservazione, probabilmente è molto complicato creare un 85mm superluminoso che sia nitido anche a distanze molto brevi.


Secondo me complicato è coprire una grande gamma di distanze (quindi una grande gamma di angoli di incidenza dei raggi sulle varie lenti) con resa di alto livello costante, non è che la breve distanza sia più complicata in sé rispetto all'infinito.

Con un rapporto di riproduzione di 1:8 che hanno di solito gli obiettivi non macro, si arriva a fare un ritratto piuttosto stretto (più o meno 20x30cm); evidentemente tale rapporto viene considerato un buon compromesso fra qualità ottica e versatilità di un obiettivo.

Oltre al fatto che, come è stato già detto, aumentare il RR comporta uno spostamento delle lenti (che sia tutto il blocco od un singolo gruppo) maggiore che crea maggior impegno costruttivo e di motori AF.


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