| inviato il 14 Ottobre 2024 ore 17:33
@IamUnPhotographer sempre watermark protettivi solo su alcune foto ma per il resto no, se pubblico una foto importante la traccio con copytrack ma in linea generale non metto nulla ma pubblico tutte le foto nel mio sito e non sui social, li pubblico pochissimo, solo qualche foto, perché non ho interesse a condividere per piacere ma solo per avere referenze per il lavoro. ricordo che la mia 5D IV l'ho comprata vendendo foto ad un hotel che mi aveva trovato sul mio sito partendo da una foto rubata da una rivista online alla quale avevo proposto (invece di insultarli, denunciarli, perseguirli) l'alta gratuita in cambio della attribuzione in chiaro a] con link alla galleria nel mio sito con quella foto, politica che nel tempo si è rivelata efficace. l'importante sono il luogo e il fine, nel mio caso sito istituzionale e pochi social, giusto per limitare la percentuale di immondizia mediatica che rappresenta il livello più basso di gravità del furto, molto meglio se a prenderle è chi ha visibilità per poi usarla, salvo casi dove copytrack può rendermi su altri fronti ma quando serve lo uso senza problemi. ' mi preoccupo di più di usare le foto per attrarre realtà economiche, se un privato mi frega la foto per fare il pavone sorrido e se lo cito pubblicamente è per mandare tutti alla mia galleria, ringraziandolo. Se invece la foto appare su realtà commercial o viene usata per un concorso quella è per me una grande opportunità di visibilità e non un motivo di rancore. ragionare per puri principi limita il nostro raggio d'azione e applicare lo sdegno in modo trasversale è a mio avviso una perdita di tempo ed energie, per altri invece è benzina per la propria autostima e diventa un tema dominante della condivisione, pur avendo pubblicato volontariamente le foto nei posto dove c'è la più alta probabilità di appropriazione indebita anche a basso livello. Sono punti di vista, l'aspetto emotivo e il paragone del furto a un oggetto fisico con relativa indignazione sono meccaniche personali e a me interessa lavorare più che mostrare ma è il mio caso è non è detto che vada bene per altri ma per me il watermark è un limite e non un fatto distintivo e positivo. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 10:01
@Rombro "Se tu fossi un bravo fotografo, le tue foto si distinguerebbero senza bisogno di apporre firme o marchi." ---------------------------------- E perché questo principio non vale per i quadri? A maggior ragione un bravo pittore si distingue per lo stile, impronta ecc. Eppure, che sappia io, la maggior parte dei quadri riporta una firma (solitamente in basso a destra) ed eventualmente anche sul retro, invece in fotografia digitale, per alcuni, firmare una proprio foto è sacrilego. È questa regola o dogma che non capisco. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 10:17
no.. e' sacrilego firmare una immagine con certe firme troppo ingombranti. La firma a corredo di una immagine e' legittima e d'obbligo su un certo tipo di immagine. Lo sfotto' parte da una certa genia di Photographer che, sentendosi arrivati per aver avuto un minimo di visibilita, si son sentiti in dovere di stilare "decaloghi" della "buona" fotografia. Da Allora gira sul web questa storia dei gattini, tramonti, fiorellini, firme etc.. che sembra solo loro possano mettere/fotografare. Perche' la fotografia e' prima di tutto penitenziagire... ed inchinarsi al fotografo di successo. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 10:19
Per chiarire so benissimo che watermark, firme apposte digitalmente non sono garanzia di "antifurto", così come si possono falsare gli EXIF si può fare altrettanto con i metadati e fintanto che una risorsa digitale non sia collocata in una catena (non intendo soltanto la blockchain) o non sia certificata, le garanzie di autenticità decadono. La domanda fatta però esulava da questi aspetti. Quindi mi pare di capire che una firma apposta ad un JPEG qui su Juza o altrove, per alcuni di voi, viene interpretata come un bisogno prettamente egoico. Qualcuno ha scritto che al limite si firma una foto (sul passepartout, senza rovinare la foto) in caso di vendita, ma resta sempre il fatto che il pittore firma il quadro ancor prima di essere venduto. Io quelle firme leggere, simil penna stilografica, con un impatto minimo, non mi danno noia (come le firme dei quadri), viceversa sono brutte da vedere. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 10:45
Ma il quadro presuppone un pittore. Non necessariamente accade altrettanto con la fotografia |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 10:50
Il primo "pittore" che si premurò di proteggere il suo nome sulle incisioni e acqueforti fu Albrecht Dürer ( 1471-1528). Inventò quello che ora si chiamerebbe logo. Siccome aveva grande notorietà fece causa agli stampatori o copiatori che usavano le sue stampe senza tale logo. Quindi diciamo che ci sia bisogno di proteggere una attività e non la paternità dell'opera. Possiamo citare 10 capolavori dell'arte riconoscibili ovunque per titolo ed autore senza sapere dove e se siano firmati. Idem per centinaia di fotografie. Diciamo che per una opera digitale, senza supporto la funzione tutelare è ovviamente della stessa natura, quindi dati all'interno del file, e sempre per motivi di riconoscimento sociale. Veniamo al contendere tout-court, cioè il nome e cognome, e qui, ahimè, nemmeno nei quadri c'è una maggioranza di firme in bella vista. Infatti il problema delle attribuzioni è proprio per gli artisti maggiori. Es. Leonardo da Vinci. Nelle stampe fotografiche avere una dedica personalizzata aumenta il valore dell'opera. La firma in sé non è un vanto se non per testimonianza diretta che l'autore ha effettivamente approvato la qualità del prodotto. Ed ora veniamo al punto interessante, cioè il riconoscimento a posteriore della paternità. Ogni file uscito da un apparecchio digitale ha una sigla univoca con data e codice. Io posso clonare il file ma non diventerà antecedente all'originale. Idem per la pellicola, se possiedo l'originale, non ho problemi a dimostrare la paternità. Se domani volessi presentare ad un concorso, come mia, un'opera di Helmut Newton, peccherei di ingenuità o di stupidità? Quante delle 20.000 stampe di prova per In the American West sono state firmate da Avedon? Anzi, riconoscereste la sua firma? Ne deduco che è superfluo preoccuparsi per il riconoscimento del valore economico dell'opera se supera il milione, che è l'ossimoro del voler proteggerne la paternità. Ps questo post è protetto da Lastprince.© |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 14:08
“ Eppure, che sappia io, la maggior parte dei quadri riporta una firma „ Nei dipinti la firma c'è spesso sul davanti, ma quasi sempre l'occhio la deve cercare: è poco appariscente, piccola, ton sur ton. Una roba così potrebbe starmi bene anche su una foto. E poi il pittore non si firmava Renoir ptr. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 14:22
Ma qua si parla di foto del tramonto alle cinque terre, della via lattea con la balla di fieno in primo piano, di una cascata setosa in uno scorcio fiabesco...ma davvero si ha la necessità di firmare foto del genere sostenendo per di più che si teme di essere derubati? La firma può avere senso come dedica o se, appunto, si vende una o più fotografie. Vuoi per testimoniare l'autenticità, vuoi perché ne aumenta il valore (se chi firma "conta qualcosa" nel mercato). I pittori non firmavano in modo invadente e si parla comunque di artigiani che hanno creato qualcosa dal nulla con le loro sole capacità. Firmare una foto della domenica o comunque che si trova nella stessa salsa in milioni di altre foto su Google, non ha nessun senso. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 15:49
 Prima trovate un pubblico e poi le firmate. |
user70065 | inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:06
Ognuno sarà libero di fare come meglio crede??? |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:08
Così parlo Il Naif |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:11
È da come meglio credi che si distingue la qualità dell'uomo. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:21
Azzzz...questa equivale ad un uppercut sferrato con eleganza |
user70065 | inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:33
Mi spiego meglio,ognuno sarà libero di farsi i caxxi suoi? |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 16:37
Considerato il tuo habitat galleristico su Juza, tu dovresti essere il primo a farteli | |

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