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[parte 2] Non puoi costare così tanto.. non costo nemmeno io così nonostante sia un...


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avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2013 ore 15:40

stiamo continuando a giocare sui termini. le foto di galleria non sono un servizio fotografico. se per dire ti fai fare un servizio da avedon per i cavoli tuoi è ovvio che lo paghi uno sproposito - questo secondo me è il parallelo giusto - ma si è fatto un nome in anni. Un servizio "normale" non può essere paragonato a una MERCE e per di più di lusso, per la quale si paga molto il brand e la limitatezza. Ma anche fosse, è inutile continuare a dire che cosa fa o non fa il mercato e cosa dovrebbe essere. E' molto più semplice e anche su questo sembra che ci giriate intorno: se tutti gli architetti fanno quella valutazione, giusta o sbagliata, tu di foto agli architetti a quella cifra non ne fai più. Fine

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2013 ore 17:22

Un mio conoscente/amico arrivato a Milano con un bagaglio di belle speranze si è fatto un po' di soldini nella fotografia pubblicitaria perchè ha conosciuto un mio amico che lo ha fatto lavorare per diverse campagne.

In pochi anni si è potuto comprare un appartamento un una via semicentrale di milano.

La pacchia è andata avanti fino al 2010 dopodichè la crisi ha falcidiato quel settore ed ora è a terra.

Ma lui, aveva mosso le pedine "giuste", si tratta di trovare nuove pedine "giuste" da muovere.

Se si va avanti a combattere con gli 80 euro diventa durissima.....

;-)

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 0:18

Io non condivido il fatto che per farsi un nome serva essere ammanicati. Sicuramente avere le conoscenze giuste è una bella scorciatoia, ma se cade in disgrazia "santo protettore", ci si brucia.

Io parlo per me, ho iniziato a lavorare all'idea dei libri 4 anni fa, 2 anni fa sono uscito con il primo, dopo averlo impaginato almeno 10 volte, perchè non volevo uscire con un prodotto mediocre, ci ho perso notti, mentre di giorno facevo i salti mortali per andare avanti. Cosa che faccio tutt'ora, perchè in pratica gestisco il 90% da solo. Non ho mai puntato sui servizi su commissione, ma a produrre materiale. Stampe, tele e appunto libri, più la vendita di archivio. Tutto da un idea, senza santi in paradiso. Risultato, il primo anno mi sono fatto 60.000 km in macchina a presentare il prodotto. Parole, parole e i primi risultati, adesso il telefono inizia a squillare, e le conoscenze che avrebbero accelerato il processo all'inizio, sono loro a cercarmi, e in certi casi mi sono pure potuto prendere la soddisfazione di dire di no.
Con ciò è dura, perchè il periodo è duro, ma il prodotto di qualità paga. Sto lavorando su 3 progetti, che mi occupano almeno 7/8 ore al giorno. Ho un cliente importante per cui faccio lavori settimanalmente, e qualche altro lavoro che arriva, il resto lo passo a fare PR (sabato e domenica compresi). In due anni ho passato abbondantemente i 3 zeri come copie vendute dei libri, più stampe e archivio. Entro la fine dell'anno dovrei organizzare un paio di mostre, collegate con due progetti in corso. Il tutto senza tramonti "marziani", senza stravolgere la natura, facendo un pp essenziale a pulire la foto, ma senza stravolgere la realta. E a sentire i commenti dei clienti è quello il punto forte, portare le persone in volo e far vedere cosa si vede, senza eccessi.

Per cui, credo che il mercato ci sia per tutti. Quello che conta, è differenziarsi. Non seguire il mercato, perchè ci si fa male, ma crearselo. Crearsi opportunità che permettano di dire di no, e di non mettersi a 90°. In 14 anni di lavoro in proprio ho imparato sulla mia pelle, che l'errore più grande è dire sempre sì. Spesso si guadagna di più stando a casa a pensare, piuttosto che lavorare ciecamente per accontentare clienti che ci vogliono dare solo il classico tozzo di pane.



Questo mi ha portato a volare anche con un "icona" del reportage e dei documentari. Credo che sia stato più utile quell'incontro con una persona che ha passato gli 80, rispetto a 10.000 ore di pippe mentali su ps, sharpening etc..

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 8:27

stiamo continuando a giocare sui termini. le foto di galleria non sono un servizio fotografico. se per dire ti fai fare un servizio da avedon per i cavoli tuoi è ovvio che lo paghi uno sproposito - questo secondo me è il parallelo giusto - ma si è fatto un nome in anni. Un servizio "normale" non può essere paragonato a una MERCE e per di più di lusso, per la quale si paga molto il brand e la limitatezza. Ma anche fosse, è inutile continuare a dire che cosa fa o non fa il mercato e cosa dovrebbe essere. E' molto più semplice e anche su questo sembra che ci giriate intorno: se tutti gli architetti fanno quella valutazione, giusta o sbagliata, tu di foto agli architetti a quella cifra non ne fai più. Fine

Black, quello che dici è vero, ma permettimi, è solo una parte del mercato. Manca la parte di chi lavora in nero e di chi fornisce articoli e foto per servizi fatti all'estero a 250 € o chi fornisce video promozionali di 1 minuto a 50€ cad. E questi ultimi due fattori sono indubbiamente un elemento fortissimo (e sleale) che dopano il mercato verso il basso.
Ecco, così il quadro è completo.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 8:30

In 14 anni di lavoro in proprio ho imparato sulla mia pelle, che l'errore più grande è dire sempre sì. Spesso si guadagna di più stando a casa a pensare, piuttosto che lavorare ciecamente per accontentare clienti che ci vogliono dare solo il classico tozzo di pane.

Parole sante e in bocca al lupo per tutto (e per una volta non facciamolo crepare questo povero lupo che ce ne sono fin troppo pochi ;-))

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 10:00

Attenzione ragazzi a non travisare le cose, nessuno ha mai parlato di "ammanicamenti" o "santi protettori", probabilmente mi sono espresso male.

Se si parla di hobby (come me), la fotografia va presa come una passione da coltivare.

Se si parla di professione, è tutto diverso, io lavoro nel campo delle relazioni e le relazioni sono il vero motore del business.

Se devi "vendere" i tuoi lavori devi essere bravo a tessere relazioni, non basta essere bravo come fotografo, pensate veramente che tutti i fotografi famosi siano in assoluto i più bravi?

Se ne vedono tantissimi di veramente bravi che muoiono di fame, perchè?

Perchè non si promuovono bene, non sanno sfruttare le piccole o grandi entrature che prima o poi chi lavora ha.

Ho fatto l'esempio del mio amico perchè da una possibilità, grazie alle relazioni è riuscito a costruirsi un portafoglio di clienti fidelizzati a cui piaceva ovviamente il suo lavoro, tutto tramite conoscenze magari che avvenivano sui set, la Sylist che lavora per l'agenzia che ha bisogno di una certa cosa, l'agente che ti nota mentre è col committente ed al quale vai a proporre un lavoro che può essere in sintonia con i clienti che lui tratta, ovviamente prima si fa un piccolo lavoro di "intelligence" su quella persona.

I rapporti si costruiscono così, ovviamente io parlo della realtà milanese che probabilmente in italia è quella che offre più sbocchi.

Non è sempre bello, ho aiutato anch'io il suo lavoro sui set, parlo di campagne nazionali, mi ricordo una giornata intera di lavoro per una famosa birra americana.... du palle incredibili, mi ero preso un giorno di ferie per aiutarlo, al di là di offrire la mia esperienza in campo fotografico, servivo per intrattenere e mediare con il committente e le sue convinzioni "sballate".

Però poi vedere milano tappezzata con quelle foto mi faceva un certo effetto.

Se dovessi fare il salto e diventare professionista (cosa che non ho in mente di fare, ne ho già troppo della mia attuale professione), non modificherei nulla del mio stato fotografico, inizierei solo a tessere relazioni con aziende, agenti, persone che lavorano nel campo ed attendere il momento giusto.

Il business, che piaccia o no è regolato non solo dalla professionalità e qualità dei lavori ma soprattutto dalle relazioni.

Tutto questo non centra nulla con raccomandazioni o santi in paradiso ma se capite che quella è la strada, vedrete automaticamente quanto sia la strada sbagliata quella di combattere sugli 80 euro per la festa di paese.

;-)

user25280
avatar
inviato il 12 Giugno 2013 ore 11:56

@Racing, vero che in un periodo di crisi molti settori siano portati ad abbassare i prezzi, quello che ho cercato di dire con parole mie ma che non ci sono riuscito (scrivere mentre si pensa a troppe altre cose non aiuta) é in sostanza quello che ha espresso fabiopol e massimiliano eleota, cioé se il momento é duro e c'é crisi, allora bisogna crearselo il mercato cercando di differenziarsi con un proprio prodotto.

Lo so, non é facile, la maggior parte di chi ci prova, non riuscirà, ma daltronde non credo che ci possano essere altre strade, anche se è sempre stato cosi, ad oggi é ancora più estremizzata la cosa.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 13:47

Vero massimiliano, mai il mercato in crisi comporta per forza di cose ad un abbassamento dei prezzi

Vero, mai detto il contrario. Anche io ho abbassato i prezzi. Per farti un esempio, io per foto da catalogo, che tre anni fa prendevo 250€ l'una ora prendo 200€ (tracciati e ritocchi esclusi). E ti aggiungo che ho abbassato il prezzo di mia sponte, però è sorto anche un altro fattore: l'esperienza mi ha fatto passare dalle 3-4 ore alla mezz'ora attuale per ogni scatto. Personalmente conosco fotografi che prendono 10 € a foto per scatti da catalogo compreso il ritocco, che prendono 250 € per un servizio fotografico all'estero compreso l'articolo scritto di 4-5 cartelle o di chi gira video promozionali a 50 € compreso i jingle. Ecco, questi è innegabile che si diano le martellate sulle balle da soli. Anche perché poi non ne esci più da un rapoorto prezzo/prestazioni così sfavorevole.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 14:42

La crisi non deve essere una scusa. Se il mercato è disposto a pagare meno dei costi necessari ad erogare la prestazione, non si deve prendere il lavoro. Qualcuno sbaglierà sempre a fare i conti, ma o si ravvede o cambia mestiere.
L'importante,anche in un ambito inflazionato com'è oggi la fotografia, e trovare una nicchia dove collocarsi, in modo da dare qualcosa che gli altri non danno. Ammazzarsi con concorrenza, magari nemmeno qualificata, per un matrimonio o in catalogo in cui per il cliente un fotografo vale l'altro è deprimente.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 18:28

Vero, ma non tutti siamo/sono in grado di trovarsi una nicchia (anche perché se tutti trovassimo una nicchia, per logica non ci sarebbero più nicchie). Ad esempio, il genere di foto che faccio io sono popolari e io non sono certo un genio, ma offro un servizio realmente a 360° che difficilmente anche un buon fotografo riesce a fornire, per questo riesco a tenere tariffe molto al di sopra della media nel mio settore. Il cliente che comprende questo bene, altrimenti è giusto che trovi la propria strada e lo dico senza rancore. Ecco, più che di nicchia o capacità (che comunque è grasso che cola in entrambi i casi), servono servizi e prestazioni su misura del cliente, che siano scevri dal solo scatto. Altrimenti saremmo tutti a fotografare sugli elicotteri MrGreen.
Sai quanti fotografi molto più bravi di me ho visto mollare perché non fornivano servizi di ritocco, scontorno e calibrazione colore professionale? I clienti si incazzano se i colori non sono adeguati e si stufano se devono rimbalzare le foto tra il fotografo e lo studio grafico/pubblicitario. Al mio servizio ho tre grafici che lavorano a tempo pieno, 365 giorni l'anno, a fare ritocchi e cromie, altrimenti non venderei nemmeno una foto ai miei clienti. Non mi vergogno a dire che, per l'immagine finale, sono più importanti loro con la tavoletta digitale che io con la macchina fotografica.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2013 ore 18:38

Ovviamente parlo per le foto in studio, per le foto naturalistiche e di viaggio è un altro film, più bello e appassionante ma è un genere che garantisce, nel 999 per mille dei casi, la povertà ;-) .

avatarsenior
inviato il 15 Giugno 2013 ore 6:21

Massimiliano: differenziarsi per me significa fare fotografie aeree, per te dare un lavoro che agevoli il cliente con foto già profilate e pronte per essere mandate in stampa. Il punto è questo: dare servizi che altri non danno. Se si lotta con cose semplici, senza dare un valore aggiunto, difficilmente un cliente sarà disposto a riconoscere un ricarico rispetto all'amico fotoamatore, anche perchè con il tempo le reflex danno risultati sempre migliori anche in mano al neofita, la grossa differenza la si vede dal contorno e dalla certezza del risultato.



avatarsenior
inviato il 16 Giugno 2013 ore 0:35

...la grossa differenza la si vede dal contorno e dalla certezza del risultato.

Su questo non ci piove, ma "l'offerta di contorno" porta a deprimere il mercato, in un periodo già di per sé triste.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2013 ore 21:40

Fatalità ho trovato questo post su facebook che richiama perfettamente la situazione ..

www.facebook.com/photo.php?fbid=10200700787634717&set=a.1039448959111.

avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2013 ore 12:28

Concordo pienamente con l'analisi di Massimiliano, lavorare seriamente oggi in Italia è impossibile, la concorrenza sleale dell'universo fuori legge taglia le gambe a qualsiasi professionista capace, e se vogliamo vedere la realtà questo riguarda anche mestieri definiti umili , se una volta un bravo muratore riusciva a farsi pagare uno stipendio onesto che gli permetteva di mandare avanti la sua famiglia e forse far studiare i figli, oggi l'imprenditore edile che trova manodopera straniera in nero a basso costo non è più disponibile a pagare quello stipendio e il muratore è a casa in cassa integrazione o disoccupato, questo succede in tutte le professioni , in tutti i campi, indistintamente , solo chi è protetto da un ordine o da una casta più o meno legale può resistere, e qui mi riallaccio all'inizio del post e all'argomento lauree , possedere un titolo di studio che ti etichetta dottore in questa o quella specialità non è certamente condizione sufficiente a determinare le capacità professionali che dovresti avere , e sempre di più oggi con l'allargamento delle frontiere della UE , laurearsi in Romania è equipollente a laurearsi nelle più prestigiose università , e , tutti sappiamo, che là ci si laurea pagando e basta, poi ci si mettono anche i prestigiosi atenei a squalificarsi per bene , scandali di compravendita esami , scambi sessuali per i voti , e , ciliegina sulla torta , eminenti professori della Bocconi che fanno figure da cioccolatai quando messi a dirigere ministeri importanti, io gli ritirerei la laurea oltre che la cattedra se volessi conservare il prestigio della Università.
Bene, stabilito che il pezzo di carta non è quello che contraddistingue , gli ordini professionali però , si basano su quello, ed ecco che ci troviamo nel paradosso che accade sempre più frequentemente che un professionista serio e capace ( non laureato) deve cedere il suo lavoro ad un ciarlatano ( laureato) perché possa essere approvato ed eseguito, solo perché ci vuole la firma di qualcuno abilitato dall'ordine.
Vi posso garantire che questo accade molto spesso, tutti i giorni, ed in ogni campo .
Ora poi la crisi ha provocato anche un ulteriore aggravio della situazione, lo stesso mercato si sta imbarbarendo , i clienti perdono di vista quello che vogliono , la qualità di quello che comprano , e guardano soltanto il prezzo, guardate i supermercati degli alimentari , i discount prolificano vendendo mortadelle di plastica e l'offerta di prodotti sani e qualitativamente elevati rimane senza richiesta, del resto un servizio fotografico con filmato del matrimonio che poi rimane per sempre in un cassetto, cd e album , chi se ne accorge se è stato fatto da un professionista bravo , o dal cugino che si è comprato la reflex ?MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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