| inviato il 14 Luglio 2024 ore 16:58
L'anno scorso falciavo l'erba, a maggio, per arrangiarmi (lavorativamente parlando).
E già si sudava, a farlo, quel lavoro, in maggio!
Figuriamoci a luglio! (con tutto che, quest'anno è piuttosto clemente, termodinamicamente parlando).
A me piacciono le polemiche (primo, nella fila!) ma non i piagnistei.
C'è una bella differenza, se mi si permette.
La lamentela è una "velata" volontà di sopravvivere, celata dai gesti spesso riconosciuti dagli altri come fastidiosi o addirittura irricevibili. Ma tant'è, lo sappiamo.
Il piagnisteo è invece una lagna, di chi sta annegando o sprofondando nella mèrda, e che non vuole finirci dentro davvero.
Eppure, il più delle volte, sono proprio le vittime dei loro guai, ad essercisi trovate dentro, ai loro malaffaffari.
Fottuta magia voodoo??
Fottuta magia voodoo!!! |
| inviato il 14 Luglio 2024 ore 17:49
“ .mi dispiace, essendo cattolico praticante,' „
Io,da cattolico,che fatica a redimersi,ho altre preoccupazioni.
E,quella dell'inquinamento,non è certo prioritaria.Sono le anime ad essere inquinate.Tutto il resto ne consegue.
Oggi,ahimé,lo scienziato ha oramai sostituito lo sciamano,il sacerdote e,lo scientismo dilagante ed imposto ha preso possesso di un sano pragmatismo.Con annesso coacervo di ipotesi bislacche.
">www.meteoweb.eu/2024/02/lenigma-della-scomparsa-dei-dinosauri-lipotesi
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user257478 | inviato il 14 Luglio 2024 ore 18:42
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user257478 | inviato il 14 Luglio 2024 ore 18:45
È così da una settimana più questa a oltranza non si parla più di ondate di caldo africano l'Africa è qui .
Aysp a me piacciono le provocazioni soprattutto se ironiche e intelligenti.
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| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:00
la mia non voleva certo essere un piagnisteo od una lamentela....anche perche', ripeto, ho una certa eta' ed ad un certo punto posso anche fregarmene......e nemmeno un'accusa a tutti i giovani d'oggi (certo non sono tutti uguali ma sono anche schiavi del loro tempo e di quello che gli hanno trasmesso i loro genitori) infatti ho precisato non certo per colpa loro.....ma la sensibilita' a certe cose non si raggiunge certo stando su internet od al cellulare 24 h al giorno....che poi non serva a quasi nulla nemmeno la sensibilita' possiamo anche convenirne. Forse non si e' capito che la mia voleva essere una manifestazione della enorme ipocrisia di chi governa il nostro mondo che parla di fonti alternative, di elettrico ecc.ecc. mentre nei nostri cieli volano milioni di velivoli che inquinano pesantemente e nessuno vuole rinunciare a fare cio' che vuole......comprese tutte le riunioni e convegni a livello mondiale che sono state fatte da un po' di anni a questa parte perfettamente inutili e chiudo qui la discussione. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:09
“ un boeing 777-320 della compagnia
Latam, partito da Milano Malpensa e diretto in Brasile, ha dovuto scaricare carburante nel
Vercellese per poi rientrare allo scalo della brughiera in seguito ad un inconveniente
avvenuto in fase di decollo. „
quindi bisognava dire al pilota di andarsi a schiantare per non inquinare?
non sono i voli il problema principale dell'inquinamento; se vogliamo ragionare veramente sull'inquinamento, guardiamo quanto incidono gli allevamenti intensivi di bestiame, guardiamo quanto inquinano Cina, India e Stati Uniti, la soluzione non può riguardare solo l'Italia e l'Europa, non se esce così, è un problema globale, non è che in Europa ci compriamo tutti la Tesla e non abbiamo più problemi di inquinamento, se domani l'Italia diventasse ad emissioni zero e dico zero, continueresti ad avere gli stessi problemi di oggi, riscaldamento globale, innalzamento dei mari, scioglimento dei ghiacci, proprio come oggi, perché globalmente l'impatto Italiano su questo problema è residuale. emissioni gas serra: Italia 1,7% , Europa 14,7%, Stati Uniti-Cina -India 45,6%. La sola Germania inquina quasi il doppio di noi 3,1%. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:06
Leggo in apertura che “ Ogni ciclo LTO (Landing Take OffAtterraggio decollo) della flotta heavy categoria E e F scarica circa 10 tonnellate di CO2 nello spazio di 6,5km per una altezza di circa 1000 metri; - Il Boeing 777-320, con un
peso massimo al decollo di circa 340mila/kg e di un peso massimo all'atterraggio di circa
250mila/kg, potrebbe aver scaricato circa 90 tonnellate di kerosene nelle risaie del vercellese”
Mi sembra che si confondono Mele e pere. La CO2 è il frutto di un'eventuale combustione del carburante, e non è un inquinante (eventualmente un Clima-alterante Che opera su scala globale e non locale).
Sino a che la gente vuole viaggiare in aereo, bisogna accettare di immettere CO2 In atmosfera. Le alternative sono aerei a Biocarburante (che però ha un enorme con consumo di suolo, e comunque mette nuova CO2 perché richiede energia esogena nei processi di trasformazione) oppure aerei a idrogeno prodotto mediante il recupero di calore nelle centrali atomiche.entrambe le due alternative ora dette comporterebbero enormi rialzi del costo dei biglietti per cui potrebbe volare soltanto gente molto benestante, oppure una tassazione decisamente più elevata a carico di tutta la collettività al fine Di sovvenzionare l'industria del volo, e quindi chi vuole volare. Peraltro in Europa i biglietti aerei nei prossimi anni comunque cresceranno di molto per via del sistema dei certificati verdi.
Per quanto invece riguarda lo scarico del carburante da parte di aerei che hanno difficoltà tecniche Durante il volo, È una porcheria perché La pioggia di kerosene, anche quando limitata a poche tonnellate, non è piacevole. Però è una procedura di sicurezza volta a prevenire incendi in fase di atterraggio. Quindi è considerata il male minore.
Vogliamo volare? Questi sono i costi |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:32
“ Quindi è considerata il male minore „
è il male minore !, ti sei mai chiesto quanto impatta "localmente" una nave da crociera? altro che "pioggia di kerosene", oppure un polo siderurgico, o una raffineria? suvvia, prova a fare due conti.
poi mi rendo conto che se te lo scaricano praticamente "in testa" non è sicuramente una "passeggiata di salute" ma rimane il fatto che come impatto globale è basso, è il male minore. Certamente per chi vive lungo le rotte di approccio alle piste è un problema reale e costante. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:42
">www.repubblica.it/green-and-blue/2024/01/29/news/navi_crociera_inquina
ecco, appunto... |
| inviato il 01 Ottobre 2024 ore 12:15
2,5kg di legna bruciata in una stufa a pellet producono circa 3000mg di PM10
un'automobile Diesel euro 5 ha un'emissione di PM10 dell'ordine dei 5mg/km+altri 5 circa dalle gomme
un'automobile a benzina o elettrica ha solo l'emissione di PM10 dal consumo delle gomme, ossia circa 5mg/km.
ogni kg di pellet bruciato nelle ecologiche caldaiette, produce tanto PM10 quanto circa 250-300km di un diesel.
e senza parlare delle diossine: negli impianti di incenerimento è uno degli inquinanti più temuti...e una stufa cosa è se non un piccolo impianto di incenerimento? Le diossine si formano OGNI volta che brucia sostanza organica in modo incompleto ed a temperature inferiori a 4-500°C.
io direi che prima di preoccuparsi di un evento che ha carattere di eccezionalità (visto quello che costa il carburante, è più probabile che gli aerei non scarichino carburante anche quando dovrebbero, che non il contrario), forse sarebbe meglio considerare quello che tutti i giorni, specialmente d'inverno, l'ottusaggine ecologica della "sostenibilità" ci costringe a respirare
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| inviato il 01 Ottobre 2024 ore 13:11
“ io direi che prima di preoccuparsi di un evento che ha carattere di eccezionalità (visto quello che costa il carburante, è più probabile che gli aerei non scarichino carburante anche quando dovrebbero, che non il contrario), forse sarebbe meglio considerare quello che tutti i giorni, specialmente d'inverno, l'ottusaggine ecologica della "sostenibilità" ci costringe a respirare
„
Cosa proponi in quelle numerosissime case delle valli dove fornitura metano non esiste, bomboloni gpl se esiste il posto adatto per la dislocazione viene a costare un botto oltre ai rifornimenti, pannelli solari non tutti se li possono permettere e/o non hanno lo spazio idoneo per il montaggio,
quale è la proposta alternativa? Un cappotto e un maglione più pesante? Se i boschi non gli tagli e li coltivi si seccano e si trasformano in ambiente molto meno utile, una pianta lasciata a morire e marcire nel bosco di tutta la Co2 che ha raccolto nella sua vita te la rende tutta fino all'ultimo grammo. Magari facciamo che la gente si scaldi dove serve ancora con legna e invece che andare su marte progettiamo camini filtrati a dovere, altrimenti se quello che vive in città con un appartamento sotto che gli riscalda i piedi e uno sopra che gli fa da isolante dice a quello della casetta in paese fott.iti e butta la tua stufa mi farebbe solo da tanta arroganza. Non trovi? |
| inviato il 01 Ottobre 2024 ore 14:59
nelle valli no, ma in città o nei paesi più grossi del fondovalle dove un'alternativa, meno tossica anche se più costosa, esiste si
per almeno 2 decenni sono state costrette persone avendere auto a benzina che NON emettevano PM10 per ridurre le PM10...direi che un minimo di "pressione" normativa per ridurre quello che rappresenta ormai oltre il 50% delle pM10 di una città si potrebbe anche farlo
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