| inviato il 17 Giugno 2024 ore 17:54
Ok abbandono anche l'idea dei tubi. Valuterò se passare ad un obiettivo 2:1 |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 21:20
Compra pure ma prima valuta la distanza di lavoro, focali corte e alti rapporti di ingrandimento sai bene che significa, da certe regole non si scappa |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 22:40
“ Ok abbandono anche l'idea dei tubi. „ In realtà io i tubi me li porto appresso quando vado a spasso... magari mi capita di vedere qualche fiore selvatico di quelli piccoli piccoli o qualche insetto interessante e, anche se non sono uscito per fare macro, una foto la faccio lo stesso: magari non sarà tecnicamente impeccabile ma spesso una foto non tecnicamente impeccabile è sempre meglio di nessuna foto... Questa è stata fatta con il tessar su tubo di prolunga: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4582979 La profondità di campo è davvero ridotta, ma la foto funziona lo stesso: quel poco che sta a fuoco basta comunque a tenere insieme l'immagine (secondo me, naturalmente, i talebani del focus stacking non approveranno, ma pazienza...) Un trucchetto per la macro e lo still life è quello di fare in modo che gli elementi che si vogliono rappresentare nitidamente, che siano a fuoco, siano equidistanti dall'obiettivo, anche se sono distanti tra loro, cosa che si può spesso ottenere cercando la posizione giusta dove piazzare la fotocamera: in questo modo anche se la profondità di campo sarà ridotta sarà comunque sufficiente, e il problema della ridotta profondità di campo è tipico della macro fatta usando obiettivi normali sui tubi, perchè questi obiettivi spesso arrivano solo a f22 o giù di lì. |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 23:07
“ In realtà io i tubi me li porto appresso quando vado a spasso... magari mi capita di vedere qualche fiore selvatico di quelli piccoli piccoli o qualche insetto interessante e, anche se non sono uscito per fare macro, una foto la faccio lo stesso: magari non sarà tecnicamente impeccabile ma spesso una foto non tecnicamente impeccabile è sempre meglio di nessuna foto... Questa è stata fatta con il tessar su tubo di prolunga: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4582979 La profondità di campo è davvero ridotta, ma la foto funziona lo stesso: quel poco che sta a fuoco basta comunque a tenere insieme l'immagine (secondo me, naturalmente, i talebani del focus stacking non approveranno, ma pazienza...) Un trucchetto per la macro e lo still life è quello di fare in modo che gli elementi che si vogliono rappresentare nitidamente, che siano a fuoco, siano equidistanti dall'obiettivo, anche se sono distanti tra loro, cosa che si può spesso ottenere cercando la posizione giusta dove piazzare la fotocamera: in questo modo anche se la profondità di campo sarà ridotta sarà comunque sufficiente, e il problema della ridotta profondità di campo è tipico della macro fatta usando obiettivi normali sui tubi, perchè questi obiettivi spesso arrivano solo a f22 o giù di lì. „ Ciao Miopia. Secondo me non va bene come soluzione questa proposta, nel senso che al netto del fatto che non c'è parallelismo con il soggetto, e quindi grossa parte di esso non è a fuoco, anche nella zona che lo è il dettaglio manca totalmente, e questo credo che sia prerogativa della macrofotografia, osservare bene dettagli impossibile da percepire ad occhio nudo. Io penso che Pietro, che ha già un'ottima lente macro (tutte le lenti che fanno 1:1 sono nitidissime), cerchi qualcosa per aumentare il rapporto di riproduzione. Ma ahimè come qualcun'altro ha giustamente spiegato, la Pdc si riduce drasticamente, costringendoci ahimè a dover utilizzare la tecnica del focus stacking. Io ad esempio possiedo un Laowa 25mm, ebbene è impossibile utilizzarlo per scatto singolo, dato che parte da 2.5x, una singola foto non ha senso. Quindi per concludere, per andare oltre all'1:1 secondo me oltre alle lenti adatte servono anche altre attrezzature (slitta micrometrica) e tecniche di utilizzo, oltre a tanta ma tanta pazienza |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 23:13
Si, ma io non parlavo di fare della vera macro, solamente di rubare qualche scatto occasionalmente. In ogni caso mica è detto che le foto migliori siano quelle dove tutto il soggetto è a fuoco. Spesso è giusto e necessario, ma spesso non vuol dire sempre. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 9:35
“ Quindi per concludere, per andare oltre all'1:1 secondo me oltre alle lenti adatte servono anche altre attrezzature (slitta micrometrica) e tecniche di utilizzo, oltre a tanta ma tanta pazienza „ Condivido in pieno e mi stupisce che nessuno l'abbia scritto prima |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 10:23
Da considerare anche la distanza molto ridotta dal soggetto. Il Venus 50 mm 2:1 per 4/3 mette a fuoco da 13 mm, e con quel rapporto non so se a 14 sia ancora a fuoco... Il fratello mi pare 58 mm 2:1 per FF/apsc credo parta da 17 o 19 mm. Sono distanze a cui ci si deve abituare e che non rendono agevole riprendere tutti i soggetti. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 12:32
Mi pare che le correnti di pensiero sono molto varie vi chiedo ancora una cosa. Vedo che alcuni usano la lente raynox anche su obiettivi macro e tirano fuori tutto sommato buoni risultati? Qualche opinione? |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 13:45
E' una cosa che mi ha sempre incuriosito, ma non ho mai provato. Effettivamente in rete si notano ottimi risultati |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 14:00
Incuriosisce anche me, assieme ai tubi di prolunga. Penso che le problematiche siano molto simili, e forse anche i risultati. Io uso 4/3 + 60 mm macro: penso che il rapporto d'ingrandimento possa diventare molto vicino al 2:1 e quindi dare qualche soddisfazione in più sui ragnetti da 5 mm che popolano il giardino... Su apsc non so a che rapporto si possa arrivare. Con focale da 100 mm circa penso simile. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 14:11
Vedo che spesso il rapporto di riproduzione viene calcolato o dedotto in base al formato del sensore, chiariamo subito che è un errore, il R.R. è quello dato da lunghezza focale e distanza dal soggetto, stop, che il sensore sia quello di un telefonino o di un banco ottico a grande formato non cambia nulla, l'inquadratura cambia ma non è rapporto di riproduzione. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 14:25
Saro, hai ragione. Però l'angolo di campo sotteso da un 60 mm su 4/3 corrisponde a quello di 120 mm. Questo si traduce, nell'immagine che guardo poi al PC e che mi trovo a lavorare, in dimensioni diverse dal 60 mm. Che poi, su un sensore 4/3 non sia molto conveniente croppare, siamo d'accordo. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 14:46
Chiaro che l'angolo di campo è più stretto, "una attenuante" a usare sensori minori si ha se la loro densità è almeno tanto alta da sopperire in parte al maggior ingrandimento che il pc deve fare per portare l'immagine a tutto schermo, il dato zoom cambia in base alla grandezza del sensore, lo stesso che succede in stampa su carta poi, se sotto ho un 20x30 e sopra la voglio stampare con una 110, con una 35 o con una 120 devo alzare o abbassare ed è lo stesso che succede a monitor. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 15:11
Se è per questo esistono in commercio anche obiettivi Lowa ( mi pare ) con rapporto ingradimento 5:1. Ma sono impossibili da usare a mano libera, ed estremamente impegnativi anche con treppiede. Utili per soggetti inanimati o morti. Eh si.. il 90% delle macro ultraspinte di ragnetti di pochi millimetri, nonostante gli autori spergiurino sulla loro madre il contrario... sono di animali morti o laccati ad hoc. |
| inviato il 18 Giugno 2024 ore 15:32
@PietroBettega: valuta l'uso di un extender, che moltiplica l'ingrandimento dello stesso fattore con cui moltiplica l'ottica. Io ho usato il Nikon 105 VR con grande soddisfazione con l'extender Sigma TC 1401. Questo è un esempio: D810 + AF-S VR Micro-Nikkor 105 f:2,8 IF ED + Sigma TC-1401 1,4x Lunghezza focale effettiva: 147 mm fare click sull'immagine per ingrandire
 se vuoi vedere altri scatti con questa accoppiata, ti posto il link al mio album: www.flickr.com/photos/henry62/albums/72157672708813618/ ps: mi son trovato talmente bene con l'extender Sigma TC 1401 che l'ho preso sia per Canon che per Nikon. |
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