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Aggiornamento termini condizioni Adobe con scansione AI del lavoro anche su disco


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avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2024 ore 18:55

Mahhhh....

Leggendo l'articolo di Adobe, basta non usare il loro Cloud e loro confermano che non vanno a vedere che cosa stai elaborando con Photoshop, ma solo quello che movimenti nel loro Cloud, e comunque negargli l'uso e la condivisione di dati tuoi, questo dovrebbe bloccare tutte le attività sgradite sui dati personali.

Usare i Cloud, a mio avviso, è andarsele a cercare, butti dati tuoi in un buco altrui e non sai che cosa ci fanno veramente coi tuoi dati.

Comunque, se Adobe avesse voluto a tutti i costi procurarsi dati personali dei Clienti, lo poteva benissimo fare alla zitta, non se ne sarebbe mai accorto nessuno, e...... lo fanno regolarmente tutti, Google in testa.

Il fatto poi che uno non possa rifiutare i loro termini di uso, io lo trovo normalissimo: se la vuoi è così, e se non ti piace ti servi da qualcun altro.

Tutte le banche, di tutto il mondo, ad esempio, lo fanno da sempre, e continuano a farlo (tipicamente con le Proposte Unilaterali di Modifica ai termini di Servizio o del Contratto) come lo fanno tutte le aziende serie fornitrici di beni e servizi.

Oltretutto, tutte le aziende sono del tutto intitolate, legalmente, a farlo.

Ci sarebbe da arrabbiarsi se avessero combinato dei casini alla zitta, ma sono stai trasparenti, io non ci vedo assolutamente nulla di legalmente o eticamente errato.

Secondo me, taluni, con gli youtuber in testa, fanno solo del polverone per farsi conoscere meglio, Adobe ha rilasciato quel comunicato che è chiarissimo, e se la vuoi è così, altrimenti vai altrove.

Alla fine, sui prodotti loro, comandano, e devono comandare , loro. non sono una Fondazione Pubblica.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2024 ore 19:31

Quindi per stare al sicuro è meglio abbandonare la tecnologia
Basta bloccare sia in entrata che in uscita su firewall Adobe.

Poi puoi usare le loro applicazioni

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2024 ore 19:46

Secondo me, taluni, con gli youtuber in testa, fanno solo del polverone per farsi conoscere meglio,

@Alessandro Pollastrini
le principali fonti che ho citato sono:
- Un articolo da Draft che è una testata digitale
- un Video si Mariano Morichini che è un fotografo e videomaker profesiosniasta che ha anche un canale yourtube
- Un video di Tony Northrup che è un fotografo professionista e fa libri sull'uso di Photoshop e ha anche un canale YouTube
- un servizio televisivo delle FOX intervista tra un giornalista e un avvocato analista.

Va ricordato che accettare qualsiasi cambiamento senza approfondire tecnicamente ed eticamente ogni spetto di quello che poi ci condiziona, o per lo meno provarci con criterio, sconta la mancanza di consistenza dei giudizi e la loro ripetitività in contesti che invece cambiano nel tempo.

Il problema riguarda i professionisti e i contenuti del loro lavoro. Certi strumenti sono standard professionali quasi inarginabili.

Portare questo concetto a chi non lavora è possibile se ci sono valori altrettanto importanti per un privato.
Per fare un esempio concreto che riguarda chi legge e ha un account juza

Questo stesso sito non ha messo in atto politiche di protezione della scansione e training da parte di modelli AI da almeno aprile 2023 ad oggi e tutte le foto pubblicate sopra il milione di pixel alimentano le intelligenze artificiali, paradossalmente molto di più di altri siti in italia a causa della risoluizione media altissima delle foto sul web.
Probabilmente le gallerie offrono in termini di qualità e risoluzione materiale fotografico pari a quello di photo stock gratuiti o forse oltre, centinaia di migliaia di foto da 20mil di pixel. A chi interessa il tema è al punto 25 delle proposte da tempo ( informarsi aiuta sempre)

Quanti fotografi naturalisti con opinioni negative sulla intelligenza artificiale avrebbero una reazione positiva sapendo che la condivisione della loro passione (per la unicità del loro lavoro) alimenta molto meglio di altri quello che giudicano come falso.

Nel regolamento questo non è menzionato eppure tocca un tasto delicatissimo che riguarda il concetto di proprietà intellettuale e di condivisione virtosa come dovrebbe essere, per il puro piacere di mostrare e di imparare dagl altri.

La sensazione che ogni fotografo naturalista prova leggendo quello che scrivo è simile a quella di chi da anni pubblica le foto su AdobeStock e poi è venuto a sapere che Adobe Firefly ha fatto il training di tutto il loro lavoro, non solo le foto pubblcite. Giusto per fare un esempio concreto, primo di giudizi morali o interessi di parte.

Questo non significa avere paura o non voler dare i consensi, ci mancherebbe, per quanto riguarda questo sito e il web in generale io no ho assolutamente alcun problema.

La cosa importante è la chiarezza e ridurre un tema così delicato ad un fatto banale e dovuto al monopolio conferma la necessità di sensibilizzare gli utenti non solo sulla politica adobe ma su tutte le realtà digitali che in scambio di servizi danno accesso al training di terzi compresi i siti dove si pubblicano le foto.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2024 ore 20:44

"....le principali fonti che ho citato sono:.."

Occhio che io non ho detto che hai capito male l'articolo o che il tuo ragionamento è errato, anzi, anche secondo me, non fa una grinza.

Ho solo detto, in una parola, che in un'Azienda seria e degna di questo nome (= non pubblica, sono dei cessi inefficienti, ma privata), Adobe compresa, da sempre non vige la Democrazia: c'è uno che comanda, l'AD, e si fa quello che lui comanda. E stop.

L'A.D. di Adobe ha deciso di fare così e se a qualcuno non gli sta bene, che usi software di altre aziende.

Ed infatti non ti chiede se accetti le sue condizioni: o le accetti, o con Adobe non ci lavori.

Noi Clienti, oltre a chiedere di cambiare quelle condizioni, non ci si può far nulla: è già stato fatto ed Adobe ha risposto, come c'era da aspettarselo, picche.

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2024 ore 21:46

La cosa più sensata adesso, a tutela di chi è coinvolto anche indirettamente nella faccenda è dare garanzie sul fatto che d'ora in poi (almeno fin tanto che le dichiarazioni di Adobe non cambieranno radicalmente sia nei contenuti che nel grado di interpretazione delle parole usate nei loro comunicati) dare comunicazioni preventiva ai clienti che in tutti i casi dove si tratta materiale privato e/o professionale non destinato al pubblico non verranno usati prodotti Adobe per la loro produzione e/o modifica e tanto meno servizi di memorizzazione e condivisione gratuiti.

qualcosa del genere:
Comunicazione a clienti e fornitori di servizi digitali:
Vogliamo assicurarvi che la vostra privacy e la sicurezza delle vostre immagini sono la nostra massima priorità.
Per questo motivo, desidero informarvi che in tutti i casi in cui le vostre fotografie contengono contenuti sensibili di qualsiasi natura, tecnica o di sostanza, mi impegno a non utilizzare software Adobe per la post-produzione e la gestione delle vostre immagini.

Questa decisione è stata presa in quanto, stando agli attuali termini di utilizzo dei loro software a giugno 2024, non ho la possibilità di controllare come Adobe legge e gestisce i file da remoto oltre le operazioni tecniche strettamente necessarie alla erogazione del servizio. In questo modo, posso garantire che i Vostri contenuti restino privati e sicuri e rispettare al contempo le condizioni di riservatezza e gestione file del servizio che offro.

Va ricordato che l'uso di metodi alternativi potrebbe rallentare il processo produttivo( quanto possibile a costi invariati ) e questo a tutela reciproca. Tutti processi generativi sono comunque garantiti ma con metodi open-source e senza controllo e/o revisione online, esclusivamente in locale. In caso contrario basta fare richiesta esplicita ad inizio lavori.



avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2024 ore 20:42

Il commento di Louis Rossmann, come sempre molto chiaro e diretto, sull'ultima comunicazione di Adobe:



Più in generale credo che il problema sia che quando ci si affida a soluzioni di questo tipo si è sostanzialmente alla completa mercé del produttore. Forse un minimo di consapevolezza anche nel pubblico non tecnico comincia a intravedersi, ma certo fa un po' specie leggere spesso nelle discussioni le lodi a certe scelte presentandole persino come vantaggiose per gli utenti (al netto di chi fa marketing occulto naturalmente, che immagino non manchi).

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2024 ore 20:52

Io ho lavorato con Adobe. È chiaro che quando si usano i loro prodotti si è alla loro mercé - ma non sono così bravi da far funzionare tutto subito, avete presente la barzelletta sull'inferno italiano e quello tedesco? Ecco quelli sono MOLTO meno efficienti dei Tedeschi, che non sono poi così efficienti :-) Comunque occhio.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2024 ore 23:30

@Ironluke
grazie, avevo messo lo stesso link anch'io sopra e anche se non condivido il suo tono ( è uno che fa polemica per lavoro) di quello che dice approvo in pieno l'interpretazione che fa delle frasi dei termini di contratto.
Esiste uno spazio di ambiguità che dovremmo tradurre nella nostra lingua per per capire bene cosa non viene detto e cosa non viene specificato come dovrebbe nella guida generale di Adobe sui termini dei servizi generali.

Io sono un sostenitore delle transizioni tecnologiche e per lavorare e passione ho sempre usato prodotti adobe. Oggi abbiamo la possibilità di confrontare le policy delle più grandi aziende tech perchè ormai è passato un anno e ho capito che non si salva quasi nessuno per cui ho smesso di guardare la cosa da un punto di vista etico ma pratico.

Guardo agli interessi che ha una azienda per quello che mi offre e per quello che mi chiede in cambio.

Dal mio lavoro sono spariti i calendari google e i doc condivisi via Drive da tempo ed è un dispendio di tempo e denaro offrire soluzioni alternative a chi lavora ma non ci sono alternative se non pagare altri servizi che chiedono solo denaro.

alcune aziende che mi costano molto denaro e che mi danno servizi solo in cambio di quello, dandomi la privacy come prodotto incluso.
Discord per server, FTP proprietario o Dropbox per la condiviosione e Apple come sistema.

Adobe purtroppo non rientra più nei protocolli che mi offrono queste aziende e sono abbastanza disperato perchè prendere confidenza con Photo2 come con photoshop mi costa veramente tanta fatica. inoltre i paragoni tra i due software con impropri perchè photoshop è come Autocad, un sistema diversificato con moduli dedicati ad ogni esigenza digitale conosciuta di cui usiamo solo una piccola parte.

Per sfatare alcuni luoghi comuni sul lavoro, sostenere una conversazione con un fornitore che vuole solo file adobe richiede pazienza e competenze e quando spieghi al titolare sua della azienda cosa sta accadendo, mentre stampano cataloghi di collezioni ancora segrete o materiale destinato al legacy poi accettano anche i PDF o i TIFF a livelli di affinity.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 8:45

Ho dato un occhiata ad affinity non lo trovo malvagio anzi,
però per alcune cose tipo le selezioni, maschere e pannelli plugin e molto indietro.

Comunque se adobe dovesse fare altre cazzate probabilmente faccio la pazzia,
adesso affinity sta facendo una promozione al 50%.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 9:36

Effettivamente ci sono altri software alternativi, anch' io avevo lasciato Adobe per oltre 1 anno, poi sono tornato a Lightroom , ma sono almeno 6 mesi che non lo uso più, preferisco Darktable+Gimp, ora proverò pure affinity .

avatarjunior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 9:51

è da un pò che sento parlare di privacy aziende che possono accedere ai nostri dati etc etc, e quindi? siamo gli ultimi stronxi del carro, che cosa ci vorranno mai fare?! cosa interessa a me se sanno che sto cercando un divano o una bicicletta, o se la tv mi spia.. mi spia per cosa?! secondo voi al preposto di adobe frega qualcosa delle due foto delle balle che editiamo?!
sarà che io sono una persona che se ne frega, ma sto sbagliando qualcosa? c'è qualcosa di cui non sono a conoscenza se hanno un mio dato?, oltre al fatto che ogni tanto mi chiama un call center non ho dei malefici

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 9:59

Sasha95
se ha te non interessa va bene così,
però se uno ti profila, vende i tuoi dati, ti spia in tutto quello che fai senza il tuo consenso,
non ti girano le balle?

avatarjunior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 10:11

non vendessero i nostri dati probabilmente i servizi costerebbero di più e con gli stipendi attuali sono già cari così.
mi spia in quello che faccio, non so quanto ci spii qualcuno, diciamo che le telecamere di cui hai scritto che ci sono nei paesi servono a garantire la sicurezza, poi funzionano malissimo guardate il killer Turetta che è arrivato fino in germania, vedi te già da questo quanto possiamo essere spiati noi che non uccidiamo nessuno (o per lo meno io)

avatarjunior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 10:15

poi certo che se mi creano un danno allora è un problema ma fino ad' ora non lo hanno fatto, verificano i tuoi dati, le banche per fare un mutuo devi accettare quelle condizioni li, se mai dovessero vendere le mie credenziali e svuotarmi il conto allora ti dico si è un problema, altrimenti no.
poi ripeto se qualcuno conosce dei problemi che hanno causato la diffusione dei dati sono tutto orecchie perchè potrei cambiare idea

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 12:28

Grazie e a tutti per le opinioni e rispondo agli ultimi 4 interventi .

Sottoscrivo tutto quello che Zappo ha spiegato nel dettaglio riguardo alla riservatezza del lavoro.

Esempio pratico ;
Se fai le foto di una collezione moda inverno le fai d'estate e mentre fai post produzione Adobe fa la scansione dei file dove può leggere le linee dei nuovi capi, analizzare i materiali delle giacche e catalogate con tag ogni singolo aspetto della foto, composizione, soggetti, sesso soggetti, contesto, luce materiali, abbigliamento, tag temporali e geolocalizzatori ecc.
Non c'è bisogno di capire cosa viene usato in questi dati, il solo fatto di leggere le linee di un capo della prossima collezione alimenta un processo sbagliato che va contro le intenzioni di chi vuole mantenere una collezione inverno segregata (come è giusto che sia).

Casi particolari :
Non esistono casi discriminanti e deve sempre restare una questione di principio, le regole del “tanto non ho niente da nascondere” oppure “tanto cosa vuoi che ci faranno” purtroppo non funzionano.

Il nostro contributo ad addestrare le AI in questo forum ;
Questo forum alimenta da oltre un anno le AI su temi come le foto naturalistiche e la scelta di pubblicare foto da 25mil di pixel pone questo forum al vertice della piramide di dati di qualità qui le AI in Italia in ambito fotografico possono attingere . I migliori fornitori in Italia per alimentare le ai sono anche su questo forum.

L'etica dei fotografi :
Tutti i fotografi naturalisti saranno forse sorpresi di sapere che la scelta di omettere due righe nel codice del sito per impedirlo è stata consapevole da parte di chi lo amministra e in questo determinato ambito io lo posso anche capire.

Non è una critica ma la considerazione che la conoscenza porta consapevolezza e cambia i parametri delle nostre scelte. Io nello specifico non ho alcun Problema e se questo sito fosse mio avrei istituzionalizzato l'addestramento mandando info in modo chiaro dato che, tra le altre cose, noi fotografi siamo responsabili dell'etica della immagine in questo secolo così incerto, magari mi sbaglio ma mi piace pensarlo :-P

servizi online e riservatezza;
Nessuno può decidere come gestire gli accessi al nostro lavoro al di fuori di noi e se lo fa deve avere una buona ragione e spiegarla nel dettaglio. Nel caso si Adobe il problema non è il fatto ma la mancanza di chiarezza.
Photoshop fa molte chiamate ad ogni avvio e non tutte sono collegate ai sevizi (font,stock, cloud eccc) m a escono su URL non Adobe.

Poi siamo noi a decidere che fare ma con Adobe si parla di monopolio tecnico sul lavoro spesso insostituibile per cui pensare che un servizio possa essere gratis o costare meno se non fa controllo è un equivoco figlio delle abitudini ad usare servizi gratuiti come Google o altri.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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