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Ciao, solitamente si dice che una stampa tecnicamente buona, cioè con buona gradazione di toni grigi e con contrasto adeguato, è quella che risulta da un grado 2 (ammettendo che il negativo di partenza sia ben esposto e sviluppato). Ovviamente è una questione soggettiva, c'é chi preferisce più o meno contrasto, ma per partire mi atterrei a quel valore.
I provini scalari sono fondamentali e farli bene ti risparmierà carta e tempo. Ognuno ha il proprio metodo, ma come ti suggeriva Tykos qui sopra, all'inizio meglio 'sprecare' un po' di carta in più evitando le striscette in modo da familiarizzare con il processo.
Io ragiono così, parto dal fondo ovvero mi prefiggo di avere un tempo tot di esposizione tra i 20-30 secondi: non troppo lungo da velare la carta né troppo breve in caso dovessi fare correzioni con bruciature e mascherature (cose che prima o poi vorrai forse fare). Espongo poi la carta coprendola via via con un cartoncino nero. Puoi usare tempi di 2-3 secondi a striscia per iniziare. Io uso un metodo diverso non usando step di tempo fissi ma frazioni di stop (1/4 o 1/3 di stop) che calcoli facilmente (ti allego i link*). Per non complicare le cose non sto a spiegarti i vantaggi dell'uno o dell'altro sistema, ma se vuoi chiedi pure
Ti metto il link ad uno dei migliori tutorial su come si fa una stampa in CO. guarda e riguarda con attenzione, è spiegato come regolare esposizione e contrasto nella maniera più efficace
i "vantaggi" della Split grade sono tantissimi specialmente per i principianti. E' un metodo "moderno" (rispetto alla metodologia classica) proprio delle carte multigrade.
Negli ultimi anni i video tutorial su questa tecnica si sono moltiplicati a dismisura anche da parte di professionisti della CO che trovano in questa più semplice metodologia, grossi vantaggi. Le basi sono molto semplici e si arriva a buoni risultati anche senza fare workshop più o meno costosi.
Basta googlare "split grade printing" e si apre un mondo ... pure di video su Youtube
Ho guardato cosa mai fosse questa "split grade printing" accorgendomi che sono dieci anni e forse più che "inconsapevolmente" la pratico, se ci sono arrivato anch'io .........
a questo livello il corso, più che per imparare chissà quali fighetterie, io lo consiglierei per imparare semplicemente le basi che più basi non si può, i movimenti da fare, come si monta un filtro e perché sceglierne uno invece che un altro, insomma come muoversi senza sapere nulla. Io feci una roba da 4-6 ore in associazione locale spendendo probabilmente come un pacco di carta e uscito di lì sapevo il necessario.
Sullo split grade non siamo d'accordo, o almeno: io non lo consiglierei all'inizio, perché non ti insegna a pensare e capire com'è il negativo e come si fa una stampa. È un metodo per ottenere un quasi-sempre-ok risultato, utile soprattutto quando il negativo è impestato, ma secondo me si risparmia tempo e materiale imparando a non ottenere quel negativo.
“ Sullo split grade non siamo d'accordo, o almeno: io non lo consiglierei all'inizio, perché non ti insegna a pensare e capire com'è il negativo e come si fa una stampa. „
ovviamente estremizzo, ma sì: dopo tre o quattro volte che devi fare le capriole per stampare quel negativo di una scena banalissima che però hai sottoesposto e sovrasviluppato magari pensi a come trattarli meglio, se con la split più o meno ti si aggiusta (e *più o meno* è la chiave) continuerai ad avere negativi bruttini anche per scene che non lo richiederebbero.
“ @Tykos ovviamente estremizzo, ma sì: dopo tre o quattro volte che devi fare le capriole per stampare quel negativo di una scena banalissima che però hai sottoesposto e sovrasviluppato magari pensi a come trattarli meglio, se con la split più o meno ti si aggiusta (e *più o meno* è la chiave) continuerai ad avere negativi bruttini anche per scene che non lo richiederebbero. „
Ovviamente ognuno fa quello che può e crede, non tutti puntano a superare le solite asticelle.
infatti parlavo di capire come funzionano le cose, non di stampare come il migliore stampatore al mondo. Nel mondo di oggi piace sempre molto trovare un metodo che in due secondi possa portare a un risultato, io continuo ad essere convinto che dopo una decina di fogli buttati su un negativo complicato si impara di più.
“ @Tykos infatti parlavo di capire come funzionano le cose, non di stampare come il migliore stampatore al mondo. Nel mondo di oggi piace sempre molto trovare un metodo che in due secondi possa portare a un risultato, io continuo ad essere convinto che dopo una decina di fogli buttati su un negativo complicato si impara di più. „
Se per fogli buttati si intendono dieci 10x15 ci può stare, se invece parliamo di 30x40 e/o 40x50 allora cercare un modo che porti al risultato con i minori tentativi (sprechi) possibili diventa una virtù.
non sono d'accordo. Per imparare ad andare in bici ti sbucci le ginocchia, per guidare qualche grattata al cambio la dai, per stampare butti dei fogli. Se non fai prove su prove e ti metti a sbattere la testa non capisci come influiscono i vari parametri e, se ti capita qualcosa diverso dallo standard, non sai come reagire.
Il minor costo lo ricerchiamo se mettiamo in piedi un laboratorio conto terzi, la ricerca del risparmio scannato sulla fotografia amatoriale lascia il tempo che trova (anche su pellicole, chimica, ecc). Iniziare con 30x40 è ovviamente una estremizzazione senza senso valida solo per discuterne qui, così come 10x15 non si capisce una ceppa. Comprate fogli 8x10 o 9x11 e vivete felici spendendo il giusto. Fate provini interi così non state sei ore a provinare una parte limitata per scoprire che dall'altro lato c'è un punto più scuro/chiaro e dovete iniziare da capo, quando avete una stampa che vi piace abbastanza non abbiate paura di rifarla mille volte con mille piccole variazioni per avere una stampa che vi piace davvero tanto.
(per spendere poco in fotografia comprate una 7d del 2009, magari da me, e guardate le foto a monitor)
Diciamo che non ritengo utile sprecare tempo e materiali in tentativi, preferisco impiegare risorse nel cercare modi e mezzi che mi permettano,per quanto possibile, di evitare ciò.
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