| inviato il 21 Novembre 2024 ore 7:03
Io uso Zerene Stacker, ed aloni così marcati non me ne fa. |
| inviato il 21 Novembre 2024 ore 9:01
“ Il post di Ricki51 è assolutamente esaustivo sull'argomento. „ E' sicuramente uno dei motivi degli aloni, probabilmente anche il motivo principale. Si può limitare l'alone chiudendo il diaframma in modo che lo sfocato dell'elemento anteriore sia minore, magari anche stando su diaframmi chiusi tipo f/11, tanto in regime macro lo sfocato viene fuori egualmente; dovrebbe risultare un alone più contenuto anche se forse più netto. Un altro motivo è che qualunque cosa tu muova per fare la serie di foto (posizione del soggetto, posizione della fotocamera, ghiera di messa a fuoco), la prospettiva cambia, anche se di molto poco, e questo comporta piccole differenze nelle sovrapposizioni; se gli elementi sovrapposti sono molto distanti fra loro ci possono essere problemi di aloni anche per questo fattore. |
| inviato il 21 Novembre 2024 ore 9:37
Io proverei anche Affinity Photo |
| inviato il 21 Novembre 2024 ore 13:57
Sì, è vero, ci sono possibilità tecniche di ridurre l'alone, per esempio stringendo il diaframma oppure usando sensori più piccoli. Però eliminarlo completamente senza ritocco in post PP è impossibile, almeno con i programmi che io conosco. Vi è però anche da dire che, a mio vedere, uno dei grandi pregi del focus stacking è proprio nel poter utilizzare diaframmi aperti o molto aperti, eliminando la diffrazione ed ottenendo ottimi sfocati anche quando il soggetto non sia ravvicinatissimo oppure si utilizzi un sensore più piccolo come il MFT. Comunque il mio intervento precedente voleva solo evidenziare come il problema sia di natura fisica e non un limite o errore nell'impilamento. Quel tratto, più o meno esteso, di sfocato attorno a ciò che è più vicino esiste e un software di impilamento non può inventarsi nitidezza laddove questa manchi in tutte le immagini dello stacking. La soluzione potrebbe essere addestrare con Ai il software a riconoscere queste fettine di area blurizzata e a correggerle automaticamente. Ma io un tale software non lo conosco. Se esistesse indicatemelo, che lo adotterei subito: il ritocco di ricostruzione con il clone delle parti blurizzate risulta essere senz'altro la parte più lunga e noiosa nella PP delle mie macro e, persino peggio, negli stacking dei panorami in cui il primo piano si proietti contro uno sfondo lontano. |
| inviato il 21 Novembre 2024 ore 14:09
“ Comunque il mio intervento precedente voleva solo evidenziare come il problema sia di natura fisica e non un limite o errore nell'impilamento. „ Ne sono convinto, ma spesso gli aloni vengono erroneamente attribuiti ai programmi. |
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