| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 9:22
Secondo me è come si racconta, lo si può fare, senza ledere la dignità umana, non è facile, servono grandi capacità che pochi fotografi hanno. |
user126772 | inviato il 26 Dicembre 2023 ore 11:14
“ Questa è un' immagine tratta dal libro Minamata, reportage condotto da W. Eugene Smith e dalla moglie Aileen agli inizi degli anni 70 per documentare e denunciare gli effetti dell'inquinamento da mercurio causati dalla Chisso Chemical Corporation. „ Lo so. L'ho pubblicata per questo. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 11:31
Grazie a tutti per i vostri interventi..rendete onore al concetto del fare fotografia con anima, cuore e rispetto. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 11:54
Concordo con te Bruno. Un conto sono i reportage, per denunciare situazioni, magari lontane, di reportage, giornalismo. In una raccolta. Addirittura un maestro, storico, come Smith. Il fotoamatore che fotografa in centro città o altrove un disagiato, non c'entra assolutamente nulla col reportage, non denuncia assolutamente nulla che già non si sappia... premetto che anche io inizialmente lo feci, è abbastanza frequente questo tipo di fotografia agli inizi di un percorso da fotoamatore. Ma poi, col tempo, si arriva a capire. In media... |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 12:05
Concordo perfettamente con il tuo ragionamento Matthew e credo che concordiamo un po' tutti. All'inizio si prova un po' tutto, siamo alla ricerca di un nostro stile, poi a casa guardi le immagini e ti accorgi di quanta tristezza c'è dentro,le metti da parte e non le consideri più. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 12:18
Anni fa facevo il capostazione in una piccola cittadina dell'Emilia. Una mattina un giovane ragazzo,pare per una delusione sentimentale, si lanciò sotto un treno, beccai un gruppo di ragazzotti che con i telefoni filmavano lo strazio, credo che si ricordino ancora di me....... non fui molto tenero. Io non dormii bene per molti giorni. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 12:31
Immagino... mamma mia. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 12:58
Talvolta agisce una sorta di fascino della precarietà. O una 'sindrome dell'incidente'... dove la normalità appare un soggetto scontato e non degno di menzione. Purtroppo gran parte dell'attrattiva, perlopiù del fotografo dilettante, si basa sulla ricerca dell' 'infortunio' che devia dal percorso previsto. Io sono un pessimo fotografo... ho soltanto una foto di un soggetto in 'precarietà', un molto anziano seduto su una panchina, sonnacchiante e preso di spalle. La foto è una delle mie più riuscite, ma sono mai riuscito a dargli un senso in cui ravvisare uno scopo nobile di averla scattata. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 13:51
Qui non si parlava di degrado urbano ma di rispetto della dignità altrui. Poi massima libertà ad ognuno di fare come più gli aggrada. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 13:51
Il poveraccio fotografato per fare " street" torna utilissimo per intavolare lunghe e dotte discussioni sulla risolvenza dell' obbiettivo per via della barba incolta, gli stracci multicolori attesteranno le qualità della macchina fotografica in materia di cromatismo e bilanciamento del bianco, poi c' è il bokeh, l'esattezza dell' autofocus ed infine la magnifica sensazione di sentirsi un fotografo impegnato, attento alle disuguaglianze sociali....e la sua miseria ci rassicura sul nostro benessere e il tutto è gratis. Cosa si vuole di più? |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 13:56
Legalmente, se l'atto del fotografare risulta molesto verso qualcuno, si applica l'articolo 660 del codice penale. www.brocardi.it/codice-penale/libro-terzo/titolo-i/capo-i/sezione-i/ar Il reato è stato depenalizzato, per cui è punibile solo a querela di parte, fatte salve alcune eccezioni, dove si procede d'ufficio. Pertanto, a meno delle questioni etiche, vi è anche il tema della legalità di certi tipi di attività fotografica, quando superano certe soglie. Soglie che, peraltro, la legge non specifica in modo rigoroso, anche perché la sensibilità personale è soggettiva: in caso di contenzioso legale, sarà poi il giudice a stabilire la cosa. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 14:05
Odysseus, ho anch'io una foto, molto ben riuscita, di un giovane disabile, di spalle, in giro con la sua famiglia, anche loro di spalle. Lui porta legati alla cintura quattro cagnolini, immortalati in modo molto tenero. Mi è passata mille volte per le mani, ed altrettante volte l'ho riposta, la terrò per me, ho paura di speculare sulla sua disabilità. |
| inviato il 26 Dicembre 2023 ore 14:42
“ Odysseus, ho anch'io una foto, molto ben riuscita, di un giovane disabile, di spalle, in giro con la sua famiglia, anche loro di spalle. Lui porta legati alla cintura quattro cagnolini, immortalati in modo molto tenero. Mi è passata mille volte per le mani, ed altrettante volte l'ho riposta, la terrò per me, ho paura di speculare sulla sua disabilità. „ Questo commento potrei farlo 'mio' pari pari... “ Mi è passata mille volte per le mani „ specialmente in accasione di caricare foto su Juza, ma poi sempre rinunciato come se quell'immagine l'avessi rubata... se scattata per motivi professionali potevo venderla e 'farci' qualche soldo, avendola fatta soltanto per divertirmi, vi percepivo tristezza e imbarazzo. |
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