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Chi ha paura dell'orso?


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avatarsupporter
inviato il 16 Aprile 2023 ore 13:07

Il fatalismo non è il modo peggiore di affrontare la vita , anzi può essere un buon compagno nel nostro viaggio terreno MA ... a patto che si sia fatto tutto ciò che è in nostro potere per salvaguardare la vita e la salute nostra , dei nostri cari e del nostro prossimo .
Citando a braccio Tommaso Moro : "Signore , dammi la forza per cambiare ciò che può essere cambiato , la sopportazione per affrontare ciò che non posso cambiare e la saggezza per saper distinguere tra l'una cosa e l'altra" .

avatarsupporter
inviato il 16 Aprile 2023 ore 14:06

Gli "st...zi"sicuramente sono gli uomini , il fucile gli orsi non sanno cosa sia, gli animali hanno il loro istinto naturale, va detto che,dopo questo fatto, fatale o no, chi ha il coraggio di avventurarsi in questi boschi anche per una semplice camminata?
le possibilità, pur remote ,che potesse accadere lo sapevamo tutti,inutile nascondersi dietro a in dito.
Si corre sempre ai ripari quando le cose sono già accadute.
Immaginiamo mentre siamo a fare un escursione fotografica di trovarsi di fronte una di queste splendide creature, può darsi che l'orso scappi via, altrimenti non resta che raccomandarsi al PadreEterno chiedendo un suo intervento.
Cosa fare? O circoscriverli in un determinato luogo, recintati,altrimenti ci sarà sempre la possibilità che quello che è accaduto possa di nuovo verificarsi.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 14:31

Altrimenti si può fare come al Bayerischer Wald, che nella sostanza è una sorta di via di mezzo fra un Parco Nazionale e uno Zoo Safari, dove è presente la fauna autoctona ma è tenuta in ambienti controllati.

Insomma è un po' come la fotografia digitale: il trucco c'è ma non di vede MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:04

Pur essendo amante della natura credo si debba fare uno sforzo per ragionare in maniera non ideologica ma in base ai fatti. E questi dicono che il progetto life urus e' fallito. Inanzitutto la perdita di una vita umana, poi l'impossibilita' di catturare l'orso x l'opposizione del TAR, nonostante il precedente di aggressione a padre e figlio (vivi x miracolo solo perche' erano in 2). Infine il fatto che questo stesso orso sia ad oggi fuori controllo, per mancata copertura del segnale nell'area in cui si trova e per esaurimento della batteria del radiocollare

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:12

Oggi sono andato a fare due passi sulle alture di Genova (Righi) e ho visto una vegetazione in completo abbandono.... In questo Paese ormai non siamo più in grado di controllare e manutenzionare nulla o quasi.... boschi, muri, ponti, strade, acquedotti..... ma voi pensate che, di fronte a questo quadro desolante e fallimentare, siamo in grado di controllare addirittura centinaia di orsi?

40 anni fa non c'erano cinghiali, daini, lupi, orsi, ecc... sono arrivati o ce li hanno portati grazie all'abbandono dei nostri territori montani.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:37

Se vado a fare il bagno alle hawaii (cito le hawaii a titolo esemplificativo), e magari lo faccio anche oltrepassando la barriera, posso o meno essere consapevole del rischio di essere attaccato, magari mortalmente, da uno squalo.
Ma il rischio esiste. Basta chiderci se il problema sono gli squali che vivono li' da tempi immemori fin da prima che l'uomo facesse comparsa sulla faccia della terra o siamo noi che non capiamo i rischi e poi rimaniamo “presi di sorpresa”.
Magari a qualcno fara' specie quel che sto per dire e me ne faro' una ragione, ma pur essendo profondamento dispiaciuto dell'accaduto (OVVIAMENTE), per me e' una cosa che sarebbe potuta accadere. Come si puo' essere morsi da una viopera dal corno e ugualmente lasciarci le penne.
La cosa anormale sarebbe se magari gli orsi (o i lupi) si avvicinassero in modo pericoloso a ridosso e peggio ancora all'interno dei centri abitati. In tal caso potrei comprendere maggiormente lo sgomento e giustificare la decisione di agire in qualche modo per limitarne il raggio d'azione.
Ma guai all'idea che noi siamo gli assoluti padroni del mondo e possiamo fare qualsiasi cosa essendone nel pieno diritto e senza neppure immaginare di correre alcun rischio che altre forme di esseri viventi sulla terra possano arrecarci rischi per la nostra salute o vita.
Questo diritto non ci appartiene e non deve mai apprtenerci. Sarebbero guai per l'intera nostra specie ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:40

Mi sembra che gli interventi siano ormai fuori Topic, l'autore del post ha chiesto come ci si sente non di fare considerazioni…abbiamo già fatto più di una discussione a riguardo e Juza giustamente ha dovuto chiuderle tutte, cerchiamo di dare consigli come richiesto e non di polemizzare.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 15:41

40 anni fa non c'erano cinghiali, daini, lupi, orsi, ecc... sono arrivati o ce li hanno portati grazie all'abbandono dei nostri territori montani.









Li hanno reintrodotti, a onore del vero, e questo è avvenuto proprio sotto la spinta delle Associazioni Ambientaliste.
Non c'è nulla di male in questo, ma sono cose che vanno saggiamente amministrate, e questo non è stato fatto!
E lo stesso errore, e questo potrebbe essere davvero catastrofico, lo stanno facendo pure con le rinnovabili.

avatarjunior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 16:12

Quoto al 100% Paolo 1966
Alla base di tutti i discorsi ambientalisti (sia chiaro, giustissimi come idea di fondo) c'è l'assenza di un dato di fatto incontrovertibile: siamo verso gli 8 miliardi e abbiamo modificato l'ambiente in modo irreversibile .
Se accettiamo questo, diventa evidente che l'introduzione (artificiale, cioè voluta dall'uomo) di animali selvatici, scomparsi a causa dell'uomo diventa un fatto anch'esso artificiale, una specie di zoo senza regole che abbiamo ricreato per motivi da ricercare in ambito psicologico (o dovrei dire per rimorsi nascosti? ;-)).
Gli orsi non ne possono niente, ovviamente (come sono innocenti le poche tigri che ogni tanto si mangiano un ragazzino o una donna che va a lavare i panni al fiume in India).
Bisogna scegliere: o ricreare una parvenza di natura selvaggia (ed accettare che le escursioni nei boschi non siano sicure) o antropizzare definitivamente il territorio e gli animali selvatici vederli negli zoo. Non ci sono altre soluzioni, con buona pace di tutti.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 16:25

“Bisogna scegliere: o ricreare una parvenza di natura selvaggia (ed accettare che le escursioni nei boschi non siano sicure) o antropizzare definitivamente il territorio e gli animali selvatici vederli negli zoo.”

Un mondo del genere non esisterebbe. Con cio' intendo esattamente dire che non solo non sarebbe sostenibile ma non potrebbe neppure esistere per un tempo transitorio pur volendolo immaginare quanto si voglia limitato.
Il fatto e' che questo non lo abbiamo ancora neppure compreso, questo e' l'aspetto peggiore.

Parafrasando quanto sopra ed essendo piu' diretto al punto, sarebbe come porre la domanda: o l'umo vole cercare di reatare sulla terra piu' a lungo o vuole accellerarne inesorabilmente la sua scomparsa.
E' esattamente la stessa scelta ;-)

avatarmoderator
inviato il 16 Aprile 2023 ore 16:45

Ciao a tutti.
Sono state già chiuse diverse discussioni su questo tema per la piega che hanno preso.
Ognuno a le sue opinioni sul tema ma limitiamoci, qui sul forum, a rispondere alla domanda di Roberto Ber che ha aperto la discussione.

........... La notizia da una parte non mi ha sorpreso ma dall'altra mi ha profondamente turbato. Inevitabile chiedermi: la prossima volta che mi ritrovo a fare uno spostamento nei boschi (che succede sempre in orari notturni e da solo vista la passione per paesaggistica) quanto tranquillo potrò essere?

E voi come la vivete questa situazione?

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:12

Proprio per rimanere in tema, mi sento di suggerire la lettura del libro "In nome dell'Orso" di Matteo Zeni: tratta l'argomento dell'orso e della possibilità di convivenza vicino all'uomo in modo molto dettagliato. Inoltre spiega con dovizia di particolari da dove sia nato il progetto "Life Ursus", come sia stato sviluppato e come siano state coinvolte le popolazioni locali prima della fase operativa dello stesso progetto. Inoltre, sulla base delle esperienze raccolte in giro per il mondo, affronta il tema di quali siano i comportamenti da adottare per evitare di incontrare il plantigrado e di come comportarsi in caso di incontro ravvicinato. Lo avevo letto con piacere alcuni anni fa e lo sto rileggendo proprio in questi giorni... reputo che sia scritto con grande passione e grande equilibrio, cosa difficile su un tema tanto divisivo e polarizzante. Uno dei principali auspici dell'autore è quello della legalizzazione dei "bear-spray" come utile strumento di convivenza per evitare aggressioni (e relative conseguenze) in caso di incontri ravvicinati.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:18

Trovo corretto il richiamo di Cusufai per l'attinenza al tema. Tanto chi ha un punto di vista diverso dall'altro, non cambierà qui la propria opinione.
A mio avviso concreti rischi si possono correre in una limitata area del Trentino sud occidentale. Quando vado in quell'area e ogni tanto mi capita, ci sto molto attento. Non ci vado da solo e cerco di tenermi in zone dove posso avere un discreto controllo della situazione. Mi risulta che al governo siano state sottoposte alcune misure per affrontare il problema. Quelle che ben sappiamo relative alla soppressione di alcuni esemplari, oltre allo spostamento di un considerevole numero di esemplari in altre, non meglio specificate, aree. Ma, da ciò che ho letto, sembra che sia stato sottoposta anche la richiesta di liberalizzare gli spray anti orso. In pratica si tratta di uno spray al peperoncino, tipo quelli per autodifesa, molto più concentrato e con un getto balistico che arriva a 10 metri di distanza. Questo tipo di spray non è conforme a quelli autorizzati dalla normativa italiana, fatto che ne impedirebbe l'utilizzo nel nostro paese. Sembra che tale presidio sia molto usato in zone dove il pericolo di incontrare orsi è molto concreto. Specificatamente in America del Nord, in Russia e in molti stati attraversati dai monti Carpazi. È in libera vendita in Germania e probabilmente in Austria, ma dovrebbe essere vietato in altri paesi come la Svizzera. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa chi va a fotografare i selvatici in zone a rischio.

avatarjunior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 17:51

Vorrei chiarire quanto già scritto, credo di rimanere OT.
Allora: il Trentino viene antropizzato, nei secoli, dall'uomo. Scompaiono molte specie selvatiche, specie quelle pericolose (per l'uomo, naturalmente), i villaggi si estendono, l'agricoltura (prima violenza dell'uomo sulla natura, non dimentichiamocelo) si estende, le strade vengono ampliate ed asfaltate, sorgono impianti di risalita ecc. ecc.
In questo quadro di totale antropizzazione, qualche nostalgico del passato chiede, ed ottiene, di re-immettere una specie un tempo presente, l'orso. Ovviamente si tratta di un'operazione "umana" (cioè non sviluppata dalla natura), quindi artificiale.
La specie, non insidiata da altri predatori, si moltiplica e viene a trovarsi in ambienti profondamente modificati, con la presenza di umani in ogni luogo ed ad ogni ora. Migrazioni non sono possibili, luoghi appartati non ne esistono più.
Che vogliamo fare, togliamo il disturbo e lasciamo il Trentino agli orsi (comunque, nel quadro globale, non sarebbe che un grandissimo zoo) o continuiamo a prolificare ed a modificare l'ambiente?
Una cosa vorrei fosse chiara: la convivenza NON è possibile (come quella con i lupi, ecc.)
A voi la risposta.

avatarjunior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 18:42

La discussione l'ho aperta per avere qualche idea pratica per poter continuare a frequentare i tanto amati paesaggi montani ed avere un eventuale "piano b" in caso di incontro con l'orso.

Non mi vorrei addentrare in discorsi su orso si orso no, anche perché ormai la situazione è questa mi sembra.Dubito che polemizzare in questa sede possa cambiare le cose.
Lo spray mi sembra una soluzione nei casi di incontri ravvicinati che preserva la vita sia dell'animale che del malcapitato di turno: come mai non è legale in Italia?

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