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Dopo aver letto il contenuto preferisco anch'io chiacchierare con i gabbiani ma pure con i sassi mi andrebbe bene. La cosa comica è che la signora vieme definita strana perchè interagisce con un gabbiano, noi invece siamo tutti molto normali ad interagire con uno schermo.
Per gli svalvolati anche il gabbiano può essere un bocconcino prelibato, se poi vediamo che in certi paesi si fanno scorpacciate di mega pantegane e tanto altro.
“ La cosa comica è che la signora vieme definita strana perchè interagisce con un gabbiano „
Leggi bene: la signora viene definita strana perché dice al gabbiano "vieni a mamma". Io interagisco da decenni con gli animali che ho in casa, ma anche se gli sono affezionato non mi sono mai sognato di paragonarli ai miei figli.
user206375
inviato il 03 Marzo 2023 ore 14:49
Ho appena riletto. La signora viene definita strana e basta. Non so di dove sia l'autore del thread ma al sud si usa spesso questa espressione. (vieni a mamma) Poi sta cosa di paragonarli ai figli è un' interpretazione tua non sua. Chiamo il mio nipotino "barboncino" non per questo lo vedo come un cane. Se ci avesse parlato magari l'avremmo saputo e magari ci sarebbe stata anche un pó di umanità.
Allora, giusto per mettere i puntini sulle i, di persone che considerano gli animali d'affezione al pari dei figli ve ne potrei presentare a bizzeffe anche qui al nord, altro che espressione tipica al sud! Secondariamente, la cosa per cui il comportamento della signora è da stigmatizzare è proprio il fatto che cerchi di interagire con un selvatico, cosa che non solo è contraria alla legislazione vigente, ma anche a qualunque norma di buon senso riguardo alla tutela dell'animale stesso, che quando impara a non aver più paura dell'uomo prima o poi finisce per metter il culo in una situazione a rischio; tra l'altro, se c'è un animale che non muore certo di fame è un gabbiano. Terza cosa, esiste già la possibilità di procurarsi un animale d'affezione anche a costo zero, ma va poi curato e allevato in casa propria; quindi, o la signora in questione ha dei problemi psicologici, nel qual caso è sicuramente scusata, ma andrebbe anche seguita dai servizi sociali, oppure stiamo semplicemente parlando di una delle tante pessime abitudini, particolarmente diffuse in Paesi come l'Italia, che andrebbero eliminate una volta per tutte. Stessa cosa per le cosiddette "gattare", di cui posso comprendere (a volte) l'aspetto sentimentale, ma che agiscono in modo sbagliato; prima di tutto dovrebbero rompere le scatole agli uffici comunali e sanitari di competenza perché si attivino per sterilizzare (e magari microcippare) tutti gli individui delle "colonie" feline e, solo dopo, provvedere a sfamare gli animali. Già, ma così la colonia andrebbe ad estinguersi naturalmente per mancanza di nuove nascite; poi cosa farebbero le "gattare" tutto il santo giorno: andrebbero a fare "workwatching" presso i cantieri edili, come già fanno gli umarell di turno? Ripeto che queste cose sono solo pessime abitudini che non fanno certo il bene degli animali, ma che anzi, "usano" gli animali selvatici o semi-inselvatichiti come passatempo o, nella più comprensibile ma ugualmente deprecabile delle situazioni, per risolvere un problema affettivo che andrebbe affrontato in altro modo, magari prendendoselo in casa un gattino, non certo lasciandolo in strada h24, cosa che somiglia tanto ad un abbandono mascherato.
Siamo a Napoli, precisamente a Bagnoli, lo scenario un pezzo di spiaggia, il piccione di gabbiano non nutriva nessun interesse al fischietto, del tipo arbitro di calcio, e dalle parole della signora, in questione, tanto meno quando continuava a ridargli :vieni a mangiare a mamma" non penso che fosse interessata a mangiare il gabbiano, può essere che sia normale, per tante persone, chiamare il proprio animale:vieni a mamma o vai da papà, forse lo fanno per mancanza di affetto, mancanza di rispetto o di comunicabilita' verso il genere umano. O forse per sentirsi utili a chi li ricambia con scodinzolii al loro comando? Per il resto delle problematiche, del tipo appalti, mal gestione dei soldi pubblici il problema è da ricercare in noi, ma non è il caso specifico, scusate se non cito i Vostri nickname, ma penso che ci si capisca.
Da terrone di origine posso invece confermare che "vieni a mamma" è un modo di dire comune così come "a papà" o "a zia". Non c'è veramente nulla di cui "scandalizzarsi". Che si possano arrecare danni all'animale è un discorso a parte. Ma se non avessi sentito quell'espressione da parte della tizia e avessi semplicemente visto una che buttava qualcosa da mangiare al gabbiano, avresti fatto un thread lo stesso?
user206375
inviato il 03 Marzo 2023 ore 17:39
Daniele, si è aperto un thread per il "vieni a mamma" e altre cosette, e non sul quanto sia dannoso nutrire animali selvatici. Quando in estate scendo in Italia e le signore del mercato mi dicono "bello di zia che ti faccio"? Apro un thread per analizzare la psiche delle signore? Ho un amico africano che non mi chiama mai per nome ma sempre "Bro". Che faccio? Processo per direttissima a mia madre? E anche se quel "vieni a mammà" fosse espressione di amore verso il volatile, o verso un cane dove è il problema? Categorizziamo l'amore? Poi non ho capito cosa ci sia tanto di sconvolgente in questa storia.
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