| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 0:34
“ Se, per esempio, l'F/2,5 ha un campo utile di messa a fuoco con un obiettivo "X" diciamo di 4 metri mi aspetterei che tale campo utile resti "ancorato" al punto di messa a fuoco (restando però sempre di 4 metri). „ E' questa ipotesi sbagliata che ti confonde. Come ti hanno già detto la profondità di campo (campo utile) di un obiettivo di una certa focale ad un certo diaframma non è sempre uguale, varia con la distanza. Per esempio un 35mm ad f/2.5 ha una PdC di 4m con soggetto a 5.5m, di 4cm con soggetto a 0.6m e di 40m con soggetto a 12m. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 15:42
C'è una qualche formula che mi permetta di ricavare questi risultati? Oppure un'app? |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 15:54
Qui c'è un po' tutto (app, calcolatore online, formule): www.dofmaster.com/dofjs.html Tieni comunque sempre presente che per loro natura sono calcoli da prendere con una certa cautela. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 18:28
Tutto giusto tranne due piccoli particolari: 1) salvo tecniche particolari, focus stacking e regola di Scheimpflug, è fisicamente impossibile avere tutto a fuoco ma a fuoco sarà sempre e solo un piano, gli altri allontanandosi dal piano di messa a fuoco saranno più o meno accettabilmente sfuocati; 2) oltre ai tre parametri giustamente citati esistono anche: a) Circolo di Confusione (CdC o CoC); b) dimensione del supporto su cui è riprodotta l'immagine (stampa o monitor); c) distanza di osservazione dell'immagine (solitamente correlata alle dimensioni del supporto). Non è da trascurare l'acutezza visiva dell'osservatore. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 19:04
Si ma Herr Mario, così gli complichi tutto quanto e non ne esce in piedi. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 19:14
“ Ragazzi, permettetemi una domanda che sicuramente ai più esperti farà sorridere e sembrerà “peregrina". Sappiamo che con l'aprirsi del diaframma diminuisce il campo di messa a fuoco. Ed ovviamente viceversa. Ma allora perché se scatto con soggetto un paesaggio la foto con F/22 alla fine è assai poco diversa da quella scattata, per esempio, con un f/2,5? „ Provo a farla facile: esiste un piano di messa a fuoco, cioè una distanza alla quale gli oggetti fotografati sono perfettamente nitidi, e poi esiste una zona ragionevolmente nitida, cioè non troppo sfocata e nitida quanto basta in relazione alle dimensioni finali dell'immagine e alla distanza dalla quale verrà osservata. In pratica ci appaiono nitidi anche gli oggetti che stanno un pochino prima e un pochino dopo il piano di messa a fuoco. Questa roba qui si chiama "profondità di campo". La profondità di campo può essere molto ridotta quando mettiamo a fuoco un oggetto piuttosto vicino (tipico il caso dei ritratti a tutta apertura con un occhio a fuoco e l'altro sfocato, o le foto dei gatti con i baffi a fuoco e la coda sfocata), e in questi casi la differente apertura del diaframma fa differenza: se chiudo un po' il diaframma avrò sufficientemente nitidi anche la coda del gatto e l'altro occhio del modello (anche se non saranno sul piano di messa a fuoco, lo specifico ad usum pignolorum...). Però la zona sufficientemente nitida più mettiamo a fuoco su oggetti lontani più aumenta di profondità, e nel caso di un paesaggio senza oggetti in primo piano, quando mettiamo a fuoco magari a 40 metri o addirittura all'infinito, è quasi sempre sufficiente per avere tutto abbastanza nitido, quale che sia il diaframma impostato, perchè la profondità di campo aumenta moltissimo mano a mano che la messa a fuoco si allontana. Comunque ci sono anche delle app che ti dicono a che distanza devi mettere a fuoco e che diaframma impostare per avere la zona nitida che ti serve: per maggiori dettagli basta fare una ricerca nel sito mettendo come parola chiave "iperfocale". Poi ci sono formule adatte per calcolarsi anche tutte queste belle cose, possiamo parlare di distanza iperfocale, circolo, di confusione, corpi mobili, regola di Scheimpflug, ma non mi sembra che chi ha aperto la discussione al momento ne senta esattamente la necessità... |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 20:19
“ così gli complichi tutto quanto e non ne esce in piedi „ Non è semplice ma sempre meglio di informazioni inesatte, questo è l'inizio poi ci deve essere lo studio |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 20:43
Ragazzi, davvero grazie a tutti ma avete................. spinto sull'accelleratore un po' troppo !! Comunque avete stimolato la mia curiosità e vedrò di approffondire. A questo punto deraglio dalla discussione per chiedervi un parere di altro ordine e grado. Vorrei passare dalla mia aps-c d7100 ad una d810 FF (ovviamente usata). Punti a favore e controindicazione su quest'ultima macchhina?? |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 20:49
Risparmia i soldi, quando la tua 7100 ti sarà davvero stretta, e ne passerà del tempo, penserai a cambiarla |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 20:50
“ Tieni comunque sempre presente che per loro natura sono calcoli da prendere con una certa cautela. „ Vero, perché sembrano numeri definiti, la realtà invece è più simile a una nuvola probabilistica piuttosto sfumata. Un po' come definire l'atmosfera terrestre, non è a 100km, non ha 5 fasce definite, è un continuum di densità e stratificazioni turbolente. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 21:00
“ Vorrei passare dalla mia aps-c d7100 ad una d810 FF (ovviamente usata). Punti a favore e controindicazione su quest'ultima macchina?? „ Il salto da quella Dx a quella Fx è buono ma senza stravolgere e l'uso è facilissimo. Se trovi una D810 messa bene prendila al volo, gran macchina e ottimi file, anche se ho preso anche Z l'ho tenuta ugualmente, anche perché ho diverse ottiche af-s adatte a quella, ovvio che poi ti servono ottiche FF ma non serve prenderle tutte top 1.4,oltreal fatto che su quella Fx hai a disposizione molte più ottiche rispettando l'angolo di campo che ogni focale offre, in particolare c'è un gran numero di buoni fissi senza svenarsi. Punti a favore tanti, tieni conto che i suoi raw 14 bit senza compressione pesano un po', quindi schede un po' capienti e pc che non si schianti se devi lavorare in batch. Contro indicazioni una , non mollarla a terra. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 21:35
ecco ... c'è come al solito qualcosa che nn mi torna ... NON VOGLIO assolutamente additare nessuno tanto meno l'autore del topic e come sempre ognuno con i propri soldi fa ciò che vuole !!!! Lapalissiano !!! Però ci leggo un'incongruenza grande come una casa ... come si può fare una domanda come quella del topic “ Se, per esempio, l'F/2,5 ha un campo utile di messa a fuoco con un obiettivo "X" diciamo di 4 metri mi aspetterei che tale campo utile resti "ancorato" al punto di messa a fuoco (restando però sempre di 4 metri). Invece, come dicevo, spesso osservo fotografie di paesaggi o con soggetti relativamente lontani, pur in presenza di diaframmi molto diversi il risultato finale è molto molto simile. Mi potete spiegare??? „ e poi pensare di passare da una D7100 ad una D810 ??? Ripeto ... senza voler minimamente mettere all'indice nessuno ... Io continuerei con la fotocamera attuale (anche la più misera entry level) e butterei un po' di soldi in qualche libro/manuale sulla fotografia. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 21:41
Schyter, mi hai tolto le parole di bocca. |
| inviato il 28 Dicembre 2022 ore 22:38
La penso allo stesso modo: serve imparare l'abc, da quel che ho capito, e una aps-c come la d7100 è adattissima allo scopo. A cambiare sistema meglio pensarci in seguito, avendo le idee più chiare. |
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