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Sono stato in uno di questi negozi nel 2016. Avevo con me la Oly 10 mark 2 e lo zoomettino 14-42 ma desideravo tanto il 12-40 f2.8, che acquistai al ritorno in Italia più o meno al prezzo giapponese.
Allora, se vi capita non esitate a comprare, perchè c'è un aspetto assolutamente unico ed impagabile nei negozi giapponesi: è possibile provare qualsiasi oggetto, mentre nel 99% dei casi ho dovuto acquistare dai siti web, spesso restando deluso.
Il commesso giapponese mi consentì, come del resto a tutti, di agganciare il 12-40 alla mia Oly e fare qualche scatto di prova. So bene che in tal modo non capisci quasi nulla della lente, però la osservi, la soppesi, puoi valutare le foto scattate ed è già tanto.
Provate a farlo con qualsiasi negoziante italiano; al massimo vi riuscirà nei Leica Store, da quel che sento
@merlino82 Assolutamente nulla, un piacevolissimo video che ci ha fatto scoprire con gusto e simpatia un lato di Tokyo a noi affine.
Rispondevo a chi si "lamenta" della nostra distribuzione confrontandola con quella del produttore, cosa senza senso. E anche a chi posta un video interessante ma totalmente avulso dal contesto. Lo so anch'io che le basi della nostra passione / lavoro vanno al di là del luogo di produzione degli ultimi 50 anni, ma penso che le origini della fotografia c'entrino poco sul fatto che a akihabara c'è uno store tanto pazzesco
@Sauron difatti la cosa secondo me più bella è proprio quella di poter provare tutto ,quante volte prendiamo roba fotografica senza nemmeno avere la minima idea di cosa stiamo acquistando ? Io credo un buon 90% della gente..
A me è sempre piaciuto andare nel reparto 'accessori economici' perché vi si trova davvero della roba unica; dalle pompette per soffiare aria, viste nel video di Merlino82, ai guanti per maneggiare l'attrezzatura (e sono tantissimi i giapponesi che utilizzano la fotocamera con i guanti bianchi), dai case (decine e decine) per custodire le schede di memoria ad altri accessori anche assolutamente inutili.
Sui prezzi dell'usato in Giappone, escludendo l'analogico che ha un mercato suo e che conosco poco, ho notato che corpi e obiettivi di seconda mano costano si molto ma spesso sono in condizioni simili al nuovo. Non sempre conviene non avendo nemmeno un giorno di garanzia...
“ Sui prezzi dell'usato in Giappone, escludendo l'analogico che ha un mercato suo e che conosco poco, ho notato che corpi e obiettivi di seconda mano costano si molto ma spesso sono in condizioni simili al nuovo. Non sempre conviene non avendo nemmeno un giorno di garanzia... ” Di converso la gente si lamenta dei prezzi dell'usato che si trova anche qui su mercatino, spesso pari al nuovo e con “garanzia residua ufficiale italiana”
“ Lo so anch'io che le basi della nostra passione / lavoro vanno al di là del luogo di produzione degli ultimi 50 anni, ma penso che le origini della fotografia c'entrino poco sul fatto che a akihabara c'è uno store tanto pazzesco „
La fotografia è un seme partito dall'Europa, arrivato in Giappone quando hanno riaperto le porte e germogliato nella loro cultura - come Hokusai è arrivato dal Giappone per germogliare nella testa sconvolta di Van Gogh e degli altri. Il Giappone è innamorato della fotografia, le bambine e i bambini giapponesi, come ha detto Ryuichi Watanabe, nascono con una fotocamera al collo. Insomma alla base di quel negozio enciclopedico di materiale fotografico e della laboriosità dell'industria, c'è l'amore di un popolo per la fotografia. Infatti il contributo del Giappone alla fotografia è incalcolabile e quello 'store pazzesco' è un santuario, un monumento a ciò che i giapponesi sognano.
“ Non capisco cosa c'entri il video sui vini con le fotocamere ..boh „
@Merlino, in realtà una affinità c'è. Ho visitato quella cantina in più occasioni ed ogni volta ho provato una sensazione di meraviglia, la stessa meraviglia che probabilmente proverei entrando in uno di quei negozi di Tokyo.
L'analogia fra stupore di un Giapponese in una cantina italiana e stupore di un italiano in uno store di materiale fotografico giapponese è perfettamente calzante, cosa ci sarebbe di incomprensibile?
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