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Scusa Rokko, ma io non ho detto che è una t*fa, ho solo sostenuto che è largamente improbabile aka impossibile che un trader batta il mercato in maniera ripetibile per un congruo lasso di tempo e non esiste nessuna evidenza che qualcuno l'abbia mai fatto. Vatti a vedere le statistiche su investimento in indici per durate di 20 e più anni e vedrai cosa intendo. Poi ovviamente puoi pensarla diversamente ma attento ai survivors bias che spesso affliggono quelli che pensano di poter battere i mercati. Ma la finisco qui perché ognuno con i soldi suoi ci fa quel che vuole.
@Soloinpiano perdonami tu ma nel momento in cui a inizio anno ho 10 mila euro e a fine anno ne ho 13 mila, è un esempio con cifre a caso, sono profittevole. Come Trader non mi interessa fare meglio della performance di un benchmark ma essere positivo nella mia equity. Con lo studio è una cosa non campata per aria. Se per battere i mercati intendi che non si può essere profittevoli per periodi prolungati, non mi trovi d'accordo. E lo dico serenamente. Andrò a vedere le statistiche e anzi grazie per lo spunto di riflessione. . Di riflesso ti invito a guardare i dati su personaggi come il già citato Williams o l'italiano Unger.
“Come Trader non mi interessa fare meglio della performance di un benchmark ma essere positivo nella mia equity.” Non per essere pignolo: ma se su 20 anni, cifra a caso ma lunga abbastanza, il tuo trading accresce il tuo netto meno di quanto farebbe il mercato generale saresti contento? Magari non sono bravo a cercare ma sarebbe utile ai fini di comprendere, se tu mettessi qualche riferimento a serie di performance di questi signori che hai citato su periodi di almeno 10 anni.
Io ho trovato questa imtervista a Unger “Nel trading, più alto è il rischio e maggiore sarà la performance: «ricordo, a questo proposito, che non conviene mai alzare il rischio oltre un certo limite. Un trader sistematico veramente bravo che adotta una percentuale di rischio per singolo trade dell'1-2%, configurando un'ipotesi di drawdown del 10-15%, magari anche del 20% in casi di estrema turbolenza dei mercati, può ambire a un guadagno del 30-35% all'anno. Qualcuno dirà che il 30% è pochissimo, ma di fatto si tratta di una stima realistica. Siamo sinceri, dire che si possono raggiungere performance del 500%, come quelle che si vedono nei campionati, sarebbe una t*fa bella e buona. Sarebbe un po' come se vi dicessi che chiunque può correre i cento metri in 9”58 solo perché Usain Bolt riesce a farlo. Non bisogna mai farsi annebbiare da cifre da capogiro».
Esaminando diversi broker infatti, risulta che il 76,06% dei conti trading è in perdita, mentre il 93% dei trader smette dopo 5 anni.
Per Unger quindi, più che talento, è questione di metodo: «Questo significa che una volta spiegata la procedura, anche chi non possiede un talento particolare riesce comunque a mettere i sistemi a mercato. Naturalmente esistono anche delle persone che non sono assolutamente portate per il trading e a queste, per il loro bene, glielo sconsiglio. Il trading non è per tutti. E' una attività che dà risultati grazie allo studio, all'applicazione e a un metodo comprovato».”
Quando uno mi dice che un obiettivo fattibile è fare il 30% all'anno, qualche dubbio mi viene, anche perchè non lo vedo nella classifica degli investitori miliardari in dollari, tipo Munger, Buffet, Marks e altri… Se non lo conosci ti consiglio di leggere i memo periodici proprio di Howard Marks, che è il fondatore di Oaktree, sono sicuro che non sarai d'accordo con quello che scrive, ma come dici tu bisogna studiare, magari ti da degli spunti. O anche Ray Dalio, che sembrerebbe un trader ma in realtà è un investitore che fa di diversificazione, investimenti a lunga ed Etf di indici il suo bagaglio…ma quanti ce ne sono, molto pochi.
Se lo fai di mestiere il tuo obiettivo sarebbe dare ai clienti una ragionevole prospettiva di non distruggere i loro risparmi e assicurarsi di poter aver un capitale a supporto della loro vita a lungo termine, questo è investire, il resto sono altre cose, come peraltro correttamente dice Unger. Adesso mi taccio perche' non devo convincere nessuno, si faceva per parlare. Buon proseguimento
ma perché non vendete il programma ad un hedge fund…ci fate più soldi sicuro…per curiosità da quando operate e quanto avete fatto finora? E soprattutto ci mettereste milioni e non centinaia di euro? La scala fa differenza.
vedo che il post a cui rispondevo è stato cancellato…why?
Personalmente acquisto etf ad accumulo indicizzati ad SP500 mediante la mia banca. Sul lungo periodo non esiste nulla di più redditizio e sicuro a parità di impegno di gestione richiesto. Inoltre nessuna tassazione finchè non capitalizzi e per gli ETF armonizzati tassazione fissa al 26% sui ricavi.
@Soloinpiano credo che le incomprensioni tra noi derivino dal fatto che vediamo il trading da due prospettive diverse. Il trading si divide, sostanzialmente, in 2 filoni:attività da investimento e attività da speculazione. Le tue affermazioni le condivido in toto se ragioniamo esclusivamente sul lungo periodo dove una corretta gestione finanziaria ti permette di avere un ritorno positivo. Lo stesso 4 seasons di Ray Dalio che hai citato è finalizzato ad essere sempre pronto in qualsiasi scenario di mercato. Per i miei clienti faccio valutazioni in base al loro Mifid e in (molti) casi visto il periodo storico farò acquistare btp che a ottobre davano anche un 4% annuo netto portati a scadenza. Ma fare trading da soli, a casa propria, coi propri capitali, che possono essere anche 1000 euro, permette di investire su forex, su commodities, su cripto che, sfruttando l'effetto leva, permette le performance di cui sopra.Il tutto coesistendo con gli investimenti di lungo periodo. Il grado di rischio è maggiore? Si. Significa perdere tutti i soldi? No. Come in tutte le cose, se si sa quel che si fa e non ci si improvvisa si possono ottenere risultati. Personalmente, preferisco avere un conto che rende un 2/3% mensile a fronte di prodotti che danno la stessa percentuale annualmente. Il prezzo da pagare è il tempo da dedicare a quest'attivita. Per me è un hobby. Spero di aver chiarito le incomprensioni che si erano create, non sono tipo da far polemica, piuttosto grazie per gli spunti costruttivi.
Io trado sul forex da un pò di tempo. Non è solo un hobby, ma nemmeno una professione. Ho iniziato con una piccola somma e piccoli versamenti mensili. Tra quello ed i risultati ottenuti non posso lamentarmi. Naturalmente sono molto distante dai risultati che si pubblicizzano sul web per vendere "percorsi" formativi e, ovviamente, mi capita anche di fare mesi in perdita.
In merito ai nomi fatti... chi è realmente in grado di fare il 30% annuo ricorrente sul lungo periodo non venderebbe corsi. Partendo da 10 mila euro, in 20 anni si arriva a 1,5 milioni. Ci sono fondi che da oltre 20 anni fanno più del 30% di media ma sono chiusi, e non insegnano a nessuno il proprio metodo. Nessuno può affidarsi a loro per farsi gestire il proprio patrimonio. Anche perché oggi hanno il problema di avere una liquidità troppo elevata da mettere sul mercato. Stesso problema del fondo di Warren Buffett, che però ha una performance inferiore.
Se vogliamo parlare di veri top trader parliamo di gente come Larry William, in grado di fare oltre l'11.000% in un anno o di guadagnare oltre 1 milione di euro nella sua carriera grazie ad un solo pattern di prezzo (l'oops). Oppure di Richard Dennis che è stato capace di fare per ben 19 anni di seguito oltre il 100%. Michael Marcus, capace di creare un patrimonio da 80 milioni partendo da 30 mila.
Infine, concordo con chi dice di fare molta attenzione perché molti dei corsi che ho visto (qualcuno anche frequentato) sono buoni per imparare la teoria. Ma la pratica è ben altra cosa. Se io faccio un corso di fotografia con il miglior fotografo del mondo non vuol dire che domani faccio scatti come i suoi. Ci vuole occhio, esperienza per sfruttare quella determinata luce, su quel determinato soggetto, in quel determinato momento. E tanto... tanto studio. Il trading funziona più o meno allo stesso modo. Con la differenza che nel frattempo perdi anche del denaro. E non è detto che alla fine tu impari e riesci ad arrivare a risultati interessanti. Perché una cosa che penso di aver capito in questi anni è che non è un'attività da tutti. I migliori hanno avuto anche momenti molto pesanti in cui stavano perdendo una gran parte del proprio capitale. Non è da tutti perseverare, ottimizzare la propria strategia ed uscirne vittoriosi.
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