| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 10:37
“ Mentre fotografavo i fenicotteri un signore mi ha detto che la fotocamera non serve a niente e che ha risparmiato tanti soldi per non comprarla perrche lui registra con la mente@,non sapevo che rispondere@ „
Potevi rispondergli che, a quanto pare, tu dai più valore ai ricordi, visto che li vuoi conservare, mentre lui accetta di perderli.
Potevi rispondergli che se dieci tue foto rimarranno alle persone che ti vogliono bene sarà come unirvi nuovamente ogni volta che le guardassero, mentre i ricordi personali vengono eliminati alla nostra morte.
Potevi rispondergli che la mente umana cambia le cose nel tempo, le altera e divengono, mano a mano, più fantasie che realtà.
Potevi rispondergli che i fotoni finiti sul sensore della tua fotocamera sono partiti dal Sole e quindi così tu hai catturato una briciola di stella. |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 11:01
@Federico Tamanini...peccato non ci fossi tu a riprendere i fenicotteri per rispondere al tizio
Avresti dato tutte risposte più che giuste |
user28347 | inviato il 23 Ottobre 2022 ore 11:13
@@@,non sapevo se fosse Platone resuscitato o uno matto del posto@ |
user28347 | inviato il 23 Ottobre 2022 ore 12:00
E càrlo,tua moglie é ipazia @non pazzia@ |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 12:29
“ E càrlo,tua moglie é ipazia @non pazzia@ „
Sicuramente è una libera pensatrice e non ha paura di dire la sua.
Carlo
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| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 14:25
Io lo trovo un discorso molto interessante.
Qualche anno fa ho fatto un giro on the Road per l'Islanda con alcuni amici fotografi.
A un certo punto eravamo un un posto spettacolare, ma non c'era la luce giusta e gli altri hanno voluto andarsene.
A un certo punto con un amico ci siamo seduti a goderci il posto, niente foto solo calma, silenzio, vento.
Dopo un po' di tempo sono arrivati anche gli altri che han rinunciato agli scatti per il vento troppo forte.
Ecco li ho pensato che vedevano l'Islanda solo attraverso la macchina fotografica
Io avevo voglia solo di avere un ricordo non mi andava di pensare solo alle foto, ma agli scherzi in camper, ai posti visti |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 15:22
Condivido.
Per anni ho fatto viaggi senza portare con me la macchina fotografica e/o videocamere.
Niente frenesia o bulimia fotpgrafica.
Volevo vedere il mondo con i miei occhi e ricordarlo con la mia mente.
Se la mia mente svanisce?
Non è un problema.
Tutto ha una fine.
Il resto sono sege mentali.
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| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 16:54
@Old_pentax...dipende anche dall'età, con il passare degli anni si ricorda il passato e si dimentica ciò che accaduto di recente, ho 74 anni e non posso permettermi di memorizzare ora, quindi viaggiando voglio avere un ricordo personale e lasciarlo anche ai miei cari, cosa ne faranno non lo so |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 17:07
Ci mancherebbe, ognuno fa ciò che gli da maggior soddisfazione.
Io ho fatto e faccio foto come non le ho fatte.
Dipende dal proprio stato d'animo. |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 17:27
Dipende cosa vedi fuori dalla finestra |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 17:43
“ Non guardo una foto se posso vedere la stessa cosa fuori dalla finestra „
questa frase è il bambino che gridava " il Re è nudo"
E' una sentenza.
“ Supponiamo che n persone guardino simultaneamente fuori dalla medesima finestra. Siamo sicuri che si concentrerebbero tutti sui medesimi particolari? Io no, ed è proprio questo che può distinguere la lettura fotografica della scena.
D'altro canto, si pensi a ciò che accade durante gli eventi sportivi, dove magari vi sono 30 fotografi ammassati in uno spazio di pochi metri quadri. Eppure, riescono a scattare foto originali e diverse da quelle altrui, e l'abilità sta proprio in questo.
Quanto alla postproduzione, passaggio inevitabile con il digitale, molto dipende da cosa si voglia comunicare. Ad esempio, nel cinema è molto frequente vedere l'uso di correzioni colore che sono tutt'altro che "realistiche". Si pensi ad esempio al "teal and orange", che oramai è divenuto quasi una moda: ovviamente vi sono molte altre opzioni, e vengono scelte (assumendo che chi agisce sui file lo faccia con cognizione di causa) in modo da enfatizzare un determinato aspetto della scena o la reazione emotiva dello spettatore.
Discorso analogo nelle foto, a partire dal bilanciamento del bianco. La presenza di dominanti calde o fredde si può utilizzare, ad esempio, per spingere l'osservatore verso una certa chiave di lettura (ad esempio drammatica/triste, in caso di toni freddi): visto che nel cinema la cosa è accettata, non trovo così anomalo che si possa fare altrettanto in ambito fotografico. Poi, ovviamente dipende molto dalla destinazione d'uso della foto: in certi casi la fedeltà del colore è fondamentale, come ad esempio per le foto da inserire nel catalogo di certi prodotti. „
ma che caxxo stai dicendo |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 19:31
Carlo, a mio avviso, nella sua apparente semplicità, quella frase di tua moglie racchiude l'essenza stessa del concetto di "immagine"; sia che mi faccia vedere un aspetto della realtà che altrimenti mi sfuggirebbe o interpreterei diversamente, ed è il caso ad esempio del reportage, sia che mi faccia vedere una realtà idealizzata, o addirittura stravolta in una visione astratta, per essere "buona" quell'immagine, soprattutto se si tratta di una fotografia, deve mostrarmi qualcosa che i miei occhi altrimenti non coglierebbero.
Naturalmente questo è vero per tutti, ma in modo differente; è una questione fondamentalmente culturale il saper apprezzare immagini di alto livello o fermarsi al kitsch (ovvero al classico "WOW"), ma il meccanismo che fa scattare l'interesse da parte dell'osservatore è il medesimo: quella foto va al di là di ciò che mi aspetterei di vedere nella normalità del tran-tran quotidiano. |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 20:27
“ Daniele Ferrari „
Sono convinto che sia così, anche perché sono assolutamente d'accordo su quanto da te espresso.
La fotografia non è solo rappresentazione della realtà ma anche il risultato, sia in ripresa che nella successiva post, di quanto il fotografo ha visto nella scena e quindi il frutto della sua personale interpretazione che si concretizza nell'immagine finale.
Certo, non siamo più ai tempi di Adams e dell'ingranditore con 48 lampade a luce variabile per poter "creare" la stampa desiderata, oggi è tutto più facile, con i pregi ed i difetti che questo comporta.
Carlo |
| inviato il 23 Ottobre 2022 ore 22:07
“ @Federico Tamanini...peccato non ci fossi tu a riprendere i fenicotteri per rispondere al tizio;-)
Avresti dato tutte risposte più che giuste „
Grazie, ma... niente affatto! Quello saggio sei stato tu che non hai risposto. Io penso che avrei fatto la stessa cosa, alla fine.
Un buon comunicatore sa che la comunicazione deve avere uno scopo. In quel caso non c'era, il tizio voleva solo farti pesare una sua supposta maggiore saggezza, mentre il saggio è quello che basta a sé stesso quindi... bye, bye! |
| inviato il 11 Novembre 2022 ore 23:19
"cosa scatti a fare una foto se puoi ammirarlo direttamente con gli occhi!!" ma tra un mese o un anno avrai ancora scolpito nella memoria quel magico istante con tutti i suoi particolari? non penso.. poi si può abbellire l'attimo in pp evidenziando o cancellando qualche particolare ma quell'attimo rimarrà per sempre con tutte le sue sfumature |
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