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Bilanciamento bianco


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avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 11:41

SignorMario,
Ignora forse come funziona la percezione dei colori da parte dell'occhio umano ?
Davanti casa ho un grande albero di noce che mi gratifica della sua ombra. Per le leggi che regolano la trasmissione luminosa l' ombra dovrebbe essere verdastra. Se mi metto a leggere un libro, le sue pagine mi appaiono bianche. Se si riproducesse un dipinto, il bianco dovrebbe apparire bianco in luce naturale, diciamo tra i 5000 e i5500k.
È non è cosa difficile da ottenere, anche senza strumenti specifici, che una volta si usavano, ma molto sobriamente, perché le pellicole piane a colori costavano un boato. Oggi col digitale, in cui lo scatto è praticamente gratis ed è immediatamente verificabile, il tutto resta una pippa da fotocaxxoamatore in vena di apparire esperto tecnico di ripresa fotografica se non scienziato.
Il millepiedi camminava tranquillamente finché qualcuno non gli chiese " scusami, con quale piede inizi a camminare ?"

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 11:44

se lavori per la moda, il punto di azzurro deve essere quello e non "qualcosa di simile".
Esistono settori in cui devi riprodurre esattamente i colori degli oggetti.

perche' quel colore che hai inviato fara' fede e ti impegna contrattualmente.
Non c'entra nulla la percezione dell'occhio. Conta la misura ed il valore misurato.



In effetti il vero problema su un set di questo genere e' disporre di luci di qualita'.
I flash non producono ad ogni lampo la stessa illuminazione. Quelli buoni in genere si, ma costano parecchio.

Gli altri possono avere variazioni anche importanti nella percentuale del rosso.

meglio lavorare con il campione colori (buono e non troppo vecchio) ed illuminatori al meglio possibile.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 11:52

Ignora forse come funziona la percezione dei colori da parte dell'occhio umano ?


Sono specializzato per i minorati della vista... la fisiologia della visione la conosco abbastanza bene, è lei che forse non la conosce abbastanza bene perché se prendo una foto dove la mia pagina bianca bianca non è e la confronto con la pagina bianca la differenza la si nota eccome e se il cliente, esempio un pittore, vuole che la foto riproduca esattamente i colori non posso certamente dirgli che sono pippe da fotoamatore, la riproduzione del quadro deve avere esattamente, non quasi esattamente, gli stessi colori del quadro per questo esiste il colorchecker, per questo si profilano fotocamera, monitor e stampante. Aggiungo che solitamente si consegnano due foto: quella con il colorchecker e quella senza. Ma non sono fisse da fotoamatore sono modi di lavoro da professionista che lei, forse, ignora o, sicuramente, vuole ignorare.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:21

Non sapevo che praticasse la riproduzione " professionale" di dipinti.
Nella mia modesta esperienza nessun committente né tipografia si è mai lamentato del mio lavoro " approssimato". Però devo ammettere che non ho mai lavorato per Franco Maria Ricci.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:26

Fermo restando che per i lavori dove è richiesta la massima precisione ci vuole anche il campione di colori, vedo però che nessuno risponde alla mia domanda, e cioè: perché usare per il bilanciamento del bianco il cartoncino bianco e non quello grigio? Non sarebbe la stessa cosa? Anzi il grigio non si rischia di sovraesporlo.
Pensandoci un po' su una risposta me la sono data, ma per ora non la dico, preferisco aspettare le vostre.
E non ditemi che si fa così perché è così che dicono i manuali e i tutorial...

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:28

Perché si chiama bilanciamento del BIANCO, non del GRIGIO MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:29

Divertente ma non mi soddisfa come risposta

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:33

Eppure è quella giusta. Si chiama bilanciamento del bianco. Comunque per tutti gli aspiranti riproduttori di dipinti lo strumento giusto è la scala colore della Kodak che, almeno una volta, era lo standard e le tipografie specializzate ce l' avevano. Costava due soldi. La si introduceva nell' inquadratura e si consegnava il negativo in tipografia.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:39

In studio uso spesso i 3 cartoncini BIANCO-GRIGIO-NERO per bilanciare il bianco.
Se non ricordo male, la regola vuole che si debba cliccare sul grigio 18% per avere il giusto bilanciamento del bianco.
A me però succede invece che il bilanciamento viene sempre troppo caldo.
Se clicco sul bianco con il contagocce in post invece ottengo un bilanciamento perfetto.



Ma quando scrivi 'il bilanciamento viene sempre troppo caldo' intendi che l'immagine a monitor appare troppo calda, oppure hai verificato campionando il colore in alcuni punti che dovrebbero essere neutri e invece si rivelano non esserlo?

Te lo chiedo perché nemmeno osservando l'immagine su uno schermo professionale calibrato hai sicurezza che il neutro sia effettivamente tale, cioè che abbia valori uguali sui tre canali del colore.
Puoi essere sicuro soltanto misurando il colore con l'apposito contagocce.





avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:41

@Kwlit
è una pippa per chi ci vede bene... per uno come me che ha difficoltà a riconoscere al 100% i colori un punto di riferimento è davvero importante.
Nel BN non ho problemi perchè devo gestire solo i contrasti... ma con il colore spesso ho bisogno di avere qualcuno che mi dia la conferma finale.
E comunque anche con la pellicola, tu puoi avere tutti presupposti giusti ma se la parete riflette una dominante questa ti entra nella foto e il bilanciamento fatto a monte se ne va in soffitta.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:44

@Canti Del Caos

purtroppo ho omesso di dire che mi sto accorgendo di avere un pochi di problemi a riconoscere bene i colori... e mi capita anche nella vita quotidiana. Considera che lavoro con i fiori artificiali dove il colore di un petalo è determinante per gli ordini dei clienti... se il lilla mi diventa fuxia io perdo una vendita.
Ultimamente per me sta diventando un piccolo dramma.

E' vero che essendo immagini per il sito web tutto dipende anche dal monitor di chi visita il sito ma se almeno l'immagine di partenza è giusta si riducono gli errori

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:49

Comunque per tutti gli aspiranti riproduttori di dipinti lo strumento giusto è la scala colore della Kodak che, almeno una volta, era lo standard e le tipografie specializzate ce l' avevano. Costava due soldi. La si introduceva nell' inquadratura e si consegnava il negativo in tipografia.


Vedo che alla fine ci sei arrivato, con alcune imprecisioni ad esempio non costava due soldi ma molto di più ma ci sei, ora, all'inglese, si chiama colochecker e to lo sto dicendo dal mio primo post... meglio tardi che mai.

Non sapevo che praticasse la riproduzione " professionale" di dipinti.


No ma ho seguito la realizzazione di alcuni cataloghi e i professionisti chiamati lavorano così, poi ci sono tre livelli fra chi fa riproduzione di quadri:
al primo i fotoamatori e lì capita di tutto ma quasi nessuno dà risultati accettabili ma i committenti non si lamentano sia accontentano di poco purché gratis;
al secondo i "professionisti" da 10€ a foto con fattura e lavorano poco meglio dei fotoamatori;
e infine i professionisti seri e preparati che chiedono circa 100€ a foto ma danno risultati sicuri sotto tutti gli aspetti, lavorano con attrezzature serie, flash di qualità, fotocamere di altissimo livello, treppiedi solidi e non manca mai il colorchecker che sostituiscono frequentemente, hanno tutta la filiera profilata e calibrata e consegnano foto assolutamente fedeli.

Nella mia modesta esperienza nessun committente né tipografia si è mai lamentato del mio lavoro " approssimato"


Appunto è gratis e chi vuole un lavoro gratuito sa che non ha al certezza di avere un buon prodotto, semplicemente si accontenta e gioisce per i soldi risparmiati; le tipografie, ci lavorai alcuni decenni fa, non conoscono i colori dell'originale, la fedeltà copia e originale è un problema del committente loro garantiscono, se di adeguato livello, solo la fedeltà della stampa alla foto del cliente

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:49

Eppure è quella giusta. Si chiama bilanciamento del bianco. Comunque per tutti gli aspiranti riproduttori di dipinti lo strumento giusto è la scala colore della Kodak che, almeno una volta, era lo standard e le tipografie specializzate ce l' avevano. Costava due soldi. La si introduceva nell' inquadratura e si consegnava il negativo in tipografia.


Certo, ma io sto chiedendo PERCHE' sia meglio usare un cartoncino bianco anzichè uno grigio. Il motivo secondo me c'è e facendo girare le rotelline del cervello lo si può anche capire... forza...

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:50

perché usare per il bilanciamento del bianco il cartoncino bianco e non quello grigio


Il bilanciamento del bianco si fa campionando punti che devono essere neutri scegliendoli con luminosità diverse.

Poi si agisce sulle tre curve del colore per cercare di portare tutti i punti campionati a valori neutri.
Quindi è sicuramente utile anche un cartoncino grigio, come uno bianco e nero.

Invece usare soltanto il contagocce su un punto, garantisce che quel punto diventi neutro, ma non è detto che quella regolazione si rifletta correttamente su tutta l'immagine.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2022 ore 12:51

@Maurese

ti ringrazio per le tue risposte, educate e precise.
Al cartoncino vecchio e dunque ingiallito non ci avevo nemmeno pensato a dire il vero.
Sulle differenze dei bianchi da un flash all'altro o da un riflettore all'altro davo per scontato che avendo speso millemila euro per flash Profoto e diffusori Profoto il bianco fosse in qualche modo "certificato"... evidentemente mi sono illuso un po' troppo

PS: ovviamente non è che la differenza sia abissale del tipo che i blu diventano gialli :-) ma sono cose che come appassionato di fotografia io noto benissimo... una persona qualsiasi magari gli va bene tutto

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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