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Per la proiezione, e qui mi ricollego alla richiesta iniziale di Michele sulle effettive qualità delle Kodachrome, sono preferibili pellicole dai colori più saturi di quelli delle Kidachrome: in primis perché essendo investite dalla luce, e dal calore, di una lampada di almeno 125/150 W posizionata a 4 o 5 centimetri di distanza dalla diapositiva stessa, è bene che essa sia ben satura onde evitare di proiettare un pastrocchio di colori talmente tenui da abbagliare l'osservatore; e in secundis anche perché una diapositiva dai colori ben saturi dura molto di più nel caso venga adoperata, appunto, per fare il suo mestiere, ossia essere proiettata sia spesso, nel tempo, che per lungo tempo ogni volta che venga usata... come avviene nel caso delle mie proiezioni in dissolvenza incrociata per esempio.
È arrivato puntualissimo (beh... a dire la verità con circa 12 ore di ritardo) il dissuasore di turno che ci deve dire con che cosa è meglio fotografare Del resto lui le cose le sa, s'è pure informato mica come noi che le abbiamo utilizzate. Stavolta non ha neanche letto bene il post iniziale, visto che si parla di una pellicola non più prodotta e quindi, anche volendo, non la si potrebbe utilizzare
ehm Theodor mi sa che te l'ho già chiesto ma non mi pare di aver ricevuto risposta: ti è mai capitato di assistere a una proiezione fatta come Cristo comanda?
Perché se in effetti è vero che quando si parla di proiezione non c'è via di mezzo: in altre parole la stessa o è un cesso o è una visione sublime, e invero ben difficilmente le diapositive delle vacanze sulla costa romagnola sono da mozzare il fiato ma al limite da asfissiare come lo Zyklon B per capirci è anche vero che una proiezione ben fatta, con dei passaggi ben calibrati, con delle scelte di colore e di inquadrature appropriate e ben graduate e perché no pure con dei soggetti un pochino gradevoli, beh questa può pure regalare qualcosa di molto meglio sai?
P.S. - resta inteso, ovviamente, che sono sempre pronto a dimostrartelo
user236107
inviato il 20 Giugno 2022 ore 12:16
“ Stavolta non ha neanche letto bene il post iniziale, visto che si parla di una pellicola non più prodotta e quindi, anche volendo, non la si potrebbe utilizzare „
Io ho scritto che kodachrome era preferibilmente da stampare con cibachrome e che era un processo molto impegnativo. Ma era anche una pellicola bellissima e ho citato steve mccurry. Cosa ho scritto di sbagliato?
Una pellicola che ho usato parecchio anche se costava cara (sviluppo compreso nel prezzo d'acquisto) e bisognava aspettare almeno 15 giorni per ricevere la famosa basta gialla con le diapositive sviluppate (si inviavano à Parigi o in Germania a hamburg se ricordo bene, avevo provato i 2 e Parigi era più veloce). La qualità era ottima ma quella delle ektacrome pure, era soprattutto la stabilità nel tempo che era unica ancora oggi I miei kodakcrome non hanno subito la minima alterazione allora che le ektacrome tirano sul blu/magenta col tempo. C'è anche un po di legenda visto che è stata la prima pellicola positiva a colori. La cosa che odiavo erano i telaietti di cartone con i bordi interni arrotondati, la prima cosa che facevo era di smontarle per metterle in dei telaietti decenti Ps : poi quando sono andato ad abitare a Parigi me li sviluppavano in giornata e senza telaietti, a striscia così me li montavo io.
Ho fatto tanti rulli con la 25, la 64 mi era piaciuta di meno. Grana finissima, dettaglio eccellente. Incarnato favoloso. Ombre belle dense e cromaticamente ben bilanciate. Mi piaceva meno sul fogliame. Peccato che kodak, nella sua elefantica miopia, non sia riuscita a farla evolvere (versione tabulare per esempio) e a mantenerla viva. All'epoca investirono tutto sui sensori, solo la tecnologia sbagliata (i ccd). Lasciando morire la parte corpi e la parte film. Alla fine del film, fine anni 90, passai a provia e ad astia (e un pò di velvia) molto più semplici da far sviluppare.
Si Theodor, qualche diapositiva la stampo ancora, ma alla fine la logica conclusione anzi la NATURALE conclusione di una ripresa in diapositiva è la proiezione... che comunque già di suo è, in certo senso, una forzatura perché snatura la diapositiva privandola della sus.essenza più profonda: la TRASPARENZA.
Diciamo che la diapositiva, se vogliamo viverla al meglio, va retroproiettata... e io fortunatamente ho una certa esperienza anche in questo campo di applicazione.
Comunque Leo con l'esperienza di oggi devo dire che il telaietto di cartoncino è una gran figata. Certo a guardarlo non lo apprezzi una lira, ma a smontarlo ti rendi conto di quanto è solido. Ora poi, che ho un archivio di oltre quarantamila diapositive tutte ordinate per argomenti e accuratamente catalogate nei loro plasticoni inerti, capisco a cosa serve uno spessore di meno di un millimetro a fronte di uno spessore di almeno uno e mezzo. E ancora: non dimentichiamo il "popping"! Certo chi come me e Michele proietta con gli Ektapro il problema ormai l'ha quasi completamente superato, ma proiettando con strumenti più ordinari quello del popping è un bel disagio che però, con i telaietti in cartoncino dove quindi la dia è incollata saldamente all'interno del telaino stesso, è quasi irrilevante.
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