| inviato il 03 Aprile 2013 ore 11:38
Grazie Canopo, su questo mi trovi perfettamente d'accordo, è più banale che retorico, ma sbagliando si impara.... per quello sopra dicevo che alle volte (quando sono indeciso) provo a fare la stessa foto con differenti impostazioni, in questo modo quando arrivo a casa poi scopro quale era la migliore o la più adatta a quella situazione. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 11:38
Sta scritto in molti libri di fisica e astronomia: la capacità di risolvere dettagli fini dipende, per lenti perfette, solo dal diametro. Più è grande più risolve. La regoletta dice che il potere risolutivo è pari a 120 diviso il diametro in mm e viene espresso in secondi d'arco. Un telescopio/teleobiettivo con una lente da 120mm, tipo il 500 f4 circa, può risolvere 1 secondo d'arco che è un potere sfruttabile in pieno solo allungando la focale fino al limite di diffrazione, circa F12 per una 5d3, per cui non raggiungeremo mai il suo limite fin quando non montiamo un duplicatore 3x, o usiamo una reflex con pixel 3 volte più piccoli!!!! Leica e zeiss producono ottiche nitide, ok, che si avvicineranno più delle altre a questi limiti. Vorrei ribadire che tutto questo vale per lenti teoricamente perfette, perfezione che sotto ad f2 è molto difficilmente raggiungibile... |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 11:56
Chiaro, ma temo sia più aderente ai binocoli / telescopi, non alla risposta (risoluzione) che un lente conferisce su un sensore. Concetto di "lenti perfette" poi non ho capito di cosa parliamo...per ogni verifica sarei curioso di paragonare un Summilux 35 ASPH FLE (apre ad f:1,4...) con una qualsiasi ottica per DSLR in termini di nitidezza (sempre a parità di sensore), con un 500/4 credo che siamo lontani bene... La diffrazione è evitabile semplicemente non chiudendo tutto, ecco perchè i paesaggi andrebbero fatti (secondo me) a f:8/11, anche se determinate ottiche si possono "permettere" anche maggiori chiusure, considerate anche le condizioni ambientali, senza incorrere nel pericolo. Grazie cmq della pronta risposta, apprezzata da parte mia. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 12:06
Non ho ben capito il confronto che hai portato come esempio, ma quello che in sostanza è il succo del discorso è che finché non si raggiunge il limite di diffrazione i sensori non mostreranno il reale potenziale dell'ottica. Se il tuo 50 F1.4 è effettivamente ben lavorato, mostrerà tutto il suo potenziale quando verrà usato su sensori con pixel piccolissimi, da circa 0,7 micron! Sarebbero, fidatevi, circa 1,7 miliardi di pixel su ff.... Non male direi! |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 12:19
Parlavo di un 35, chiaro cmq il tuo discorso. |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 12:23
La focale non conterebbe! A parità di rapporto focale servirebbe la stessa quantità di pixel!!! Grazie comunque per aver contribuito a chiarire cose che forse avevo spiegato in modo non sufficientemente chiaro! |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 13:14
Billo il potere risolutivo teorico dipende dalla " pupilla d'entrata " oltre alla lavorazione e all accoppiamento di vetri e specchi |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 14:38
Ma non serve essere scienziati per capirlo. Altrimenti userebbero tutti il 50 mm f/1.4 al posto dei vari 500, risparmiando soldi e peso No comment. Billo il potere risolutivo teorico dipende dalla " pupilla d'entrata " oltre alla lavorazione e all accoppiamento di vetri e specchi Chiaro pupilla d'entrata quindi secondo voi più è grosso meglio è... Lavorazione: parlavo di ottiche leica piccole ma secondo Voi meno performanti perchè le Canon sono più grosse quindi molto migliori Specchi: Leica non ha specchi. Passo e chiudo, ero intervenuto con Cristianfat per una questione tecnica, ora non vorrei sembrare polemico, non è proprio la mia intenzione, Vi ringrazio per i passaggi |
| inviato il 03 Aprile 2013 ore 19:09
Specchi perché qualcuno ha parlato di telescopi ... Forse Leica ha prodotto un ottica a specchio io ti ho parlato a livello teorico |
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