| inviato il 01 Novembre 2021 ore 17:56
Fatti meno paranoie, scegli su cosa vuoi stampare e manda il JPEG Io darei solo un po' di sharpening alla foto che la vedo morbidina, per il resto vedrai che Saal non sbaglia |
| inviato il 01 Novembre 2021 ore 18:55
Mmmh, premetto che non ho mai stampato così grosso, mi sono sempre fermato al 56x40. Tuttavia secondo me la tua foto potrebbe avere qualche problema ad essere stampata a quelle dimensioni, poiché più si stampa grande più le magagne (o comunque le piccole imprecisioni) vengono a galla. Ad esempio la parte bassa dei tronchi, stampata a dimensioni da poster, potrebbe uscire fuori fuoco, questo perché più ingrandiamo una foto più la profondità di campo diminuisce (l'ho detta in maniera decisamente semplicistica ma il succo è quello). Inoltre il bianco e nero utilizzato mi sembra abbastanza invasivo e ha "distrutto" un po' il dettaglio generale della foto. |
| inviato il 01 Novembre 2021 ore 19:22
Nel mio primo intervento, dove indico il thread contenente il documento da consultare, ho erroneamente inserito il collegamento ad una foto contenuta nell'argomento stesso Ho corretto il post e di seguito riporto le correzioni effettuate ...allora ti suggerisco di consultare il documento che ho reso disponibile nel thread: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4019222 il link al collegamento è il seguente: assets.adobe.com/public/d0006626-68bf-455c-66f1-723ee448f19e ... Il mio obiettivo non è convincere le persone della bontà della procedura che seguo, ma rendere testimonianza di un percorso che mi ha lasciato soddisfatto, dopo qualche delusione, allo scopo di rendere le operazioni più semplici a chi si ritrova con le stesse esigenze. Non tutti i lavori effettuati, ante procedura, da Saal mi hanno lasciato insoddisfatto, anzi 4 lavori su 7 andavano bene. Su questo punto devo aggiungere che quando dico che "vanno bene" non intendo dire che sono gli stessi che ho visto al monitor, ma di un risultato comunque piacevole . Gli altri risultati erano pessimi, in parte per la procedura non ancora sviluppata e in parte per il monitor non calibrato. Comunque ho trovato interlocutori comprensivi ed ho avuto modo di ripetere le stampe (nel rispetto della procedura proposta da loro). Di contro dopo aver seguito il percorso citato ed effettuato la calibrazione del monitor non ho avuto scostamenti tra quanto vedo a monitor e il risultato della stampa. |
| inviato il 01 Novembre 2021 ore 19:35
Io ho stampato un poster in acrilico da saal digital in formato 80 x 120 , caricato tramite jpeg ed è venuto molto bene, importante che scarichi il profilo ICC per la stampa che vuoi e la confronti come prova colore su Ps |
| inviato il 01 Novembre 2021 ore 19:54
@Ardian Infatti i profili ICC, per i poster, prevedono uno spazio colore RGB. Quando per una lavorazione viene indicato uno spazio colore CMYK, le impostazioni sono diverse in quanto occorre assegnare tale spazio prima della prova colore, applicare le correzioni gradite e riportare il tutto allo spazio colore RGB. In questo modo non hai sgradite sorprese. |
user224375 | inviato il 01 Novembre 2021 ore 20:22
Ma non hanno un listino accessibile sul sito ? senza prima caricare l'immagine registrarsi ecc ? |
| inviato il 01 Novembre 2021 ore 22:37
Basta simulare la creazione di un acquisto di un certo prodotto in una certa comfigurazione, via web e anche senza registrarsi. Comunque siamo OT |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 10:41
@TeRin “ ...Di sicuro so che la dimensione deve essere 75x105 che sia di qualità eccellente e che sia duratura nel tempo Visto e considerato il tipo di foto, cosa mi consigliate ?... „ Riguardo alle dimensioni del prodotto, segnalo che la cornice effetto ombra ha uno spessore di 2 cm per lato per cui il formato 70x100 diventa 74x104, il supporto alluminio spazzolato (certamente duraturo nel tempo) è proposto quale ottimale per le immagini in bianco e nero. Al momento una stampa 70x100 è offerta, inclusa la cornice effetto ombra, a 207,73 € + spese di spedizione; se la dimensione di 75x105 è prioritaria, allora la stampa 71x101 comporta una spesa di 259,15 € + spedizione (al totale risultante va poi sottratto il valore del bonus che riscatti). Quello che segue è una parte della descrizione data da Saal per questo supporto: ...Soprattutto le tue immagini in bianco e nero risaltano in modo particolare con la stampa su Alluminio spazzolato. Elementi chiari nell'immagine non vengono stampati, cosicché splendono attraverso la superficie in alluminio spazzolato. Inserisco il link ad un lavoro che ho fatto realizzare su alluminio e cornice effetto ombra www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4017964 Ti auguro una serena (e non facile) decisione. |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 10:43
ehehe anche io visto lo scatto avrei consigliato alluminio spazzolato Bella, mi fatto venire voglia di affinare questa: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1631849
 o tornarci per rifarla ex novo proprio ! |
| inviato il 02 Novembre 2021 ore 11:03
@Ilcentaurorosso Riporto anche qui il commento alla tua segnalazione: La tua immagine è bella per la dominante che hai applicato, per la visuale ti consiglio di ripeterla e di spostarti di qualche bastione per avere una ripresa più ampia. In questo modo avrai due foto complementari... Cool PS Un altro punto di ripresa intrigante è quello che si ottiene dalla Certosa di S.Martino. PS2 Quando ci ritorni, se mi informi, prendiamo un bel caffé MrGreen |
| inviato il 03 Novembre 2021 ore 11:47
Da una foto scattata con un cellulare di possono stampare ottimi ingrandimenti di cinque metri per quindici. Se le stampa sarà buona in un 10x15 osservato a 30 cm. di distanza, resterà tale anche sul gigantesco manifesto osservato da decine di metri di distanza. Ovviamente il maniaco di turno, quello che si avvicina a pochi centimetri dal manifesto ed osserva quell' angolino in basso a destra non sarà d accordo. Un 75x100 appeso al muro, inserirlo in un album non è impossibile ma non è usuale, verrà osservato da almeno due metri di distanza. Anni fa, nemmeno molti, si facevano ingrandimenti giganti da sensori con 4 o 6 MP e, più indietro nel tempo ci fu un fotografo, mi pare che fosse Klein, che da un negativo 35mm. ripreso con una Minox, ricavò una gigantografia esposta in non ricordo quale stazione di New York. Quando mi chiedono "dalla mia fotocamera che ingrandimenti posso ottenere ?" invariabilmente rispondo "anche due chilometri per tre..." |
| inviato il 03 Novembre 2021 ore 12:14
@Kwlit In questo post l'autore ha chiesto consigli sulla realizzazione ottimale per un adeguato supporto di una data grandezza; da qui si è "sconfinato" poi su suggerimenti tesi ad ottenere un risultato allineato a quanto si vede a monitor. Sulla distanza di giusta visione ne parla ampiamente Sardosono (Antonello) in questo post prelevato da ForumFoveon. In linea con quanto dici, ricco di dettagli ed è ben descritto il filo comune che parte dal sensore e chiude con la relativa finalizzazione a mezzo riproduzione. il link è questo: il contenuto è il seguente: LA DISTANZA DI GIUSTA-VISIONE Si sente spesso disquisire (ed anche discutere accanitamente) su quale sia la risoluzione necessaria per ottenere il meglio ad una certa dimensione di stampa. Leggendo queste discussioni ci si rende conto che tutti i partecipanti, quale che sia l'opinione che sostengono, danno per scontato lo stesso presupposto, ovvero che una risoluzione maggiore sia sempre meglio di una inferiore. Ebbene, non è così, e di conseguenza quelle discussioni sono sempre erronee, anche quando per vie traverse (per non dire, per caso) giungono a conclusioni corrette. Il fatto è che negli ultimi decenni si è perso completamente il concetto di "Distanza di Giusta-Visione" (che abbrevieremo in seguito con l'acronimo DGV), il quale è rimasto ormai solo un ricordo nella mente di ben pochi, di norma non più giovanissimi. L'oblio in cui è caduto è in un certo qual modo sconcertante, perché in realtà non solo la DGV è l'unico elemento che conta per stabilire l'idoneità di una data risoluzione per un certo scopo, ma è anche un concetto semplice e, come vedremo più avanti, molto preciso e di facile impiego, che non lascia spazio per le opinioni. Ritengo che ciò sia dovuto al fatto che quando tale principio era conosciuto, usato e condiviso, ossia ai tempi della pellicola, il concetto di risoluzione digitale ancora non era entrato a far parte delle preoccupazioni del fotografo, ma si parlava invece di densità di informazione (spesso erroneamente chiamata "definizione"). Quando si è passati al digitale non ci si è resi conto che "risoluzione" e "densità di informazione" sono la stessa cosa. Tutti sappiamo che se osserviamo un monitor o una TV a pochi centimetri di distanza riusciamo a distinguere i singoli pixel (i fotodiodi), fino al punto di poterli contare uno per uno, se non abbiamo niente di meglio da fare; ma sappiamo anche che a quella distanza perdiamo completamente il senso dell'immagine in quanto tale, siamo cioè troppo vicini. Anche in una stampa, se l'osserviamo con una buona lente d'ingrandimento o addirittura con un microscopio, riusciamo non solo a distinguere i singoli punti di pigmento, ma addirittura i pori della carta stessa. Ma con quell'ingrandimento non saremo in grado neanche di capire se nell'immagine ci troviamo di fronte ad un ritratto, un paesaggio o un fax di disdetta di un qualche servizio telematico (sembra che ormai i fax si usino solo per questo). Se però osserviamo quella stessa stampa o quel monitor a cento metri di distanza non riusciremo ugualmente a veder nulla, perché l'intera immagine ci apparirà come un singolo punto, forse. E' quindi ovvio (talmente ovvio che non varrebbe la pena dirlo, ma lo dico lo stesso) che "la virtù sta nel mezzo", dobbiamo cioè osservare l'immagine né da troppo lontano, né da troppo vicino. A questo punto domandiamoci: ma c'è una distanza che possa dirsi ottimale per la visione? Ebbene sì, esiste, e non è fonte di opinione ma dipende unicamente da come sono fatti e funzionano i nostri organi sensoriali, ossia la catena che dall'occhio che acquisisce l'informazione si conclude nel cervello che in qualche modo dà corpo alla nostra percezione. Tale distanza è quella minore che però consenta ancora di apprezzare l'intera immagine nel suo insieme, e prende appunto il nome di "Distanza di Giusta-Visione". Sì, va bene, ma cerchiamo di essere pratici: a quanto corrisponde? Essa corrisponde alla distanza tale che la dimensione maggiore dell'immagine ci appaia all'incirca secondo un angolo di visuale di 15 gradi, il che, con un semplice calcolo trigonometrico, corrisponde sempre all'incirca al doppio della dimensione maggiore dell'immagine da osservare. Semplice, chiaro e facile da mettere in pratica. Se scendiamo sotto questa distanza, anche di poco, allora molto rapidamente iniziamo a perdere la capacità di apprezzare l'immagine nella sua interezza ed il nostro cervello dovrà cominciare ad osservarla per parti per poi ricomporla tutta insieme. Se invece aumentiamo tale distanza, allora l'apprezzamento dell'insieme rimane invariato, ma man mano che ci allontaniamo peggiorerà molto rapidamente la nostra capacità di apprezzare i dettagli, fino a quando non riusciremo più a distinguere nulla. Tutto qui, né più né meno. Ora, una volta che si prende atto di questa peculiarità del nostro sistema sensoriale dovrebbe essere facile rendersi conto che: la risoluzione utile per qualsiasi stampa di qualsivoglia dimensione è quella giusto sufficiente affinché non si distinguano i singoli pixel alla distanza di giusta-visione, e di conseguenza impiegare una risoluzione maggiore di questa è del tutto inutile sotto ogni punto di vista. In altre parole, la struttura fisica dell'immagine deve essere sufficientemente piccola da non poter essere distinguibile alla DGV, ma renderla ancora più piccola di così non migliora la qualità della visione ed è pertanto del tutto inutile. Lo so, adesso nasce spontanea la seguente domanda: e come si calcola questa risoluzione? La risposta è semplice e ve la darò a breve (e risparmiandovi anche i pur semplici calcoli di trigonometria elementare), ma prima voglio sfatare un mito, quello dei 300 punti per pollice. Questa risoluzione si è imposta perché è talmente esuberante che l'occhio umano non riesce a distinguere i singoli pixel neppure a distanza ravvicinata, neanche con l'ausilio di una lente di ingrandimento e persino con una stampante di mediocre qualità (ossia, anche con una ciofeca di stampante vedremo chiaramente le sbavature, ma non i singoli punti). In questo modo si taglia la testa al toro per una gran parte dei problemi di qualità di stampa e per questo è stata universalmente adottata da tutti i produttori, sapendo bene che il cliente è capacissimo di osservare con la lente di ingrandimento. Ma ovviamente, se si osserva dalla DGV questa risoluzione esagerata non serve praticamente a nulla, perché il nostro sistema sensoriale non sarà mai in grado di apprezzarla. Ma c'è un'ultima considerazione fondamentale da fare: la risoluzione dipenda sempre e comunque ANCHE dalla densità di informazione. E noi sappiamo bene che la densità di informazione di un mosaico è (nella migliore delle ipotesi) un terzo di quella reale, mentre nella pellicola come nel Foveon è integrale, ossia il 100%. Di conseguenza, per ottenere alla DGV lo stesso risultato in termini di micro-dettaglio, col Foveon basterà una risoluzione minore di quella necessaria col mosaico (o viceversa). Provare per credere. Ed infine, concludiamo con dei numeretti pratici e concreti per calcolare la risoluzione necessaria per qualsiasi stampa, che si ottengono da questa semplice formuletta approssimata, che vale per una immagine ad informazione integrale: Risoluzione (espressa in punti per pollice) = K / DGV (espressa in millimetri) (Foveon o scansione di qualità da pellicola) dove K è una costante pari a 90000 (novantamila). Nota bene. Questa strana commistione tra diverse unità di misura è una semplice coincidenza, dovuta alla semplificazione per approssimazione, a seguito della quale la costante finale di conversione risulta casualmente molto vicina alla costante di conversione tra millimetri e pollici, ed il loro rapporto è di conseguenza (ripeto: casualmente) molto vicino ad uno. Se l'immagine non è ad informazione integrale, ma proviene da un mosaico, allora la risoluzione necessaria è maggiore, risultando essere circa il 70% in più nel caso più favorevole di assenza di filtro anti-aliasing, ossia: Risoluzione (espressa in punti per pollice) = 1.7 x K / DGV (espressa in millimetri) (immagine da sensore a mosaico senza AA) Se invece il sensore a mosaico è provvisto di filtro AA, allora invece di 1.7 occorre moltiplicare direttamente per 2. Ed ora preparatevi ad una sorpresa finale. Poiché le due formulette sono dei rapporti costanti, ne consegue che la risoluzione necessaria è anch'essa costante, cioè NON cambia al variare delle dimensioni di stampa!!! :wow: Potete quindi calcolare voi stessi che con una immagine Foveon 1800x1200 pixel (per un totale di 2.16 Mpx) sono già sufficienti per QUALUNQUE dimensione di stampa, mentre per una immagine da mosaico ne bastano comunque solo 3000x2000 (per un totale di 6 Mpx) senza filtro AA e 3600x2400 (per un totale di 8.64 Mpx) se il mosaico è ancora dotato di questo oggigiorno ormai inutile filtro. Non ditemi che questa conclusione non vi lasci sorpresi?!... (a meno che non lo sappiate già, non facciamo i furbi! O:-) ) Però, vi sarà molto probabilmente già capitato di leggere di chi sostiene che 8/9 Mpx sono già sufficienti per qualunque stampa di qualità, ma in genere si tratta di professionisti che non perdono tempo a spiegare il perché (ammesso che lo sappiano, dato che a loro interessa solo il lato pratico della cosa). Ebbene, adesso sappiamo anche da dove provenga questo "numero magico" e capiamo anche perché altri parlano invece di soli 6 Mpx ed infine perché col Foveon già la SD10 coi suoi neanche 4 Mpx si rivela essere già più che sovrabbondante per qualsiasi dimensione di stampa. |
| inviato il 03 Novembre 2021 ore 13:22
Io ho sempre detto che se la qualità è sufficiente per un A3, va bene pure per un cartellone pubblicitario da 5 metri, proprio per la distanza di visione |
| inviato il 03 Novembre 2021 ore 13:33
@CesareCallisto “ Io ho sempre detto che se la qualità è sufficiente per un A3, va bene pure per un cartellone pubblicitario da 5 metri, proprio per la distanza di visione „ Anche io ho il tuo punto di vista, a ragione; Antonello (Sardosono) ci spiega perché avevamo ragione...   |
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