| inviato il 20 Marzo 2013 ore 17:04
Chiarissimo la modalità "a soffiare", non mi è invece tanto chiara quella "umida", cortesemente c'è chi può spiegarmela ed indicarmi il migliore kit possibile? Posso immaginare che la pratica "umida" è per i casi più perniciosi. |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 17:29
A seconda del sensore ci sono due liquidi diversi (eclipse e eclipse E2) (in pratica metanolo o un misto metanolo alcool). Questa marca era considerata la migliore qualche anno fa. Probabilmente ora ne esistono delle altre. Assicurati comunque che il liquido vada bene per la tua fotocamera. www.photosol.com/store/pc/home.asp www.sensorswab.com/eclipse_e2product.htm In pratica ti serve il liquido (eclipse) e la spatola (sensor swab). Tieni presente che il sensore andrebbe pulito a secco prima. Se invece decidi di portarla ad una camera service, fanno in pratica la stessa cosa con metodi piu' rudimentali (c'era un video che girava su youtube di come la Nikon puliva i sensori e dopo averlo visto, ho preferito fare da solo). www.luminous-landscape.com/essays/sensor-cleaning.shtml |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 17:45
Come ho scritto nel precedente post, io sono passato da spatoline, pecpad ed eclipse alla soluzione sensor klean. Comunque, io presi tutto l'occorrente da: www.crookedimaging.co.uk Le spatoline le ho autocostruite con le varie schede dei centri commerciali ma le puoi comunque acquistare sul sito. Preparavo 2 spatoline con il pecpad (che conservavo in un contenitore chiuso)e su ognuna facevo cadere 2 gocce di eclipse. Poi due passate per spatola. Solo in determinate occasioni è stato necessario usare altre due pecpad |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 18:02
esiste anche la funzione automatica di rimozione macchie dal sensore via software,le canon c'è l'hanno già in macchina basta andare sotto alla sezione pulizia sensore e c'è l'opzione aquisisci dati polvere,una foto a un figlia bianco e il gioco e fatto,la macchina in automatico elimina le macchie dal file. |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 18:24
“ esiste anche la funzione automatica di rimozione macchie dal sensore via software,le canon c'è l'hanno già in macchina basta andare sotto alla sezione pulizia sensore e c'è l'opzione aquisisci dati polvere,una foto a un figlia bianco e il gioco e fatto,la macchina in automatico elimina le macchie dal file. „ hai ragione Vampy , non l'avevo mai usata!!!!! fa esattamente quello che suggerivo di fare in modo manuale, Acquisisce i dati attraverso uno scatto a un foglio bianco e elimina le macchie dalle immagini. |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 18:34
Infatti |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 21:59
Grazie per i suggerimenti operativi. Non uso Canon. |
| inviato il 20 Marzo 2013 ore 23:05
Porto sempre molto rispetto per le idee ed opinioni degli altri, quindi cerco sempre di capire le ragioni che portano a posizioni così nette e irrevocabili. Vorrei quindi capire se convinzioni univoche come quelle sopra derivino da esperienza di errori e danni provocati dall'uso di bombolette e di quale marca o da una semplice e teorica presunzione che tali danni si possano provocare. Dico questo perchè l'esperienza di un mio amico e mia è diametralmente opposta a quanto leggo sopra. Noi da molti anni usiamo "Compressed air cleaner" della Lindy, procurate da un negozio di informatica, e abbiamo sempre ottenuto risultati splendidi, senza mai un problema. Il mio amico negli ultimi sei anni non ha mai dovuto utilizzare una sola volta i sensor swab e ha un sensore che pare uscito ieri dalla fabbrica. Diverso per me, perché ho una D700 con problemi di olio e quindi ogni tanto devo utilizzare sensor swab e sensor solution della Delkin Device. Però tutti i depositi volatili, polveri e peli, li elimino con facilità assoluta e senza nemmeno sfiorare il vetro sopra il sensore. Lo scorso autunno venne a casa mia un amico con una D3X con un sensore incredibile, penso ci fossero persino dei pezzi di terra. Naturalmente diedi un colpo d'aria prima di provare a fare qualche passata di sensor swab. Non lo avrei mai creduto, ma dopo l'uso rapido della bomboletta il sensore non presentava più nemmeno un granello, diventato immacolato, evitando quindi ogni ulteriore intervento. Quindi, amici, se avete esperienze precise di danni o problemi vari sarò ben felice di ascoltarvi, perché le esperienze altrui sono preziose, per aggiornare la propria conoscenza. Se invece si tratta solo di paure ingigantite dal fatto di ripeterle spesso, allora potrebbero diventare interessanti i nostri anni di ottimi risultati senza mai un problema con l'aria compressa. Come ripeto l'unico pericolo reale era un tempo il getto di condensa, che però non si è mai verificato con il prodotto che vi ho detto, usato verticale e senza che venga agitato prima dell'uso. Ciao Riccardo |
| inviato il 21 Marzo 2013 ore 9:50
Da parte mia, ti ringrazio molto Riccardo di aver condiviso la tua esperienza. Sicuramente preziosa. |
| inviato il 21 Marzo 2013 ore 16:49
Riccardo capisco la tua esperienza positiva con le bombolette di aria compressa. Nonostante io le sconsigli, ammetto di non averle mai usate per la pulizia del sensore. L'idea di usarle sulla parte piu' preziosa del corpo mi incute molto terrore. Quando ero piccolo mi divertivo a invertire le bombolette per farne uscire il liquido e "friggere" piccole foglie. Questo metodo l'ho anche usato di recente per riparare una ammaccattura dell'auto (asciugacapelli + bomboletta d'aria invertita fanno miracoli). Quindi mi domando perche rischiare quando le alternative sono spesso a portata di mano? |
| inviato il 21 Marzo 2013 ore 22:56
Ciao Tommasino, capisco la tua posizione e penso tu faccia benissimo a non utilizzare una tecnica, che non ti ispira fiducia. Personalmente, di necessità, ho dovuto farmi una certa esperienza con ambedue i sistemi, aria e sensor swab umido. Entrambi, con un minimo di manualità, offrono buoni risultati: onestamente il sensor swab risolve tutto, mentre l'aria davanti ad olio o incrostazione si ferma. Però con l'aria è proprio un attimo e agisco in pieno relax, con lo spazzolino sono più concentrato e anche un po' più teso, visto che vi è un contatto diretto e poi a volte si creano gli aloni, e allora bisogna rimuoverli con una seconda applicazione. Insomma se l'aria basta sono felice, altrimenti mi adeguo. Del resto, ma non lo dico per convincerti, perché proprio non sarebbe il caso, se il vetro sopra il sensore sopporta impavido la pressione del sensor swab e il contatto umido delle soluzioni, difficile che si offenda per i gas che si disperdono immediatamente nell'ambiente. Comunque agli amici, che si trovano a dover affrontare per la prima volta la pulizia del sensore con il sensor swab, consiglio di provare prima ad allenarsi sulla superficie lucida di un CD. Si butta uno spazzolino, ma si capisce bene la pressione da usare, si impara ad agire con moto fluido senza indecisioni, si intuisce bene che basta poco liquido sul panno. Insomma, quando si va poi sul sensore, si è più tranquilli e rinfrancati per l'esperienza acquisita. Ciao Riccardo |
user12181 | inviato il 22 Marzo 2013 ore 12:03
“ basta poco liquido sul panno „ Ecco questo è da tenere bene in mente, se si vogliono evitare le strisce dei risidui da dover poi rimuovere con spazzolature ecc. |
| inviato il 02 Ottobre 2015 ore 20:14
Ho sentito parlare molto bene della "Compressed Air Cleaner" della Lindy, ma ripeto non l'ho sperimentata. Il mio enigma è sempre stato : "E' potenzialmente più dannoso un getto d'aria sul sensore (con possibilità di aloni) o una passata con Sensor Swab inumidito con liquido potenzialmente aggressivo ? " |
| inviato il 02 Ottobre 2015 ore 20:28
Su YouTube ho visto un video di un ragazzo che usava alcool puro (quello per fare i liquori) e diceva che era una delle soluzioni migliori con rapida evaporazione e no aloni sul sensore. Avete esperienza a riguardo? |
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