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Agfacrome 50 S Professional come svilupparla?


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user215205
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inviato il 07 Febbraio 2021 ore 13:36

Io lo ricordo perché, nei primi anni '80, lavoravo in un laboratorio fotografico napoletano, le dia agfa, pre E-6, non godevano di buona fama, diverse le successive RSX, di ottima qualità generale ed assolutamente neutre nella resa.
Dubito che il rullo in questione possa restituire immagini fruibili.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2021 ore 11:43

Caspita Agfacrome 50 S Professional! MrGreen é un film che ho usato tantissimo agli inizi della mio interesse per la foto (all'epoca avevo 14 anni ed erano i miei primi passi in fotografia) a causa del fatto che si poteva sviluppare a casa a 20° con l'apposito Kit Agfa (un'economia sostanziale rispetto allo sviluppo del kodakcrome o l'Ektacrome in laboratorio) che ormai sarà introvabile Sorriso

PS : scansionando le Diapositive esce una grana enorme si stenta a credere che sia una 50 iso, da questo punto di vista ma anche come colori Kodak era senza dubbio migliore.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2021 ore 16:11

Beh Leo uno dei limiti maggiori della scansione è proprio quello legato alla esaltazione della grana... una sgradita conseguenza del fatto che lo scanner, per non correre il rischio di sbagliare la messa a fuoco, effettua la stessa direttamente sulla grana dell'emulsione.
La qual cosa impone di scegliere fra tenersi una grana francamente esagerata, oltre che decisamente improbabile oppure, in alternativa, obbliga a dedicarsi a un lungo e delicato lavoro di post produzione che se da un lato riduce la grana dall'altro diminuisce ulteriormente anche il dettaglio Triste

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2021 ore 16:19

In ogni caso la grana fine non era una prerogativa tipica delle Agfachrome, mentre la resa cromatica era quella che ben si adattava a riprodurre le fredde brume del mare del Nord, piuttosto che a esaltare, anzi direi sottolineare, i caldi e corposi colori tipici del Mare Nostrum ;-)

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2021 ore 2:02

Naturalmente vado assolutamente a memoria, ma la ricordo come una dia molto forte sui verdi, veramente belli.

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2021 ore 10:11

Si Angelob la Agfachrome per quei tempi 50 S era irraggiungibile sui verdi...
ricordandoci che stiamo parlando di metà anni '70


avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2021 ore 12:30

Beh Leo uno dei limiti maggiori della scansione è proprio quello legato alla esaltazione della grana... una sgradita conseguenza del fatto che lo scanner, per non correre il rischio di sbagliare la messa a fuoco, effettua la stessa direttamente sulla grana dell'emulsione.

No Paolo, il problema dell'esagerazione della grana data da alcuni scanner non è dovuto alla messa a fuoco della grana, cosa peraltro normale e giusta, come ben sa chiunque stampi in camera oscura, dove con il focometro si mette a fuoco proprio la grana (del resto l'immagine è formata dalla grana stessa, mica da qualcos'altro); il problema dell'esagerazione della grana è il cosiddetto "grain aliasing", sono cioè artefatti dati da una inadeguata risoluzione dello scanner rispetto alla dimensione della grana. Non a caso le mie vecchi scansioni fate con scanner piano Epson presentano una grana piu grossa e impastata rispetto alle scansioni attuali fatte con scanner Hasselblad.
Per convincersi che la ragione della grana nelle scansioni non è data dalla mesa a fuoco su di essa (ripeto: è corretto che sia così) gli scanner Hasselblad, pur essendo autofocus hanno la possibilità di spostare manualmente (via software, ovviamente) il piano di messa a fuoco, tale funzione nasce con lo scopo di eliminare il "retino" nella scansione di riproduzioni da giornali e riviste; ebbene ti assicuro che le scansioni fatte previa queste regolazioni micrometriche (si può regolare a piacere) non sono più nitide di quelle perfettamente a fuoco (a riprova, se ce ne fosse bisogno, che la grana e l'immagine sono di fatto la stessa cosa) è la grana si evidenzia di più (sebbene più soffice e impastata).

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2021 ore 15:47

Si Diego, di questo avevamo già parlato in precedenza, purtuttavia, e pur conoscendo il ruolo del focometro da stampa, resto sempre dell'avviso che al riguardo valga l'osservazione che vale per la messa a fuoco dei riflessi sulla superficie dell'acqua anche se in questo caso, ossia per quanto riguarda gli scanner, si parla in effetti di differenze micrometriche che, grazie alla PdC, non provocano differenza eclatanti a carico della nitidezza e di conseguenza risultano comunque preferibili alla comune focheggiatura a occhio nudo.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2021 ore 19:14

Naturalmente vado assolutamente a memoria, ma la ricordo come una dia molto forte sui verdi, veramente belli.

Si era formidabile per le minime sfumature dei verdi e gli azzurri, rispettava benissimo anche i toni "pastello" piu delicati...e proprio per questo era molto apprezzata anche per la foto sub-acquea, pero invecchiando tira fortemente sul blu/magenta ma se scansionata si puo correggere in PP...il solo vero problema é la grana piu vicina al kodakcrome 200 iso che a un film da 50 iso, come dicevo all'epoca kodak aveva un certo vantaggio tecnologico.

avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2021 ore 22:18

Io la usavo per le foto in montagna perché non aveva la dominante blu delle Kodak, la neve restava bianca

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2021 ore 5:31

Le Agfa erano un'ottima scelta per le foto di montagna.
Perfettamente tarate su 5200° K e con una eccellente resa dei grigi (mi riferisco alle RS che conoscevo bene ma la S era pressoché uguale) rendevano il colore del granito alla
perfezione.
Le Ektachrome 64 invece avevano sempre dei cieli favolosi... ma la neve non era il loro forte essendo tarate, così almeno si diceva all'epoca, per 5500° K ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2021 ore 10:10

Io la usavo per le foto in montagna perché non aveva la dominante blu delle Kodak, la neve restava bianca

Vero quando sono "nuove" ...putroppo dopo una 20ina d'anni diventano tutte blu/magenta allora che le kodak conservano pressapoco i colori d'origine....ho scansionato circa 100.000 diapositive di cui circa la metà di Agfachrome (a 4000dpi Tif 16bt) e so di cosa parlo, addirittura mi ero fatto un preset col LR per corrreggere le dominanti delle Agfachrome invecchiate...comunque é un film a cui sono molto affezionato e non rimpiango per niente di averlo utilizzato moltissimo MrGreen

avatarjunior
inviato il 12 Febbraio 2021 ore 10:36

mi ricordo che il kit di sviluppo era facilmente reperibile, il processo tutto sommato semplice quasi come il BN ed i costi contenuti ed il tutto si addiceva ale mie esigenze di amatore...
Poi quando il tempo era brutto ti mettevi li a tagliare ed ad intelaiare ...MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2021 ore 10:58

mi ricordo che il kit di sviluppo era facilmente reperibile, il processo tutto sommato semplice quasi come il BN ed i costi contenuti ed il tutto si addiceva ale mie esigenze di amatore...


Si infatti, all'epoca ero un'adolescente di 14 anni fotoamatore scuattrinatoMrGreen....pero il process era abbbastanza lungo, circa 2 ore (per fortuna col 1 litro di bagni sviluppavo 4 rullini simultaneamente), prima del bagno d'inversione si dovevano uscire i rullini dalla Tank di sviluppo ed esporli 1/2 ora con una lampada da 500watt sempre in una bacinella con acqua a 20°, tutto il processo si eseguiva a 20° (ma c'era pure una tabella per calcolare i tempi di sviluppo con diverse T°) e in fin dei conti era proprio questo il più difficile mantenere i bagni a 20° con uno scarto massino di 1/2 grado...d'estate mettevo la tank di sviluppo a bagno-maria con dei cubetti di ghiaccio...Ah era folkloristico...é magico, quando le uscivi dal lavaggio e sdrotolavi la bobina per vedere infine il risultato, tutti quei colori, ecc.. dopo magari mesi che lavevi scattato le foto, era una sorpresa, un momento indimenticabile MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2021 ore 11:03

Beh Leo, la durata nel tempo non è mai stata la forza delle Agfachrome.
Non so le 50S perché non le ho mai usate, ma le RS, forse anche a causa di una non perfetta compatibilità dell'AP44 con l'E6, durano anche meno, anzi alquanto meno di vent'anni.
In ogni caso la tecnologia Agfa, almeno se parliamo di diapositive, era niente affatto innovativa, a cominciare dalla grana per esempio... indecente Triste

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