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Sapete cos'è la macro ambientata?


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avatarjunior
inviato il 08 Dicembre 2020 ore 13:12

Molto belle le foto (le vedo però con un telefono), in particolare apprezzo molto la nitidezza lasciata allo sfondo unita all'illuminazione a volte "hard" del soggetto, per un verso vanno contro il modello imperante delle macro "artistiche", per un altro verso sono non solo coerenti con esigenze di documentazione scientifica, ma a mio avviso sono molto interessanti anche sul piano estetico, forse perché i due piani non dovrebbero essere separati. Apprezzo anche le frecciate (mi pare sia la seconda che leggo da parte tua) ai teatrini grotteschi allestiti da Ghizzi Panizza, d'altra parte con lui siamo sul piano pop.
Io faccio close-up solo di fiori, soprattutto alpini, e dopo aver cercato di resistere, mi sono convertito alla moda dello sfocato (con residui di cattiva coscienza), pur mantenendo ferma l'intenzione di suggerire l'ambiente, non è detto però che non torni indietro, almeno in qualche caso. Anche il flash l'ho spesso sostituito con pannelli riflettenti che funzionano molto bene.

Ti ricordo alcuni grandangoli con buoni RR: lo Zeiss Distagon T 25 F/2,8 (che uso nella versione ZF2 per Nikon e che ha un RR 1:2,23) e ben tre Tamron F/2,8, un 2O un 24, e un 35 con RR 1:2, però mi pare siano solo per le mirrorless Sony.
Qui il mio Zeiss al lavoro la scorsa estate con una Primula latifolia
(la posto ogni volta che posso, insieme ad altre simili...)
">www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/202006/a70d7a312a2046516953d64e8488

Ciao, ti ringrazio per l'integrazione degli obbiettivi, questi proprio non li conoscevo, ma è anche vero che non ho la possibilità di provare tutti i brande e sistemiMrGreen
Non mollare la macro ambientata, vedrai che ti darà tantissime soddisfazioni, secondo me è integrante alle altre tipologie. Spesso su un soggetto incomincio con l'ambientata per finire con la macro oltre 1:1, però il mio modo di fotografare è piuttosto divulgativo.

Ciao

avatarjunior
inviato il 08 Dicembre 2020 ore 13:19

Che le foto mostrate sul sito postato siano molto belle mi pare certo e aggiungerei anche di non facile realizzazione, serve conoscenza dell'ottica e sapiente scelta dell'ambiente dove è posizionato lo stesso assieme alla struttura dello sfondo e quindi impiego di tempo, cognizione e immagino anche tante prove,

poi dire che queste sono meglio della "solita" macro lo trovo fuori luogo visto che si confrontano due cose totalmente diverse dove una una non potrà mai includere fattori dell'altra, che sia molto bello osservare un piccolo fungo colorato e allo stesso momento apprezzarne l'ambiente circostante in modo ben riconoscibile è molto reale e rende lo scatto completo in tutto basta però non dimentichiamo delle regole fondamentali della fotografia e cioè due fattori antichi ma insostituibili:
Rapporto di riproduzione e profondità di campo
------------------------------------------------------------

Prendiamo in atto questi due parametri e poi ditemi come faccio ad avere un 1:1 con mezzo bosco attorno, ( manco con uno stacking folle ci riesci ) e poi rimettiamo in tavolo il discorso e poi ditemi se è meglio vedere dietro al soggetto 10 metri bosco o contare i peli delle zampe del ragno.

Andando per estremi un paragone simile potrebbe essere: Per spostarsi (senza precisare) Meglio l'aereo o la moto da trial?Cool


Ciao ti ringrazio per il commento. In realtà sull'articolo non dico che una tipologia sia meglio dell'altra, ma spiego come la macro ambientata dia un valore naturalistico/ecologico superiore e comunque più completo. Poi non è sempre così... se devo documentare come si nutre un ragno, per esempio, preferisco una macro con RR superiore a 1:1 per evidenziare la cosa. Io come "solita" macro intendo il soggetto piazzato su posatoio artefatto messo su plamp e con sfondo super sfocato... ecco quel tipo di macro a livello naturalistico passa proprio poco...

avatarsenior
inviato il 08 Dicembre 2020 ore 13:33

Ciao ti ringrazio per il commento. In realtà sull'articolo non dico che una tipologia sia meglio dell'altra, ma spiego come la macro ambientata dia un valore naturalistico/ecologico superiore e comunque più completo. Poi non è sempre così... se devo documentare come si nutre un ragno, per esempio, preferisco una macro con RR superiore a 1:1 per evidenziare la cosa. Io come "solita" macro intendo il soggetto piazzato su posatoio artefatto messo su plamp e con sfondo super sfocato... ecco quel tipo di macro a livello naturalistico passa proprio poco...


Ero intervenuto perché vedevo, non da parte tua, già arrivare interventi inerenti ad una fotografia da R.R. elevati che poco hanno a che fare con questa discussione che secondo me dovrebbe essere un buon contenitore di nozioni ed esempi relativi alla bella tecnica che utilizzi per ben rappresentare i soggetti nel loro ambiente, tutto li e senza riferimento all'articolo postato.;-)

user12181
avatar
inviato il 09 Dicembre 2020 ore 14:45

Qui i links al blog di un noto sito di foto naturalistiche. Sono pagine di qualche anno fa, oggi seppellite nei più profondi e segreti recessi del nuovo sito, che ha un menu ridicolo, praticamente inesistente.
Al termine il link alla seconda parte.

thesmallermajority.com/2013/01/04/getting-low-and-wide-part-1/

Poi ovviamente, oltre a tanti altri, c'è anche Paul Harcourt Davies (mi pare ormai anzianotto), che vive in Umbria (The new Tuscany...) www.paulharcourtdavies.com/
learnmacro.com/ .
learnmacro.com/closer-and-wider-the-truth-is-out-there/
Tratta anche dei sistemi relay. Per la flora frequenta tra l'altro i Sibillini, il che non guasta affatto.
Certo, per le foto da WEB mi pare che pragmaticamente faccia un po' di furbatine per quanto concerne soprattutto le dimensioni e cose del genere.
Ha comunque buone competenze scientifiche (è un fisico di formazione, se non erro) e nelle sue foto questo si vede, a parte il pieno controllo della tecnica e della teoria che la fonda. Poca fuffa..

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 18:58

Ero intervenuto perché vedevo, non da parte tua, già arrivare interventi inerenti ad una fotografia da R.R. elevati che poco hanno a che fare con questa discussione che secondo me dovrebbe essere un buon contenitore di nozioni ed esempi relativi alla bella tecnica che utilizzi per ben rappresentare i soggetti nel loro ambiente, tutto li e senza riferimento all'articolo postato.;-)


;-)

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 19:01

Qui i links al blog di un noto sito di foto naturalistiche. Sono pagine di qualche anno fa, oggi seppellite nei più profondi e segreti recessi del nuovo sito, che ha un menu ridicolo, praticamente inesistente.
Al termine il link alla seconda parte.

thesmallermajority.com/2013/01/04/getting-low-and-wide-part-1/

Poi ovviamente, oltre a tanti altri, c'è anche Paul Harcourt Davies (mi pare ormai anzianotto), che vive in Umbria (The new Tuscany...) www.paulharcourtdavies.com/
learnmacro.com/ .
learnmacro.com/closer-and-wider-the-truth-is-out-there/
Tratta anche dei sistemi relay. Per la flora frequenta tra l'altro i Sibillini, il che non guasta affatto.
Certo, per le foto da WEB mi pare che pragmaticamente faccia un po' di furbatine per quanto concerne soprattutto le dimensioni e cose del genere.
Ha comunque buone competenze scientifiche (è un fisico di formazione, se non erro) e nelle sue foto questo si vede, a parte il pieno controllo della tecnica e della teoria che la fonda. Poca fuffa, a parte il vivere.


Ti ringrazio per i link, li conosco tutti e due e soprattutto Piotr mi è sempre stato di grande ispirazione su questa tipologia fotografica

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 19:24

Ogni riferimento a cose o fatti è del tutto casualeSorriso

Comunque mi piace l'approccio naturalistico nella tecnica che descrivi...... Ho da poco comprato un vecchio 28 macro ed a primavera vorrei provare...l'uso di un ultragrandangolare non mi ispira spero nella via di mezzo che dia risultati similari ma meno distorti..
Buon lavoro..

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 22:09

Quella di "macro ambientata" in effetti è una definizione un pochino tirata per i capelli dal momento che per macro, a stretto rigore di termine, si intende una fotografia il cui soggetto sia riprodotto almeno a grandezza naturale, 1:1 o 1X se preferisci, e dal momento che con quei RR la PdC è del tutto inesistente c'è davvero poco da ambientare ;-)

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2020 ore 23:11

Anche se non arriverò al 1:1 voglio provare a vedere se esce qualcosa con il mio 12 mm...

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 0:01

si intende una fotografia il cui soggetto sia riprodotto almeno a grandezza naturale, 1:1 o 1X se preferisci, e dal momento che con quei RR la PdC è del tutto inesistente c'è davvero poco da ambientare ;-)


In effetti a 1:1 la pdc non lascia scampo ma manco a 1:2 è tanta, unica direzione in cui sarebbe concesso ampliare le vedute sarebbe lo scenario attorno al soggetto che si trovi sullo stesso piano di fuoco se aumentiamo di tanto la superficie sensibile di ripresa.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 7:47

Io le definirei "Close-up" ambientati....
Forse con sensori piccoli e quindi focali cortissime.. tipo SPhone, si riesce a dare piu definizione all'ambiente

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 8:55

Ma infatti Speedking la definizione di "close-up ambientati" è molto, molto più pertinente.

Comunque la macro ambientata di certo non è una novità dell'ultima ora dal momento che qualcuno, pochi invero, la praticavano anche ai tempi della pellicola; l'unica differenza è che allora per le riprese si adoperava il medio formato perchè, a parità di RR, una cosa era avere 36 cmq nei quali ambientare un soggetto... ben altra era averne solo 8,64 come invece era nel caso del comune "formato Leica"!

avatarsupporter
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 9:07

Molto belli gli scatti, quando avevo Pentax mi divertivo tantissimo con il suo zoom fisheye che poi è lo stesso che produce Tokina, il 10-17. Per close-up ambientati è comodissimo da usare, sembra nato per quello...

user12181
avatar
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 9:45

In ogni caso nella macro/close-up grandangolare (btw, pignoleggiare sulla correttezza della denominazione "macro" è del tutto ozioso, non esiste nessuna norma che la stabilisca e il RR in genere, e in particolare quando si usa il grandangolo, finisce per essere una conseguenza della scelta della composizione e del dettaglio necessario e sufficiente per l'immagine che si vuole ottenere) anche con lo sfocato si può dare una sufficiente indicazione dell'ambiente. Ad esempio, questa foto piuttosto sfocata (F/5,6) di una Soldanella alpina www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201906/8c58dce0a9e7da07b922b5b9e380 sarebbe addirittura da manuale per quanto riguarda l'illustrazione, quasi la percezione, dell'habitat, se si considera che nelle schede dei manuali in genere si fa riferimento al fatto che vive soprattutto nel piano subalpino-alpino e "compare, in luoghi umidi, al fondersi delle nevi, " (Acta Plantarum), "Sofort nach der Schneeschmelze" (Flora Helvetica)... . Lo sfocato "artistico" che maggiormente limita la percezione dell'ambiente è quello con fili d'erba e altri elementi molto vicini all'obiettivo e davanti al soggetto, che causano un marcato sfocato su tutta la foto.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2020 ore 10:40

Molto bella, @Murmunto

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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