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L'abbigliamento del fotografo trekker


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user80044
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inviato il 06 Novembre 2020 ore 18:34

In autunno/inverno il materiale migliore come base layer trovo sia la lana, ci sono diverse buone etichette. In estate uso quasi esclusivamente Odlo e X-bionic, però anche la lana se di grammatura molto leggera non da fastidio.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 18:36

“ Alba, coi sacchi a pelo ho un po' di esperienza MrGreen”

Finalmente, eccoti qua caro Dionigi.

Lo so che hai esperienza, infatti mi hai sempre dato ottimi consigli. E sai anche che modello ho preso.

Ti ho citato senza fare nomi anche nel post precedente a questo, come uno delle mie fonti attendibilissime. CoolCool

user80044
avatar
inviato il 06 Novembre 2020 ore 18:39

Materassino trovo molto comodo questo,
www.thermarest.com/ie/sleeping-pads/fast-and-light/prolite-apex-sleepi
Non è leggerissimo ma isola bene e l'ho usato tranquillamente anche in inverno sulla neve

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 18:52

Si ma tu non fai testo.

Se fai la gara con uno stambecco a chi arriva prima in cima al monte vinci tu. MrGreen
Per rallentarti ci vogliono un paio di incudini ed un'ancora conficcata nel terreno.

Non sei un povero cittadino dela pianura come me che dopo 13/14 kg sulle spalle ha già la lingua che pulisce il sentiero prima che ci metto i piedi. Triste
Io se no sto leggero in cima ai monti non ci arrivò.

user210348
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inviato il 06 Novembre 2020 ore 19:10

Seguo con moltissimo interesse.
Io d'estate uso t-shirt varie tipo north face sintetiche e mi ci trovo bene poi non sudo troppo quindi...
Una cosa che fa tanto poi è lo zaino, sto usando un mammut ducan spine che ha uno schienale che è uno spettacolo.
D'inverno invece seguo interessato perché vorrei attrezzarmi meglio.
Per ora ho una giacca thermoball della northface e un guscio esterno in goretex che uso tutto l'anno praticamente.
Sotto termica asics che non so quanto va bene e pile.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 19:29

Materassini:ottimo il paria outdoor che preferisco al sea to summit ultralight. Entrambi con R intorno al 3 quindi non proprio adatti ad un utilizzo Invernale.
Sacco a pelo: miglior brand con rapporto prezzo prestazioni inarrivabile per chiunque altro: CUMULUS !!!
Polacchi fautori di sacchi in piuma spaziali ! Ho un panyam 600 che pesa 950 grammi e arriva a -13°. Costa 300 eur. Per altri brand come mountain hardware, RAB o mountain equipement con analoghe prestazioni devi sborsare almeno 200 eur in più....
Tende: hilleberg behh..come parlare di Leica visto che siamo in un forum di fotografia MrGreen
naturehike o 3f sono bellissime repliche ben scopiazzate dalle varie Msr, Nemo ecc ecc . Da quando però, a prtire specialmente da quest'anno, hanno cominciato a venderne come caramelle, i prezzi sono lievitati e onestamente non ne giustifico più l'acquisto specialmente se confrontate a prodotti anche Italiani come le ottime Ferrino o Salewa.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 19:36

Il Thermoball della The NorthFace non è male, è in sintetico e tiene caldo anche da umido ma non scalda molto. Con il guscio sopra ci sta ma d'inverno lo lascio a casa.

Se non fa freddissimo preferisco un piumino leggero della Stellar Equipment da 1000 cuin. Ultra leggero, idrorepellente e costruito bene.
Questo:

www.stellarequipment.com/product/m-ultralight-down-hood-dkgrey/


Quando invece voglio andare sul sicuro porto il The NorthFace Summit L3 in Pertex. Peso 420gr. In taglia XL. Questo:

www.thenorthface.it/shop/it/tnf-it/giacca-in-piumino-uomo-l3-summit-se

Ora è uscito il modello 50/50 che onestamente non so cosa ha di diverso dal mio se non che costa di più.
Con sopra un guscio si sta da dio in ogni condizione che si può presentare dalle mie parti.

Se dovete affrontare climi più rigidi ho preso da poco dopo tante ricerche questo.
rab.equipment/eu/batura-jacket-8203

Veste abbondante quindi dovete stare molto attenti alle misure. Io che di solito prendo XL per NorthFace ho preso una L. Diciamo che è una via di mezzo come taglia fra la The NorthFace e la Patagonia dove invece porto addirittura una M per averla aderente il giusto.

Spero di poterlo collaudare per un progetto aperto e già rimandato una volta a Febbraio. Ma se andiamo avanti a colpa di DPCM, mi sa che salterà ancora una volta. Triste

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 19:42

Per avere caldo in INverno io non faccio uso di sintetico ma solo di piumini. Nello specifico un mammut broad peak o una norrona falketind. Ritengo che se stai fermo e non devi sviluppare calore ma solo trattenerlo, non ci sia niente di meglio della piuma per isolarti dal freddo. Come temperature non scendo mai sotto i -15° (Dolomiti quote massime 2500-2800)...

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 20:01

Anche questo è abbastanza buono.
arcteryx.com/us/en/shop/mens/cerium-lt-hoody

Il mio è della vecchia serie in verde abbastanza acceso.
Molto leggero per via del design minimal.
Si posiziona come calore appena sopra allo Stellar Equipment ma mi piace meno per due motivi.
La cerniera sottile come maglia che da un senso di fragilità e per la mancanza del cordino, almeno nel mio modello, che permette di stringerlo in fondo alla vita evitando che l'aria entri da sotto quindi in caso di vento uno strato sopra è obbligatorio.
Con gli altri no.

user12181
avatar
inviato il 06 Novembre 2020 ore 22:38

Mi documenterò sui materiali e marche che vedo suggeriti qui, soprattutto base layer e softshell.

In questo periodo il mio problema è soprattutto il secondo e terzo strato. O forse è il fatto che uso troppi strati per paura di ghiacciarmi la pelle e magari di beccarmi una polmonite batterica, che (covid a parte) per me sarebbe probabilmente fatale se degenerasse in endocardite. Il risultato è proprio ciò che voglio evitare, sto sudando stranamente molto più in questo periodo che in estate. Fino a due anni fa usavo come terzo strato, sopra la camicia, una softshell valtellinese, Mello's, in windstopper Gore degli anni '90, veramente perfetta. Se necessario, sopra mettevo un guscio Salewa in Goretex pro, se era molto freddo sostituivo il windstopper con una giacca in Polartec e, se non bastava ancora, mettevo un gilet un po' imbottito basico, a volte addirittura sopra il goretex…
Ora, per manie di aggiornamento e alla ricerca di una diminuzione del peso (se vado in negozio porto una bilancetta col gancio), ma anche perché un po' è usurato, ho pensionato il windstopper, ma non ho trovato un sostituto (la Mello's come marca l'avevo già pensionata dopo almeno tre fregature, è piuttosto scaduta come qualità).
Sopra il secondo strato, costituito dalla solita camiciola, ora sto usando una giacca Patagonia Nano air hoody che è leggera, abbastanza calda e traspira benino, ma lascia passare acqua, e questo ci sta anche, non è fatta per essere impermeabile (però il trattamento DWR è scarso) e soprattutto non ferma affatto il vento (in questo, ma anche per traspirabilità, è molto inferiore al vecchio windstopper Gore, insomma non credo sia un acquisto azzeccato, anche se è comodissima e la porto sempre, anche in questo momento). Se sento passare il vento, uso alternativamente due giacche Crazy Idea per scialpinismo (che non pratico, ma la tasca per le pelli è comodissima, c'entrerebbe un 800mm). Mi sono state regalate (con mia sorpresa) in una formidabile offerta di Natale lo scorso anno nel negozio Crazy Idea di Tirano, in coincidenza con l'acquisto di un piumino ultracaldo della stessa marca (testato nella prima ripetizione italiana della Via degli slovacchi al Denali, dovevano essere in alcune fasi -40° secondo le mie indagini..., qui a destra www.google.com/search?biw=414&bih=780&tbm=isch&sa=1&q=Denali+via+degli io però l'ho comperato e portato finora per andare in giro tutti i giorni, a fare la spesa ecc... Chiudendo tutto il collo si è in una comoda stüa fino a tutto il naso compreso, lo si può poi rivoltare, e si ha un morbido e carezzevole vellutino fin sotto il mento, devo dire una goduria. Il mio è nero con zip bianche destinate purtroppo a sporcarsi, non avevano altri colori, ora non lo vedo già più in catalogo, brutto segno... vedremo). Però, anche con la più leggera delle due (accoppiata alla nano air) in questo periodo sudo quasi sempre. Anche ieri in Valgrosina, temperature intorno allo 0 e con brezza, a un certo punto l'ho usata sopra la nano air. Sono rimasto caldo, senza sensazioni sgradevoli, ma alla fine a casa ho dovuto mettere tutto vicino al termosifone ad asciugare (il lavaggio può ancora attendere...). In primavera/estate, in montagna con il fresco avevo risolto bene, mettendo sopra la Patagonia solo la giacca Montura ultralight in Pertex, di cui parlavo nell'altra discussione, buonissima come antivento, per traspirabilità e termicità, nonostante sia più sottile di una carta velina. Avendola pagata 1,5 euro a grammo, e sembrandomi piuttosto fragilina, vorrei usarla soprattutto in occasioni limitate in primavera estate, quando sento wind-chill, in genere oltre i 2300 m, o anche in autunno a bassa quota, durante le passeggiate quotidiane, mettendola tranquillamente in una delle tasche della nano air. In questo è eccezionale, addirittura dà un piacere fisico sentirsi protetti così bene da quell'affarino.
Per il resto sono in difficoltà, forse addirittura torno al vecchio assetto… Oppure, quando fa più freddo, elimino quasi tutto e provo a tenere sopra la camicia solo il piumino ultracaldo, che però traspira molto bene e è in Dermizax.
Insomma, sono in difficoltà, probabilmente per alleggerirmi e modernizzarmi ho finito per rompere un equilibrio che funzionava.
Ah! Come base layer in autunno-inverno e parte della primavera uso maglie di polipropilene: Mico e Liod. Quest'ultima è una marca Valtellinese, straordinariamente piacevole sulla pelle, esce dalla centrifuga già a 800 giri quasi asciutta e non puzza di sudore, come, ho letto, ritiene Patagonia, che ha dismesso questa fibra - forse sono gli americani che puzzano troppo - ma si impelucca terribilmente, ogni tanto bisogna passarci il rullo adesivo. Credo siano entrambe innocenti delle mie sudate, spesso rimangono entrambe pressoché asciutte, mentre ciò che è sopra si bagna regolarmente. Il polipropilene è una fibra con proprietà termiche e di traspirabilità superiori alla lana.
Credo che dovrei anche affrontare per bene il problema del secondo strato, forse c'è qualcosa di meglio per traspirabilità rispetto alle camicie sintetiche genericamente sportive, prese piuttosto casualmente. Sarà bene anche limitare l'uso della nano air.
A Proposito del Dermizax, ho una certa intenzione di comperare a mia moglie la giacca ultralight di Crazy idea, mi pare sia la Shark, che è in Dermizax, l'avevo scartata perché un po' più pesante della Montura che poi ho comperato, però ora vorrei vedere come va, soprattutto in relazione ad impermeabilità e robustezza. Dichiara una colonna di 20.000mm come il Pertex, ma una traspirabilità minore 20.000 m2/day (il Pertex 40.000). Al tatto mi ricordo un'impressione di maggior robustezza. Un'altra cosa che mi attira molto è uno dei pantaloni Fjallraven con le tasche per le ginocchiere, ma per questa stagione non ne ho bisogno, vanno ancora benissimo i Salewa che ho già (però mia moglie ha fatto uno sbrego su uno dei suoi...). Domani esploro un po' di sentieri e mulattiere qui intorno, per evitare per un po' di tempo il sentiero Valtellina. Sia mai che, vista la vaghezza del dpcm in merito, a qualche operatore inviato a controllare sulla ciclabile non salti in testa che, camminando soltanto, io non faccia attività sportiva ma volgarmente motoria, e ritenga pertanto che sia illecitamente lontano dalla mia abitazione (troppi congiuntivi...). Il problema è che questi sentieri e mulattiere nei pressi del mio "luogo di abitazione" vanno da quote abbastanza basse subito su forti pendenze verso i quasi 3000 del monte qui sopra, dal quale, in caso di inverno nevoso (ormai rarissimo), cade anche giù a piombo, poff, non ho capito bene da dove, una valanga che rimane senza danni a filo del monte, dal momento che finisce su un fondovalle relativamente pianeggiante. Bisogna solo stare attenti a non trovarcisi esattamente sotto proprio quando arriva, altrimenti si verrebbe non travolti, bensì spiaccicati. Molto più pericolosi i debris flow che cadono (finora) vicinissimo al paese e che non si fermano affatto, ma scorrono attraverso le selve di castagno, trascinando enormi massi e spazzando via regolarmente le imponenti opere di regimentazione appena approntate (presumo con grande soddisfazione degli approntatori, che riceveranno un altro appalto). Ciononostante, diversi eroici castagni resistono, svettando possenti e spavaldi su un deserto di fango e massi.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 0:52

Uff. Hai scritto un sacco ma apprezzo molto il tuo post.
Ora sono stanco, ma domani con calma lo rileggo e vedo se ti posso dare qualche consiglio.
Non ho esperienza con le camice come secondo strato. Cioè si, ne ho provate alcune anche di marca tipo Mummut ma anche se spacciate per traspiranti in realtà si sono sempre inzuppate lasciandomi una brutta sensazione addosso. Da lì le ho rimosse dall'elenco personale delle cose da indossare.
Non so se sono tutte così quindi dico che non ne ho l'esperienza per dare un buon consiglio.

Invece vestirti a strati funziona molto bene.
Come mi hanno insegnato e dimostrato, compreso l'intimo il numero massimo di strati è 5.
La lezione comprendeva una altra regola. Meglio tre stati “diversi” ma leggeri che due strati pesanti.
Ogni singolo strato trattiene la sua percentuale di caldo corporeo e isola da quello esterno da lì 3 e' meglio di due. Poi se sono di peso o concezione diversa te li puoi giocare come meglio credi a seconda del clima e dell'attività.
Ad esempio, primo strato e anti vento traspirante se sei in movimento ma c'è il vento che ti taglia in due e con solo il primo rischi un accidenti.
Oppure, primo strato più secondo termico se sei fermo e vuoi rimanere caldo. Oppure tutti e tre con l'anti vento come ultimo se proprio il clima è contro di te. Più scende la temperatura più il numero degli strati salgono.
Fai delle prove in campo per capire il limite di ogni prodotto così la volta successiva sai esattamente cosa portare.
Altra considerazione da fare. Prendi una pesa e segnati il peso delle tue cose, ti sarà utile per capire anche in base a quello cosa portare.
Ad esempio, ho scoperto che il mio bellissimo smanicato Montura in realtà tanto utile non è, perché bilancia alla mano, pesa uguale al Acteryx Cerium LT che ha anche le maniche ed ingombra uguale nello zaino. Quando fa freddo avere le braccia scoperte o comunque più leggere del resto del corpo non aiuta.
Domani ti scrivo qualche secondo strato con cui mi trovo bene. Ciao

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 11:19

Riporto qualche 2 / 3 strato.
Qui il lavoro è più arduo perchè sulla maggior parte delle etichette non c'è scritto il modello.
Per alcuni è passato qualche anno ed il prodotto è stato aggiornato.

Comuque ne riporto alcuni:
arcteryx.com/it/en/shop/mens/kyanite-hoody

L'Arcteryx è una delle mie marche preferite, ho diverse cose, non è economica a patto di aspettare i saldi e devo ammettere che non tutti i prodotti sono eccellenti, ma la maggior parte si.
(Lasciate stare le scarpe da Trail Running, sono fighissime, ma solo quello).

E' un ottimo secondo strato caldo e confortevole in tessuto Polartech Pro, non mi ha mai dato l'impressione di essere molto traspirante, però non ci ho mai sudato dentro al punto da verificarne la qualità. E' uno dei miei secondi strati preferiti che indosso quando devo stare fermo per un pò di tempo.

Della Brynje ve ne o già parlato per il primo strato pesante.
Ha anche delle buone giacche della serie Polar. Ne ho una leggera e una pesante.

www.brynje-shop.com/it/sportswear~c244/brynje-giacca-polar-fleece-expe

Assomiglia ad un classico pile, quindi non esageratamente tecnico, però è garzato internamente e aiuta ad isolare il corpo dal sudore che viene trasportato efficacemente all'esterno. Usata durante le salite, mi è capitato alcune volte di dover togliere la brina dovuta dal sudore portato all'esterno che si è ghiacciato. Buon prodotto ma non il mio preferito.

www.brynje-shop.com/it/sportswear~c244/brynje-giacca-con-antivento-pol

Questa è la versione più calda della precedente. Ora è super scontata e ve la consiglio.
Mantiene le caratteristiche del pile però è anti vento e molto più pesante, inoltre ha le aperture di aereazione sotto le braccia che permettono di regolare meglio la temperatura. Funziona molto bene come 2 / 3 strato. La porto quando prevedo che farà veremente freddo e non mi ha mai deluso anche perchè se inizio ad avere caldo, prima di toglierla la apro sotto le maniche o frontalmente.

Per chiudere il discorso, anche perchè ho l'impressione di essere rimasto l'unico attivo, vi indico due sheel di cui uno rigido in Goretex Pro.

www.mammut.com/eu/en/p/1010-26480-50227/masao-hs-hooded-jacket-men/
Ho il modello precedente, resistente alle intemperie e con le aperture sotto le braccia permette un ottima regolazione della temperatura. Lo uso come secondo strato anti vento o sopra tutto, come ultimo strato per la protezione totale da vento e freddo.

L'alternativa per il tempo davvero inclemente è questo:
arcteryx.com/it/en/shop/mens/beta-ar-jacket

Layer in Goretex Pro, un vero e proprio scafandro, però rispetto al precedente è più rigido e meno compattabile quindi se non parto da casa sapendo che troverò forti nevicate o pioggia battente, di solito resta a casa nell'armadio.
Come tutti i capi in Goretex non imbottiti, isola ma non scalda.

Rimango a disposizione, Ciao





user12181
avatar
inviato il 07 Novembre 2020 ore 20:49

Tutte molto interessanti, in particolare per me le softshell. Me le guardo bene, controllando il peso. In effetti le aperture sotto le ascelle sono veramente fondamentali, le ha belle ampie il mio vecchio windstopper e le ha il guscio Salewa di Goretex pro, le ho sempre usate molto, grandi termoregolatori. Guarda caso, negli ultimi mesi ho usato giacche che ne sono prive, e così le avevo del tutto dimenticate... Oggi ho provato a vedere in modo empirico quanto traspira la camicia sintetica che in sé sarebbe anche molto sottile e anche carina, con una presa d'aria con rete dietro le spalle, bottoni per tenere arrotolate le maniche insomma, proprio da Indiana Jones... www.google.com/search?q=indiana+jones&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0a Ho soffiato sul tessuto... ehi! non passa quasi nulla! Peggio di una mascherina FFP3 senza valvola. Oggi, alle 15 circa e sempre troppo tardi, ho affrontato una mulattiera, un paio di chilometri di salita con pendenza media del 14,5%, ma con tratti molto più ripidi su pietre piuttosto scivolose. Ho lasciato addosso solo il baselayer di polipropilene Mico (che è piuttosto sottile) e la camicia in questione (con la mascherina FFP2 in una delle tasche sul petto), ma ho sudato un bel po', faceva però veramente caldo. Nei tratti ombrosi più lunghi e poi dopo il tramonto, al ritorno, ho messo il terzo strato, la nano air Patagonia. Alla fine i primi due strati sono finiti vicino al termosifone ad asciugare. Ma anche la giacca era abbastanza umida.
Forse c'è anche un mutamento della mia fisiologia...
Comunque, devo sostituire o eliminare la camicia.
Guardando ancora il catalogo Crazy Idea, ho visto che hanno un baselayer di polipropilene con una struttura in rete 3D. Sul sito del produttore valtellinese costa 60€. Metto il link della maglietta in questo sito di scialpinismo di Salt Lake City, perché ci sono più informazioni, anche nelle recensioni, tre, ma tutte cinque stelle, non è poi così ovvio in America.... skimo.co/crazy-idea-sonic-pull

P.S. Al ritorno, proprio nell'attraversare il canale di scorrimento di acqua e debris flow più famigerato della zona, recentemente regimentato per l'ennesima volta (ora assomiglia a una gigantesca pista da bob), mi sono allontanato sul greto per lasciar passare tre moto da trial che venivano giù dietro di me, probabilmente padre e due figli, uno era un ragazzino che al massimo faceva le medie. Lockdown alpino...

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 21:26

Seguo veramente interessato il thread. Infatti mi piacerebbe, finito sto bordello, andare in montagna a scattare. Cosa mai fatta prima, e visto che vorrei fare notturna, seguo su youtube anche le review di tende e affini.

avatarjunior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 22:40

Murmunto,
Non ho esperienza con quella marca.
La Brynje propone anche lei delle maglie a rete ma non mi hanno mai convinto tanto da comprarne una.
L'ha fatto però un amico che è abituato al clima Londinese quindi da noi ha sempre caldo.
Gli ho chiesto cosa ne pensa e come prevedevo non è entusiasta.
La camicia della Mammut di cui parlavo prima e' fatta molto bene. Le maniche si possono staccare oppure arrotolare con in cima un bottone per tenerle in posizione. L'ho trovata ottima in Africa dove il clima cambia velocemente durante il giorno. Fresco alla mattina presto e caldo a seguire. Però le escursioni sono in macchina con attività fisica praticamente nulla quindi è difficile che si inzuppa. Da noi è un disastro. Diventa una seconda pelle rimanendo appiccicata al corpo da umida. Davvero fastidioso.
Probabilmente in questa stagione un base layer in lana merino è l'unica alternativa. Dico probabilmente perché in città con il lockdown non mi serve a nulla.TristeTriste Triste
Se soffri molto il caldo, quelle proposte da Fontamax, sono sicuramente validissime. Le mie sono abbastanza calde. La Brynje è da 0 gradi a scendere, prima ci fai la sauna. ;-)

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