| inviato il 10 Settembre 2020 ore 0:19
Io uso anche le gomme della Ford T |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 5:17
La Duna? E quell'aborto che ideò l'Alfa Romeo, in collaborazione con Nissan se non ricordo male, di cui ho dimenticato il nome... ma non il ribrezzo che provocava al solo vederla? |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 6:16
Scusate se sono andato fuori tema... |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 7:48
“ La Duna? E quell'aborto che ideò l'Alfa Romeo, in collaborazione con Nissan se non ricordo male, di cui ho dimenticato il nome... ma non il ribrezzo che provocava al solo vederla? „ Arna, e sei subito alfista! |
user120016 | inviato il 10 Settembre 2020 ore 8:15
ARNA sta proprio per Alfa Romeo Nissan auto... Altro spot dell'epoca: Arna: chilometrissima Alfa... Con tanto di canzoncina... Che orrore Scusate l'OT ma non ho resistito... |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 8:29
Per tornare a bomba: Non ho ben capito cosa significhi pellicola anni '80. Se si tratta di diapositiva è forse più facile... Per quanto riguarda le stampe, la cosa è più complessa: l'aspetto di una stampa anni '80 dipende dalla lente usata, dalla pellicola, dalla carta, dall'accuratezza in fase di sviluppo e stampa, e per finire, dallo stato di conservazione delle stampe. Quello che vedo in giro quando si parla di queste cose sono in genere foto slavate e/o con forti dominanti. Questo è però il risultato dell'invecchiamento, o di altri problemi, non della pellicola in sé. Infatti in tutte le epoche lo scopo era quello di produrre stampe il più possibile equilibrate e ottimali. Quindi cercando questi preset cerchiamo di riprodurre i problemi, che possono essere: ottiche scarse (c'erano anche quello buone), sviluppo e stampa non accurati, cattivo invecchiamento di diapositive e stampe. Le foto anni '80 fatte bene erano né più né meno come quelle del giorno d'oggi. Che senso hanno questi preset? Mi ricordano tanto i pantaloni strappati e bucati e vanno tanto di moda: un'idiozia senza confini (i pantaloni ) Buona giornata, Roberto |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 8:43
Ho provato ad usare questi preset anche io, non tanto per il colore quanto per il bianco e nero: l'originale è un'altra cosa, o forse sono io che non sono capace ad usarli. Vorrei trovare il tempo per imparare a sviluppare la pellicola da me, vedo che non è una cosa impossibile, magari dopo i primi errori ce la farei. |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 8:44
Skylab ha detto una cosa giusta. Ho stampe di fine anni '80 assolutamente perfette ed equilibrate. Il fatto che fossero di bassa qualità, con dominanti, vignettature, poco nitide, ecc. è una delle convinzioni inculcate dal marketing digitale (a meno che non si utilizzavano le macchine fotografiche in omaggio nei fustini del detersivo). Per quanto riguarda le simulazioni... la penso come al riguardo della simulazione dell'orgasmo |
user120016 | inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:12
Non mi riferisco all'autore del thread che probabilmente è spinto da semplice curiosità ma è solo una constatazione di fatto. La cosa che sempre più spesso noto è che, dopo aver raggiunto la perfezione formale con immagini ipernitide ed iperdettagliate (quasi finte, direi) e che, per forza di cose, risultano ormai tutte uguali, si cerchi l'originalità in qualcosa di differente. La qual cosa non è un male in assoluto, anzi, ben vengano le sperimentazioni artistiche quando sono frutto di "visioni" dell'autore. Ma spesso le idee mancano e l'originalità anche. Ed allora si va a ripescare nel passato come se riportare in voga qualcosa di vecchio (vintage suona meglio) possa funzionare in ogni epoca. Se poi questa operazione amarcord è bella e pronta come pappa masticata con dei preset di lightroom, meglio ancora, così basta un click per dare alle mie immagini l'aspetto "anni 80" e non devo nemmeno sbattermi a ricreare qualcosa di personale... Senza considerare che un preset, proprio perché uguale per tutti, porta solo ad omologazione ed uniformità, e non certo ad originalità. Purtroppo va così. E, ahimè, l'attitudine al "tutto pronto e preconfezionato", che il digitale ha reso alla portata di tutti, sarà sempre più diffuso. L'avanzare della cosiddetta intelligenza artificiale AI (che altro non è se non delegare ad una macchina, per pigrizia o incapacità, del scelte che dovrebbero essere nostre) ne è un brillante esempio. E quel sogno di rendere "democratica" un'arte come la fotografia porterà inevitabilmente a piattume e mediocrità (e siamo sulla buona strada)... |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:15
Ben detto Domenico |
user120016 | inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:25
P.s. ci tengo a precisare che il problema dell'imitazione e dello scimmiottamento delle mode esisteva già con la pellicola. Ma almeno, in quel caso, ti dovevi ingegnare un minimo per ricreare certi effetti in fase di ripresa o in camera oscura. Insomma, prevedeva comunque una conoscenza ed una certa abilità tecnica. Quello che si osserva adesso è che qualunque i.m.b.e.c.i.l.l.e, senza la minima conoscenza, purché dotato di PC e software ad hoc può ottenere le stesse cose. Ovviamente senza cognizione di causa... |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:26
Sai Domenico, non credo sia solo questo, ma anche questo. A me per esempio piace la pellicola, la sua resa, i suoi colori. E il bianco e nero, che non è solo una foto senza colori. E' la struttura del supporto. E allora perchè scatti in digitale? Perchè ce l'ho subito. Perchè siamo sempre più di corsa. Perchè non si sa più aspettare. Perchè se uso la pellicola devo attendere almeno una settimana per trovare il tempo per riprendere le foto. Perchè si usano le e-mail e non più le lettere di carta. Perchè non c'è più il fax ma whatsapp. E' tutto così, purtroppo. La centrifuga va sempre più veloce. Ed è per questo che almeno un giorno a settimana mi voglio isolare dal mondo. Per poi tornare dentro la centrifuga. (Scusate l'OT) |
user120016 | inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:33
Moreno. Concordo in pieno ed il termine centrifuga rende perfettamente l'idea. Ora, su determinate cose non si può fare diversamente. Ed è innegabile che l'email sia più comoda della lettera nel lavoro, nel commercio ed in tutto ciò che è utilitaristico. Ma per certe cose, personali, che non richiedono fretta, ogni tanto, una lettera cartacea mi piace scriverla. A mano, ovviamente. E così deve essere per la fotografia, se non è un lavoro. Con la fotografia non voglio aver fretta. Non mi interessa averla subito. È un ricordo. Non mi interessa che sia perfetta. È un'opera artigianale. Però mi interessa che sia mia. E per essere mia devo scattarla io. Svilupparla io. Stamparla io. Tutto questo richiede tempo? Errori? Delusioni? Certamente sì. Ma alla fine, vogliamo parlare della soddisfazione quando avrai un lavoro fatto bene, con le tue mani, dall'inizio alla fine? E soprattutto, fuori dalla centrifuga... |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:35
“ Il fatto che fossero di bassa qualità, con dominanti, vignettature, poco nitide, ecc. è una delle convinzioni inculcate dal marketing digitale (a meno che non si utilizzavano le macchine fotografiche in omaggio nei fustini del detersivo). „ Molti si facevano stampare le foto nei supermercati, oppure nelle catene di negozi "specializzati" tipo Dragonfly o qualcosa del genere, ora non ricordo bene. I risultati lasciavano molto a desiderare. Gli stampatori seri si facevano pagare, ma la resa era ben diversa. Per tagliare la testa al toro molti, tra cui chi scrive, preferivano le diapositive. |
| inviato il 10 Settembre 2020 ore 9:51
“ L'avanzare della cosiddetta intelligenza artificiale AI (che altro non è se non delegare ad una macchina.. „ quello anche secondo me è un grosso problema, in campo fotografico. Si hanno aspettative e si guarda con ammirazione alla AI, ma in fondo in cosa consiste? nel ricondurre la rappresentazione di una scena fotografata o che sta per essere fotografata ad altre simili, già scattate, dove il risultato è già stato ottenuto "nel migliore dei modi". A modelli pre-costituiti, sia pure in modo sofisticato. La conseguenza è di avere mediamente foto sempre più "belle", ma sempre più tutte uguali. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |