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Fotografia analogica in 135 e 120


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avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 21:37

Comunque caro Tony per il mantenimento della quiete e dell'armonia familiare si fa questo e altro Sorry

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 21:47

Beh, sulle stampe digitali confrontate a quelle analogiche avrei qualcosa da dire.

In BN (ed io faccio quasi solo BN) direi che non c'è grande differenza, con il colore ci potrebbe essere il favore dell'analogico, ma chi è più in grado di stampare seriamente a colori su medie dimensioni (almeno 30X40)?

Credo nessuno...

Io stesso quando negli anni 70' stampavo in casa con il colore mi sono reso conto che troppe erano le variabili (la temperatura dei bagni e dell'ambiente) per poter ottenere un risultato uniforme.
Il risultato è stato che andavo a stampare sempre presso alcuni laboratori amici di mio padre (un professionista) che avevano tutto termostatato 24 ore su 24. Avevo anche io tutto termostatato, ma i bagni andavano in temperatura ogni volta che stampavo, e li qualcosa non tornava, compresa la temperatura ambiante, mentre nei laboratori professionali anche quella era regolata (la temperatura ambiente). Preciso che negli anni 70' il condizionatore era ai più sconosciuto in Italia ...

Tu Paolo fai la cosa più bella (e difficile) del mondo: le DIAPOSITIVE!

Con quelle ci sono molti meno problemi in fase di sviluppo, molti di più in fase di ripresa.

Ma poi il risultato è stupendo.

Ti ammiro per la Tua passione, anche io - al tempo - facevo tante diapositive ...

Ma oggi c'è il digitale ed io mi barcameno tra le raffiche a 10 e più FPS in digitale e le vecchie LEICA degli anni 30'.

Amarcord ...

Ma è bello così!

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 21:57

Analogico è un'altro pianeta. Queste le mie pellicole che ti danno la carica per cercare scatti talmente unici che con il digitale non succede mai...


avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 22:00

Io scatto solo con pellicola medio Firmato, mai passato al digitale (anche se faccio la s mansione a scopo di back-up e per l'eventuale e rara stampa delle diapositive.

avatarjunior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 22:28

E' fantastico leggervi in così tanti! approposito di reperibilità pellicole, anche i fotografi a cui mi rivolgo per stampare sono rimasti a secco di rulli!...mi confermavano che la richiesta negli ultimi tempi ha avuto un'impennata e che è diventato difficile per loro reperirle.Penso sia dovuto al fatto che la maggior parte finisca sui siti di vendita online. Qualcuno di voi ha esperienza con la P30 ferrania? si sviluppa bene in day light tank?

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2020 ore 23:05

Beh Tony una cosa però è sicura, scendere dal treno superveloce (digitale) dei 10, 15, 20 fotogrammi al secondo per imbarcarsi di nuovo sulla carrozza a cavallo (Leica) del singolo fotogramma ad avanzamento manuale dev'essere un viaggio nel tempo davvero travolgente... e un disintossicarsi dalle scorie di una vita dai ritmi travolgenti che è un toccasana per l'anima prima che per il corpo.

Che meraviglia...

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 7:20

E' una cosa davvero affascinante caro Paolo.

Riscoprire quei sapori che ho assaporato in gioventù, o perfino quelli che ha assaporato mio padre è da solo cosa straordinaria.

E poi è divertente, abituati come siamo ad altri automatismi, doversi ricordare con le range finder di togliere il tappo dall'obbiettivo, ad esempio.

Controllare con le LEICA L39 che la pellicola venga trascinata, dopo aver perso diversi minuti per caricarla (tocca perfino togliere l'ottica per caricarla ...).

Il doppio colpo per caricare le LEICA M3 Double Stroke o le Fuji 690 (le eccezionali BIG LEICA 6X9).

Capire il modo di caricamento di una HORIZONT, la camera panoramica di grande madre Russia in formato 135.

Mettere a fuoco con il periscopio di una CORFIELD Periflex 1.

Stare attenti con le HASSY o con le altre reflex mono ottica al tempo di posa a mano libera perchè già a 1/125 sei al limite del micromosso e se sul cavalletto ricordarsi di tirar su lo specchio prima di scattare (è lui, il gigantesco specchio, che genera il micromosso).

Mettere a fuoco con il telemetro esterno e poi riportare sulla scala metrica dell'ottica con le vecchie folding degli anni 20 e 30.

E potrei andare avanti per ore ...

Il bello è, in tanta vastità, che ogni fotocamera è un mondo a se, ha modi di funzionamento, di caricamento diversi l'una dall'altra, tanto da dover spesso ricorrere a ricerche sul WEB per capire come funziona una cosa piuttosto che l'altra o letture del libretto di istruzioni (si trova se non tutto, quasi tutto sul WEB), che però spesso non aiutano perchè un tempo i libretti erano molto scarni in quanto i fotografi sapevano, eh se sapevano ...

Studiare gli accessori da acquistare, perchè ogni modello ha accessori a se, e se sbagli l'acquisto non funziona su quel modello, ma su un altro. Per questo LEICA è il miglior puzzle che abbia mai visto ...

Poi, se tutto questo non basta, c'è sempre l'onni sciente SAN FERRO che tutto conosce e tutto ha avuto per le mani ed ha riparato. E' lui il depositario della divina conoscenza fotografica di un tempo, con i suoi 79 anni portati come un ragazzino, è lui che compie giornalmente miracoli riportando in vita cimeli oramai inesorabilmente spenti che con lui riprendono luce...

Qui un piccolo omaggio al Maestro di Buttrio, scritto per lui da Pierpaolo Ghisetti, uno dei più grandi esperti della galassia LEICA analogica del mondo:

www.wetzlar-historica-italia.it/FERRO.html

Ed è emozionante celebrare, ogni sabato alle 11.00, orario di chiusura del suo tempio - clinica della storia della fotografia, una cerimonia con gli amici più stretti a base di buon vino e manicaretti della sig.ra Mina, sua moglie, parlando di vecchie ottiche e vecchi corpi, di vecchi fotografi e di vecchi amici che purtroppo a volte ci hanno lasciato ...

Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 7:48

@Carlo67

Qui trovi tutto.

Molto seri e competenti.

fotomatica.it/shop/

Se ordini oggi in 4-5 giorni hai il pacco a casa.

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 12:58

Grazie mille Tony ;-)

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 18:15

Piacerebbe anche a me chiudere la "catena analogica", ma trovare un ingranditore completo di tutti i componenti per stampare negativi 6x7 sembra impossibile... Scattare qualche rullo solo per digitalizzarlo, a me toglie tutto l'entusiasmo Triste

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 19:31

Beh Grub se ti "accontenti" di proiettare con molto meno rischi una sfascio di mascelle semplicemente epocale.
Anche con un modesto formato Leica.

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 19:43

E' che la fotocamera ce l'ho già, una Mamiya RZ67, e vorrei usare quella

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 19:57

Potresti proiettare pure il 6x7 ;-)

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 20:20

Io, pur essendomi dedicato al digitale dopo una vita a scattare su pellicola, trovo comunque molto piacevole questo cercare di mantenere vivo il senso "artigianale" della fotografia: lo "sporcarsi le mani", il preparare i bagni, l'agitazione delle tank, le strisce di negativi appesi in bagno ad asciugare dopo il bagno con imbibente e l'uso di acqua demineralizzata per evitare di lasciare aloni di calcare, l'archiviazione di foto e pellicole, catalogandole o, per le dia, intelaiandole. Mi piaceva sviluppare una pellicola bianconero, utilizzare diversi tipi di sviluppi a seconda del risultato che volevo ottenere, fissare la pellicola, tagliarla in strisce da archiviare in quaderni fatte di strisce di pergamino (quante cose ho comprato da Fotomatica Treviso che è stata qui consigliata). Così come mi piaceva (però notevole era la perdita di tempo e l'impossibilità di avere una camera oscura fissa) stampare sotto l'ingranditore.
Però la mia "fissazione" era quella di avere delle STAMPE A COLORI FATTE DA ME: non ho mai sopportato di delegare ad altri il processo di sviluppo e stampa. Ma il mio fine era quello di avere delle stampe a colori, complicatissime da fare con negative e ingranditore.

Per PaoloMcmlx: ne abbiamo parlato altre volte. Sono arrivato ad odiare le diapositive (che pure sviluppavo io in proprio a casa, sempre perchè penso che un fotografo debba fare da sè), perchè bellissime da vedere, ma immateriali, esattamente come il digitale proiettato su uno schermo. Io concepisco la foto solo come una STAMPA da tenere in mano, da sentirne la consistenza, da valutare con attenzione da un angolo all'altro. Di diapositive ne ho tantissime, ma giacciono nelle innumerevoli valigette catalogate. E amo il COLORE!
Ho difficoltà anche a immaginare il compromesso dei sistemi ibridi: ripresa in analogico e poi scansione. I miei tentativi fatti con buoni sistemi domestici e con il formato 6X7 davano risultati discreti (ma solo con il mezzoformato), ma comunque inferiori ad una stampa fatta partendo da una reflex digitale da 36 MP. Lo so, molti diranno "se utilizzi quello scanner superprofessionale e costosissimo chenessunosipuòpermettere i risultati migliorano". Ma sembra quasi che tutti abbiano il superlaboratorio professionale sotto casa che fa le superscansioni in pochi minuti. Ovviamente non è così; pur abitando in una grossa città, di questi laboratori non ne ho trovati. E poi viene meno il gusto del gioco: col digitale io faccio tutto, dalla ripresa alla stampa, senza chiedere aiuto a nessuno; anzi, la stampa è una sfida e un gioco (molto complesso, difficile) in più. Una sfida con la quale è piacevole cimentarsi, crescere.

Ma, come dicevo all'inizio, va benissimo che ci siano appassionati che hanno ancora il piacere di affrontare la parte artigianale della fotografia. Ecco perchè guardo sempre con interesse i post di questo tipo.

avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2020 ore 21:40

Ti capisco caro Claudio quando affermi di amare il contatto fisico con una fotografia stampata, ho le pareti di casa tappezzate di srampe, letteralmente tappezzate di stampe, ma a differenza di te io ho sempre preferito il Cibachrome e oggi che ne sono irrimediabilmente orfano mi dedico solo ed esclusivamente alla proiezione... che sarà pure immateriale come il digitale, non è così ovviamente perché la diapositiva non è astratta ma esiste, ha una sua consistenza fisica, ma in ogni caso la differenza con una proiezione digitale è tale da risultare semplicemente imbarazzante... per i files proiettati manco a dirlo ;-)

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