| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:09
“ “ Come una specie di apertura verso il mondo che non mette filtri, ma mi fa improvvisamente arrestare davanti a qualcosa che vedo. ? Ecco, sì ! „ Come molte cose nella vita, il difficile è capire quanto sia vero, e quanto abbiamo invece la sensazione che lo sia. Anche un'emozione apparentemente istintiva, può essere libera dal pregiudizio? |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:14
Hai ragione, Francesco. Diciamo che so di avere pregiudizi su tante cose, come tutti abbiamo. Ma in effetti non saprei se scopro che un soggetto "mi chiede di essere fotografato" a causa di un pre-giudizio sul suo "valore" oppure per un pre-giudizio di tipo "estetico", perché corrisponde a un modello di "bello". Diciamo che il più delle volte mi sembra di trovare un significato dietro quel che vedo immediatamente. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:16
“ Anche un'emozione apparentemente istintiva, può essere libera dal pregiudizio? „ Possiamo dire che un nostro scatto non sia in qualche modo influenzato da altre migliaia di scatti già visti sullo stesso 'tema'? Però ciò fa parte integrante della nostra ( occidentale, in questo caso) cultura. Non possiamo astrarcene. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:20
Parlando di emozione istintiva Paolo, non mi riferivo allo specifico della fotografia (quella è accidentale, viene comunque dopo...). Prova a pensare al quadro sociale americano, stati del sud anni 50: un bimbo nero piangente avrebbe "istintivamente" provocato la stessa emozione in un membro del KKK e in un adulto nero? Cosa è istinto e cosa è "calcolo rapido" del nostro introiettato, credo sia pressoché indistiniguibile, a livello di emozioni. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:20
“ perché corrisponde a un modello di "bello". „ Il manierismo è sempre in agguato: che cosa cerco veramente? Una strada tutta mia, magari ignorata da tutti, oppure almeno un pizzico di umano consenso, dato che dell'umano consorzio faccio parte? |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:23
In altri termini: la ormai logoratissima questione 'perchè fotografo?' si intreccia, subdolamente, al 'per chi fotografo' |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:28
“ In altri termini: la ormai logoratissima questione 'perchè fotografo?' si intreccia, subdolamente, al 'per chi fotografo' „ Paradossalmente, anche e soprattutto nell'era del like, ritengo si fotografi sempre per sé stessi. E in funzione dei bisogni che abbiamo il processo sarà di un tipo o un altro. Ma credo che la fotografia sia sempre un fatto egoistico. Più o meno "sano", ma egoistico. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:28
Io penso che la componente istintiva sia molto fuorviante in fotografia. Soprattutto in un fotografo affermato. Credo il progetto sia la componente fondamentale di una serie di fotografie. A furia di fotografare un fotografo sviluppa una serie di automatismi che se da una parte conducono ad un esecuzione perfetta, dall'altra impediscono la "deviazione" dallo standard. Allo stesso modo la reazione istintiva condurra' su una serie di binari inconsci.. Insomma, non a caso persino i grandi della street hanno sempre suscitato dubbi di "foto costruita" |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:32
“ Paradossalmente, anche e soprattutto nell'era del like, ritengo si fotografi sempre per sé stessi. E in funzione dei bisogni che abbiamo il processo sarà di un tipo o un altro. Ma credo che la fotografia sia sempre un fatto egoistico. Più o meno "sano", ma egoistico. „ Sì, sono d'accordo. Alla fine quello che mi porta "per strada" è una motivazione interna. Poi successivamente le foto si possono anche mostrare per gratificazione personale. Ma è un secondo momento. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:33
“ Paradossalmente, anche e soprattutto nell'era del like, ritengo si fotografi sempre per sé stessi. „ Ho l'impressione che questa tua, Francesco, sia un'affermazione che ha qualcosa di acuto e di terribile. Lo dico seriamente. Vi si sottintende una radicale 'solitudine tra la folla'... |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:34
“ Poi successivamente le foto si possono anche mostrare per gratificazione personale. Ma è un secondo momento. „ E soprattutto, il risultato che auspichiamo è coerente ai bisogni che abbiamo. Prendiamo banalmente Maslow: se il bisogno è di "appartenenza" vorremo essere accettati (fatemi critiche, ditemi...), se invece è di "stima" vorremo essere approvati (bella, nè?). Il like serve forse più alla prima categoria... |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:36
“ Io penso che la componente istintiva sia molto fuorviante in fotografia. „ Credo che, per quanto detto fino ad ora, sia difficile separare istinto da ragione e progettualità... |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:36
“ Credo il progetto sia la componente fondamentale di una serie di fotografie „ Sì, mi pare che sia fondamentale nel senso che dà le fondamenta. Su quello occorre anche saper ascoltare un parte di sé che non è guidata dalla razionalità. |
| inviato il 26 Gennaio 2020 ore 18:48
“ Prendiamo banalmente Maslow: se il bisogno è di "appartenenza" vorremo essere accettati (fatemi critiche, ditemi...), se invece è di "stima" vorremo essere approvati (bella, nè?). „ Per quel che posso dire di me, senza la pretesa di scavare tanto nel profondo, io mostro le mie foto perché sono alla ricerca di "miei simili". Quindi fondamentalmente un bisogno sociale. |
user170782 | inviato il 26 Gennaio 2020 ore 19:22
Io credo che progetto e istinto vadano di pari passo e non siano necessariamente slegati. Se voglio banalmente raccontare la mia città attraverso un reportage di strada, probabilmente fotograferò quel che mi colpirà al momento e non solo ciò che in un modo o nell'altro ritengo necessario. E anche ciò che è necessario lo fotograferò dal mio punto di vista, che giocoforza è composto da substrato culturale e istinto. Credo che le parole della Lange non fossero un'ode all'improvvisazione, soprattutto tenuto conto dei lavori che ha fatto, ma servano a sottolineare il fatto che ognuno di noi deve affidarsi anche all'istinto per fotografare. Su questo argomento trovo molto interessante anche il libro "le regole del caso" di Ronis, lo sto rileggendo in questi giorni perché lo ritengo una grande fonte di ispirazione. |
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