| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 21:53
“ se con un "plasticoso" si dimezzano i pesi e i costi e si aumentano le performance di tenuta.. Che ne pensate ?? „ Eh sì, se fosse così anche anche, ma come detto: non mi sembra che le plastiche del 18-55 siano di chissà quale livello; poi magari lo sono, sotto mentite spoglie Questione peso e sensazione al tatto non irrilevante: si deve creare un giusto mix, con plastiche di un tipo dove serve leggerezza, di un altro dove serve durezza, metallo dove serve etc... Però le ghiere in metallo sono insuperabili |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:06
Non ho letto le risposte, ma cerco di dire la mia Il paragone con le formula 1 non tiene: lì sono materiali compositi con il 65% di fibra carbonio imbevuta in un termoindurente: di termoplastici come negli obiettivi ce n'è zero. Senza contare il costo e la difficoltà di processo: sarebbe una figata, ma ti costa meno farlo in oro. Teniamoli fuori dal conto. La ragione principale è che i polimeri non sono elastici, ma viscoelastici. C'è sempre una componente viscosa che alla lunga interviene. (deformazioni). Sono catene lunghe, in cui non esiste una struttura perfettamente cristallina come nei metalli; la rigidezza è data principalmente dall'impaccamento e da altri fattori. In università, ci dicevano, i polimeri sono "vivi': perché le plastiche delle auto dopo un po' scricchiolano? Alla lunga la meccanica cede: magari di poco, magari non influisce sul risultato, ma cede. Aggiungi che per motivi di processo è impossibile tenere certe tolleranze meccaniche, oltre al fatto che calore, raggi UV, igroscopicità causano modificazioni nel tempo. E considera che esiste polimero e polimero, anche una volta definita la scelta: il polietilene è usato per fare sia gli shopper che i giubbini antiproiettile: questo per dire che una volta definito il materiale, hai un lavoro immenso per tenere sotto controllo il processo (peso molecolare, linearità, ramificazioni, additivi, indice di dispersione, ...) Inoltre un polimero ha meno resistenza meccanica e meno rigidezza; si progetta in strain-based e non in stress-based; conduce malissimo il calore e altre amenità. Per migliorare le prestazioni (che in termini di resistenza a trazione non sono manco lontanamente quelle dell'acciaio!) devi caricarli di nanofibre. Ciò rende difficile lo stampaggio, aumenta la viscosità e aumenta le deformazioni. Il metallo pesa e costa di più, ma è molto molto più stabile e preciso; se dovessi progettare un'ottica seria non avrei dubbi su cosa scegliere. Posso riuscirci anche in polimero? Probabilmente si, ma alla lunga rischia di diventare antieconomico. Anche se ultimamente con i polimeri si fanno via incredibili! I superpolimeri fanno letteralmente paura e veramente vengono confusi con il metallo. Hanno risolto parecchi problemi e molto spesso centrano perfettamente le specifiche; in certi componenti sono quasi indispensabili. Un paraurti in plastica è superiore perché ha una capacità di deformazione sotto urto molto maggiore, ma se fosse un ottica la questione cambia... Non voglio dire plastica=cacca, però se c'è di mezzo la precisione meccanica e la stabilità nel tempo il metallo è un'altra cosa. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:32
Dallara stradale: 850 kg e 280 km/h. Metallo solo sugli attacchi motore, il resto in carbonio. Col carbonio ci fanno o giunti delle ali degli Airbus. Dipende da quello che serve veramente. Oggi come oggi i compositi sono una realtà che bisogna accettare. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:37
Si, ma hai presente quanto costa il materiale? Cosa significa il processo produttivo? Cosa significa progettare un componente fatto da lamine incollate con fibre in direzioni diverse? Poi ti voglio vedere a fare le sedi delle lenti e dell'elettronica. I compositi sono una figata, ma questo non è il loro mondo. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:48
Che io sappia, tutte le ottiche "serie" (per esempio quelle cine, che costano varie decine di migliaia di euro) sono completamente costruite in metallo. Immagino ci siano delle buone ragioni. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:53
Credimi, le tolleranze non sono un problema. Li fresi come il metallo. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 22:58
Ci sono altri problemi: primo fra tutti il costo. Non c'entrano nulla con il supporto di un'ottica. Se per un materiale normale la legge dell'elasticitá è s=Ee, per un composito diventa un calcolo matriciale di 6 x 6 (se semplificato, se no è peggio). Vengono usati sulle ali degli aerei perché è possibile prevedere la deformazione e progettarli "storti" in partenza, non solo per la resistenza. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:25
Sulle ali degli aerei vengono usati perché leggeri. Sono storti i longheroni che sono una dozzina di metri, i giunti vengono creati e fresati per adattarsi. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:32
Stiamo dicendo la stessa cosa. Credo che anche l'alettone della redbull di Adrian Newey sfruttasse un meccanismo del genere, che fa la differenza, se no l'ergal fa ancora la sua porca figura, eliminando molti problemi di incollaggio. Fra l'altro ero convinto di aver cancellato il pippone di meccanica, mi rendo conto che forse stiamo esagerando Resta il fatto che siamo ampiamente off-topic... Nel caso di un obiettivo, non vedrei nessun vantaggio rispetto al metallo. Anzi...! |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:32
“ Sulle ali degli aerei vengono usati perché leggeri. „ non esattamente. Sulle ali vengono usati perche' piu rigidi a parita' di peso. Esattamente come per gli scafi delle imbarcazioni da corsa. Se fai un composito con all'interno della cadorite ottieni un oggetto rigidissimo e leggero. pero'… si c'e' un pero'… oggi abbiamo scafi in legno che risalgono ai primi del novecento e sono ancora sicuri. Ho navigato su molte imbarcazioni in carbonio che solo cinque anni dopo la costruzione cominciavano gia a delaminare… Anche sui telai delle auto credo sia uguale.. ci sono telai lotus di piu di vent'anni perfettamente in forma. Alluminio incollato con tecniche aeronautiche. Non sono altrettanto convinto che i nuovi telai in carbonio durino venti anni. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:51
Concordo con Daniele, stiamo uscendo dal tema. Sicuramente i compositi hanno bisogno di essere fatti bene, ma il problema durata sulle attrezzature fotografiche non sono un problema. Sicuramente cambi la macchina o il produttore cambia il bocchettone prima. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:54
Penso che questo 3d stia girando intorno al problema. Secondo me la domanda giusta da fare è: perché Olympus ha deciso che per la m5 iii non avrebbe più utilizzato lega di magnesio? Quale beneficio ha privilegiato con questa scelta? Il marketing ci racconta di leggerezza.... |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 0:50
“ Sicuramente i compositi hanno bisogno di essere fatti bene, ma il problema durata sulle attrezzature fotografiche non sono un problema. Sicuramente cambi la macchina o il produttore cambia il bocchettone prima. „ Non me ne intendo di aerei o di plastiche, ma io utilizzo obbiettivi di più di 30 anni: è tanto, è poco? “ Secondo me la domanda giusta da fare è: perché Olympus ha deciso che per la m5 iii non avrebbe più utilizzato lega di magnesio? Quale beneficio ha privilegiato con questa scelta? Il marketing ci racconta di leggerezza... „ Il costo di produzione?  |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 1:09
Grazie ragazzi, sto imparando un sacco di cose.. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 1:14
Un paio degli obiettivi che uso hanno circa cinquant'anni, ma sono certo che ci sia chi ne usa di assai più anziani. Mi sa che difficilmente sarà possibile qualcosa del genere con gli obiettivi "moderni" (non solo a causa dei materiali con cui sono costruiti), che oltretutto in molti casi saranno pure troppo leggeri per essere usati come fermacarte. |
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