| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 8:51
da quello che ho visto, ed è anche la mia esperienza personale, le diatribe nascono quando dalla, lecita, esternazione della soddisfazione nello scatto a pellicola si passa alla denigrazione dello scatto in digitale. Qui non è ancora successo, ma proseguendo nella discussione prima o poi salterà fuori il concetto di purezza della fotografia a pellicola in rapporto alla tecnologia digitale che viene usata per lo più per recuperare gli errori, le inesperienze, e tante altre incapacità del fotografo digitale. E a quel punto partono i flame |
user90373 | inviato il 22 Ottobre 2019 ore 14:06
“ ..... il concetto di purezza della fotografia a pellicola in rapporto alla tecnologia digitale che viene usata per lo più per recuperare gli errori, le inesperienze, e tante altre incapacità del fotografo digitale. „ Hi.hi.hi. E' talmente ovvio che non occorre ribadirlo. Sò ragazzi, han fatto na battuta. |
user146073 | inviato il 22 Ottobre 2019 ore 14:41
E' bellissimo viaggiare a cavallo. Più comodo e veloce viaggiare in macchina. |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 17:33
Io ho iniziato con la pellicola ma sono stata tra i primi ad esaltare il digitale ai tempi in cui i fotografi nei circoli aborrivano le tecnologie da pixel. Amo entrambi i sistemi tanto che vorrei tornare a fare naturalistica con le macchine meccaniche e la pellicola, sfidando il mito dell'af, delle macchine supermegaspixxellate, dei crop, degli iso auto e della raffica. Quando avrò un pò più di soldi lo farò. Mi piacerebbe tornare a fotografare con la fm2 e la velvia/provia 400,poi organizzare una bella proiezione |
user68000 | inviato il 22 Ottobre 2019 ore 18:44
“ poi organizzare una bella proiezione „ mi raccomando: non più di 50, se no ci pensano i tuoi amici a farti tornare al digitale |
| inviato il 22 Ottobre 2019 ore 19:22
Comunque vi ringrazio per la partecipazione ragazzi, è bello confrontarsi con persone che hanno già avuto esperienza nel settore Quali sono le pellicole a cui siete più affezionati? Quale vi ha fatto emozionare di più? |
user90373 | inviato il 22 Ottobre 2019 ore 20:19
“ Quali sono le pellicole a cui siete più affezionati? „ Quelle che costano poco. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 7:29
Bella l'immagine del parto... Ciao a tutti, anche a me è capitato, in un momento di relativo sconforto, di riscoprire, o meglio scoprire tout court visto che proprio non mi aveva mai interessato in passato, l'analogico: è successo dopo che, a causa di una doppia svista mia e di mia moglie, ho parzialmente rovinato la baionetta della mia Sony A5100 grazie alla “leva” di un pesantissimo (poco meno di un kg) vintage Tokina 90-230…dopo aver riparato alla meglio con attak (la riparazione regolare sarebbe costata quasi il valore residuo della macchina!) ho cercato qualcosina di più stuzzicante rispetto al kit 16-50, ma più leggero del Tokina, trovando su ebay un bell'Helios 58 a un prezzaccio, con annessa praticamente gratis una Zenit 12, beh non vi dico cosa mi è successo maneggiando quel carrarmato in ottime condizioni meccaniche e di pulizia, è stato amore a prima vista, anch'io ho messo su i primi due rullini da 36 Fujicolor C200, e una volta scoperto che riuscivo a esporre decentemente (usando come esposimetro non quello interno a due led, forse un po' sballato, ma una app per Android col cellulare) ho voluto provare il b/n con l'Ilford HP5, comprese esposizioni notturne di qualche secondo in posa B e scatto flessibile, anche qui malgrado lo sviluppo in un laboratorio sconosciuto, seguito da scannerizzazione e non stampa chimica, i risultati mi sono piaciuti e devo ammettere che se avessi tempo e spazio, mi piacerebbe persino provare uno sviluppo in proprio! Il fatto di avere la pellicola con un numero di scatti limitato e non correggibile, cambia l'approccio, rendendolo sicuramente più affascinante. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 10:18
Per il solo sviluppo non occorre spazio; si può fare in qualunque posto, anche all'aperto, basta dotarsi di una chsnging-bag (e farci un po' di pratica). |
user90373 | inviato il 23 Ottobre 2019 ore 11:00
“ @ Diebu Per il solo sviluppo non occorre spazio; si può fare in qualunque posto, anche all'aperto, basta dotarsi di una chsnging-bag (e farci un po' di pratica). „ Vero, però c'è da tener conto che i vari prodotti chimici necessari non vanno d'accordo con eventuali bambini, ed anche i cibi sono da tenere a distanza. In fase di asciugatura la polvere diventa amica del negativo facendo comunella con l'emulsione, si necessita quindi di un angolo tranquillo, senza nessuno che sollevi polvere o di uno specifico asciugatore. Poi i raccoglitori da tenere "in luogo fresco ed asciutto" insomma, alla fine, qualche sbattimento bisogna proprio sorbirselo. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:22
Per evitare la polvere ti consiglio di spenderli in bagno magari dopo aver fatto scorrere un po' d'acqua calda così da modificare l'ambiente che aiuta a non sollevare polvere, inoltre l'aria secca causerebbe maggiore rischio che la polvere si attacchi alla pellicola a causa dell'elettricità statica. Per l'archivio delle pellicole qualsiasi locale della casa che non sia la soffitta, la cantina o il bagno stesso (ma dubito che le terrestri lì comunque) va bene, locali dove aggiorniamo con sufficiente comfort noi sono adatti anche alle pellicole. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:37
Nulla è più controllato di una fotografia (ben) sviluppata e (ben) stampata a partire da un supporto "analogico". Nulla che c'entri col risultato finale (migliore o peggiore in analogico o digitale), ma nel controllo che si ha in tutte le fasi del processo. Col digitale non esiste. Punto. Lo ripeto da parecchio, non c'entra la qualità finale, sulla quale possiamo disquisire per anni, ma la consapevolezza di cosa si sta facendo e del perchè lo si sta facendo. Per me non parliamo di due tipi di fotografie diversi...parliamo proprio di differenti sport. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 18:25
“ Lo ripeto da parecchio, non c'entra la qualità finale, sulla quale possiamo disquisire per anni, ma la consapevolezza di cosa si sta facendo e del perchè lo si sta facendo. Per me non parliamo di due tipi di fotografie diversi...parliamo proprio di differenti sport. „ Questo è forse vero oggi, se chi si dedica all'analogico è una nicchia, diciamo così, evoluta. Ma con l'avvento delle macchine "facili", diciamo dai '70, la stragrande maggioranza di coloro che fotografavano abitualmente non mi pare mostrassero alcuna consapevolezza: mettevano il rullino, poi lo portavano dal "fotografo" a sviluppare e stampare. Cesco Ciapanna ha lamentato per tutti gli anni '80 il fatto che si usassero gli automatismi senza capire perché. E nei '90, tra macchine per lo sviluppo consumer aggiornate, pellicole facili e fotocamere piuttosto evolute, ricordo tantissima gente con la reflex al collo, totalmente ignara di cosa potesse mai essere il numeretto del diaframma, che sommariamente le "azzeccava" tutte (non parlo ovviamente di capolavori). Molti tra i miei amici, parlando sempre di esperienze personali, avevano fotocamere piuttosto lussuose, molto status, ma non avrebbero saputo caricare un rullo 120 camminando. Che in linea generale l'analogico imponga una maggior consapevolezza è forse vero in generale. Ma personalmente ho sempre trovato molta più distanza tra l'usare un banco e una EOS 1 (entrambi apparecchi analogici), che non tra una EOS 1 e una EOS 1D. Non voglio togliere nulla alla pellicola (con cui anche io ho convissuto più a lungo che col digitale), ma a fare due sport differenti è il soggetto fotografante e non l'apparecchio in sé. E il mito analogico dei bei tempi andati non lo celebrerei poi più di tanto. Parere personale ovviamente |
user90373 | inviato il 23 Ottobre 2019 ore 23:14
Per vecchi nostalgici e nuovi cultori del mito analogico di Treviso e dintorni si potrebbe organizzare la "Sagra dell'alogenuro d'argento al prosecco". |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 23:49
Ci si chiedeva perchè le discussioni di chi vuole semplicemente condividere il piacere di scattare a pellicola finiscano sempre in vacca. Ecco perchè...perchè non ci si accontenta di spiegare perchè piaccia fotografare a pellicola, ma bisogna per forza spalare m...a sul digitale e su chi lo usa. Sostenere che con la pellicola si abbia più controllo, in tutte le fasi, rispetto al digitale è al limite della barzelletta. Dire che col digitale il controllo non esista nemmeno è semplicemente oltre ogni possibilità di discussione. Idem l'idea che sia il tipo di supporto utilizzato a determinare il livello di consapevolezza del fotografo. Non c'è una sola ragione sensata per ipotizzare che usare una pellicola implichi o determini una maggiore consapevolezza (di cosa, poi...boh). |
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